Milano Fashion Week: Maison About FW 2015-16

Dovete sapere che, da ragazzina, ho letto alcuni libri di Konrad Lorenz rimanendo colpita dai suoi studi attorno al fenomeno chiamato imprinting: il termine deriva dall’inglese imprint (impronta) ed è stato coniato dal famoso etologo per definire una particolare modalità di apprendimento che può avvenire in molti animali, soprattutto uccelli e mammiferi.

L’imprinting è legato sia al mondo esterno sia alla predisposizione genetica: è una sorta di finestra temporale durante la quale il sistema nervoso del nuovo nato è sensibile a stampare l’immagine del genitore o di chi viene riconosciuto come tale.

Ciò che tanto colpiva la mia fantasia di adolescente era un particolare episodio raccontato dal grande studioso austriaco: per verificare le sue teorie, si era fatto letteralmente adottare da alcuni anatroccoli che, vedendolo fin dalla loro nascita, lo consideravano come il loro legittimo genitore. Devo dire che l’immagine di Lorenz accovacciato nell’erba intento a fare da chioccia ai piccoli pennuti mi incuriosiva e mi inteneriva.

Forse vi state chiedendo perché io abbia iniziato questo post con un simile racconto e soprattutto dove desideri andare a parare: il punto è che l’imprinting influenza il comportamento e la vita di relazione non solo negli animali. Già, il fenomeno è presente, seppure con un peso inferiore, anche nell’uomo: siamo anche noi dei mammiferi, in fin dei conti.

In altre parole, le informazioni e le impressioni ottenute in tenera età possono poi essere recuperate in fase adulta e dunque mi chiedo spesso quanto certe manie si siano radicate in noi a causa dell’impronta lasciata dai genitori durante i nostri primissimi anni di vita.

Prendete me: ho da sempre una fissazione per la fantascienza, l’ho già raccontato, e so per certo – anzi, lo ricordo bene – di aver guardato film e telefilm col mio papà, grandissimo appassionato di tale genere, fin da piccolissima.

Sarà per questo che film come 2001: Odissea nello Spazio fanno da sempre parte del mio immaginario?

Sarà per questo che ho sempre provato attrazione, in ambito moda, verso quegli stilisti che si sono fatti influenzare da suggestioni lunari e fascinazioni extraterrestri?

Sarà per questo che impazzisco per gli anni ’60, in particolare per quei grandi couturier – tra i quali André Courrèges – che disegnarono una moda figlia della febbre della conquista dello spazio e spinta dallo sbarco sulla Luna?

Sì, io credo che mio papà abbia una certa responsabilità in tutto ciò e sapete una cosa? Lo ringrazio perché quella per spazio e fantascienza è una delle passioni più belle che nutro.

Alcune immagini con le hostess di bordo immaginate da Stanley Kubrick per il film <em>2001: Odissea nello Spazio.</em> Il regista lavorò per anni con un gruppo di esperti cercando di immaginare il futuro e di delineare un look adatto, rivolgendosi a <em>Vogue</em> e al designer inglese sir Edwin Hardy Amies il quale creò uno stile sobrio e lineare: le hostess furono fatte vestire di bianco con cuffie pensate per preservare l’acconciatura.
Alcune immagini con le hostess di bordo immaginate da Stanley Kubrick per il film 2001: Odissea nello Spazio. Il regista lavorò per anni con un gruppo di esperti cercando di immaginare il futuro e di delineare un look adatto, rivolgendosi a Vogue e al designer inglese sir Edwin Hardy Amies il quale creò uno stile sobrio e lineare: le hostess furono fatte vestire di bianco con cuffie pensate per preservare l’acconciatura.
André Courrèges, <em>Space Age Couture</em>
André Courrèges, Space Age Couture

Potrete quindi immaginare l’entusiasmo che ho provato lo scorso febbraio quando, girando per sfilate e presentazioni in occasione di Milano Moda Donna, ho scoperto che la collezione autunno / inverno 2015 – 2016 di Maison About, giovane marchio che apprezzo, nasce proprio da un viaggio temporale che torna agli anni ‘60, quelli dello stilista André Corrèges e del film capolavoro di Stanley Kubrick.

