Milano Fashion Week: CO|TE FW 2015-16

Mi sembra sia passato un secolo dal mio primo incontro con CO|TE, il brand fondato da Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari.

Il merito fu di Stefano Guerrini, mio mentore, maestro e amico: ricordo ancora che mi disse “devo parlarti di un marchio che so ti piacerà moltissimo” e fu così che pubblicammo sul suo magazine WeBelieveinStyle un articolo su alcuni zaini inseriti dai due stilisti nella collezione di quella stagione.

Rileggendo ora quel pezzo datato settembre 2012, mi viene un brivido di emozione, soprattutto per le mie parole di chiusura.

“Di sicuro Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari sono lontani anni luce da un’idea di facile consumismo. Entrambi diplomati all’Istituto Marangoni di Milano, hanno fondato insieme il marchio CO|TE pensando ad una donna curiosa, che non ha paura di sperimentare e che non vuole essere ordinaria. Il corpo femminile è il pensiero centrale e viene valorizzato senza mai essere volgare. Questa centralità priva di esibizionismo è un punto di partenza prezioso e sarà senza dubbio un concetto vincente.”

Ecco perché mi sembra che sia passato un secolo da allora, in particolare per le parole “sarà senza dubbio un concetto vincente”: oggi CO|TE è a pieno titolo un brand che si contraddistingue per il design raffinato e contemporaneo, con capi interamente prodotti in Italia all’insegna della migliore tradizione, apprezzati dalla stampa italiana e internazionale. Il marchio si sta facendo strada nel mondo della moda a passi decisi, tanto che è venduto nei concept store più all’avanguardia.

Insomma, avevo visto lontano e confesso che è stata davvero una grande gioia poter assistere alla presentazione della nuova collezione per l’autunno / inverno 2015 – 16.

In un luogo molto particolare, lo spazio AnniLuce, e durante la Milano Fashion Week nell’ambito del calendario ufficiale, Tomaso e Francesco hanno aggiunto un nuovo tassello al loro percorso con un’interessante commistione tra moda e arte, una scenografica performance che ha visto protagonisti i loro abiti e un fashion movie realizzato in collaborazione col regista Senio Zapruder.

<em>(photo credit ufficio stampa CO|TE)</em>
(photo credit ufficio stampa CO|TE)
<em>(photo credit ufficio stampa CO|TE)</em>
(photo credit ufficio stampa CO|TE)

La collezione si muove in un universo fatto di colori, stampe, volumi, contrasti e materiali ispirati al mondo botanico e minerale: le creazioni si sviluppano contrapponendo lo stile sobrio ed elegante all’esplorazione di nuovi territori estetici.

Le stampe sono le indiscusse protagoniste e vengono declinate nelle varianti micro e macro: Botanical Disco (grafismi ad effetto floreale che sbocciano su gonne, camicie, abiti e pantaloni), Fossil Flower (veri e propri fiori mineralizzati nella roccia, declinati nelle nuance del blu, lilla, bianco, arancio, fucsia) e, infine, una stampa che sintetizza le due precedenti, unendo alla solidità dei minerali la leggerezza impalpabile dei fiori per un risultato di grande impatto.

I materiali e i tessuti impiegati riconfermano l’attenzione da sempre rivolta alla sperimentazione: il tessuto jacquard ha un effetto glitter – e dona alle gonne, agli abiti e ai cappotti un volume particolare – mentre il jersey è spalmato ad effetto gold – e fa brillare felpe e gonne plissettate con effetto a contrasto.

Le forme geometriche rappresentano il punto di partenza per la realizzazione di ogni capo ed è per questo che la scelta dei tessuti è di primaria importanza, in quanto essi consentono di mantenere i volumi desiderati: la collezione esplora varie vestibilità, dalla versione avvolgente dei cappotti in lana (con forma a uovo e tasche in tulle a contrasto o ton sur ton) fino alla silhouette slim del chiodo (in pelle lilla o in lana nera con dettagli a contrasto in tulle).

I ricami realizzati con paillette effetto 3D si trasformano in decorazioni che danno originalità al tessuto cady e reinterpretano il denim con un tocco di femminilità.

La maglieria è monocromatica oppure gioca col color blocking per modelli bicolore nei quali le nuance sono divise da una linea orizzontale immaginaria.

Anche gli accessori che completano la collezione giocano coi contrasti cromatici e materici, come la Boxy Bag e la Friday Clutch in pelle e tessuto glitter effetto sparkling (scommetto che potete immaginare quanto mi piaccia tutto ciò).

<em>(photo credit ufficio stampa CO|TE)</em>
(photo credit ufficio stampa CO|TE)
<em>(photo credit ufficio stampa CO|TE)</em>
(photo credit ufficio stampa CO|TE)
<em>(photo credit ufficio stampa CO|TE)</em>
(photo credit ufficio stampa CO|TE)

Come accennavo, Tomaso e Francesco hanno deciso di presentare la loro collezione nell’ambito di un’installazione in bilico tra tecnologia e arte: realizzata in collaborazione con Sony Mobile Communications, la performance ha accentuato il messaggio di contemporaneità e innovazione che i due stilisti trasmettono attraverso tutto ciò che fanno.

