Dreamboule, micromondi preziosi da portare al dito

Se in questo mio piccolo spazio web capita che io racconti molto più spesso storie connesse a bijou e gioiello contemporaneo piuttosto che storie connesse a gioielleria e oreficeria è perché preferisco la sperimentazione, anche se conduce (anzi, soprattutto se conduce) a materiali davvero inconsueti, a soluzioni considerate ardite, a forme particolarmente anticonvenzionali.
E se gioielleria e oreficeria erano nate proprio così, come arti straordinariamente fantasiose e sperimentali, trovo che in tempi recenti molti protagonisti di tale settore abbiano invece un po’ sacrificato immaginazione e ardore per privilegiare esercizi di pura preziosità commerciale che a me, francamente, poco interessano visto che non è certo il valore economico ciò che cerco in un monile.
Non me ne voglia nessuno, purtroppo ho il brutto vizio di dire ciò che penso (per quanto cerco di farlo con garbo) e questa, chiaramente, è semplicemente una mia sensazione, assolutamente personale e riferita soprattutto ai grandi brand, poiché tanti laboratori orafi conducono tuttora una buona sperimentazione; capita infatti che io conosca una persona come Beniamino Crocco e le mie convinzioni sullo stato della gioielleria moderna vengono sovvertite in un attimo.

Lo scorso 20 aprile, sono stata invitata alla presentazione di un nuovo progetto di alta gioielleria presso la Boutique Nerone, prestigiosa bottega orafa ubicata in via Cusani, nel cuore del quartiere Brera: la collezione presentata porta il nome Dreamboule e confesso di essere stata incuriosita fin da quando ho ricevuto il cartoncino di invito.

Il cartoncino parlava di «un anello rivoluzionario, in grado di contenere un mondo dentro un mondo»: inutile dire che queste poche parole misteriose hanno immediatamente e completamente catturato la mia attenzione da glittering woman.

L’avventura di Dreamboule inizia una sera di inverno in un piccolo chalet di montagna dove Beniamino Crocco trascorre le vacanze natalizie insieme alla moglie e ai loro tre bambini: seduto davanti al camino, il designer osserva i figli giocare con alcune boule de neige (quelle sfere in vetro o cristallo che contengono scene miniaturizzate immerse in un liquido con dei corpuscoli bianchi che simulano la neve) e i suoi occhi sono attirati dalla magia dei lampi di luce e dai riflessi che si trasmettono nella stanza.

Il suo pensiero corre immediatamente e istintivamente ai metalli preziosi, a un gioiello e soprattutto a un anello che, proprio come una boule de neige, possa racchiudere un piccolo sogno perfetto da indossare e portare con sé: così, dall’incontro tra innovazione orologiaia, alto artigianato, design italiano e fine intuito, nasce Dreamboule.

Beniamino Crocco, amante del dettaglio e del particolare, ha fatto appello alla sua grande creatività e ha pensato di dare vita a scenari immaginifici mettendoli sotto vetro, come per proteggerli dall’usura del tempo; ha messo a frutto la sua grande esperienza nell’ambito della orologeria più fine per far sì che l’immaginazione potesse trovare la migliore realizzazione grazie a ricerca e sviluppo tecnologico.

Quali sono i componenti strutturali che permettono la realizzazione degli anelli Dreamboule?

Condivo volentieri con voi ciò che lo stesso Beniamino Crocco mi ha raccontato il giorno della presentazione.

Prima di tutto, c’è il cabochon, la sfera in vetro che racchiude l’ambientazione: di manifattura svizzera, svolge una doppia funzionalità, ovvero evidenzia esteticamente il sogno che custodisce e lo protegge. Robustezza, corretto indice di distorsione, proprietà antigraffio e antiriflesso: sono queste le qualità imprescindibili del vetro zaffiro bombato che ha richiesto numerosi test prima di raggiungere la perfezione e che oggi viene proposto in due versioni e misure, da 28 oppure da 36 mm, montato su un anello in oro rosa, bianco o bronzo.

Poi, c’è la parte liquida: dopo diversi anni di ricerca, Crocco ha sviluppato per Dreamboule una soluzione magica formulata per regalare un effetto di fluido slow motion alle componenti mobili inserite all’interno dell’anello. In questo modo, la perfetta densità della soluzione crea, all’interno del cabochon in vetro zaffiro, un mondo che possiede «una propria metrica del tempo affinché il ritmo frenetico della vita possa acquistare una dimensione onirica». Oltre alla componente magica della soluzione, gli ingredienti segreti servono a preservare e proteggere tutti i componenti all’interno della sfera.

Per quanto riguarda la base che fa da scenario a ogni anello sotto il vetro zaffiro, particolare cura è stata data alla ricerca delle pietre, adatte per tagli sfaccettati o flat di dimensioni assai generose, tra i 31 e i 46 carati e quindi inusuali nel mondo della gioielleria classica: ogni pietra – tra cui zaffiri naturali multicolor, radici di rubino, madreperla, giada, quarzo rutilato, pietra vulcanica – evoca un contesto che è diverso per ciascuna ambientazione.

Per l’effetto boule de neige, ogni anello Dreamboule contiene delicati fiocchi d’oro oppure polvere d’oro in grado di creare il movimento all’interno del vetro zaffiro: i processi di produzione delle paillette e della poudre sono molto complessi, richiedono speciali abilità e un’alta maestria orafa. La fase di taglio delle foglie d’oro in piccoli e impalpabili fiocchi è vera espressione di alto artigianato e di un antico mestiere d’arte; per la preparazione della polvere d’oro sono necessarie due fasi di lavorazione aggiuntive.

