IOMA Paris, cosmesi e tecnologia passando per Marte

È inutile negarlo, ognuno di noi ha le sue piccole manie o fissazioni: io non ne sono esente, anzi, diciamo che le mie assumono spesso il carattere di veri e propri tarli.

Vi do tre esempi.

Mi fido di tutti, in generale e fino a prova contraria: sono così di natura, eppure, se in una cosa ci devo mettere la faccia e farmene sostenitrice, sono implacabile. Sono peggio di San Tommaso: devo a tutti i costi metterci il dito e sperimentare in prima persona.

Detesto quando mi vengono promessi i miracoli: non li fa nessuno, quindi preferisco che un prodotto mi venga presentato in tutta onestà e se mi aspetto un miracolo, al limite, scrivo la letterina a Babbo Natale.

Sono convinta che il futuro risieda nelle cose fatte ad hoc, su misura: penso che i tempi siano maturi affinché possa avvenire un’inversione di tendenza, ovvero affinché non si ragioni più solo in base ai grandi numeri bensì tornando a mettere l’essere umano al centro. Personalizzazione e bespoke sono due delle mie parole preferite.

Ecco, oggi vi parlo di un’esperienza vissuta in prima persona, senza alcuna promessa di miracoli perché basata su criteri scientifici e inoltre fatta su misura per me (e potrà essere su misura per voi): tre miei tarli soddisfatti in un colpo solo, quindi IOMA ha passato il mio personale test e sì, merita di essere raccontata.

Andiamo con ordine: IOMA è un’azienda che si occupa di cosmesi ed è stata creata da Jean Michel Karam, dottore in microelettronica, insieme a un team di esperti in dermatologia e tecnologie, con uno scopo ben preciso, quello di offrire prodotti cosmetici su misura.

Ho incontrato Monsieur Karam un paio di settimane fa, in occasione di una presentazione a Milano, e sono rimasta colpita dal suo percorso e dalla sua azienda: siccome credo di non essere l’unica ad avere la sindrome da San Tommaso, desidero condividere con voi ciò di cui sono venuta a conoscenza. Sarete poi voi a giudicare a vostra volta.

Il suo progetto nasce nel 1997 quando incontra Véra Strubi, business woman fortemente specializzata nel mondo della bellezza: Véra colpisce Jean Michel il quale era molto probabilmente in cerca di una professionista come lei, una persona in grado di osare e innovare. Testimone di questa attitudine è Angel, il profumo firmato Thierry Mugler: fu proprio l’esperta a collaborare col couturier per crearlo e, ancora oggi, la fragranza è una delle più vendute al mondo nonostante sia sul mercato da più di vent’anni (1992).

Jean Michel Karam, il fondatore di IOMA Paris
Jean Michel Karam, il fondatore di IOMA Paris

A questo punto, starete forse pensando “va bene, vada per Véra, la bellezza è il suo campo e il suo pane, ma che legame può esistere tra uno scienziato che si occupa di microelettronica e la cosmetica?”

Non posso darvi torto, l’ho pensato anch’io.

Il punto è che quest’uomo brillante possiede un cervello che non conosce sosta: non si pone limiti, paletti e confini di genere (che sia benedetto) e così, dopo aver riscosso successi in campi ad alto contenuto tecnologico, ha deciso di esplorare un nuovo settore, portando con sé i risultati conseguiti.

Titolare di oltre 50 brevetti e fondatore di MEMSCAP, società quotata in borsa, Jean Michel Karam è considerato uno dei “100 motori della tecnologia francese”. Per uno scienziato del suo calibro, investire nella cosmetica implicava dunque un requisito fondamentale: essere in grado di mostrare e dimostrare l’azione dei suoi prodotti.

Ed è esattamente questo ciò che riesce a fare oggi con IOMA attraverso i MEMS, Micro Electro Mechanical Systems, dei quali è pioniere a livello mondiale.

Che cosa sono i MEMS? Ora viene il bello: vediamo se riesco a spiegarvelo così come lui l’ha spiegato a noi.

I MEMS sono componenti elettronici complessi con la funzione di rilevare un fenomeno fisico in un dato ambiente: il fenomeno può essere la pressione, l’accelerazione, la velocità o altro ancora. Sono dunque indispensabili in numerosi settori dell’industria, automobilistico, aeronautico, medico, biologico, delle telecomunicazioni.

Per darvi un esempio di quanto questi componenti siano importanti, vi racconto una delle applicazioni: sono in dotazione a Curiosity, il robot della NASA inviato in esplorazione su Marte per rilevare la presenza di acqua.

Ma cosa fanno i MEMS per IOMA?

Grazie alla loro miniaturizzazione, lo scienziato ha pensato di utilizzarli per misurare quei fenomeni fisici che influenzano lo stato, la salute e la condizione della nostra pelle: i MEMS sono in grado di misurare più parametri della cute, contemporaneamente e in modo estremamente affidabile.

Jean Michel Karam ha quindi concentrato i MEMS in tre apparecchiature di misurazione cutanea (IOMA LINK™, in dotazione ai punti vendita, IOMA BEAUTY DIAG™ e IOMA SPHERE 2™), tre macchinari sofisticati in grado di apportare una vera e propria rivoluzione nell’universo della cosmesi e che sono diventati il fulcro del concetto IOMA, consentendo la formulazione di trattamenti completamente personalizzati.

