Il Museo della Scienza di Milano presenta Collezioni di Studio

Ho sempre amato i film di avventura e devo dire che lunedì, quando sono stata al Museo Scienza e Tecnologia di Milano per l’anteprima stampa del nuovo progetto Collezioni di Studio, mi sono subito venute in mente un paio di situazioni tipiche proprio di tale genere cinematografico.

Avete presente la pellicola Una notte al museo in cui il protagonista scopre che, durante la chiusura notturna, ogni cosa all’interno del museo si anima e prende vita, dagli animali impagliati alle statue passando per lo scheletro del Tyrannosaurus rex? Ecco, prendetemi per svitata ma ho sempre sognato di poter vivere un’avventura simile…

E avete presente la scena di uno dei film del ciclo di Indiana Jones, quella in cui l’archeologo si ritrova in uno sconfinato deposito con casse colme di tesori indebitamente accumulati dai nazisti? È un tipo di immaginario – quello del deposito segreto colmo di importanti reperti e opere frutto dell’ingegno umano – che appartiene in realtà a tutto un filone non solo cinematografico ma anche letterario, poiché le vestigia del proprio passato hanno sempre intrigato l’essere umano e non solo oggi, ma già in epoche remote.

Se lunedì ho pensato a questo tipo di situazioni non è certo perché io sia rimasta chiusa nottetempo al museo (purtroppo no…) né perché ci siano nazisti dai quali salvare importanti reperti, ma piuttosto perché proprio quell’immaginario e quell’attrazione verso il nostro passato sono alla base del nuovo, bellissimo progetto che spinge il museo che tanto amo ad aprire i propri depositi al pubblico.

Il Museo Scienza e Tecnologia presenta infatti una nuova offerta culturale educativa rendendo per la prima volta accessibili le sue Collezioni di Studio: il progetto, che avrà un andamento in progressivo sviluppo, ha portato alla riorganizzazione dei depositi ubicati nel Padiglione Aeronavale allo scopo di trasformarli in aree fruibili al pubblico.

<strong>Collezioni di Studio</strong> @ Museo Scienza (tutte le immagini © Elena Galimberti)
Collezioni di Studio @ Museo Scienza (tutte le immagini © Elena Galimberti)

Con l’iniziativa Collezioni di Studio, il Museo vuole sensibilizzare le persone alla tutela e alla valorizzazione di beni rappresentativi della storia della scienza e della tecnologia: a partire dal 24 luglio e fino al 28 agosto, sarà possibile prenotare visite guidate per piccoli gruppi che potranno accedere ai depositi ogni sabato alle ore 11:30.

L’Italia è un Paese con un patrimonio scientifico e tecnologico proveniente dal mondo della ricerca, dell’industria, delle istituzioni della scuola e da singoli cittadini, un patrimonio molto rilevante e diffuso su tutto il territorio ma non ancora interamente censito.

In particolare, i materiali relativi al secondo Novecento sono quelli più rischio di dispersione a causa dello straordinario sviluppo tecnico-scientifico e alla rapida obsolescenza degli strumenti e dei macchinari, ma anche a causa della difficoltà intrinseca nel riconoscere a questi oggetti lo status di patrimonio culturale da parte degli stessi produttori: proprio per questo il Museo è impegnato quotidianamente nella conservazione del patrimonio culturale con la missione di tramandarlo alle future generazioni.

Come in ogni museo, non tutti gli oggetti che fanno del patrimonio sono però accessibili al pubblico e, su 19.000 beni totali del Museo, ne sono esposti 2.700: ecco che i depositi sono dunque spazi vitali di sviluppo, che conservano gran parte delle collezioni raccolte e si portano dietro un sapere immateriale di storie, conoscenze, gesti ed esperienze.

Il percorso proposto per le prime giornate di apertura si articola attraverso collezioni non esposte da tempo e singoli beni con caratteristiche estremamente differenti tra loro: oggetti impiegati per sport e diletto, strumenti di ricerca scientifica provenienti da contesti d’eccezione, oggetti quotidiani di epoche passate, antenati di tecnologie che popolano le nostre case, apparati tecnici normalmente visibili solo agli addetti ai lavori e pietre miliari della storia della tecnica. La Vespa da Record, il biciclo di Lallement, il supercomputer Cray o la strumentazione di laboratorio di Giulio Natta sono solo alcuni tra i beni conservati nei depositi del Museo.

L’esperienza di visita guidata ai depositi è molto diversa rispetto a una normale mostra, ma è altrettanto affascinante perché permette di vedere migliaia di oggetti diversi nel loro insieme all’interno di un luogo inusuale e suggestivo, a differenza di pochi oggetti selezionati per il racconto di un’esposizione.

A partire dagli oggetti selezionati, e attraverso gli spazi e gli arredi, si esploreranno quindi tutte le diverse anime dei depositi: luogo di soglia, in cui gli oggetti entrano come parte del patrimonio collettivo e da cui, in questa stessa veste, escono per attività di valorizzazione; luogo di conservazione, non un semplice spazio di stoccaggio ma un contesto in cui le opere sono periodicamente supervisionate e dove vengono mantenute in sicurezza nel tempo, a beneficio delle generazioni attuali e future; luogo di studio, in cui esperti e appassionati hanno la possibilità di avvicinarsi agli oggetti per motivi di ricerca; e naturalmente luogo di scoperta, in cui godere del patrimonio conservato dal Museo soffermandosi sulla dimensione storica e sui processi e i percorsi di costruzione della memoria collettiva.

