Come (e perché) mi sono dimenticata degli otto anni di Agw

Otto anni di Agw ovvero questo mio blog A glittering woman.
Otto anni che ricorrevano il 1° maggio 2021 – e io me ne sono dimenticata.
Completamente.

Me ne sono accorta solo il 24 maggio, più di 20 giorni dopo.
D’un tratto mi sono accorta di aver dimenticato il compleanno di quella che ho sempre considerato la mia amatissima creatura, di quella creatura della quale ho sempre pensato «la terrò con me per sempre, è l’ultima cosa alla quale rinuncerò».

Il problema è riassunto e rappresentato dall’avverbio che ho scelto: completamente.
Non è che mi sono distratta per un giorno o due, che ne so, una lieve distrazione o dimenticanza, ma addirittura per più di tre settimane, senza che alcun pensiero in merito mi sfiorasse in nessun modo.
Completamente rimosso.
Come se non fosse più la mia amatissima creatura.
Come se non vi fosse nulla da festeggiare, come invece ho sempre fatto anno dopo anno dal 2013.

A proposito dell’affermazione «come se non vi fosse nulla da festeggiare»: aggiungo un dettaglio, cari amici.
Quale? Al contrario ho puntualmente rinnovato il dominio del blog.
Eppure… neanche questo mi ha fatto rilevare la ricorrenza, non ho focalizzato, non ho fatto il collegamento.
Capite l’assurdità?
Quando si tratta di obblighi e doveri nulla mi sfugge, sono rigorosissima e mi segno la scadenza da un anno all’altro, appena faccio il rinnovo, ma sul lato piacevole, diciamo un po’ frivolo… scivolo. Rimuovo.

Ma arriviamo al nocciolo: tutto ciò la dice lunga su quanto la vita di ognuno di noi sia cambiata.
Perché un anno e mezzo fa, prima del Covid, non mi sarebbe mai successo niente di simile.
Ero più attenta, più precisa, più presente. Non solo nei doveri ma anche nel cogliere i lati piacevoli e frivoli.

Aggiungo che, negli ultimi mesi, ho anche sperimentato una difficoltà per me nuova: faccio spesso fatica a scrivere – cosa che per me è sempre stata naturale e spontanea – e faccio fatica perché mi sento sospesa, un po’ svuotata e… inaridita.
Per creare (e scrivere è creazione), per riuscire a dare forma ai pensieri, è necessario che la vita possa scorrere liberamente. Non ho detto serenamente, ma liberamente.
E, da diverso tempo, le nostre vite non scorrono liberamente. Siamo in attesa, siamo un po’ sospesi – appunto.

Per questo, a parte i pensieri molto immediati che esprimo o provo a esprimere attraverso il mio account Instagram, mi viene invece difficile creare nuovo materiale per il blog perché ciò che produco per il blog è frutto di un’operazione più articolata.
Per questo il blog – la mia creatura – langue, alimentato da pochi sporadici nuovi post.

Una cosa che mi manca immensamente è poter osservare.

Amo camminare perché adoro l’attività fisica ma anche perché mi permette di esercitare l’arte dell’osservazione.
Per questo macino km e km non solo in campagna, ma anche in città. Anzi, adoro farlo in città.
Se a incantarmi in campagna sono colori, suoni e forme della Natura, in città sono affascinata dalla geografia urbana e umana.
Architetture, prospettive, linee, movimenti, luci, cartelloni pubblicitari, messaggi più o meno artistici urlati dai muri, antico e moderno che convivono, improvvise aperture verdi, volti: tutto può trasformarsi in un’idea, in uno spunto, in un’ispirazione, in uno stimolo.

Quando cammino in città sono come una spugna, assorbo tutto. E poi rielaboro, spesso sotto forma di parola scritta.
E – ora – ispirazioni e stimoli mi mancano, tanto.
È vero che qui in Lombardia siamo ‘liberi’ (ovvero in zona gialla) dal 26 aprile, ma devo dirvi che, al momento, sto amministrando questa libertà con molta, molta parsimonia. A piccoli morsi.

