Ekko Jewels e la stampa 3D tra futuro e tradizione

C’è così tanta incredibile bellezza in questo nostro Paese.

Di una delle sue forme – la bellezza della Natura – non abbiamo alcun merito: al contrario, abbiamo talvolta la colpa di usarla impropriamente, mentre dovremmo capire quanto siamo fortunati a poterne godere, noi e tutti coloro che vengono a visitarci. Di altre forme, invece, possiamo assumerci a ragione il merito ed esserne orgogliosi: mi riferisco alla bellezza dell’Arte, dell’Architettura, della Letteratura, della Cucina, dell’Artigianato.

Sì, ho scritto tutto quanto con le iniziali maiuscole perché più passa il tempo e più mi convinco del fatto che queste meravigliose espressioni siano perle uniche e pregiatissime, da diffondere con passione e da tutelare con convinzione.

Faccio questi pensieri ogni volta in cui ho la fortuna di viaggiare per l’Italia riempiendo il cuore e vivendo incontri speciali come quelli fatti in occasione del mio recente viaggio in Toscana e in particolar modo ad Arezzo.

Durante quel breve viaggio, in una domenica pomeriggio di sole, ho avuto l’opportunità di conoscere da vicino la realtà di Ekko Jewels, un brand dinamico, innovativo e rigorosamente made in Italy.

Ekko Jewels propone una collezione di gioielli realizzati e rifiniti con cura proprio come insegna la prestigiosa tradizione orafa insita nella città di Arezzo: le loro creazioni sono moderne e sono preziose, sì, eppure sono da vivere ogni giorno.

Durante la nostra lunga chiacchierata, ho scoperto alcune cose che mi fanno particolarmente piacere: tanto per iniziare, l’azienda è condotta da una famiglia che ha oltre 20 anni di esperienza nel settore. Nel tempo, si è fortemente specializzata nella modellistica per conto terzi, utilizzando le tecniche più all’avanguardia poi, con l’ingresso della nuova generazione, la famiglia ha deciso di fare il grande passo e di iniziare a proporre gioielli e proprio nome: arricchita da questo gruppo di giovani professionisti, oggi l’azienda non ha paura di sperimentare nuove tecnologie, ideare nuove forme e sviluppare nuovi concept.

Forte dell’importanza del passato e pronta a guardare verso il futuro, Ekko Jewels ha dunque deciso di osare: ho sempre dichiarato la mia stima verso chi, poggiando sulle solide basi dell’esperienza, ha il coraggio di innovare. E in questa azienda hanno deciso di far partire l’innovazione dal settore nel quale sono specializzati: sono stati infatti tra i pionieri nell’utilizzo delle stampanti 3D.

E quando scrivo pionieri non esagero: pensate che sono stati proprio loro, nel 2004, ad acquistare e a portare in Italia la prima stampante americana. Ora la stampa 3D inizia a godere di una certa diffusione, ma nel 2004 non era affatto così, anzi, la loro fu proprio la prima macchina non solo in Italia bensì in Europa.

Eppure, nonostante l’utilizzo di macchinari all’avanguardia, tutti i pezzi Ekko Jewels sono comunque rifiniti a mano proprio per dare quel tocco di originalità e precisione che solo la mano umana può garantire.

E la finitura manuale diventa dunque un altro plus che si aggiunge al contenuto innovativo, alla tradizione consolidata e al rigoroso made in Italy.

Alcune fasi della lavorazione dei gioielli Ekko Jewels
Alcune fasi della lavorazione dei gioielli Ekko Jewels

Dovete sapere che Ekko Jewels non si è accontentata di essere stata la prima a sperimentare le tecniche 3D e ha perfezionato sempre più la tecnica di elettrofusione che oggi consente di dare vita – partendo da una progettazione basata su sistemi CAD e realizzata attraverso la prototipazione rapida – a gioielli irrealizzabili in altro modo, senza limiti di fantasia quanto a forme, linee e volumi.

Fili di metalli, preziosi e non, si intrecciano creando giochi raffinati e nuove geometrie in un design decisamente accattivante: la tecnica produttiva consente di realizzare monili estremamente leggeri, anche quando hanno grandi dimensioni. Sono inoltre resistenti e durevoli.

I gioielli sono realizzabili sia in metalli preziosi quali oro e argento sia in bronzo: possono essere arricchiti con pietre o applicazioni di smalti.

Il processo è affascinante: dopo la progettazione CAD, si passa alla stampa 3D in resina e alla successiva messa in fusione (in parole povere si cola il metallo). Segue la fase completamente manuale che prevede la pulitura e la lucidatura, dopodiché si fa il trattamento galvanico, ovvero la lavorazione che serve per trattare le superfici dando loro l’aspetto finale, ovvero la finitura oro, rosa, rodio (argento) oppure rutenio (nera). Infine, se previsto, si appongono le pietre o i cristalli.