La <em>IOMA SPHERE 2™,</em> il macchinario che abbiamo avuto modo di conoscere durante la presentazione
La IOMA SPHERE 2™, il macchinario che abbiamo avuto modo di conoscere durante la presentazione

Cosa fanno queste apparecchiature e perché sono portatrici di una rivoluzione?

La bellezza della nostra pelle dipende da una serie di fattori endogeni (il nostro patrimonio genetico) ed esogeni (lo stile di vita, l’ambiente in cui viviamo): per mantenere il potenziale massimo, abbiamo bisogno di trattamenti che tengano conto di entrambi i tipi di fattori ed è per questo che creme e cosmetici dovrebbero avere formule su misura.

I tre dispositivi IOMA consentono di misurare 7 fattori caratterizzanti della pelle (idratazione, linee di espressione, rughe e compattezza, rossore, attività batterica, eccesso di sebo e macchie della pigmentazione) e di sintetizzarli in un codice, lo IOMA Skincode™.

Lo IOMA Skincode™ è composto da 7 cifre che riassumono la posizione di ogni pelle su ciascuna delle 7 dimensioni misurate: così, in modo semplice, è possibile effettuare una classificazione.

Nella scala creata, 1 è la posizione migliore e 15 è la peggiore: alla nascita, la pelle è pressoché perfetta e il suo IOMA Skincode™ si avvicina alla combinazione “1.1.1.1.1.1.1”. Col tempo e con lo stile di vita (stress, ambiente, inquinamento, alimentazione), la pelle si trasforma.

Al termine dell’analisi, IOMA consegna dunque una diagnosi: da una parte c’è questo codice, dall’altra c’è una Combinaison Beauté™, ovvero una raccomandazione completamente personalizzata, unica per ogni donna, valida solo per lei e per rispondere alle sue esigenze specifiche.

Grazie a questa indicazione mirata, si può procedere alla preparazione di MA CRÈME.

MA CRÈME parte da una base attiva in due versioni (fluida e leggera per il giorno, ricca e densa per la notte), già ricca di alcuni principi tra i quali la Vitamina E: alla base si aggiungono i sieri, 8 differenti principi attivi che vanno a costruire l’azione idratante e rigenerante su misura. In base alle indicazioni fornite dallo IOMA Skincode™, un’esperta aggiunge alla base la quantità specifica di ogni siero e crea la nostra crema.

<em>MA CRÈME</em> in versione giorno con gli 8 sieri
MA CRÈME in versione giorno con gli 8 sieri
I 3 sieri ad azione idratante (contraddistinti dalla lettera <em>H)</em> e i 5 ad azione rigenerante (contraddistinti dalla <em>R)</em>
I 3 sieri ad azione idratante (contraddistinti dalla lettera H) e i 5 ad azione rigenerante (contraddistinti dalla R)
Un esperto inizia la preparazione di <em>MA CRÈME</em>
Un esperto inizia la preparazione di MA CRÈME

Oltre alla formulazione di MA CRÈME, la Combinaison Beauté™ prevede ulteriori suggerimenti: la crema può infatti essere associata a trattamenti selezionati fra 7 gamme specifiche ad effetto sinergico. IOMA ha infatti concepito i suoi trattamenti in modo tale che, una volta associati fra loro, gli effetti ne siano potenziati.

Ciò che accomuna invece indistintamente tutti i trattamenti è la firma olfattiva, lo stesso profumo floreale verde e fresco.

Immagino che ciò suonerà un po’ da professoressa di matematica, ma vi voglio dare un paio di numeri, giusto per far capire quanto la cosa sia seria: in tre anni, IOMA ha fatto oltre 1.000.000 di diagnosi ed è presente in 14 paesi.

E, soprattutto, MA CRÈME ha ben 40.257 formulazioni possibili.

IOMA è il primo e per ora unico marchio di prodotti di bellezza ad aver raccolto la sfida di misurare l’efficacia dei suoi trattamenti (e qui torniamo al requisito fondamentale sancito da Jean Michel Karam all’inizio della sua avventura): fare la prova è estremamente semplice, in quanto è sufficiente ripetere l’analisi dopo 4 / 6 settimane di applicazione.

Il confronto diretto tra prima e dopo, tra il vecchio e il nuovo IOMA Skincode™ (le apparecchiature di misurazione conservano i dati in memoria e i risultati possono anche essere salvati tramite un’apposita applicazione per smartphone), farà sì che siano i numeri a parlare: l’evoluzione della pelle si potrà misurare con parametri oggettivi e non solo soggettivi, parametri che vanno oltre l’impressione e il giudizio personale, oltre il classico “sì, la mia pelle mi sembra più morbida ed elastica”.

Ecco, questo è ciò che ha abbattuto la mia diffidenza: mi piace che IOMA non prometta miracoli, bensì proponga di collegare ogni donna alla propria pelle affinché possa conoscerla meglio e prendersene cura. Questa è una promessa davvero mantenibile perché, come dice Monsieur Karam, “creare formule cosmetiche personalizzate non è un luxury trend, è semplicemente ottimizzare la loro efficacia”.

