Sensazioni da Fashion Camp: momenti e frammenti in ordine sparso

Qualche giorno fa vi avevo annunciato l’inizio del Fashion Camp 2013 presso la Fabbrica del Vapore, raccontando cos’è e come si svolge (potete rileggere il post qui).

Da vera patita del settore moda e ancor di più di tutto ciò che è novità, non mi sono fatta mancare nulla e ci sono andata entrambi i giorni.
Le mie aspettative sono state ampiamente soddisfatte: ho trovato movimento, conferme e incontri piacevoli, nuove conoscenze interessanti.

È difficile raccontare il Fashion Camp e l’atmosfera che vi si respira.
Credo che sia un evento piuttosto unico nel suo genere e credo che non assomigli a nient’altro: non è la settimana della moda, non è una (noiosa) conferenza.
È un luogo dove nessuno si mette in cattedra per sentirsi superiore e dove ognuno dà quello che ha e ascolta gli altri.
È un luogo di scambio e di arricchimento: si torna sempre a casa con qualcosa di nuovo e di positivo.

Per questo mi piace.
Per questo mi fa sentire a mio agio.

E, una volta tanto, lascio parlare le immagini più delle parole.
Ecco un racconto in ordine sparso di ciò che mi è rimasto nel cuore: non una cronaca ragionata, ma una raccolta di momenti e frammenti.

Lei si chiama Lucia Del Pasqua ed è una delle colleghe che stimo con tutta me stessa. È sagace, effervescente, fresca, dotata di un’ironia intelligente. È preparata. Dimenticavo: è anche una bella ragazza, cosa che non guasta mai. È sempre un piacere ascoltarla (con lei la noia è su un altro pianeta) perché sa come sdrammatizzare un mondo in cui troppi si prendono sul serio. Tenete d’occhio il suo blog, Fashion Politan, e la sua pagina Facebook: vi assicuro che non vi pentirete di aver ascoltato questo consiglio.

Lucia immortalata da me nel mezzo del suo speech
Lucia immortalata da me nel mezzo del suo speech

Al Fashion Camp ho anche provato il gusto di farmi truccare e non da un truccatore qualsiasi: i make up artist di Yves Saint Laurent Beauté hanno truccato, dato dimostrazioni pratiche e tenuto seminari formativi. Dovete sapere che imparare a truccarmi meglio è uno dei miei sogni: farmi truccare, invece, è una cosa che ritengo una coccola. Guardate che faccia estasiata, persa in un altro mondo, che ho in alcune di queste foto… Sì, ero decisamente rilassata. E poi il “mio” truccatore mi ha regalato un piccolo segreto: eye liner e mascara viola melanzana usati sugli occhi verdi sono un buon modo per far risaltare ancor di più il colore dell’iride.

Al trucco col make up artist Yves Saint Laurent. Foto di Valentina “Orchid” Fazio
Al trucco col make up artist Yves Saint Laurent. Foto di Valentina “Orchid” Fazio
Al trucco col make up artist Yves Saint Laurent. Foto di Valentina “Orchid” Fazio
Al trucco col make up artist Yves Saint Laurent. Foto di Valentina “Orchid” Fazio
Al trucco col make up artist Yves Saint Laurent. Foto di Valentina “Orchid” Fazio
Al trucco col make up artist Yves Saint Laurent. Foto di Valentina “Orchid” Fazio
Al trucco col make up artist Yves Saint Laurent. Foto di Valentina “Orchid” Fazio
Al trucco col make up artist Yves Saint Laurent. Foto di Valentina “Orchid” Fazio

La presenza de La Molisana merita di essere raccontata. L’azienda ha un progetto che si chiama “La Sartoria della Pasta”, progetto che vuole raccontare l’eccellenza alimentare accostandola a quella sartoriale: nasce così una collezione di abiti fatti di pasta e ora anche una linea di braccialetti. Il nuovo brand “Seme di Luce” riunisce le attività rivolte al sociale e il progetto “Talent Scout” è una delle sue iniziative, realizzata in collaborazione con la Cooperativa Sociale Laboratorio Aperto: coloro che ne fanno parte realizzano dei bracciali fatti di pasta e fettuccia di cotone. Il progetto ha una duplice finalità: sostenere economicamente la cooperativa e finanziare gli studi universitari di giovani meritevoli con difficoltà economiche. E sapete che, ovunque ci sia sostegno al talento, io dico sì! Se volete contribuire anche voi, andate su www.lamolisana.it/seme-di-luce.php e con soli 10 euro potrete sostenere un talento. Ed ecco una bellissima ragazza indossare uno degli abiti fatti di pasta de La Molisana durante il cocktail di venerdì sera.