<strong>Collezioni di Studio</strong> @ Museo Scienza (tutte le immagini © Elena Galimberti)
Collezioni di Studio @ Museo Scienza (tutte le immagini © Elena Galimberti)

Il progetto Collezioni di Studio è parte di una più ampia strategia finalizzata a massimizzare l’accessibilità del patrimonio storico del Museo e – come ho scritto – riguarda alcuni spazi di deposito ubicati nel Padiglione Aeronavale.

Grazie al contributo di Regione Lombardia, questi spazi sono stati oggetto di un intenso programma di lavori architettonici e impiantistici, realizzati durante i periodi di lockdown, fondamentali sotto il profilo della conservazione preventiva, della sicurezza e della fruibilità dei beni e degli spazi.

La campagna di riordino progressivo, tuttora in corso, è stata orientata non solo da criteri logistici ed esigenze tecniche ma anche dall’obiettivo di sviluppare percorsi tematici per valorizzare la varietà delle collezioni attualmente non esposte e far conoscere dinamiche vitali dell’istituzione museale, essenziali rispetto al suo significato e al suo rapporto con la società.

E allora torno al punto dal quale sono partita…

Come ho già raccontato, mentre avanzavo tra i corridoi, le casse, gli armadi e le vetrine del deposito appena ristrutturato (luminoso e ordinatissimo, lo specifico per i timorosi), ho pensato a Indiana Jones e ho sorriso sentendomi fortunata nel poter vedere oggetti (qualche mio scatto qui) che, grazie alla mentalità costantemente aperta e costantemente in evoluzione del Museo Scienza e Tecnologia, possono avere oggi una seconda vita ed essere visti e goduti insegnandoci ancora qualcosa, sebbene siano stati nel frattempo superati da versioni più nuove e tecnologiche.

La stessa fortuna è a vostra disposizione: approfittatene!

Non posso dirvi che un T-Rex prenderà vita davanti ai vostri occhi, ma vi assicuro che i depositi vi riserveranno senza alcun dubbio tante piacevolissime sorprese.

Manu

 

 

INFO PRATICHE
Le visite guidate a Collezioni di Studio, visite pensate per un pubblico dai 12 anni in su, si svolgeranno a partire da sabato 24 luglio e per tutta la durata del periodo estivo fino a sabato 28 agosto.
Il calendario di settembre sarà disponibile a partire da fine agosto.
La durata è di 45 minuti dalle ore 11:30 alle ore 12:15 e l’accesso è consentito fino a un massimo di 12 persone.
Il costo della visita guidata è di 5€ oltre al costo del biglietto di ingresso ed entrambi sono prenotabili direttamente dal sito web del Museo attraverso l’apposita sezione.

I DEPOSITI IN CIFRE
7.800 mq totali adibiti a deposito
2.400 mq superficie totale Collezioni di Studio
600mq altri depositi interni al Museo
4.800 mq superficie totale depositi esterni
19.000 beni totali del Museo
2.700 beni esposti al Museo (15% dei beni totali) + 100 esposti presso terzi
7.800 beni conservati in Collezioni di Studio
6.400 beni conservati in altri depositi interni al Museo
2.000 beni conservati nei depositi esterni

«Collezioni di Studio è uno di quei progetti dalla forte natura identitaria, che tocca il cuore della nostra missione, perché riguarda il riordino progressivo e la fruibilità per il pubblico di una componente importante delle collezioni del Museo – visibili in forma espositiva solo per il 15% – ed è uno dei più rilevanti fra quelli che abbiamo potuto portare avanti nel periodo di obbligata chiusura a causa della pandemia. Il progetto è particolarmente significativo in quanto renderà possibile, nel tempo e progressivamente, l’apertura al pubblico di 2.000 mq sui 2.800 mq dei depositi interni, dando l’opportunità di prendere visione di componenti importanti delle nostre collezioni che, per ragioni diverse, non possono essere esposte. Non solo, il fascino della visita a un deposito museale costituisce un’esperienza unica che i nostri animatori scientifici, in forte relazione con i nostri curatori, sapranno rendere coinvolgente e indimenticabile.» Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia

«Collezioni di Studio è un’area dedicata a funzioni di conservazione, studio e ricerca su oggetti afferenti a numerosi ambiti tecnico-scientifici. Si sviluppa su una superficie di 2800 metri quadrati e accoglie circa 7.800 beni. È un contesto vivo, in costante evoluzione, dove s’intrecciano esperienze e competenze diverse. Un luogo intimamente connesso a significati profondi dell’istituzione museale. Il lavoro fatto finora ha permesso di renderne visitabile un’ampia porzione e ci auguriamo che questo contribuisca a offrire una visione ulteriormente articolata della realtà in cui lavoriamo ogni giorno.» Marco Iezzi, Curatore Trasporti e Responsabile Depositi del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia

«La vasta campagna di riordino archivistico del patrimonio storico del Museo Scienza e Tecnologia può contare sul sostegno concreto, consapevole e determinato di Regione Lombardia. L’inaugurazione del progetto Collezioni di Studio è il frutto di un lungo lavoro realizzato per rendere accessibili e fruibili crescenti porzioni dei beni documentali conservati nei depositi. È altresì la dimostrazione che nemmeno nel periodo più difficile per la cultura – per effetto dell’emergenza pandemica – si sia smesso di progettare la ripartenza con creatività e lungimiranza. Il Museo non poteva escogitare modo migliore per festeggiare il ritorno alla cultura in presenza. Solo facendo leva sull’attrattività si può infatti riportare sempre più pubblico a frequentare i luoghi e gli istituti della cultura. E l’attrattività poggia essenzialmente sulla valorizzazione intelligente del proprio patrimonio. Rivolgo al Museo Scienza e Tecnologia un sincero in bocca al lupo!» Stefano Bruno Galli, Assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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