Guardate questo piccolo video che racconta tutto in immagini.

L’intento di Ekko Jewels è quello di creare, attraverso ogni suo prodotto, un’emozione tutta da vivere: le collezioni sono costituite da elementi facilmente abbinabili e interscambiabili tra loro, sono gioielli dal design ricercato e raffinato.

La ricerca di nuove forme, modelli e ispirazioni non si ferma mai e procede di pari passo con quanto si vede sulle passerelle delle sfilate in tutto il mondo, con particolare attenzione verso quelle parigine e milanesi.

Le collezioni sono animate da una buona dose di poetico romanticismo e si ispirano sia alla natura rubandone l’armonia delle forme sia a tessuti preziosi come la seta o a manufatti delicati come i pizzi.

Anche le proposte più classiche sono comunque riscritte con un linguaggio contemporaneo, audace ma lontano dagli eccessi.

Ekko Jewels – anelli <em>Lys</em> della collezione <em>Glossy</em>
Ekko Jewels – anelli Lys della collezione Glossy
Ekko Jewels – bracciale <em>Blejan</em> della collezione <em>Lace</em>
Ekko Jewels – bracciale Blejan della collezione Lace
Ekko Jewels – pendente <em>Ginestra</em> della collezione <em>Old Time</em> (in alto) e bracciale <em>Cleopatra</em> della collezione <em>Silk</em> (in basso)
Ekko Jewels – pendente Ginestra della collezione Old Time (in alto) e bracciale Cleopatra della collezione Silk (in basso)

Collane, bracciali, pendenti, orecchini e anelli sono uniti da un tratto comune: un naturale gusto per il bello.

Tutti possono essere declinati nelle quattro finiture che ho citato – oro, rosa, rodio (argento) oppure rutenio (nera).

Le linee attualmente disponibili sono sette.

Lace vede come protagonista assoluto il mondo floreale cristallizzato in soavi pizzi, mentre Silk è ispirata alla lucentezza della seta che si avvolge impalpabile attorno al corpo.

Glossy è dedicata a chi ama lo scintillio in tutte le sfumature, Calla si ispira invece all’omonimo fiore simbolo di eleganza e raffinatezza.

Olé parte dalla suggestione del ventaglio usato nel flamenco, il ballo che evoca sensualità e mistero; Perla interpreta in chiave contemporanea un grande classico della gioielleria.

E infine c’è Old Time che mette al centro le declinazioni dell’intreccio.

Ekko Jewels – orecchini <em>Kyla</em> della collezione <em>Lace</em>
Ekko Jewels – orecchini Kyla della collezione Lace
Ekko Jewels – anello <em>Giunco</em> della collezione <em>Old Time</em>
Ekko Jewels – anello Giunco della collezione Old Time
Ekko Jewels – bracciale <em>Matilde</em> della collezione <em>Silk</em> (in alto ) e orecchini <em>Asfodelo</em> della collezione <em>Old Time</em> (in basso)
Ekko Jewels – bracciale Matilde della collezione Silk (in alto ) e orecchini Asfodelo della collezione Old Time (in basso)

La ricerca di contemporaneità di Ekko Jewels è a 360° e parte dal nome stesso nonché dallo studio grafico del marchio grazie, per esempio, alla scelta del simbolo floreale posto sulla lettera “o” come a porre l’accento sulla femminilità e sull’ispirazione presa dalla natura coi suoi innumerevoli volti. Le due “k” centrali, speculari l’una all’altra, vanno invece a evocare una farfalla simbolo di eleganza e raffinatezza.

Sempre in quest’ottica contemporanea, Ekko Jewels non poteva non scegliere il web come proprio canale privilegiato: il sito è stato progettato e sviluppato secondo un’ottica di responsive design e dunque si adatta in modo automatico al dispositivo col quale viene visualizzato (computer, tablet, smartphone) garantendo estrema facilità, intuitività e immediatezza di navigazione.

Comprendendo e facendo proprio il nuovo approccio di un pubblico sempre più orientato verso gli acquisti in rete, Ekko Jewels ha raccolto una sfida, quella di commercializzare i suoi prodotti attraverso il web: questa scelta, unitamente al fatto che la produzione avviene interamente nello stabilimento toscano, consente di proporre prezzi decisamente interessanti.

Oggi, anche il lusso si può comprare online e, in alcuni casi come in questo, presenta il vantaggio di essere accessibile.

Ho scelto di raccontarvi Ekko Jewels e il suo mondo per vari motivi.