La Molisana e i suoi abiti fatti di pasta immortalati dal mio obiettivo
La Molisana e i suoi abiti fatti di pasta immortalati dal mio obiettivo

Lucia Fusina e il Circo Carciofo hanno rappresentato uno dei momenti più romantici e poetici di tutto il Fashion Camp. Le loro evoluzioni sospese, le bolle di sapone, le performance fantasiose hanno allietato i nostri momenti di pausa. Impossibile non fermarsi a naso in su a osservare le loro esibizioni, impossibile non perdersi un po’, affascinati e rapiti. Se volete anche voi un po’ di magia, visitate il sito di Lucia, trapezista e performer, e quello del Circo Carciofo di Fabio Portaluppi e Stefania Petracca, compagnia di teatro di strada di Siena.

Le evoluzioni di Lucia catturate dal mio obiettivo
Le evoluzioni di Lucia catturate dal mio obiettivo
Lucia, Fabio e la magia delle bolle di sapone nel mio obiettivo
Lucia, Fabio e la magia delle bolle di sapone nel mio obiettivo
Lucia catturata da me in un momento pensieroso
Lucia catturata da me in un momento pensieroso

Forse qualcuno ricorderà il duo artistico I FaTi, formato da Andrea Tisci e Fanny Raponi, dei quali ho parlato qualche giorno fa in un altro post. Ebbene, le loro performance artistiche e il loro percorso continuano: al Fashion Camp sono stati presenti con ben due opere, una delle quali dedicata al brand Colmar. Se volete vedere tutta la realizzazione dell’opera grazie a foto molto belle realizzate da Juliaan Hondius, andate qui.

Fanny e Andrea con la loro opera Colmar. Foto di Valentina “Orchid” Fazio
Fanny e Andrea con la loro opera Colmar. Foto di Valentina “Orchid” Fazio
Dettagli dell’opera de I FaTi che mi hanno colpita
Dettagli dell’opera de I FaTi che mi hanno colpita

Ancora arte: le opere di Patrizia Fratus. Qualcuno sosteneva che fossero un po’ inquietanti, io le trovo divertenti e ironiche. Se la pensate come me e se anziché essere inquietati siete incuriositi, potete trovare Patrizia qui. A me ha molto colpito una frase nella sua bio: “racconto storie di genere solo per rivelare l’inconsistenza della diversità di genere”. Ho capito perfettamente cosa intende guardando le sue donne in stoffa.

Le opere di Patrizia Fratus nel mio obiettivo incuriosito
Le opere di Patrizia Fratus nel mio obiettivo incuriosito

E veniamo alla parte mostra-mercato.
Tanti gli espositori e i designer interessanti: questa è una mia piccola selezione.

Il vetro è un materiale che mi affascina da sempre e che mi affascina molto quando è applicato ai bijou. Quelli di Lalla’s, al secolo Maria Laura Lucchetti, sono coloratissimi e molto vivi. Maria Laura non si limita comunque solo al vetro: usa ceramica, alluminio, legno, osso, semi, feltro e molti altri materiali ancora. Il suo tratto distintivo sono le linee pulite unite, appunto, ad un uso deciso del colore. Se volete conoscerla meglio, ci sono il suo sito e la sua pagina Facebook.

Lalla’s vista coi miei occhi
Lalla’s vista coi miei occhi
Lalla’s vista coi miei occhi
Lalla’s vista coi miei occhi
Lalla’s vista con gli occhi di Valentina “Orchid” Fazio
Lalla’s vista con gli occhi di Valentina “Orchid” Fazio
Lalla’s vista con gli occhi di Valentina “Orchid” Fazio
Lalla’s vista con gli occhi di Valentina “Orchid” Fazio

Ancora vetro ma in un’interpretazione completamente diversa, quella di Silvia Cesaretto e del suo brand Contessa Rosa Fosca. Qui è la trasparenza a farla da padrona e le creazioni danno l’idea che sia l’aria l’elemento principale ed essenziale. Per entrare nel mondo di Silvia, potete visitare il suo sito o la sua pagina Facebook.

Contessa Rossa Fosca attraverso il mio obiettivo
Contessa Rossa Fosca attraverso il mio obiettivo
Contessa Rossa Fosca attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio
Contessa Rossa Fosca attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio
Contessa Rossa Fosca attraverso il mio obiettivo
Contessa Rossa Fosca attraverso il mio obiettivo
Contessa Rossa Fosca attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio
Contessa Rossa Fosca attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio
Contessa Rossa Fosca attraverso il mio obiettivo
Contessa Rossa Fosca attraverso il mio obiettivo

Adoro chi osa sperimentare con materiali diversi, quindi mi piacciono i pezzi di Mara Garbin. Una delle sue linee si chiama Volt Collection e se guardate la foto qui sotto capirete perché: le collane sono realizzate con componenti plastici colorati, originariamente dedicati ad applicazioni elettriche. Mara usa anche l’alluminio, i tubi e “objets trouvés”, come pezzi di vecchie antenne tv e fili stendibiancheria. Un giro sul suo sito vale sicuramente la pena. Io mi sono innamorata dei bracciali fatti coi tubi di gomma!

