Andrea de Carvalho, arte senza confini dalla pittura al gioiello

Oggi parlo – nuovamente e con immenso piacere – di una realtà che gode di tutta la mia stima.

Nell’ambito della recente Milano Design Week, sono tornata a fare visita a MAD Zone, concept store meneghino che apprezzo fortemente e del quale ho scritto spesso, un’autentica fucina di talenti tra arte, moda e design, una wunderkammer magistralmente condotta e armonizzata (fatto importante!) dalla brava Tania Mazzoleni.

In via Brera 2, per tutta la durata della MDW, è stato possibile visitare l’allestimento Erotic Pop Design | The Contemporary Design of Love, un progetto di Tania con sottotitolo assai chiaro, ovvero Quando l’amore contagia il design e viceversa.

L’esposizione risultava ironica e divertente, per nulla volgare né morbosa, perfetta per risvegliare i sensi e ricordare che seduzione ed erotismo partono (o dovrebbero partire) dalla nostra testa.

Dalla moda al design di interni passando per il gioiello, tra i creativi e gli artisti che Tania ha voluto coinvolgere nel progetto Erotic Pop Design, sono rimasta molto colpita da Andrea de Carvalho e così è lei la protagonista della storia che vi racconto oggi.

Andrea de Carvalho nasce a San Paolo, in Brasile, nel 1966.

La madre, pittrice, la fa studiare presso la scuola tedesca Waldorf: poi, a soli vent’anni, nel 1986, Andrea si trasferisce a Parigi dove studia fashion design e storia della moda.

Nella capitale francese frequenta la École Jeoffrin Byrs des Arts, de la Mode et dy Stylisme e nel 1989, diploma in tasca, rientra a San Paolo dove inizia a dipingere: diventa assistente del pittore italo-brasiliano Gaetano Miani al seguito del quale, nel 1991, si trasferisce in Italia.

È qui che inizia a interessarsi alla ceramica, sperimentando nuove soluzioni cromatiche legate alle sue ricerche pittoriche: in seguito, affronta i materiali più diversi, realizzando installazioni e opere (tra le quali sculture e arazzi) spesso polimateriche e nelle quali convivono ferro, ceramica, pittura e object trouvé, oggetti ritrovati ai quali lei dona una seconda e diversa vita.

Uno scorcio dell’allestimento <em>Erotic Pop Design | The Contemporary Design of Love</em> da MAD Zone: in primo piano, sul manichino, ho immortalato la collana-specchio di Andrea de Carvalho.
Uno scorcio dell’allestimento Erotic Pop Design | The Contemporary Design of Love da MAD Zone: in primo piano, sul manichino, ho immortalato la collana-specchio di Andrea de Carvalho.

Nel 1998, Andrea de Carvalho inizia il percorso espositivo: tra le sue mostre più importanti, figura la personale Circus Errans curata da Enrico Mascelloni con un catalogo edito da Parise editore, mostra organizzata nel 2009 dal prestigioso Festival dei Due Mondi di Spoleto.

Nel 2011, Andrea è stata invitata alla 54° Biennale di Venezia e nel 2012-2013 ha preso parte alla Biennale di Malindi a cura del critico d’arte Achille Bonito Oliva.

Grazie a Tania e a MAD Zone, ho potuto ammirare i monili di Andrea de Carvalho innamorandomene: oltre alla scultura, alla pittura, alle installazioni, il gioiello è infatti un altro ambito che ha sempre suscitato l’interesse dell’eclettica artista.

Il monile che mi ha letteralmente stregata è in ceramica smaltata oro e platino a terzo fuoco, espressione che significa che il processo comprende ben tre cotture: la prima per la terra, la seconda per lo smalto e la terza per l’oro e il platino. È un lavoro molto lungo e complesso che richiede tempo, pazienza e grande maestria.

All’interno della cornice in ceramica è contenuto uno specchio e questo elemento ha ulteriormente scatenato la mia curiosità.

«Sono le mie stesse opere a ispirarmi per la realizzazione dei gioielli – mi ha spiegato Andrea – e per esempio il gioiello specchio è stato ripreso da un mio lavoro intitolato Vanitas, realizzato per la galleria Paola Colombari ed esposto alla Fiera MIA Photo Fair a Milano, nel 2016.»

Quella con Paola Colombari è una collaborazione iniziata nel 2013 e la partecipazione a MIA Photo Fair è un altro importante tassello nel percorso di Andrea, visto che è la prima e più importante fiera d’arte dedicata alla fotografia e all’immagine in movimento in Italia.

La vanitas, in pittura, è una natura morta con elementi simbolici allusivi al tema della caducità della vita: il nome deriva dalla frase biblica vanitas vanitatum et omnia vanitas (traducibile in vanità delle vanità, tutto è vanità) ed è un ammonimento all’effimera condizione dell’esistenza.

Tra gli elementi caratteristici di tali composizioni figura anche il teschio: lo potete ritrovare nell’opera di Andrea qui sotto, in particolare in alto a sinistra, in basso a destra e nel pannello centrale poco sopra la metà.

Andrea conferisce diversi piani di lettura alla sua Vanitas, facendola diventare un’opera estremamente ricca di sfaccettature e riflessi, esattamente come quelli offerti dallo specchio contenuto nel gioiello.

In alto: <em>Vanitas</em> di Andrea de Carvalho e, qui sotto, un dettaglio. L’ultima foto mostra la collana-specchio ispirata all’opera. Mi fa piacere richiamare l’attenzione anche sull’attenzione che Andrea porge al packaging attraverso preziose scatoline che sono anch’esse sue opere.
In alto: Vanitas di Andrea de Carvalho e, qui sotto, un dettaglio. L’ultima foto mostra la collana-specchio ispirata all’opera. Mi fa piacere richiamare l’attenzione anche sull’attenzione che Andrea porge al packaging attraverso preziose scatoline che sono anch’esse sue opere.

Ho scelto un gioiello non solo bello, dunque, ma anche ricco di significato e – se vogliamo – impegnativo, nel miglior senso del termine.

È pane per i miei denti, visto che amo i gioielli che mettono in atto un racconto e visto che amo indossarli.

Perché?

Per il motivo che cerco di diffondere da sempre: la moda e tutto ciò che scegliamo di indossare sono forme di linguaggio e comunicazione, precise e potenti. E i gioielli non fanno certo eccezione.

E così, anche grazie ad Andrea e ai suoi meravigliosi gioielli, MAD Zone si conferma sempre più come prodigiosa camera delle meraviglie nel cuore di Milano.

Manu

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui trovate il sito di Andrea de Carvalho e qui il suo account Instagram

Potete trovare i suoi gioielli in ceramica smaltata a terzo fuoco presso MAD Zone, concept store in via Brera 2 a Milano

Qui trovate il sito di MAD Zone, qui la pagina Facebook e qui l’account Instagram

Qui trovate il mio primo post su MAD Zone e qui il secondo sull’esposizione Feeling like a princess

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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