Nel momento in cui tutti i singoli componenti – la cupola, la soluzione liquida, la base che fa da scenario, i fiocchi o la polvere – vengono assemblati, nasce il sogno: lo spazio acquista vita attraverso la creazione di scenette e storie senza tempo che Beniamino Crocco ha voluto appunto chiamare Dreamboule – e il nome non potrebbe essere più adatto, perché queste sfere diventano piccoli mondi che raccontano sogni.

Dreamboule non è infatti solo un anello, è un laborioso mondo in divenire che si popola di forme animali, rane (come in questo anello che ho provato alla presentazione), chiocciole e granchi (sì, ho provato anche questo…), cavallette, coccinelle, farfalle, scimmie che osservano libellule con la lente di ingrandimento, pesci che nuotano tra perle bianche, civette, dragoni, orsacchiotti immersi in un mondo fatto di stelle, lune e fiori; per una visione ironica e divertita, come piace a me, non mancano scritte romantiche come love (qui ne vedete uno al mio dito) o grintose come rock’n’roll.
Dimenticavo, ci sono perfino i teschi.

Tra le pietre preziose di cui questo magico mondo è fatto figurano granati, zaffiri, rubini, smeraldi, perle di Tahiti, diamanti champagne, neri e – naturalmente – bianchi, questi ultimi di tipo VS1 (ovvero con un grado di purezza medio, il più utilizzato nella gioielleria medio/alta) con colore G (ovvero bianco extra, ottimo colore, anche in questo caso il più diffuso nella gioielleria medio/alta).

Le professionalità coinvolte nel processo, la scelta delle gemme preziose, lo studio ingegneristico e meccanico, l’eccellenza nell’assemblaggio, la capacità di preservare la bellezza di un’intuizione esaltata dalla ricerca della precisione tecnica: sono questi gli elementi che contribuiscono a far nascere un mondo di pura eccellenza, un inedito connubio nel quale la meccanica si fonde con la bellezza estetica.

La parte creativa di tutto il processo risiede a Milano, precisamente in Brera, culla dell’emozione e dell’arte da secoli: qui nasce il Dreamboule Lab, il laboratorio in cui l’anello prende vita.

Ma chi è il sognatore dietro Dreamboule, l’uomo che ho già citato più volte?

Nato a Milano, Beniamino Crocco respira le dinamiche dell’universo dell’alta orologeria fin dall’infanzia.
Laureatosi in Disegno Industriale, decide di rimanere nell’ambiente universitario come ricercatore nel settore della comunicazione: dopo questa esperienza, fonda Circus Design, uno studio di progettazione situato a Milano e dedicato principalmente ai complementi d’arredo, all’arredamento e all’oggettistica.
La conoscenza dell’alta orologeria svizzera si unisce poi alle prime esperienze come Watch Designer per importanti marchi in Italia e in Svizzera: nel 2004, decide di trasferirsi a Ginevra nell’azienda di famiglia e vive una fondamentale esperienza con il rilancio del brand Hublot, produttrice di orologi di lusso.
Nel 2008, Crocco torna a Milano, nella sua Brera: insieme alla moglie Katerina, inaugura Nerone, il luogo in cui sono stata ospite, boutique di orologi Hublot nonché gioielleria e oreficeria che propone gioielli caratterizzati dalla minuziosa ricerca di materiali pregiati originali con accostamenti particolari (proprio come piace a me), unendo il sapore orientale alla contemporaneità dell’occidente.
Nel 2018, dopo lunghi anni di esperienza, nasce il progetto Dreamboule che unisce il saper fare e l’inesauribile immaginazione, ovvero le doti che caratterizzano Beniamino.

E se pensate che Beniamino Crocco possa essersi offeso se l’ho definito sognatore, lui che ha un curriculum tanto prestigioso, concludo allora con una sua frase.

«Non esiste cambiamento che non abbia avuto un sogno come ispirazione.»

Grazie, Beniamino.

Grazie per aver condiviso un meraviglioso sogno con noi, un sogno che può essere ispirazione per il cambiamento che tanto auspico: che la gioielleria torni a suscitare emozioni, che torni a suscitare stupore e a lasciare le persone a bocca aperta – e non solo per il valore commerciale.

Quel pomeriggio del 20 aprile, provando le tue meravigliose creazioni, ho provato esattamente emozione e stupore: davanti a ogni anello, ho sgranato gli occhi per le sorprese che mi rivelava; ho trattenuto il fiato non solo per l’indubbia preziosità, ma per non disturbare in alcun modo il sogno che stavo vivendo.

Mi sono sentita come Cenerentola con la scarpetta di cristallo e… te lo posso dire?
Se potessi o dovessi scegliere, alla scarpetta di cristallo, io preferirei un anello… un anello con micromondo sotto vetro zaffiro 😉

Manu

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Valeria
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Ogni opera è un mondo a se!
Una bellissima scoperta, grazie per averla condivisa Manu!
Buona serata

Manu
Reply

Ciao Valeria e, per prima cosa, perdonami per il ritardo con il quale rispondo.
Che grande onore avere un’esperta del gioiello come te qui nel mio spazio, grazie!
Hai ragione, ogni opera è un mondo. Ed è un mondo a sé.
Grazie ancora e ti auguro una scintillante giornata,
Manu

Laura Lavinia
Reply

Che magnifici anelli, cara Manu!
Grazie, con i tuoi articoli, ci prendi per mano e ci mostri/fai conoscere, modi dove regna la bellezza.
Ed io che mi nutro di bellezza e sono tanto curiosa, considero le tue parole coccole di saggezza!

Manu
Reply

… E io invece, cara Laura, considero una coccola queste tue parole!
Infinitamente grazie, per la gentilezza, per l’attenzione, per la curiosità, per la sensibilità verso il bello e il ben fatto.
Ti auguro una settimana colma di grazia e bellezza,
Manu

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