Volt Collection by Mara Garbin vista attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio
Volt Collection by Mara Garbin vista attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio
Alumina Collection by Mara Garbin vista attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio
Alumina Collection by Mara Garbin vista attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio

Le creazioni di Paolina Vanazzi brillano più dei diamanti veri. Per il suo marchio Sefem Design sceglie solo l’acciaio, le pietre dure e i migliori cristalli Swarovski. Un dettaglio simpatico: Paolina è nata il giorno di Natale… un vero regalo per i suoi genitori e un regalo per tutti noi, grazie al suo talento! Questo è il suo sito e questa è la sua pagina Facebook.

Sefem Design by Paolina Vanazzi attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio
Sefem Design by Paolina Vanazzi attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio
Sefem Design by Paolina Vanazzi attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio
Sefem Design by Paolina Vanazzi attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio

Ecco un altro brand che ha una marcia in più in quanto a utilizzo di materiali inconsueti: Carmela Lacerenza, giovane artista artigiana, ha scelto la gomma e soprattutto quella delle camere d’aria usate. Il suo progetto si chiama Camera Creativa: trovate Carmela sul sito e sulla sua pagina Facebook.

Camera Creativa attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio
Camera Creativa attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio

E veniamo a colei che ho lasciato per ultima ma che rappresenta la mia scelta del cuore. Non so, a volte le persone si scelgono per elezione: due anime si riconoscono e si scelgono, appunto. Per me è stato così con Denita Delihasanovic. Lei si definisce giocosa e creativa e io trovo che questi due aggettivi le calzino a pennello: usa una pasta sintetica, simile alla ceramica ma molto più leggera, che viene scaldata e cotta e che lei impreziosisce con passamanerie, pizzo, perline e pietre dure. Ama gli animali e i bambini e in precedenza ha fatto l’insegnante: la sua pulizia interiore si ritrova nei suoi occhi e nelle sue creazioni, allegre, colorate e uniche. Vi invito a conoscere meglio Denita: la trovate sul suo sito o sulla pagina Facebook.

Le creazioni di Denita viste da me
Le creazioni di Denita viste da me
Denita attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio
Denita attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio
Denita attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio
Denita attraverso l’obiettivo di Valentina “Orchid” Fazio

Tra le creazioni di Denita, io ho scelto sicuramente una delle più particolari e sperimentali: una collana realizzata con un tubo in rame e due pendenti in alabastro, una ruota lasciata al naturale e un cuore dipinto di rosso.

Denita e io che indosso la sua creazione in rame e alabastro. Foto di di Valentina “Orchid” Fazio
Denita e io che indosso la sua creazione in rame e alabastro. Foto di di Valentina “Orchid” Fazio

E così siamo arrivati in fondo anche a questa avventura.

Vi lascio con una foto di un’altra amica e collega, Olga Rink, che mi ha ritratta allo stand di Grazia e… grazie Olga (che gioco di parole)! Andate a guardare il suo blog e la sua pagina Facebook, Olga fa foto bellissime che raccontano la vita del giro milanese della moda.

Io ritratta da Olga Rink
Io ritratta da Olga Rink

Un grazie ENORME va alla mia amica e compagna di avventure Valentina “Vale Orchid” Fazio: grazie per aver condiviso queste due giornate con me, Vale, e grazie per avermi regalato tanti tuoi scatti. Vi invito a dare un occhio al suo blog, perché, oltre che essere un’amica, Vale è una grande professionista: non solo blogger, non solo appassionata di moda (nel suo blog trovano spazio arte, cucina, musica e fotografia), sta completando i suoi studi come stylist, con una seconda specializzazione dopo quella già presa lo scorso anno. Tenetela d’occhio: secondo me farà strada.

Con Fashion Camp l’appuntamento è al prossimo anno.

Manu

 

P.S.: Se volete continuare a seguire il Fashion Camp e restare connessi, vi ricordo il sito che durante tutto l’anno resta attivo grazie a contenuti, contributi ed eventi speciali.

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

emanuela
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Cara B., grazie!
Certo che passo a trovarti… Il nome del tuo blog contiene una parola (handmade) che già mi affascina 😉
A presto,
Manu

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