La moda che verrà # 19: Misuraca primavera / estate 2014

Si dice che le prime volte importanti non si dimentichino mai: mi vengono in mente la prima volta che ci si innamora e che si dà un bacio, il primo esame all’università, il primo colloquio di lavoro, la prima volta che si va in vacanza da soli, la prima volta in cui si guida.

Ricordo tante mie prime volte, in effetti, e ricordo con particolare intensità quelle legate al mondo della moda, per esempio la prima volta in cui mi sono imbattuta in Gianfranco Fenizia e nel suo brand Misuraca: era il novembre del 2012 e Stefano Guerrini mi aveva proposto di scrivere un pezzo sulla collezione autunno / inverno 2012 – 2013 da pubblicare su WBIS.

Rammento molto bene la mia sorpresa di allora davanti al percorso dello stilista: Gianfranco Fenizia ha studiato architettura allo IUAV di Venezia laureandosi con una tesi sulla progettazione urbana.

Ha collaborato con diversi studi e ha creato collezioni di mobili e accessori per la casa che hanno avuto grande successo, tanto da essere pubblicati sulle maggiori riviste di arredamento.

Si è avvicinato al mondo della moda progettando allestimenti per le boutique Fendi e Mila Schön, poi ha lavorato per marchi importanti come Valentino, Dolce & Gabbana, Kenzo e ha collaborato anche con Capucci.

Nel 2004, Fenizia ha incontrato lo stilista Albino D’Amato, incontro che ha segnato il suo passaggio decisivo alla moda, tanto che nel 2009 ha fondato Misuraca, il suo brand.

Oggi, in realtà, gli esordi di Gianfranco Fenizia come architetto non mi sorprendono più, anche perché nel frattempo ho scoperto che parecchie persone che si occupano di moda hanno trascorsi di questo tipo: c’è coerenza e continuità, se ci si pensa, in quanto il fatto di progettare e costruire unisce come un filo sottile abiti, scarpe, edifici e arredamento.

Osservando il percorso di Fenizia stagione dopo stagione, noto come in tutto ciò che fa ci sia traccia del suo passato da architetto, traccia nascosta – neanche troppo – tra i volumi, le forme e le linee sofisticate eppure al tempo stesso semplici.

Dopo avere tanto ammirato Gianfranco a distanza, ho avuto il piacere di conoscerlo di persona lo scorso ottobre: sono stata al press day nella sua (bellissima) casa-atelier che è stata non solo il luogo dove ci ha accolti, ma anche il set dello shooting per il lookbook della sua collezione primavera /estate 2014. È stata una sorpresa meravigliosa: credevo di andare a una presentazione, mi sono ritrovata testimone di un servizio fotografico.

Il punto di partenza di questa collezione è lo studio dell’eleganza dei primi del ‘900 e in particolare quella di un personaggio mitico, per la moda e per l’arte: la marchesa Luisa Casati Stampa (1881 – 1957).

Collezionista d’arte, esteta, mecenate, musa e amica di tanti artisti: la marchesa Casati fu un’anticipatrice dei tempi e condusse una vita eccentrica.

Di lei si innamorò Gabriele D’Annunzio: divenne sua musa e sua amante e fu proprio lui ad alimentare le ossessioni della marchesa per l’occultismo, i travestimenti e tutto ciò che era considerato esotico.

Stupire fu il suo modo di vivere e gli abiti furono per lei uno dei mezzi per riuscirci.

Giovanni Boldini, “La marchesa Luisa Casati con un levriero”, 1908 (fonte Wikimedia Commons)
Giovanni Boldini, “La marchesa Luisa Casati con un levriero”, 1908 (fonte Wikimedia Commons)
Luisa Casati in un costume a fontana firmato Paul Poiret, 1920 circa
Luisa Casati in un costume a fontana firmato Paul Poiret, 1920 circa
Luisa Casati con il costume “Queen of the Night” creato nel 1922 da Léon Bakst e realizzato dalla House of Worth fondata da Charles Frederick Worth. Era ricoperto di diamanti, richiese tre mesi di lavorazione e pare costò la ragguardevole cifra di 20.000 franchi dell’epoca.
Luisa Casati con il costume “Queen of the Night” creato nel 1922 da Léon Bakst e realizzato dalla House of Worth fondata da Charles Frederick Worth. Era ricoperto di diamanti, richiese tre mesi di lavorazione e pare costò la ragguardevole cifra di 20.000 franchi dell’epoca.
Luisa Casati fotografata da Man Ray nel 1935
Luisa Casati fotografata da Man Ray nel 1935

La collezione Misuraca primavera / estate 2014 si avvale di suggestioni e materiali che ricordano il mondo della marchesa: tessuti jacquard di sapore orientale (opera della prestigiosa manifattura Mantero Seta, come mi ha rivelato lo stesso Gianfranco), pizzi ricamati, rasi di seta, plumetis (tessuti molto leggeri, di cotone o seta, ricamati a piccoli pois).

Ci sono tailleur-pigiama in raso, abiti lunghi dalle scollature profonde con fasce in tessuti Fortuny (tele di cotone, morbide ma corpose, splendidamente decorate con disegni arabescati secondo il metodo di Mariano Fortuny, stilista e genio creativo che vestì anche la marchesa Casati), gonne ampie e fruscianti oppure completamente ricoperte di piume.

Dandy, nomade, eccentrica: sono tre degli aggettivi più spesso usati per descrivere Luisa Casati Stampa.

Oggi si prestano a delineare lo spirito di questa collezione firmata da Gianfranco Fenizia, lo stilista-architetto che – come la marchesa – continua a muoversi tra moda, arte e design.

Manu

 

 

Misuraca collezione primavera / estate 2014: le foto ufficiali

Le foto dell’indossato sono di Karel Losenicky, modella Beatriz Grander, make-up Elena Barosi

Misuraca collezione primavera / estate 2014: qualche mio scatto alla presentazione del 30/10/2013

 

Per approfondire:

Qui il sito Misuraca e qui la pagina Facebook

Se siete incuriositi dalla figura della marchesa Luisa Casati Stampa, ecco un paio di link che potrebbero piacervi: qui il sito in suo onore e qui lo spazio a lei dedicato su Vogue Encyclo

 

Gianfranco Fenizia, Misuraca & io:

Il mio articolo sulla collezione autunno / inverno 2012 – 2013: qui

Il mio articolo sulla collezione primavera / estate 2013: qui

Il post sullo shooting by Karel Losenicky di questa collezione primavera / estate 2014: qui

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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