La moda che verrà # 8: Krizia primavera / estate 2014

Ci sono nomi ai quali ci si deve approcciare con tutto il grande rispetto che meritano. E con l’emozione necessaria.

Uno di questi casi, per me, è quello di Krizia: è stato grazie a lei e a pochi altri che, tanti anni fa, mi sono innamorata irrimediabilmente e incurabilmente di quell’Arte che è la Moda – e in questo caso lo scrivo con la M maiuscola. Questa è dunque sì la cronaca di una sfilata, ma una cronaca che parte da una prospettiva un po’ diversa: se avrete la pazienza di seguirmi, capirete perché e dove voglio arrivare.

Mariuccia Mandelli, in arte Krizia, è nata a Bergamo, Wikipedia dice nel 1925, la Treccani dice nel 1932: poco importa, non starò a fare il conto preciso degli anni, perché con un’icona vivente non si fa. E se un poco avete imparato a conoscermi, sapete che non uso parole come icona o mito a caso. La Signora Mandelli è una delle grandi protagoniste della moda italiana e premi e riconoscimenti che ha ricevuto non si possono nemmeno contare, senza parlare delle numerose mostre che le sono state dedicate dai più importanti musei di tutto il mondo, dalla Triennale di Milano al Museo di Arte Contemporanea di Tokyo passando per il Guggenheim Museum di New York.N

Nel 1985, Krizia ha dato vita all’omonimo Spazio, un teatro polifunzionale in via Daniele Manin a Milano: in grado di accogliere oltre seicento persone, è uno spazio flessibile e facilmente trasformabile grazie ad un sistema di soppalchi e di pedane mobili. Dall’anno dell’inaugurazione, stagione dopo stagione, ospita le sfilate delle sue collezioni e numerosi eventi, aperti principalmente a scrittori, musicisti e designer: Ettore Sottsass, Isabel Allende, Sting e Dario Fo sono solo alcuni degli ospiti saliti sul palco del teatro.

La Signora Mandelli vive dunque da sempre tra Moda e Arte e da esse è riamata: credo che, a questo punto, avrete capito perché uso la parola icona. Questa donna che non è più una ragazzina – diciamo così – continua a essere l’anima della sua maison, con una lucidità e una forza invidiabili: ditemi dove c’è da firmare per essere come lei e io lo farò subito. In passerella non va nulla che non sia in sintonia con lei e con le sue scelte e a ogni fine sfilata, collezione dopo collezione, Krizia esce a salutare il suo pubblico.

Il 19 settembre scorso, quando la Signora Mandelli è entrata in sala, tutto il pubblico all’unisono si è alzato in piedi, tributandole un applauso e un’ovazione che sembravano non avere fine.

Ve lo giuro, nel descrivere questo fatto ho la pelle d’oca ancora adesso.

Ma le emozioni quel giorno non erano ancora finite: tutti gli ospiti della sfilata sono anche i benvenuti in backstage e la Signora Mandelli se n’è stata seduta a fare fronte con pazienza e col sorriso a un’interminabile fila di persone che volevano salutarla. Amici, ammiratori, giornalisti, vari addetti ai lavori. Flash, telecamere, macchine fotografiche. Lei ha sorriso a tutti, senza mai un moto d’impazienza, stringendo la mano a tutti coloro che l’allungavano.

L’affettuoso assedio di amici, ammiratori, giornalisti e addetti nel backstage: tutti attorno a Mariuccia Mandelli e al marito Aldo Pinto.
L’affettuoso assedio di amici, ammiratori, giornalisti e addetti nel backstage: tutti attorno a Mariuccia Mandelli e al marito Aldo Pinto.

Io ero lì e morivo, combattuta tra la mia istintiva ritrosia – non mi piace importunare in alcun modo le persone famose – e la voglia di stringerle la mano.

Devo dire grazie a un mio carissimo amico, Andrea Tisci, se, alla fine, mi sono fatta avanti: devo dire grazie a lui se ho potuto prendere la mano di Krizia tra le mie sussurrandole con la voce rotta dall’emozione tutta la mia stima e tutta la mia gratitudine.

E lei mi ha sorriso.

