Chagall, quando il sogno è quello di una notte d’estate

Sono felice di condividere con voi, cari amici, un’esperienza che ho avuto modo di fare ultimamente e della quale riesco oggi finalmente a raccontare.

Risale allo scorso 13 ottobre, quando sono stata all’inaugurazione della mostra Chagall – Sogno di una notte d’estate rimanendone completamente conquistata.

Di cosa si tratta?

Per la prima volta in Italia, è arrivata la mostra-spettacolo (questa è la definizione più giusta) dedicata al grande Marc Chagall (1887 – 1985), il pittore che rappresentava un mondo colorato così come se lo osservasse attraverso le vetrate di una chiesa.

Fino al 28 gennaio 2018, il Museo della Permanente in via Turati a Milano ospita Chagall – Sogno di una notte d’estate ovvero una nuova forma di conoscenza dell’arte: a mio avviso, è una forma particolarmente adatta in quanto riporta l’arte a quella che è una delle sue funzioni primarie, ovvero stupire ed emozionare.

Arte, spettacolo, musica e tecnologia si fondono andando oltre le cosiddette mostre immersive: in questo caso, infatti, non parliamo solo di proiezioni di immagini, ma di una regia sapientemente costruita da Gianfranco Iannuzzi (le cui realizzazioni utilizzano l’immagine, il suono e la luce come supporti di comunicazione sensoriale), Renato Gatto (docente di tecnica vocale, vocalista, attore) e Massimiliano Siccardi (artista che studia il corpo e con il corpo fin da bambino) con una colonna sonora curata da Luca Longobardi (pianista e compositore) per un risultato complessivo capace di coinvolgere e travolgere.

La mostra Chagall – Sogno di una notte d’estate gode del Patrocinio del Comune di Milano, è promossa dal Museo della Permanente ed è prodotta in Italia dal Gruppo Arthemisia con Sensorial Art Experience.

Un post condiviso da Emanuela Pirré (@aglitteringwoman) in data:

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«Crediamo moltissimo in questo progetto – dichiara Iole Siena, presidente del Gruppo Arthemisia che ha deciso di investire proprio su questa nuova espressione – perché non si tratta di uno di quei prodotti preconfezionati che stanno avvilendo il mondo delle mostre d’arte; questo è un progetto di altissimo livello, che ha alle spalle un enorme lavoro creativo, ed è una riuscita sintesi tra il meglio dell’artigianalità italiana e della tecnologia. Il risultato è sorprendente, è un sogno.»

Una prova? In Francia, l’unico posto dove è stato realizzato prima d’ora questo progetto, la mostra ha avuto oltre 500.000 visitatori.

La mostra-spettacolo si articola come un viaggio per tappe e si snoda in 12 macro sequenze: Vitebsk (piccolissimo villaggio russo in cui Marc Chagall è nato), la vita, la poesia, i collage, la guerra, le vetrate, l’Opéra Garnier, Daphnis e Chloé, i mosaici, il circo, le illustrazioni per fiabe, la Bibbia.

Il mondo creativo di Chagall, in tutte le sue sfaccettature e diversità delle fonti d’ispirazione, si dipana così davanti, attorno e dentro il pubblico: i temi universali del suo lavoro – l’amore, la famiglia, le radici umane e artistiche, i paesaggi, la musica – appaiono in tutta la loro forza.

E, in questo nuovo modo di fruire l’opera, il visitatore-spettatore può percepire appieno la ricchezza espressiva del mondo onirico del grandissimo artista.

Accanto alle opere pittoriche di Chagall, lo spettacolo mostra i suoi collage, le sue vetrate, i mosaici e tutta l’ampiezza del suo talento in un assieme che inonda lo spazio dei colori vivi
e cangianti caratteristici della sua pittura, perché l’opera è tutta attorno, a 360 gradi, e la musica diventa parte integrante dell’opera stessa.

Forse è ciò che molti artisti hanno sognato: non solo la capacità di raccontare, ma anche quella di stupire coinvolgendo l’immaginazione e i sensi dello spettatore che diviene attore e protagonista del sogno che sta vivendo.

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Ecco perché ho deciso di sostenere la mostra dedicata a Chagall: non solo perché è uno dei miei pittori preferiti ma anche perché, condividendo il racconto e gli scatti che ho realizzato il 13 ottobre alcuni dei quali mi vedono piccina insieme alle grandiose opere, spero di far nascere in altre persone il desiderio di vivere un’esperienza che a me ha regalato tanta magia ed emozione, esattamente come è nella volontà di chi ha voluto l’evento.

Concordo appieno con chi ha concepito e reso possibile tutto ciò e – a mia volta – scelgo di sostenere arte e cultura affinché siano accessibili a un pubblico sempre più vasto, allo scopo di promuovere lo sviluppo sociale e anche la valorizzazione del territorio.

Come sempre, credo che la bellezza sia il più grande rimedio nonché la migliore soluzione e risposta alle nostre angosce, anche quelle attuali.

Manu

 

 

 

 

Chagall – Sogno di una notte d’estate
Museo della Permanente
Via Turati 34, Milano
Orari: tutti i giorni 9:30 – 19:30
Biglietti: intero € 13, ridotto € 11

Il sito del Museo della Permanente: qui

Il sito dedicato alla mostra: qui con i link per acquistare i biglietti online

La mostra sul sito di Arthemisia: qui

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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