Milano Vintage Week: glittering experience tra foulard e spose d’antan

Da mercoledì 9 a domenica 13 aprile si è svolta la prima edizione di Milano Vintage Week, un evento organizzato da Francesca Zurlo e Andrea Franchi: un’occasione perfetta per acquistare capi e accessori d’annata, un tuffo nelle tappe più significative della storia del costume degli ultimi ultimi sessant’anni.

Il progetto di Francesca e Andrea è intrigante e ricco di contenuti: il loro format, infatti, ha visto protagonisti gli espositori, ovviamente, ma anche due mostre curate da A.N.G.E.L.O, lo storico marchio di Angelo Caroli, da sempre punto di riferimento del settore, nonché un ricco calendario di appuntamenti e incontri incentrati sullo stile, il make-up, la cucina, il bon ton.

Non è un mistero che il vintage sia una delle mie grandi passioni per il bagaglio di storia e significati che porta con sé e questa volta ho avuto anch’io un piccolo ruolo attivo: ho tenuto un incontro intitolato “Vintage con personalità”. Il pensiero di Francesca e Andrea è quello di riscoprire un sistema di valori senza tempo e di creare un fil rouge tra passato, presente e futuro: visto che concordo totalmente con questa visione, ho cercato di parlarne durante il mio incontro e di riaffermare quella che secondo me è una grande verità. Le scelte personali, quelle che vanno oltre i trend, raccontano chi siamo e restituiscono alla moda il suo giusto ruolo di formidabile mezzo di espressione e comunicazione.

Ecco un piccolo racconto, questa volta soprattutto fotografico, di ciò che porterò con me.

Photo credit: Milano Vintage Week
Photo credit: Milano Vintage Week
Photo credit: Milano Vintage Week
Photo credit: Milano Vintage Week
Photo credit: Milano Vintage Week
Photo credit: Milano Vintage Week
Photo credit: Milano Vintage Week
Photo credit: Milano Vintage Week
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Photo credit: Milano Vintage Week
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Photo credit: Milano Vintage Week

 

CARRÉ HERMÈS: UN FOULARD PER SEMPRE

Dalla ricchissima collezione del suo archivio storico, Angelo Caroli ha selezionato 24 foulard firmati Hermès, vere e proprie opere d’arte impresse su seta, capolavori in formato 90 x 90 capaci di trasportarci in mondi immaginari e di farci compiere un viaggio che evoca simboli, miti, personaggi, usi e culture. La Maison Hermès produce i carré dal 1937 e ne ha in catalogo ormai più di 1000, tanto da diventare il simbolo per antonomasia della loro produzione: se, infatti, le origini si perdono in un passato lontano, è con Hermès che il foulard trova la sua vera elezione. Creato a partire da un accessorio maschile, il carré Hermès diventa – grazie all’intuizione di Emile-Maurice Hermès e al suo incontro con lo spirito innovativo dell’abile tessitore lionese Marcel Gandit – un oggetto di culto frutto di un metodo di lavorazione artigianale che si è conservato immutato fino a oggi. Non è un semplice quadrato di seta: è quasi un gioiello, un’icona che diventa sempre più preziosa con lo scorrere del tempo. Non è solo un accessorio: è un veicolo espressivo, una tela sulla quale vengono iscritte narrazioni, fantasie, emozioni, forme, figure a volte reali e a volte immaginarie.

La mostra “Carré Hermès: un foulard per sempre” continua presso il Municipio di Arezzo in occasione della Fiera Antiquaria dal 25 aprile al 4 maggio e poi presso Villa Giusti del Giardino a Bassano del Grappa in occasione di VintageMania dal 23 al 25 maggio.

