La primavera di Van Cleef & Arpels: nuova boutique e una mostra

Da sempre, ho la tendenza a dimenticare le cose brutte e a ricordare solo quelle belle.

Credo che questa memoria selettiva sia dovuta alla mia natura ottimista e che, conseguentemente, il mio subconscio faccia un’operazione ben precisa: tutelo me stessa e non spreco energie – e spazio di memoria – con la negatività. Privilegio la bellezza e riesco a far sbiadire le cose spiacevoli come se fossero vecchie fotografie: tengo gli insegnamenti, se ci sono stati, e cerco di liberarmi del resto e delle inutili zavorre.

Giorni fa, non ricordo nemmeno come, mi è tornato in mente un dolcissimo ricordo del periodo delle scuole elementari: non so se fosse una mania solo della mia maestra, ma la signora Gabriella Consolandi (mi ricordo il suo nome perfettamente) ci dava da fare i pensierini.

I pensierini erano piccole frasi molto semplici e infatti erano legati alle prime classi, credo fino alla terza. Costituivano spesso il compito che la maestra Gabriella ci dava da svolgere a casa: “per domani fate 10 pensierini sulla vostra famiglia”, ci diceva per esempio.

Non vi dirò nemmeno sotto tortura quanti anni sono passati da allora (accontentatevi di sapere che sono troppi, per i miei gusti), però, visto che è un ricordo molto tenero, oggi voglio cimentarmi in questo gioco e provare a mettere giù qualche pensierino.

Pensierino numero uno: finalmente è arrivata la primavera.

Pensierino numero due: la natura si risveglia.

Pensierino numero tre: a risvegliarsi sono animali e persone e, addirittura, anche le aziende si rinnovano.

Va bene, la smetto prima di arrivare all’equivalente di the book is on the table…

Lo ammetto, col passare del tempo ho perso la mano ed è meglio, dunque, che arrivi dritta al punto: Van Cleef & Arpels, maison di gioielleria della quale ho spesso parlato qui sul blog, ha lasciato via Pietro Verri per trasferirsi in una nuova boutique nella prestigiosa via Monte Napoleone. È tempo di rinnovamento, dunque (vedete che avevo ragione coi pensierini?).

La boutique milanese di via Pietro Verri è quella che finora aveva fatto da scenario a tutti i miei incontri con la maison: sono felice che, ancora una volta, mi abbiano invitata, stavolta per conoscere il nuovo spazio, ampio e luminoso, un luogo raffinato e dall’atmosfera accogliente.

Come ho avuto modo di raccontare nei post precedenti, la storia di Van Cleef & Arpels risale al 1906, con l’inaugurazione della boutique ubicata in Place Vendôme a Parigi, di fronte al mitico Hotel Ritz: mi fa piacere ricordare come tutto abbia avuto inizio da una storia d’amore, quella tra Estelle Arpels, figlia di un commerciante di pietre preziose, e Alfred Van Cleef, figlio di un intagliatore.

I due giovani erano animati da entusiasmo, spirito pionieristico e una grande passione per le pietre preziose. Sono stati tra i primi gioiellieri ad aprire nella prestigiosa piazza parigina: oggi, ben 109 anni più tardi, l’amore tra Estelle e Alfred continua a essere onorato da una grande tradizione e da uno stile inconfondibile e unico fatto di eccellenza, creatività, cultura e poesia.

Nei suoi 350 metri quadri, la nuova boutique meneghina riflette appieno la magia dell’universo creato dai due sposi.

All’esterno, la facciata si distingue per due maestose vetrine che fanno da cornice all’entrata: ho avuto modo di ammirare in quelle vetrate i giochi di luce e i riflessi di una delle strade più amate, conosciute e frequentate della mia città.

All’interno, tutto è curato meticolosamente: le tonalità delicate, gli alti soffitti, le pareti decorate in foglia d’oro, i tendaggi in tessuti iridescenti e sfumati, i materiali nobili (legno, velluto, marmo, cuoio, seta) consentono di valorizzare al meglio le collezioni della maison custodite in alte campane trasparenti.

Il corridoio centrale conduce ai vari salotti che sono arredati con comodi divani, poltrone e tavoli bassi che ricreano la raffinatezza di un appartamento privato anche grazie alla luce dei lampadari di cristallo.

I salotti si susseguono separati da paraventi dorati in ferro battuto decorati da motivi che richiamano l’Art Déco e che dunque rendono omaggio ai primi decenni di vita di Van Cleef & Arpels: le decorazioni si ispirano alle Minaudière create da Van Cleef & Arpels negli anni ’30.

Il salotto più appartato è impreziosito da una vetrina innovativa che ha particolarmente richiamato la mia attenzione: è chiamata “Rivelazione” e le sue dimensioni notevoli – poco meno di un metro e mezzo di lunghezza – consentono un’autentica messa in scena delle creazioni.

Le luci di questa vetrina si attenuano all’avvicinarsi del visitatore fino a diventare un fascio luminoso orientato sulla creazione esposta per meglio esaltarne i dettagli: non è difficile, insomma, comprendere il perché del nome attribuitole.

Un salotto pone in risalto le creazioni di orologeria, mentre un altro è specialmente consacrato ai futuri sposi: nata dall’unione di Alfred ed Estelle, la maison dedica da sempre una particolare attenzione agli innamorati attraverso collezioni di fedi nuziali e anelli di fidanzamento (promesse fidanzate questa frase è per voi, non dite che non vi penso!).