Il primo l’ho dichiarato fin dal principio, ovvero l’apprezzamento verso gli anni di storia e tradizione aziendale rimessi in gioco attraverso il desiderio – e la capacità – di rinnovarsi. Un nuovo percorso formativo, un giovane staff di tecnici, modellisti e artigiani, lunghi mesi di studio e lavoro: sono questi gli ingredienti che hanno portato il brand a credere fortemente nella novità e nella qualità del prodotto che oggi offre, è questa la ricetta che ha dato loro la voglia di non arrendersi a dispetto della difficile congiuntura economica.

Il secondo motivo è il fatto che il risultato del loro lavoro mi piace molto: quando ho potuto tenerli in mano, sono rimasta sorpresa dalla leggerezza dei pezzi e dalla maestria coi quali sono realizzati, dalla delicatezza di certi giochi e di certe volute che sembrano davvero pizzi delicatissimi oppure arditi disegni architettonici. Pensate che alcune fusioni raggiungono spessori incredibilmente sottili che possono arrivare fino a 0,18 millimetri: eppure, nonostante questa apparente delicatezza, i gioielli sono in realtà molto resistenti.

Ekko Jewels – orecchini <em>Mayabay</em> e anello <em>Olivera</em> della collezione <em>Perla</em> (in alto) e foto d’insieme di diversi gioielli della collezione <em>Lace</em> (in basso), orecchini <em>Kyla,</em> pendente <em>Azhar,</em> bracciale <em>Diantha</em> e anello <em>Kalika</em>
Ekko Jewels – orecchini Mayabay e anello Olivera della collezione Perla (in alto) e foto d’insieme di diversi gioielli della collezione Lace (in basso), orecchini Kyla, pendente Azhar, bracciale Diantha e anello Kalika

Il terzo motivo è che amo molto l’essenza stessa del progetto.

Vedete, proprio mentre ero ad Arezzo, ho avuto l’opportunità di visitare un museo aziendale che racconta la storia di un’altra importante realtà aretina che ha avuto un ruolo fondamentale nella tradizione orafa della città (trovate l’articolo qui sul blog): durante la visita a quel museo, sono rimasta molto colpita dal concetto di autarchia.

Nel linguaggio dell’economia politica, l’autarchia indica la tendenza di un Paese all’autosufficienza economica, ovvero alla capacità di produrre tutto o quasi al proprio interno: nella storia italiana, questo concetto viene spesso associato al periodo fascista e alle politiche dell’epoca (e infatti in quel museo si racconta proprio tale periodo). Ovviamente, l’autarchia assoluta è irrealizzabile ed è pensabile soltanto in teoria, in quanto nessun Paese può rinunciare a qualsiasi collaborazione con il resto del mondo, oggi più che mai – e per fortuna, mi permetto di commentare.

Eppure, penso e predico da lungo tempo che noi italiani dovremmo applicare la parte buona del concetto di autarchia e dunque rivalutare e recuperare il nostro saper fare che può essere la nostra ricchezza e la nostra salvezza: Ekko Jewels lo fa, porta avanti il made in Italy e per giunta lo coniuga al concetto e alla forza della famiglia.

Fa tutto da sé, nel proprio stabilimento, controllando la qualità, formando nuove generazioni di lavoratori e dimostrando che per mantenere prezzi accessibili non è necessario delocalizzare la produzione: tutto ciò mi piace, molto.

A questo punto, forse, vi chiederete quale possa essere la prossima frontiera per questi pionieri del 3D: io me lo sono chiesta, anzi, l’ho chiesto a loro.

E vi dico solo una parola: personalizzazione. Sì, la prossima idea è quella di lavorare a gioielli personalizzati insieme alle clienti. E qui si apre un nuovo mondo.

Ma questa è un’altra storia e sono sicura che ve la racconterò in un prossimo futuro.

Manu

 

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui trovate il sito Ekko Jewels e qui la pagina Facebook.

Mi fa piacere segnalare che tutti gli acquisti sul sito prevedono la spedizione gratuita.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Laura
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Ciao Manu,
ti do pienamente ragione, quest’Italia tanto criticata è un bacino di Arte e Cultura magnifico che spazia in svariati campi dall’artichittettura, alla moda, al sapere dell’agricoltura e molto altro. Dovremmo, penso noi tutti, saper apprezzare e valorizzare di più il nostro bel paese, che nonostante le magagne, potrebbe diventare simbolo di cultura e saper fare nel mondo.
grazie per avermi fatto scoprire questa bella realtà made in Italy
Salt-eco

Manu
Reply

Ciao Laura 🙂
Sono felice ogni volta in cui incontro persone come te, innamorate del made in Italy così come lo sono io. Tu, poi, dai un preciso e concreto contributo a tale made in Italy e all’artigianalità grazie al tuo sito.
Ed è un piacere condividere i nomi di belle realtà come Ekko Jewels, dunque sono io che ringrazio te per aver letto e commentato.
Buona giornata,
Manu

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