La mostra “Carré Hermès: un foulard per sempre” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “Carré Hermès: un foulard per sempre” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
Hermès, Écureuils, Xavier De Poret, 1967 (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
Hermès, Écureuils, Xavier De Poret, 1967 (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “Carré Hermès: un foulard per sempre” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “Carré Hermès: un foulard per sempre” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
Hermès, Coiffures Militaires, Hugo Grygkar, 1956 (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
Hermès, Coiffures Militaires, Hugo Grygkar, 1956 (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “Carré Hermès: un foulard per sempre” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “Carré Hermès: un foulard per sempre” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
Hermès, Napoléon, Philippe Ledoux, 1963-1985-1989.90-1997-2002.03 (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
Hermès, Napoléon, Philippe Ledoux, 1963-1985-1989.90-1997-2002.03 (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “Carré Hermès: un foulard per sempre” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “Carré Hermès: un foulard per sempre” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
Hermès, Paris Modiste, Hugo Grygkar, 1956-2006.07 (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
Hermès, Paris Modiste, Hugo Grygkar, 1956-2006.07 (photo credit: A.N.G.E.L.O.)

 

VINTAGEINLOVE: IL FASCINO DELLA SPOSA

Inutile girarci attorno: l’abito da sposa è uno dei più importanti tra tutti quelli che una donna indossa durante la sua vita. Quasi tutte l’abbiamo sognato o lo sogniamo, tutte vogliamo essere bellissime quel giorno. Ma i canoni di bellezza ed eleganza cambiano in ogni epoca e l’abito da sposa non fa eccezione e ha dunque seguito il medesimo destino, passando attraverso grandi cambiamenti: A.N.G.E.L.O. ha allestito una mostra per evidenziare gli stili diversi di quattro decadi importanti e significative del Novecento, gli anni ’30, ’50, ’60 e ’70. Gli anni ’30 sono rappresentati da un abito in raso di seta con lungo strascico e corpetto ricamato a motivo floreale con filo di lurex, perline e canutiglie: sul retro c’è una lunga fila di bottoncini rivestiti, mentre a ornare il capo è una tiara in perline appoggiata su un velo in pizzo. Gli anni ’50 sono rappresentati da un completo composto da casacca in pizzo a motivo floreale, stretta in vita e con baschina asimmetrica, e da una gonna a ruota in tulle: per la testa, c’è un’acconciatura in velluto con applicazione di fiori in tessuto. Anche a rappresentare gli anni ’60 è un completo composto da un abito lungo e smanicato, in tessuto operato, e da un soprabito fatto nel medesimo tessuto: a ornare il capo è un lungo velo in tulle orlato in pizzo. Il viaggio termina con gli anni ’70 e con un abito in organza di seta con applicazioni in pizzo al corpetto e alla gonna: a completarlo, c’è una mantellina annodata al collo e un’acconciatura per capelli con applicazione di fiori in tessuto e velo in pizzo.

La mostra “VintageInLove” continua presso Villa Ferlaro a Sala Baganza (PR) in occasione di Parma Vintage dal 3 al 4 maggio.

La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)
La mostra “VintageInLove” (photo credit: A.N.G.E.L.O.)

 

IL MIO INCONTRO “VINTAGE CON PERSONALITÀ”

Cosa dire in merito? Chi mi segue (grazie sempre!) sa già ciò che penso: non mi piace la moda usa&getta, adoro invece il concetto di moda come linguaggio, espressione personale, valori duraturi. Il vintage rappresenta tutto ciò e ci dà un’ulteriore possibilità: aggiungere la nostra storia a quella già intrinseca in un oggetto d’altri tempi. Questo è un po’ il sunto di ciò che ho cercato di dimostrare durante il piccolo incontro che ho tenuto sabato pomeriggio, aiutata da una serie di oggetti presi in prestito (e che con la loro bellezza mi hanno affascinata, incuriosita, ispirata) e desiderosa di dimostrare alcune teorie (per esempio, come chi fa moda oggi guardi e attinga costantemente al passato). Mi sono anche divertita ad aggiungere qualche aneddoto o curiosità, per esempio circa l’uso del cappello o l’origine della collezione Vivara di Pucci.