La performance è partita dal fashion movie realizzato in collaborazione col regista Senio Zapruder: Madly Beautiful svela, attraverso atmosfere oniriche e immagini animate da forti contrasti, i due volti di CO|TE, due anime estetiche in apparente contrapposizione e che rappresentano le facce della medesima medaglia creativa, un lato più introspettivo e un altro più estroverso.

La protagonista del film si sdoppia, muovendosi a cavallo tra due mondi, eterea musa senza parola che ha trovato un nuovo linguaggio attraverso le creazioni CO|TE: una favola moderna, scandita dal ritmo incalzante, quasi ossessivo, della colonna sonora, per una rappresentazione di bellezza non classicamente intesa.

Ed ecco allora mostrata la duplicità di CO|TE, duplicità che riflette anche i lati caratteriali dei due stilisti: la barra verticale al neon che compare in alcune scene è l’analogo della barra che separa le due sillabe del nome del brand stesso, una linea che separa ma che al contempo unisce.

La struttura dell’installazione artistica è stata sviluppata proprio sul gioco dei duplici contrasti: la collezione è stata esposta su file di manichini ovviamente statici in contrapposizione al dinamismo di un moodboard tecnologico, una grande lavagna multimediale costituita da molteplici supporti digitali Sony che hanno proiettato a ciclo continuo Madly Beautiful e altri contenuti video.

Il moodboard è l’insieme di immagini col quale tutti gli stilisti mostrano il concept della propria collezione e, di solito, ha forma cartacea: Tomaso e Francesco l’hanno reso digitale e hanno scelto il formato video, passando così dall’idea di un supporto fisso e statico a quello di immagini immediate e in movimento.

Senio Zapruder è stato il partner ideale per questa avventura: classe 1987, era ancora uno studente del liceo quando si è trovato per la prima volta faccia a faccia con una raccolta di David Lachapelle e col suo stile surreale. Dall’estetica dell’artista, Senio ha tracciato il principio di un percorso d’espressione assolutamente personale: gli anni allo IED in cui ha studiato da videomaker sono stati l’occasione per affinare la tecnica e avvicinarsi tanto agli ambienti della cultura underground milanese quanto al mondo della moda, estetiche che oggi non esita a mescolare nei suoi video.

Il tema Tecnologia versus Natura è diventato evidente e portante non solo nelle stampe degli abiti e nei materiali impiegati, ma anche negli ambienti che hanno fatto da sfondo alla performance: dopo aver esplorato la parete digitale, si passava infatti a una sorta di giardino d’inverno con bambù e piante disposte in modo tale da diventare cornice della collezione.

<em>(photo credit ufficio stampa CO|TE)</em>
(photo credit ufficio stampa CO|TE)
Due <em>frame</em> dal film <em>Madly Beautiful </em>
Due frame dal film Madly Beautiful

Tutte le creazioni dei due designer nascono da un continuo scambio di idee: come avevo previsto nel 2012, Tomaso e Francesco si stanno facendo apprezzare grazie alla qualità dei capi, all’attenzione meticolosa per i dettagli, alla vestibilità facilmente adattabile, tutti elementi che sono diventati la loro cifra stilistica distintiva.

Attraverso le sovrapposizioni, i giochi di colore, le sperimentazioni di materiali e un imprescindibile tocco di ironia, CO|TE è il compagno perfetto per donne che non si prendono mai troppo sul serio ma che vogliono allo stesso tempo raccontarsi attraverso gli abiti che scelgono.

La moda proposta da questi due stilisti si rivela così uno strumento di comunicazione, esattamente come che piace a me.

Manu

 

 

 

Le immagini sono un mix di miei scatti e foto dell’ufficio stampa CO|TE (dove indicato in didascalia), tutti realizzati il 25 febbraio 2015 in occasione della presentazione presso lo spazio AnniLuce.

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui trovate il sito CO|TE sul quale potete anche vedere il video Madly Beautiful e qui il lookbook della collezione autunno / inverno 2015 – 16, qui Tumblr, qui la pagina Facebook, qui l’account Instagram e qui l’account Twitter.

Se siete curiosi di leggere il mio primo articolo su CO|TE, lo trovate qui

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Andrea
Reply

Ho letto tutto d’un fiato il tuo articolo e l’ho trovato semplicemente perfetto. Questa è la seconda stagione che compro le collezioni di CO-TE e le trovo eccezionali, di una raffinatezza e contemporaneità assoluta. Mi piacerebbe che studiassero una linea anche per noi maschietti…

Manu
Reply

Caro Andrea,
non sai quanto mi faccia piacere leggere la tua opinione.
Sì, mi fa piacere che un buyer come te abbia scelto le collezioni di CO|TE, tra l’altro per Grialaltro, un concept store che apprezzo e che fa un’ottima selezione (colgo l’occasione per dire BRAVI!).
Ciò significa che chi ha occhio esperto reputa che queste collezioni siano appetibili sul mercato e ciò mi rende felice: mi hai offerto uno spaccato concreto e una testimonianza diretta che completa il mio punto di vista.
Hai ragione, anche a me piacerebbe vedere l’approccio di Tomaso e Francesco verso il mondo maschile: non so, qualcosa mi dice che la loro visione potrebbe funzionare anche per gli uomini. Chissà, visto che i nostri giovani stilisti sono molto eclettici, forse un giorno verremo accontentati…
Grazie ancora per le tue parole e per l’apprezzamento verso l’articolo.
Manu

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