Profumo di Sardegna nella collezione Angelo Marani SS 2016

Provate a chiudere gli occhi anche solo per un istante.

Immaginate di trovarvi davanti al mare, con piccole onde che variano dall’azzurro fino al verde.

Immaginate la brezza salmastra che vi accarezza il viso e che porta il frinire delle cicale e il profumo del mirto.

È l’atmosfera che ha ispirato Angelo Marani per la sua collezione primavera / estate 2016: lo stilista desidera farci respirare il profumo della natura della splendida Sardegna, ma non quella odierna.

Marani porta infatti indietro le lancette e ci fa rivivere la seduzione degli anni Settanta e la frenesia della Costa Smeralda dell’epoca: ci riporta a un’Italia carica di belle promesse e piena di grandi speranze.

I suoi sono abiti ricchi di emozione, sono raffinate alchimie di colori e di lavorazioni di alta artigianalità come per esempio quella dell’organza dévoré.

La lavorazione dévoré deve il suo nome a un termine francese che significa letteralmente divorato: indica una tecnica il cui scopo è quello di eliminare (divorare, appunto) una parte del tessuto. Dopo la lavorazione, il fondo risulta trasparente, favorendo la visualizzazione del disegno costituito dalle fibre non divorate: Angelo Marani aggiunge a questa tecnica un’ulteriore sovrastampa e pennellate fatte a mano.

Il ricordo della vegetazione tipica della macchia mediterranea, la sabbia che si tinge di rosa, le infinite gradazioni di azzurro del mare, lo splendore e il colore dei fiori, le fantasie zebrate e quelle optical bianche e nere sono gli elementi che caratterizzano tutta la collezione.

Lo scorso 28 settembre, ho visto sfilare gilet gioiello che sembrano luminose reti di cristalli Swarovski; cravatte di maglia con fili di metallo e di seta; gonne che avvolgono il corpo con carezze seducenti di alcantara laserata; sangalli resi contemporanei; fiori dipinti a mano sul denim; lunghi caftani che lasciano le braccia nude; miniabiti di rafia con bordi di pizzo; tubini che disegnano la figura con tocchi di ricamo à jour che produce leggere trasparenze. Ai piedi, sandali flat o sandali stringati alla schiava.

È uno stile senza particolari complicazioni eppure ricco di fascino: è la somma dei ricordi di estati indimenticabili che si concretizzano in elementi grafici e decorativi come la stampa di foglia di fico selvatico.

Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016
Angelo Marani SS 2016: i miei scatti nel backstage della sfilata, dettagli delle lavorazioni
Angelo Marani SS 2016: i miei scatti nel backstage della sfilata, dettagli delle lavorazioni
Angelo Marani SS 2016: il moodboard di ispirazione e lo stilista
Angelo Marani SS 2016: il moodboard di ispirazione e lo stilista

Mi fa molto piacere segnalare che il 20 ottobre 2015, Angelo Marani  ha sfilato a Mosca, presso il Museo Storico di Stato, su invito di Marina Citstyakova, curatrice capo della prestigiosa location sulla Piazza Rossa.

Lo stilista è stato chiamato a presentare una sintesi del suo percorso creativo comprendendo anche la nuova generazione della maison, la figlia Giulia Marani che – come sa chi legge abitualmente questo blog – seguo con grande stima fin dal suo esordio.

A chiudere l’evento è stata proprio la collezione Angelo Marani SS 2016 che vi sto presentando e alla quale ho assistito a Milano in occasione della Fashion Week.

A coronare il tutto, è giunta la richiesta da parte del Museo Storico di un capo da esporre nella collezione permanente: la scelta è caduta su un abito in cashmere color avorio con raffinate stampe della pittura impressionista en plein air impreziosite con ricami di micro-paillette, il tutto rigorosamente eseguito a Correggio, nell’azienda dello stilista. Visto che seguo fedelmente il lavoro di Angelo Marani, posso affermare che si tratta di un capo della collezione autunno / inverno 2014 – 15.

L’abito donato al Museo Storico di Stato di Mosca | Sotto lo stesso abito in passerella in occasione della sfilata autunno / inverno 2014 – 15
L’abito donato al Museo Storico di Stato di Mosca | Sotto lo stesso abito in passerella in occasione della sfilata autunno / inverno 2014 – 15

Perché segnalo la notizia? Perché sono orgogliosa che, ancora una volta, la moda italiana venga omaggiata e che venga reputata all’altezza di entrare nella collezione permanente di un importante museo.

Angelo Marani merita questo riconoscimento, è la persona giusta, perché difende strenuamente il made in Italy avendo scelto di ideare e creare ogni suo capo nel nostro Paese.

La collezione Angelo Marani SS 2016 si inserisce a pieno titolo in questo suo percorso e ne scrive un nuovo capitolo.

Manu

 

 

 

Ringrazio l’ufficio stampa di Angelo Marani per le foto di sfilata

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui trovate il sito di Angelo Marani, qui la pagina Facebook, qui il profilo Instagram, qui il canale YouTube e qui quello Vimeo

Qui trovate tutte le immagini della sfilata Angelo Marani SS 2016 ed ecco il video

I miei precedenti articoli su Angelo Marani: qui la collezione autunno / inverno 2015 – 16, qui la collezione primavera /estate 2015, qui la collezione autunno / inverno 2014 – 15 (quella dal quale viene l’abito donato al Museo Storico di Stato di Mosca) e qui la collezione primavera / estate 2014

A proposito di Giulia Marani: qui trovate la sua collezione primavera / estate 2016

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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