Non so cosa dire ad Andrea Tisci, amico carissimo, per ringraziarlo per questa foto che mi ritrae con Mariuccia Mandelli e che mi è incredibilmente cara.<span style="font-size: 13px; line-height: 19px;"> </span>
Non so cosa dire ad Andrea Tisci, amico carissimo, per ringraziarlo per questa foto che mi ritrae con Mariuccia Mandelli e che mi è incredibilmente cara. 

Ecco, vorrei dire una cosa a tutti gli stilisti, giovani e meno giovani, e ai loro uffici stampa: questa è una Signora, questa è una Signora che il pubblico ama e amerà e che è e resterà un mito e un’icona.

Per entrare nel mito non serve fare gli spocchiosi, atteggiarsi a esseri divini, rendersi irraggiungibili, trattare le persone con sufficienza, perché entrare nel mito non è un evento che si può progettare a tavolino: sono gli altri a riconoscerci la grandezza, se e quando c’è. Il vero talento, il duro lavoro, l’autentica passione: sono questi gli ingredienti che contano nel tempo e che fanno sì che uno stilista o una maison non siano una moda passeggera destinata a durare solo il susseguirsi di poche stagioni.

La mia non è una polemica, è solo la considerazione di una persona che non scorderà mai di aver stretto la mano a una delle sue Maestre e che non scorderà mai la semplicità con cui lei si è donata. Vi prego, prendete appunti e non per me né per altri bensì per il bene e per l’amore di quella Moda che voglio scrivere ancora una volta con la M maiuscola.

E ora vi parlo della collezione…

Ho visto sfilare un nuovo bon ton rivisitato in chiave contemporanea: in passerella una lady sofisticata e aggiornatissima.

Lo zoo caro a Krizia è stato distillato fino all’astrazione e tradotto in termini geometrici. Le linee affusolate sono riservate ai capi più impegnativi, lunghi e longuette, mentre molti capi vengono declinati in linee più easy, ampie e comode, spesso a trapezio e con orli freschi e corti. Le spalle sono arrotondate e il plissé tipico della maison viene addolcito in lunghe gonne o racchiuso in piccoli dettagli decorativi. Le trasparenze sono inserti alternati a fasce opache in un gioco ben controllato.

I materiali sono la pelle (proposta laserata e bellissima in bianco o placcata oro o ancora a rete), la seta, lo chiffon e poi strati di tessuti sovrapposti: tocco di magia è quello di un’organza giapponese – attualmente il tessuto più leggero al mondo – polverizzata d’alluminio per ottenere riflessi acqua. Ci sono anche le paillette, all over oppure a sfumare in gradazione o ancora disposte in righe che formano campi geometrici.

Quando a casa ho aperto la cartella stampa, una piccola poesia (anonimo giapponese, VIII secolo) mi ha infine regalato un’ulteriore emozione.

Bagnami dolcemente,

luce di primavera!

E non disperdere troppo presto

la bianca fioritura dei ciliegi.

Grazie Signora Mandelli. Con tutto il mio cuore.

Per la bellezza che ha sparso per il mondo, per ciò che mi ha insegnato, per avermi regalato il momento più emozionante della giornata e sicuramente di tutta la settimana della moda. L’istantanea che porterò nel cuore, per sempre.

Manu

 

 

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Tutte le foto sono miei scatti

Tutti ci muoviamo per raggiungere il backstage e le modelle sono tra noi, ancora con gli abiti della sfilata…
Tutti ci muoviamo per raggiungere il backstage e le modelle sono tra noi, ancora con gli abiti della sfilata…
La giovane modella sorpresa sulla via per il backstage
La giovane modella sorpresa sulla via per il backstage

 P.S. valido per tutti i post dedicati alle sfilate della Milano Fashion Week…
Quale blogger pubblica i post sulle sfilate non in tempo reale ma a settimana conclusa? Io!
Sono un po’ anomala, lo so, arrivo in ritardo con foto imperfette, con la mia visione emozionale ed emozionata (e di questo ringrazio il Cielo), col mio bisogno di prendere un po’ le distanze per guardare il quadro completo e da lontano. So che il bello della rete è l’immediatezza ma so anche che potete trovare foto bellissime e reportage perfetti in tempo reale su canali professionali come Vogue e anche su tanti altri blog ben fatti. Questi, quindi, sono i racconti di una persona che ogni volta si sente come Cenerentola invitata al ballo del Principe.

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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