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Origin Passion and Beliefs: a Vicenza si punta sul talento
Uno dei motivi per i quali ho fondato questo blog è il mio amore verso il talento: non possiedo, purtroppo, la meravigliosa capacità di creare, quindi la ammiro negli altri. Visto, però, che ho tanta passione e che con le parole qualcosa riesco a combinare, ho pensato che il mio talento potesse essere (forse) quello di raccontare le capacità altrui: sono affascinata dalle mille forme che il talento può assumere e sono ammirata davanti ai risultati estremamente diversi ai quali può giungere. Sono stata dunque molto felice quando la direzione della Fiera di Vicenza mi ha invitata a prendere parte alla prima edizione di Origin Passion and Beliefs, manifestazione che si è svolta in maggio in concomitanza con VicenzaOro.
Origin Passion and Beliefs è prima di tutto un’idea: si concretizza in un innovativo laboratorio espositivo dedicato all’universo dell’accessorio moda. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con Not Just A Label (NJAL), una piattaforma inglese di scouting di talenti internazionali nata nel 2008 da un’idea di Stefan Siegel.
Ma qual è l’idea di base, secondo me innovativa e vincente? Quella di mettere in mostra non solo il talento, ma anche di dargli possibilità concrete e strumenti effettivi. All’interno di Origin, i 100 designer selezionati, provenienti da 38 paesi, hanno incontrato il saper fare made in Italy, cogliendo opportunità commerciali e di networking: accanto ai designer emergenti e ai brand indipendenti, il salone ha infatti ospitato i super supplier, ossia fornitori specializzati, produttori, fondazioni che promuovono arte e artigianato, istituti di formazione. Origin è diventata così una piattaforma di interconnessione che ha unito in maniera sinergica tutte le diverse competenze e i diversi aspetti del mondo della moda e dell’accessorio: idee, creatività, tecnica, materiali, diffusione.
La prima edizione è partita decisamente col piede giusto: ho colto una miriade di stimoli e ispirazioni sotto forma di colore, forma, materia. Ho toccato, guardato, ascoltato. Ho subito compreso che sarebbe stato impossibile riuscire a vedere tutto e ancora di più parlare con ogni espositore (mi ci sarebbero voluti molti più giorni dei due che avevo a disposizione), quindi ho deciso di lasciarmi guidare da sensazioni ed emozioni.
Ecco cosa ho raccolto.
Per quanto riguarda alcuni dei creativi incontrati, ho intenzione di approfondire la conoscenza in seguito attraverso post dedicati: questo è un assaggio, nella speranza di incuriosirvi e coinvolgervi così come lo sono stata io. Proprio a tale scopo, in fondo all’articolo trovate tutti i link dei brand citati.
Cosa ne dite, questo piccolo viaggio in Origin vi è piaciuto?
Manu
Per maggiori informazioni e per approfondire:
Origin Passion and Beliefs – qui il sito, qui la pagina Facebook, qui Twitter
VicenzaOro – qui il sito, qui la pagina Facebook, qui Twitter
Not Just A Label (NJAL) – qui il sito, qui la pagina Facebook, qui Twitter, qui Instagram
Se volete leggere un altro mio articolo su Origin e su Next Jeneration Jewellery Talent Contest 2014, lo trovate qui
Tutte le foto sono miei scatti
Personal look: nelle foto indosso turbante Sine Modus (dettagli qui), gioielli antichi provenienti dall’Afghanistan (dalla mia collezione personale) e mini-bag Patty Toy firmata Braintropy (della quale vi parlerò presto)
Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web.
Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce.
Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi.
Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore.
Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere.
Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.