Nel 1964 André Courrèges disegnò la Moon Girl Collection: da quel momento in poi, le sue modelle hanno incarnato il mito del futuro e della conquista dello spazio. Oggi diventano fonte di ispirazione anche per Maison About insieme alle hostess vestite dal designer inglese sir Edwin Hardy Amies per 2001: Odissea nello Spazio.

La collezione firmata Maison About si chiama Space Odyssey e comprende completi composti da giacche asimmetriche dalla linea a uovo e gonne abbinate, veri e propri tailleur in versione giovane; egg dress, abiti a sacchetto con scollo rotondo; moon dress, scamiciati girocollo; camicie in tonalità sature e pop come il rosa, il giallo e il blu arricchite da stampe all over.

Alcune stampe richiamano gli ominidi delle prime scene del film di Kubrick, omaggio reso però in chiave divertente secondo lo spirito del brand: Maison About gioca anche con gli elettrodomestici, indiscussi protagonisti di un vero boom proprio a partire dagli anni ’60.

Stampe di lavatrici levitanti vengono ripetute su felpe e donano un tocco di ironia: colori e geometrie (ispirate ancora una volta alle ambientazioni delle scene principali della pellicola) vengono mixate a frullatori e frigoriferi in un vortice caleidoscopico, vortice che rappresenta la firma distintiva del marchio fin dalla sua nascita avvenuta nel 2010.

Le tonalità metalliche delle gonne a ruota in ecopelle sono invece un riferimento ai materiali di assemblaggio della navicella spaziale del film, la Discovery One.

Maison About FW 15-16: <em>moon dress</em> con stampa caleidoscopica
Maison About FW 15-16: moon dress con stampa caleidoscopica
Maison About W 15-16: camicia con stampa elettrodomestici e gonna con stampa caleidoscopica
Maison About W 15-16: camicia con stampa elettrodomestici e gonna con stampa caleidoscopica
Maison About FW 15-16: maxi felpa con stampa primati<em> all over</em>
Maison About FW 15-16: maxi felpa con stampa primati all over
Maison About FW 15-16: lavatrici sospese in un mare di rosa
Maison About FW 15-16: lavatrici sospese in un mare di rosa
Maison About FW 15-16: camicia con stampa elettrodomestici
Maison About FW 15-16: camicia con stampa elettrodomestici
Maison About FW 15-16: gonna in ecopelle metallizzata rosa
Maison About FW 15-16: gonna in ecopelle metallizzata rosa
Maison About FW 15-16: <em>to the moon and back!</em>
Maison About FW 15-16: to the moon and back!

Quella di Maison About (brand giovanissimo che vede Alessia Carradori nel ruolo di brand manager a capo di uno staff di under 25) è una collezione che ci accompagna in un viaggio oltre i confini della Terra, to the moon and back, come dice la maglia con tanto di indicazioni… stradali.

Stavolta, però, non è necessario fare i conti con HAL 9000, temibile supercomputer di bordo, uno dei protagonisti del film che, dalla sua uscita nel 1968, non ha mai smesso di influenzare il nostro immaginario, perfino nella moda.

E devo dire che il tocco di ironia aggiunto da Alessia e da Maison About mi piace.

Manu

 

P.S.: Appena mi ricordo, devo chiedere a mio papà quando mi fece vedere per la prima volta il film di Kubrick. Devo capire se la mia fissazione per la moda… spaziale c’entra con la questione dell‘imprinting 😉

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui trovate il sito di Maison About, qui la pagina Facebook, qui Twitter e qui Instagram.

 

Un mio scatto alla presentazione Maison About del 26 febbraio: lavatrici e primati mi sono proprio piaciuti!
Un mio scatto alla presentazione Maison About del 26 febbraio: lavatrici e primati mi sono proprio piaciuti!
Sempre alla presentazione: io e i miei colleghi Andrea Tisci e Alessia Foglia con l’ufficio stampa che segue Maison About e Alessia Carradori (la prima a destra)
Sempre alla presentazione: io e i miei colleghi Andrea Tisci e Alessia Foglia con l’ufficio stampa che segue Maison About e Alessia Carradori (la prima a destra)

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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