Angelo Marani SS 17 e l’allure contemporanea della Los Angeles Seventy

Innumerevoli volte, tra queste pagine virtuali, ho fatto il nome di Angelo Marani, stilista e imprenditore.

A lui ho dedicato tanti post nei quali ho raccontato delle sue collezioni che si sono sempre mosse tra moda, passione per l’universo femminile e amore per l’arte.

A lui ho dedicato un post pieno di dolore in occasione della sua prematura scomparsa avvenuta lo scorso 4 gennaio. Pieno di dispiacere, sì, ma anche di stima e di gratitudine per aver avuto la possibilità di conoscere e di conversare in tante occasioni con un uomo speciale, uno dei migliori incontri che io abbia fatto dal punto di visto professionale e anche umano.

A lui ho dedicato vari post su Instagram e un’anticipazione qui nel blog in un mio personale Best Of in occasione della sfilata della sua ultima collezione: il 22 febbraio, durante Milano Moda Donna, è infatti andata in passerella la collezione per il prossimo autunno / inverno.

Tale collezione è stata portata a termine dalla figlia Giulia che è stata per tanti anni a fianco del padre, imparando un mestiere fatto di istinto, passione e cultura, del prodotto e non solo.

Con mia grande gioia, posso testimoniare che la moglie Anita e le figlie Giulia e Martina porteranno avanti il progetto imprenditoriale della Marex, l’azienda di Correggio in provincia di Reggio Emilia fondata dal signor Angelo quand’era giovanissimo, circa quarant’anni fa.

Ma la famiglia, i dipendenti Marex, la stampa e i buyer conquistati e convinti collezione dopo collezione, gli ammiratori e i clienti affezionati non sono e non saranno gli unici a ricordare l’Angelo stilista e imprenditore dal volto umano: ho avuto la prova concreta che una nuova generazione di amanti della moda e della bellezza sta crescendo e si sta interessando a colui che ha scritto capitoli interessanti della storia della moda.

Moda italiana e non solo: ne è conferma il fatto che i capi del marchio vengono venduti in quasi un migliaio di boutique multibrand di alto profilo situate in tutto il mondo, da Milano a Parigi, da Londra a Mosca, da Taipei a Dubai, da New York a Buenos Aires nonché in località turistiche importanti come la Costa Azzurra, le isole Canarie, Saint Barth o le più famose località balneari italiane.

Parlavo di nuova generazione e vi spiego perché faccio tale affermazione: un paio di settimane fa, mentre facevo lezione in Accademia del Lusso, scuola in cui insegno con piacere e orgoglio, ho citato Angelo Marani come esempio di ottimo Made in Italy nonché di interazione tra moda e arte: una mia studentessa, illuminandosi, mi ha raccontato di aver appena acquistato un libro su di lui e sabato scorso, puntuale, l’ha portato condividendolo con la classe.

Il libro in questione parla del percorso e dell’ingegno dello stilista: curato da Fabriano Fabbri, Gianluca Lo Vetro e Sara Gresty, il volume Angelo Marani – Forty years of fashion rappresenta un’antologia di immagini e di racconti di una vita. Una vita intera.

Ve lo confesso: vedere quel libro tra le mani delle mie studentesse mi ha dato una gioia immensa.

E allora oggi, in un pomeriggio di sole, desidero dare ancora una volta il mio piccolo contributo allo scopo di incrementare quella splendida eredità lasciata da Marani a favore di tutti coloro che vorranno conoscere il suo lavoro.

In attesa di parlarvi della collezione vista in passerella il 22 febbraio (lo farò a tempo debito, visto che come accennavo è quella per il prossimo autunno / inverno), oggi vi presento invece la collezione dedicata alla primavera / estate 2017, stagione che, tra l’altro, sembra finalmente essere giunta.

Dalla pagina Facebook di Angelo Marani: lo stilista nel backstage della sfilata SS 17, due perfette istantanee della sua passione.
Dalla pagina Facebook di Angelo Marani: lo stilista nel backstage della sfilata SS 17, due perfette istantanee della sua passione.

La collezione Angelo Marani SS 17 prende il nome di Los Angeles Seventy poiché l’ispirazione è proprio quella che viene dalla California Anni Settanta: lo stilista ha immaginato di essere seduto nei giardini dello Château Marmont (il celeberrimo hotel situato sul Sunset Boulevard e costruito nel 1929), magari intento a sorseggiare un cocktail ai frutti tropicali.

Quelli erano gli anni di attrici quali Anjelica Huston, Lauren Hutton, Jane Fonda e di una giovanissima Kim Basinger, tutte donne forti che sapevano ciò che volevano – come amava raccontare lo stesso Marani.

Erano donne che non avevano l’autista perché preferivano guidare loro e amavano decidere su tutto.

Erano donne che non si curavano della moda hippy che imperversava in quel periodo perché amavano vestire abiti elegantissimi realizzati in tessuti preziosi e caratterizzati da tagli sexy, amavano giocare con trasparenze mozzafiato e spacchi vertiginosi, completando il tutto con scarpe dai tacchi altrettanto audaci.

<em><strong>Los Angeles Seventy,</strong></em> la collezione Angelo Marani SS 17
Los Angeles Seventy, la collezione Angelo Marani SS 17

Nella collezione Angelo Marani SS 17 trovano spazio satin metallizzati, sete lucide ma anche opache, leggere ma anche pesanti, fili d’oro antico tricottati in maglie e miniabiti, gonne e abiti lunghi plissettati, colorati e stampati.

Come sempre, come in ogni collezione Marani, regna una grande ricerca dal punto di vista dei materiali, dei filati, dei tessuti, dei ricami e delle stampe.

Il risultato è una collezione accattivante, sfiorata dal mood iniziale Hollywood Anni Settanta eppure contemporanea e originale.

E ciò non mi stupisce affatto.

Non mi stupisce perché Angelo Marani era puro istinto creativo unito a una (giusta) visione imprenditoriale, era ricerca artigianale, era audacia nonché idee originali e innovative, come quando acquistò vecchi telai per calze e con questi iniziò a produrre una maglieria talmente sottile da risultare quasi impalpabile. Quasi un soffio.

La sua era – anzi, è – la stessa passione e sperimentazione che da varie stagioni ritrovo nelle collezioni della figlia Giulia, collezioni sempre più orientate verso la maglieria anche grazie a quei telai oggi introvabili.

Continuerà a mancarmi sempre, il signor Marani, e mi mancheranno anche la sua simpatia, il carisma, la voglia di comunicare la grande passione per la vita, per la famiglia, per il lavoro, per la sua azienda, per i suoi dipendenti.

Per fortuna, ciò che facciamo in vita resta a parlare di noi.

Certo, è una fortuna qualora abbiamo agito bene restando fedeli a noi stessi, esattamente come avviene nel caso di questa collezione.

Manu

 

 

 

 

Se volete approfondire

Qui trovate il sito di Angelo Marani (qui tutta la collezione Angelo Marani SS 17 e qui l’album con tutte le foto di backstage), qui la pagina Facebook, qui il profilo Instagram, qui il canale YouTube e qui quello Vimeo.

I post nei quali ho avuto il piacere e l’onore di parlare del lavoro di Angelo Marani: qui la collezione primavera / estate 2016, qui la collezione autunno / inverno 2015 – 16, qui la collezione primavera /estate 2015, qui la collezione autunno / inverno 2014 – 15 e qui la collezione primavera / estate 2014.

Se vi ho incuriositi, qui potete trovare il volume Angelo Marani – Forty years of fashion.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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