Il Divertissement secondo Agnese Del Gamba

Ci sono parole che mi affascinano, mi incuriosiscono e mi divertono per la loro capacità di disegnare scenari molto ampi: prendete, per esempio, divertissement.
È presa in prestito dal francese e significa divertimento: dal punto di vista storico, il termine indicava danze o canzoni inserite in opere e balletti francesi del XVIII secolo. Il divertissement era collocato tra gli atti o alla fine dello spettacolo ed era connesso al soggetto del lavoro: era quindi propriamente un momento di divertimento intelligente.
In seguito, il termine è passato ad indicare composizioni letterarie o artistiche di tono leggero che nascono come divertimento dell’autore; oggi, si utilizza per indicare un’attività anche impegnativa ma fatta per piacere o per svago e divertissement è anche il prodotto che ne deriva.
Non potrebbe dunque esistere nome più adatto per il lavoro di Agnese Del Gamba.
Gli ingredienti del suo lavoro e del suo brand sono l’estro, la creatività e l’abilità delle sue mani: da questo mix nascono i suoi Divertissement, oggetti da indossare o fatti per arredare.
Agnese idea e costruisce bracciali, anelli, collane, orecchini, cerchietti per capelli e fascinator ma anche lampadari, talvolta su ordinazione: in ogni sua creazione, filati e tessuti di pregio, bottoni e passamaneria di antiquariato prendono vita in modo sempre diverso e suggestivo sposando materiali di riciclo come il PET, ovvero il materiale del quale sono fatte le bottiglie che usiamo e che la maggior parte di noi butta, senza pensarci due volte, nei rifiuti (spero almeno differenziati).
Il suo Divertissement è un piccolo piacere, un oggetto unico nella forma e nel materiale: cose che avrebbero terminato il loro ciclo vitale – accantonate e talvolta bollate come inutili, la peggiore onta nella società moderna – assumono una nuova dignità e una nuova funzione.
A mio avviso, c’è grande poesia nel saper creare oggetti capaci di innalzare il morale e di riempire di letizia la nostra vita partendo da cose umili, semplici, antiche oppure scartate. E mi piace il fatto che Agnese onori in pieno il nome che ha scelto per il suo brand, mi piace che si diverta e che sappia far divertire.
Come accennavo, lavora anche su ordinazione e per me ha pensato a un tocco di Toscana (la sua regione) e ai prati, ricordando quelli della sua infanzia.
È nata così una parure che porta il mio nome, Emanuela, composta da collana e anello – quelli che vedete qui sopra. La collana è un prato con papaveri e fiordaliso, con la base in plexiglas, francobolli di antiquariato e piccole murrine: i fiori, molto realistici, sono stati realizzati lavorando il PET. Tra foglie e petali, ci sono perfino una coccinella e una lumachina. L’anello è un papavero che orna graziosamente di rosso la mano.
Quando indosso la mia parure, chiudo gli occhi e vedo Agnese bambina, felice nell’orto del nonno, intenta a osservare piante e fiori.
Ho sempre pensato che il divertimento sia fondamentale: quello firmato Divertissement è intelligente, equilibrato e pieno di garbo.

Manu

Qui trovate la pagina Facebook di Divertissement e qui il profilo Instagram.
Potete trovare Agnese anche alla Fiera Antiquaria di Arezzo, ogni prima domenica del mese e sabato precedente.
E proprio lì, Agnese ha recentemente incontrato Veronika Richterová, artista di origine ceca che crea sculture col PET e che partecipa a mostre in tutto il mondo (le più recenti a Cuba e Taiwan). Indovinate un po’? Veronika si è fermata a osservare il lavoro di Agnese e chissà che presto una delle sue creazioni non finisca nella collezione dell’artista che, oltre alle sue opere, ha raccolto oltre 3.000 oggetti in plastica da 76 paesi diversi (se siete curiosi, date un occhio qui e qui).

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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