Perlée Couleurs, il fascino senza tempo delle pietre dure

Tutti abbiamo bisogno di momenti di tregua, di zone di conforto in cui ci sentiamo rassicurati, di porti sicuri nei quali percepiamo che nulla di male può accaderci. È un bisogno molto umano e a contare non è quanto questi attimi siano lunghi, bensì la loro qualità e l’energia che riescono a regalarci.

Ogni volta in cui mi invitano in Van Cleef & Arpels, riesco a godere di preziose gocce di serenità. Non importa dove dovrò correre dopo, non importa qual è il pensiero del giorno: per un po’, mi fermo, mi siedo e nutro il mio senso estetico con vera, autentica bellezza. Vivo la mia piccola favola da principessa scintillante, anzi, glittering.

In fondo, la maison è una favola a partire dalla sua stessa storia. Alla fine del XIX secolo, Estelle Arpels, figlia di un commerciante di pietre preziose, incontrò un ragazzo di nome Alfred Van Cleef, figlio di un intagliatore: fu l’inizio di una storia d’amore culminata nel 1895 col loro matrimonio.

I due sposi avevano molte cose in comune: entusiasmo giovanile, spirito pionieristico e una passione per le pietre preziose. Ispirati dal desiderio di creare qualcosa di duraturo insieme, decisero di fondare il marchio Van Cleef & Arpels: nel 1906 nacque la loro prima boutique in place Vendôme, a Parigi, di fronte al mitico Hotel Ritz.

Furono tra i primi gioiellieri ad aprire nella prestigiosa piazza e oggi, più di 100 anni dopo, l’amore tra Estelle e Alfred continua a essere onorato da una grande tradizione: il loro desiderio di creare qualcosa di eterno si è dunque avverato.

Uno dei cavalli di battaglia della maison è la collezione Perlée caratterizzata – come dice il nome stesso – da preziose perle d’oro. I grani perfettamente tondi entrarono a far parte del patrimonio Van Cleef & Arpels già dagli anni ‘20 quando, per bordare le pietre, si utilizzava un sottile filo metallico: l’incastonatura era ottenuta sollevandolo, incurvandolo e infine avvolgendolo in forma sferica per mezzo di un apposito utensile. La tecnica era tipica dei gioielli ispirati all’Egitto, molto in voga in quegli anni.

Dal 1948, i grani in oro si moltiplicarono fino a comporre collane, orecchini, bracciali e orologi della collezione Couscous, nata dopo un viaggio in Marocco. Durante gli anni ‘60, i gioielli Twist combinarono con infinita grazia grani d’oro e sfere di pietre preziose tra le quali il corallo, mentre le creazioni Alhambra vennero cinte di un elegante profilo a grani.

Nel 2008 è nata la collezione Perlée che da allora vive un continuo rinnovamento: si distingue per leggerezza e raffinatezza e oggi si arricchisce di allegria e colore grazie all’introduzione delle pietre dure.

E questo è il motivo per cui sono stata invitata: conoscere Perlée Couleurs, la nuova collezione che prevede l’uso di malachite, occhio di tigre, onice, cornalina e turchese. Da sempre, Van Cleef & Arpels si ispira alla natura: seguendo tale inclinazione, ha deciso di impiegare alcune pietre dure dal grande fascino.

Perlée Couleurs, oro giallo con onice, malachite e occhio di tigre (photo credit: Van Cleef & Arpels)<span style="font-size: 13px; line-height: 19px;"> </span>
Perlée Couleurs, oro giallo con onice, malachite e occhio di tigre (photo credit: Van Cleef & Arpels) 

La malachite evoca la vitalità della natura grazie al suo verde intenso solcato da venature chiare e scure. Le sue qualità decorative la resero una pietra particolarmente ricercata nel XIX secolo in Russia per gli ornamenti di palazzi e chiese: inoltre, era considerata un talismano tanto da essere consigliata per proteggere i bambini durante i viaggi. Van Cleef & Arpels seleziona accuratamente malachiti dalle striature dritte e regolari, provenienti principalmente dall’Australia.

L’occhio di tigre rientra fra le pietre dette cangianti: è una varietà di quarzo e contiene delle inclusioni che danno un effetto particolare, il gatteggiamento. Questo effetto assomiglia appunto al colore dell’iride della tigre: da qui il nome. L’aspetto misterioso le è valso la reputazione di pietra “che vede tutto” e infatti i soldati romani la indossavano durante i combattimenti per proteggersi. L’occhio di tigre selezionato dalla maison proviene principalmente dall’Australia e dal Sudafrica.

Per presentare il nero onice, mi piace raccontarvi la sua origine secondo la mitologia romana: un giorno, Eros tagliò le unghie di Venere addormentata e, poiché ogni parte del corpo della dea era immortale, le unghie si trasformarono in pietra, dando così vita all’onice. Utilizzata durante l’antichità, i tratti peculiari di questa pietra, originaria prevalentemente del Brasile, sono il colore nero, ricco e intenso, e la superficie lucida, capace di riflettere la luce come uno specchio.