Scendendo la scalinata, la mia scoperta della nuova boutique è proseguita al piano inferiore: qui c’è un ennesimo salotto ulteriormente nobilitato dalla presenza di una biblioteca.

Van Cleef & Arpels ha deciso di festeggiare l’apertura della nuova boutique di Milano in maniera doppia, lanciando una collezione particolare e allestendo una mostra straordinaria.

La maison svela infatti in anteprima a Milano le sue nuove creazioni Vintage Alhambra con malachite e diamanti.

“Per avere fortuna, bisogna credere nella fortuna” osservava Jacques Arpels, nipote di Estelle: la fortuna, un valore caro alla maison, ha spesso guidato e ispirato alcune delle sue creazioni.

La prima collana Alhambra ha visto la luce nel 1968 godendo di un successo immediato tanto che la linea è considerata ancora oggi il portafortuna emblematico di Van Cleef & Arpels: nel 1973, è stata utilizzata per la prima volta la malachite, pietra dura di rara bellezza e che grazie alle venature verdi chiare e scure evoca la rinascita della natura.

Van Cleef & Arpels ha così scelto questa pietra affascinante per celebrare l’apertura della sua nuova boutique: la malachite impreziosisce una collana e un braccialetto Vintage Alhambra, creati appositamente per l’occasione.

La malachite utilizzata proviene principalmente dall’Australia e si distingue per l’omogeneità e la regolarità delle striature: le pietre vengono in seguito accostate minuziosamente affinché l’armonia rilsulti perfetta.

Van Cleef & Arpels, collezione <em>Vintage Alhambra,</em> collana e bracciale con malachite e diamanti su oro giallo
Van Cleef & Arpels, collezione Vintage Alhambra, collana e bracciale con malachite e diamanti su oro giallo

L’esposizione allestita in boutique mette invece in mostra parte del patrimonio storico e del savoir faire Van Cleef & Arpels attraverso 30 creazioni eccezionali.

Fino al 30 maggio, questa esposizione invita alla scoperta di pezzi dalla collezione privata della maison, dall’iconica Minaudière agli elementi in Serti Mystérieux per arrivare al collier Zip trasformabile in bracciale, presentati insieme ad alcuni gioielli appartenuti a grandi personalità del ventesimo secolo che furono prestigiosi clienti.

Inutile dire che il mio cuore, già addomesticato dalla bellezza della nuova boutique e della collezione Vintage Alhambra, è stato definitivamente conquistato dalla sorpresa di trovare in esposizione queste meraviglie che hanno fatto la storia non solo di Van Cleef & Arpels, ma di tutta l’Alta Gioielleria.

Clip <em>Ballerina,</em> 1943, platino, rubini, smeraldi, diamanti. Le clip <em>Ballerina</em> sono state inventate a New York nei primi anni ’40: sono ispirate dalla passione di Louis Arpels per il mondo della danza e raffigurano ballerini sorpresi in una varietà di pose. Tali spille hanno incontrato grande successo negli Stati Uniti: sono molto rare e molto ricercate dai collezionisti. (photo credit Patrick Gries © Van Cleef & Arpels)
Clip Ballerina, 1943, platino, rubini, smeraldi, diamanti. Le clip Ballerina sono state inventate a New York nei primi anni ’40: sono ispirate dalla passione di Louis Arpels per il mondo della danza e raffigurano ballerini sorpresi in una varietà di pose. Tali spille hanno incontrato grande successo negli Stati Uniti: sono molto rare e molto ricercate dai collezionisti. (photo credit Patrick Gries © Van Cleef & Arpels)

Se vi capiterà di essere a Milano fino a fine maggio, non mancate di fare un salto al numero 10 di via Monte Napoleone.

In tal caso ecco un piccolo consiglio: se anche voi come me subite il fascino di tutto ciò che è glittering, ricordatevi – tra una meraviglia e l’altra – di deglutire e di sbattere le palpebre.

Mi permetto di suggerirlo perché, all’uscita, io mi sono ritrovata con bocca e occhi secchi e ciò non è edificante, visto che porto le lenti a contatto.

Intanto, aspetto l’invito al prossimo evento.

Manu

 

P.S.: mi piacerebbe sapere se i pensierini si fanno ancora adesso. Si userà ancora farli fare ai bambini delle scuole elementari? Lo chiederò alla mia nipotina, Alissa, che frequenta la prima classe: speriamo che non mi guardi con un’espressione tipo “zia, come sei antica” 🙂

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui il sito Van Cleef & Arpels, qui la pagina Facebook, qui Instagram, qui Twitter e qui il canale YouTube

Se volete, quiqui, qui e qui trovate le mie precedenti esperienze con Van Cleef & Arpels

La boutique Van Cleef & Arpels di Milano è in via Monte Napoleone 10, aperta dal lunedì al sabato dalle 10 alle 19 e la domenica dalle 11 alle 19

 

 

 

I miei scatti in occasione dell’inaugurazione dello scorso 24 marzo: tutti pezzi fotografati fanno parte della collezione museale Van Cleef & Arpels

In occasione dell’inaugurazione, Van Cleef & Arpels ha offerto a tutti i suoi ospiti degli splendidi bouquet floreali preparati ad hoc per ogni persona
In occasione dell’inaugurazione, Van Cleef & Arpels ha offerto a tutti i suoi ospiti degli splendidi bouquet floreali preparati ad hoc per ogni persona
Il bouquet che ho scelto per me
Il bouquet che ho scelto per me

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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