Grazie all’incontro tra l’universo dell’alta tecnologia e quello della ricerca cosmetica; grazie alla condivisione degli stessi valori di precisione, competenza ed efficacia; grazie alla sinergia con Véra Strubi e al confronto tra ingegneri, informatici, designer, ricercatori, dermatologi; grazie a tutto ciò, è nata IOMA che, dal 2010, anno del suo lancio, sta ottenendo importanti riconoscimenti, per esempio l’ingresso nei più prestigiosi department store, come Saks a New York e Harrods a Londra.

Ora, arriva anche in Italia e, durante la presentazione di due settimane fa, oltre a conoscere il vulcanico, carismatico e poliedrico scienziato, ho avuto l’opportunità di avere la diagnosi della mia pelle attraverso la IOMA SPHERE 2™.

Una fase della mia analisi con la <em>IOMA SPHERE 2™</em>
Una fase della mia analisi con la IOMA SPHERE 2™
Io intenta a prendere appunti e a condividere attraverso Instagram
Io intenta a prendere appunti e a condividere attraverso Instagram

L’analisi condotta attraverso IOMA SPHERE 2™ prevede la realizzazione di 5 scatti al volto con speciali luci a cui si aggiunge un’analisi attuata con 2 sonde, Physio e Visio. Il tutto ha consentito di rilevare le 7 dimensioni che caratterizzano la mia pelle.

Ovviamente, non confesserò nemmeno sotto tortura i risultati, ma vi dico una cosa: il mio IOMA Skincode™ è meno peggio di quanto io stessa mi aspettassi o piuttosto temessi, soprattutto considerando che vivo in una grande città e che, come ho confessato in passato, non ho abitudini alimentari particolarmente sane né ho uno stile di vita diciamo rilassato.

Ora ho la mia MA CRÈME e sono molto curiosa di misurarne i risultati: mi piace anche l’idea di poterne poi creare una nuova quando la mia pelle avrà integrato i benefici della prima formula. Perfino una persona diffidente come me non può che essere messa a tacere da risultati concreti e misurabili e da un servizio tanto ad hoc.

Concludo questo mio lungo racconto con due curiosità.

La prima riguarda il nome IOMA: letto al contrario diventa AMOI, ovvero À MOI, espressione francese che significa per me, mio.

Le seconda riguarda il fondatore: oltre a un cervello di prim’ordine, oltre ai suoi 50 brevetti tecnologici, oltre a una passione per la cosmetica, il nostro Monsieur Karam deve avere anche una certa passione per la moda. Perché faccio questa considerazione? Semplicemente perché ho osservato il completo particolarissimo che indossava (molto bene, peraltro, e che avrebbe fatto l’invidia di parecchi miei colleghi redattori e blogger).

E così, l’eclettico Jean Michel è riuscito a farmi felice anche per quanto riguarda un’altra mia fissazione, quella di dimostrare che l’abito non fa il monaco.

Vorrei urlarlo soprattutto a coloro i quali credono ancora nell’equivalenza “serietà e affidabilità = abito classico e possibilmente scuro”: ditelo a questo scienziato con la passione per gli abiti estrosi, cosa che non gli ha impedito di brevettare una tecnologia che consente alla NASA di mandare un robot a esplorare Marte.

E scusate se è poco.

Manu

 

 

Ringrazio l’Ufficio Stampa IOMA per l’uso delle foto

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui trovate il sito IOMA Paris dove potrete scoprire tutti i prodotti, qui la pagina Facebook italiana (e qui quella international), qui Twitter e qui Instagram.

In Italia, i prodotti IOMA sono in vendita esclusivamente presso le Profumerie Marionnaud (qui il sito e qui la pagina Facebook), dove potrete effettuare la diagnosi a titolo gratuito e non vincolante e avere, eventualmente, la preparazione della vostra MA CRÈME.

Si può anche scaricare gratuitamente (da App Store e da Google Play) l’applicazione IOMA che, tra le altre cose, consente di salvare i dati relativi alle proprie diagnosi.

Se volete seguire Jean Michel Karam, trovate qui il suo account Twitter (e se vi volete divertire, lo trovate perfino su Wikipedia!).

 

 

 

 

 

Personal look: nelle foto indosso cappello Carmen firmato Capplé by Elisa Savi & Elena Masut e collier Medusa + anello Anemone firmati LEEK Handmade Jewellery by Francesca Porro

 

 

 

 

 

Se vi va, potete seguire A glittering woman su Facebook | Twitter | Instagram

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Manu
Reply

Grazie, Lidia, sei gentile.
Sono felice che tu abbia trovato interessante l’argomento.
Buona serata anche a te,
Manu

Manu
Reply

Tanta innovazione e tanta tecnologia, cara Marta, è vero: non credo nei miracoli, ma nella scienza sì, come vedi 😉
E adoro le esperienze che mi consentono di imparare cose nuove: sono una curiosona di natura 🙂
Grazie e ti abbraccio anch’io,
Manu

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