L’avventura è stata inaugurata da una video-intervista (che paura!) nella quale ho raccontato a Élise Lefort e Fulvio Aniello di Fashion Times il mio amore e la mia visione del vintage.

Il mio invito personalizzato per Milano Vintage Week (sì, quella nella foto sono io la scorsa estate al matrimonio dei miei amici Andrea e Paola, c’è un post dedicato qui sul blog)
Il mio invito personalizzato per Milano Vintage Week (sì, quella nella foto sono io la scorsa estate al matrimonio dei miei amici Andrea e Paola, c’è un post dedicato qui sul blog)
Élise Lefort e io intente nell’intervista (photo credit: Enrico C. – grazie amore!)
Élise Lefort e io intente nell’intervista (photo credit: Enrico C. – grazie amore!)
Intenta a chiacchierare con Rosamaria, lettrice di <em>A glittering woman</em> e nuova amica (photo credit: Milano Vintage Week)
Intenta a chiacchierare con Rosamaria, lettrice di A glittering woman e nuova amica (photo credit: Milano Vintage Week)
Intenta a chiacchierare con Rosamaria, lettrice di <em>A glittering woman</em> e nuova amica (photo credit: Milano Vintage Week)
Intenta a chiacchierare con Rosamaria, lettrice di A glittering woman e nuova amica (photo credit: Milano Vintage Week)
Intenta a raccontare la mia passione (photo credit: Milano Vintage Week)
Intenta a raccontare la mia passione (photo credit: Milano Vintage Week)
Con la borsa anni ’60 – ’70 scovata da Shabby Chic Vintage. Indovinello: cosa vi ricorda la forma hula hoop? Vi do un indizio, collezione P/E 2013 di una grande <em>maison</em> francese… (photo credit: Eleonora Lanzetti)
Con la borsa anni ’60 – ’70 scovata da Shabby Chic Vintage. Indovinello: cosa vi ricorda la forma hula hoop? Vi do un indizio, collezione P/E 2013 di una grande maison francese… (photo credit: Eleonora Lanzetti)

Ve lo confesso, io mi sono proprio divertita: ho curiosato in giro, ho conosciuto gente nuova, ho approfondito conoscenze, ho alimentato la mia passione, imparando e talvolta sorprendendomi. Perché è questo il bello, la forza e il potere del vintage: non smette di stupire e di essere una scoperta, è un pozzo al quale non si finisce mai di attingere.

E ora? Aspetto la seconda edizione di Milano Vintage Week!

Manu

 

 

Un grazie speciale a Francesca Zurlo e Valeria Iotti per aver creduto in me. Grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno affidato i loro tesori: Tara Vintage, Shabby Chic Vintage, Cappi Vintage, A.N.G.E.L.O., Venturino Vintage, Collezione Privata. Grazie a Fulvio Aniello ed Élise Lefort di Fashion Times per la loro infinita professionalità e per avermi messa a mio agio in un’esperienza – la video-intervista – che mi spaventava. Grazie a Fabiola, Simone e Rosamaria per essere venuti a trovarmi. Grazie a tutti coloro che si sono fermati ad ascoltare. Grazie a Eleonora Lanzetti, compagna d’avventura.

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Milano Vintage Week – qui il sito, qui la pagina Facebook (qui, qui e qui un po’ di gallery fotografiche), qui Twitter, qui Instagram

A.N.G.E.L.O. Vintage Palace – qui il sito, qui la pagina Facebook, qui Twitter, qui Instagram

Fashion Times – qui il sito (e qui potete trovare l’articolo che mi hanno dedicato, grazie ancora!), qui la pagina Facebook, qui Twitter, qui il canale YouTube sul quale potete trovare anche interessanti interviste fatte durante Milano Vintage Week tra le quali quella fatta ad Angelo Caroli – qui

Fiera Antiquaria di Arezzo – qui il sito e qui la pagina Facebook

Vintage Mania @ Villa Giusti del Giardino, Bassano del Grappa – qui la pagina Facebook

Parma Vintage – qui la pagina Facebook

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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