Confidenze tra zia e nipote tra amore, logica e moda

Scenario: lettone, coccole e conversazioni serali tra zia (io) e nipote (la mia Alissa di 7 anni, prima elementare appena finita).
“Zia, tu vai alle sfilate?”
“Sì, amore mio.”
“Ma le organizzi anche?”
“No, mi limito ad andarci, le guardo e poi racconto come sono state.”
“Ah, ma allora fai il giudice?”
Rimango interdetta per un attimo: faccio il giudice? Non avevo mai visto la cosa da questo punto di vista…
In effetti, semplificando parecchio, un giudice emette giudizi: non faccio forse qualcosa di simile valutando il lavoro di uno stilista?
Mi chiedo se devo svelare alla cucciola le mie teorie: non mi piace emettere giudizi bensì semplici opinioni, mi piace essere costruttiva, parlo solo di ciò che amo lasciando che altri si occupino di ciò che non piace a me, non per mancanza di coraggio, ma perché credo che tutti abbiano diritto a una possibilità. E via discorrendo, bla bla bla…
Ma no, meglio tacere – per una volta.
“Sì, amore, hai ragione, è qualcosa di simile.”
I bambini hanno una logica straordinaria, meravigliosamente semplice e lineare: spesso funziona meglio di quella di noi adulti ed è priva di qualsiasi strano calcolo. In loro c’è verità e immediatezza.
Un paio di anni fa, Alissa lasciò mia mamma senza parole dicendole “Sai, nonna, la zia fa la moda”. Sicuramente un piccolo lapsus tra fa e si occupa – o forse no, forse nella sua logica le cose stanno proprio così (Dio la benedica).
E allora vi dico una cosa: per il mondo possiamo anche essere nessuno ma se un bambino ha fiducia in noi e per lui siamo una sorta di eroe… beh, allora siamo qualcuno, eccome.
Con questa piccola riflessione vi auguro buon Ferragosto, ovunque siate e con chiunque siate.
Il mio sarà tranquillo, in famiglia, nipotina inclusa: aspetto il suo arrivo curiosa di sapere quale altra rivelazione strabiliante mi farà.
In ogni caso, sono certa che mi aiuterà a districare e semplificare qualche questione come solo la limpida logica di un bambino può e sa fare.

Manu

A proposito di coccole e tenerezze… Il disegno di Alissa per il recente anniversario dei nonni: qui.

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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florisa
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Carissima Manu che bello leggere dei tuoi dialoghi con la nipotina e relative riflessioni a riguardo.Hai ragione..i bambini ci sorprendono continuamente perché pensiamo che la loro logica sia sgrammaticata e un po’ troppo fantastica rispetto alla nostra. Non è assolutamente vero: loro vanno dritti come razzi al nocciolo della questione senza girarci intorno .Hanno la capacità di usare le parole come proiettili che arrivano fino in fondo lasciandoci attoniti per la sorpresa . Anche la mia Alice ,la nipotina più grande e che sa parlare al contrario di Gabriele ed Agnese che ancora farfugliano e bisogna tradurre ciò che dicono, mi ha sorpreso più volte con le sue considerazioni confuciane buttate là mentre pettinava la Barbie. Bisognerebbe stare più tempo con i bambini: sono loro che hanno molto da insegnarci, che possono prenderci per mano e destrutturarci portandoci indietro all’infanzia del mondo fra natura e spirito. A proposito dei miei nipotini. Ieri li ho rivisti dopo il loro rientro dalle vacanze( 20 giorni ).Alice mi ha abbracciato felice dicendomi che le ero mancata, Agnese ( quella con la quale sto sicuramente meno tempo ) appena mi ha visto è scappata nella sua casetta di Biancaneve chiudendo porticina e finestra, Gabriele era così contento che si è letteralmente lanciato dalle braccia della mamma fra le mie ridendo con gli occhi, i capelli, la bocca ,le mani e tutto il resto. Reazioni che rispecchiano il nostro rapporto e che mi ha fatto pensare al fatto che Agnese mi conosce poco ed io conosco poco lei..mi è anche sembrata perfino un po’ antipatica fino a quando non l’ho vista con i due grossi cani meticci che i miei consuoceri (suoi nonni ) hanno insieme ad altri nella loro azienda e che accudiscono con amore. Agnese la cui mamma (mia figlia) va in giro munita di amuchina ,mascherina sterile e vademecum su tutto ciò che non è igienico, era stesa al sole in giardino fra i cani ,parlava loro con un linguaggio che sembravo da loro capito perché le rispondevano guaendo, tendeva le manine a cucchiaio vero musi ,si faceva leccare sorridendo su tutto il corpicino ,pannolino compreso, li abbracciava e si metteva fra i loro corpi come fosse un cucciolo di lupo. Davanti a questo “quadro” nemmeno la madre ” Signorina Rottermaier ” ha pronunciato parola e ha lasciato che Agnese continuasse . Ho riconosciuto in lei la mia anima da “lupo” e mi sono rassicurata ….Il legame c’è ed è forte ..devo solo fare uscire la lupacchiotta dalla sua tana..Buon ferragosto anche a voi..come te trascorrerò tranqullamente in famiglia senza uscire da casa…Un abbraccio grande Manu ..piccola stella intercettata…Uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu’

Manu
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Carissima Florisa,
sappi che, se per te è bello leggere dei miei dialoghi con Alissa, per me è bellissimo trovare queste tue parole dopo un periodo in cui sono stata poco presente sui social e anche qui sul blog.
Come sempre, evochi immagini che amo: non so cosa darei per farmi piccola piccola e ascoltare la tua Alice che fa “considerazioni confuciane buttate là mentre pettina la Barbie”.
E grazie per aver condiviso anche i racconti su Gabriele e Agnese: immagino lui intento a lanciarsi verso di te “ridendo con gli occhi, i capelli, la bocca, le mani e tutto il resto”.
Ammetto che l’episodio di Agnese coi cani mi ha profondamente colpita: l’hai descitto alla perfezione e hai reso benissimo l’idea, inclusa la sua mamma che, sebbene di solito sia molto esigente quanto a igiene, ha invece capito la situazione e ha lasciato che la piccola continuasse, contravvenendo alle sue regole di solito ferree.
Il tutto è un quadretto davvero delizioso ed emozionante: sono certa che Agnese e i due cagnoloni si stessero capendo a meraviglia, in un linguaggio universale che va molto oltre le parole.
E sono certa anche di un’altra cosa: la lupacchiotta uscirà presto dalla sua tana e ti adorerà come già fanno Alice e Gabriele, perché ci sono cose come l’indole e l’istinto che sono più forti di ogni cosa, di ogni riserva. Vincono sempre e il tutto sta solo nell’annusarsi a vicenda per riconoscersi… Un po’ come è successo a noi due, no?
Un abbraccio enorme, donna fantastica.
Manu

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