La cornalina o corniola è la varietà rossastra del calcedonio: volete sapere una curiosità? A seconda del tono e dell’intensità del colore, gli esperti distinguono la corniola maschio (di colore rosso sangue intenso) e la corniola femmina (di colore rosso più sbiadito). È stata una delle prime pietre utilizzate nell’arte gioielliera, presente in varie culture: gli egizi la consideravano simbolo di vita. Per le sue creazioni, Van Cleef & Arpels seleziona prevalentemente pietre del Brasile, rinomate per il loro colore profondo e omogeneo.

Il turchese, considerato da millenni una pietra estremamente preziosa per la gioielleria, fece la sua comparsa in Europa durante il Rinascimento, importato dalle miniere turche: da qui il soprannome di “Pietra della Turchia”. Nel corso del tempo, il colore tanto caratteristico fece guadagnare al turchese fama di gemma sacra o protettrice: ricercato dai faraoni in Egitto e utilizzato per i gioielli aztechi, venne incastonato anche sui sigilli per portare prosperità. Nelle collezioni della maison, i turchesi provengono dall’America e vengono selezionati per il loro blu perfettamente uniforme.

Perlée Couleurs, oro bianco con turchese (photo credit: Van Cleef & Arpels)<span style="font-size: 13px; line-height: 19px;"> </span>
Perlée Couleurs, oro bianco con turchese (photo credit: Van Cleef & Arpels) 

Ad accompagnare malachite, occhio di tigre, onice, cornalina e turchese, ci sono le tre varietà dell’oro: giallo, rosa e bianco.

L’oro giallo è associato in molte civiltà al sole e alla divinità; l’oro rosa è nato da una lega d’oro, rame e argento; l’oro bianco è rinomato per l’estetica sobria che lo contraddistingue.

La malachite, l’occhio di tigre e l’onice svettano con grazia sugli anelli in oro giallo. La calda tonalità della cornalina si sposa invece con la dolcezza dell’oro rosa, formando un’armonia delicata. Infine, il turchese e l’oro bianco compongono un duetto pieno di luce e freschezza.

Dalla selezione dei materiali fino alla minuziosa lucidatura dell’oro, ogni anello Perlée Couleurs racchiude la straordinaria competenza della maison: il savoir faire degli artigiani orafi si esprime mediante un susseguirsi di gesti eseguiti a mano in quanto richiedono rigore e precisione. Le perle che compongono l’anello vengono lavorate una ad una.

Le pietre dure vengono collocate con grande cura nella parte superiore e, per essere valorizzate pienamente, vengono posizionate in modo tale da evidenziarne le caratteristiche: così, le venature di malachite o i riflessi dell’occhio di tigre infondono movimento al gioiello, mentre l’onice, la cornalina e il turchese svelano tutta l’intensità dei loro colori.

Perlée Couleurs, oro rosa con cornalina (photo credit: Van Cleef & Arpels)
Perlée Couleurs, oro rosa con cornalina (photo credit: Van Cleef & Arpels)

Dopo aver ammirato e provato gli splendidi anelli Perlée Couleurs, sono giunta a una conclusione: sono bellissimi indossati singolarmente, autentici dettagli di classe, eleganza e raffinatezza, ma diventano estremamente divertenti se indossati in infiniti abbinamenti che possono prevedere composizioni nello stesso oro oppure accordi ritmati e contrastanti.

Le pietre dure permettono di creare inediti giochi di colore e nuove associazioni, rafforzando lo spirito gioioso della collezione.

Questi anelli possono dunque diventare preziosi compagni che scandiscono il tempo, magari da collezionare in occasione di ricorrenze importanti. E non lo dico a caso: tra meno di un mese è il mio compleanno. Qualcuno coglierà il messaggio subliminale?

E così sono arrivata alla fine, vi ho raccontato tutto.

Peccato, mi stavo divertendo: condividere con voi storie e dettagli mi aveva riportata all’angolo sereno vissuto grazie a quel pomeriggio in Van Cleef & Arpels.

À bientôt, j’espère.

Manu

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui il sito Van Cleef & Arpels e qui la sezione dedicata alla linea Perlée Couleurs

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Se volete, qui, qui e qui trovate le mie precedenti esperienze con Van Cleef & Arpels

 

 

 

I miei scatti alla presentazione dello scorso 8 ottobre.

Dove gli anelli sono indossati, la modella sono io e in questo caso ringrazio Daniela Z. per avermi immortalata.

Coccolate non solo con gli splendidi gioielli ma anche con fantasiosi cocktail: a ogni anello della collezione Perlée Couleurs ne è stato abbinato uno diverso.
Coccolate non solo con gli splendidi gioielli ma anche con fantasiosi cocktail: a ogni anello della collezione Perlée Couleurs ne è stato abbinato uno diverso.

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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