Non sono una persona particolarmente mondana, non mi manca chissà che cosa.
Oltre a camminare e osservare, mi manca prendere un cappuccino, bere un caffè con qualcuno, avere appuntamenti di lavoro e confronti vis-à-vis, creare convivialità anche attorno a un panino – soprattutto attorno a un panino.
Stringere una mano. Tenere una mano. Scambiare un abbraccio.
Tornerò – e torneremo – a farlo. Pian piano.

Tornando alla mia dimenticanza… perché scelgo allora di rimediare proprio oggi?
Perché – dopo aver dimenticato gli otto anni di Agw ed essermene accorta solo una settimana fa – scrivo oggi?

Perché ieri è successa una cosa che – spero – potrebbe, dopo più di un anno, essere il primo passo verso il ritorno a ciò che era la vita prima del Covid.
Anzi, uso il presente: è il primo passo effettivo e reale verso la vita pre-Covid, sono fortemente fiduciosa che sarà così e anche questa volta l’avverbio non è scelto a caso.

Dunque… ieri mattina ho fatto la mia prima dose di vaccino.

Sapete, tra le numerose cicatrici più o meno visibili sul mio corpo, piccole e grandi, ce ne sono alcune ormai quasi impercettibili: si trovano nella parte alta del braccio sinistro, vicino alla spalla, e sono quelle delle vaccinazioni alle quali sono stata sottoposta quando ero bambina.
Faccio parte di una di quelle generazioni per le quali i vaccini erano considerati un prezioso e ambito diritto e non qualcosa da mettere in discussione o rifiutare: i genitori erano ben contenti di poter proteggere i loro figli da malattie terribili come la poliomielite o la tubercolosi.

Non sono stupida o sprovveduta e so benissimo che vaccinarsi oggi contro il terribile nemico che si è abbattuto sulle nostre vite comporta una percentuale di rischio, ma in questo sono una persona pratica: ne faccio una questione di bilancio tra pro e contro e i pro vanno di gran lunga oltre i contro. Punto.
Senza contare che ho una fiducia incrollabile nella scienza e nei progressi che essa porta.

Pertanto non vedevo l’ora che arrivasse il mio turno. L’ho aspettato rispettosa, senza furbate, ma anche impaziente, per due motivi importantissimi e strettamente correlati tra loro.
Il primo è che rivoglio indietro la vita che ho scelto e che mi sono costruita passo dopo passo: l’ho sempre amata e voglio tornare a viverla appieno come prima del febbraio 2020.
Il secondo è che non posso accettare l’idea di poter rappresentare un rischio anche inconsapevole per il mio prossimo, che siano persone care oppure estranei: se sapessi con certezza di essere la responsabile del contagio di qualcuno ne morirei. Sarebbe un pensiero insopportabile più di dover rinunciare alla mia stessa vita.

E allora… viva la vita e viva il vaccino che ci permetterà di conservarla e di vivere le nostre esistenze come vogliamo.
Lo dobbiamo a noi stessi, alla comunità e a tutti coloro che non hanno potuto scegliere.

Ben inteso: non sto facendo la morale a nessuno, ognuno ha la propria visione.
Semplicemente, io la penso in questo modo.

E sono felice di festeggiare gli otto anni di Agw così, in ritardo ma in occasione di quello che considero un passaggio importante, sperando che questo possa diventare un momento di rinascita, esattamente come fu nel 2013 quando lanciai il blog dopo un periodo difficile.

Una rinascita, per tutti noi e quindi anche per me, per i miei pensieri e per questa scatola web che spesso li ha accolti e contenuti.

Manu

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Daniela
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Che bello ritrovare nel tuo blog la stessa trasparenza, sincerità e limpidezza di cui i tuoi occhi parlano silenziosamente!
Sei così genuina che è impossibile per me non volerti bene per come sei!
La tua profonda testimonianza è anche questa volta un bellissimo spunto di riflessione, un invito che colgo per leggere un po’ meglio anche il mio vissuto e per trovare quei punti di contatto che ci fanno sentire vicine (e mai sole).
Ti mando un abbraccio da sospesa, cara amica!

Manu
Reply

Ti cito, mia cara Daniela: «quei punti di contatto che ci fanno sentire vicine (e mai sole)».
Che concetto stupendo! Che parole perfette!
Che motivo meraviglioso per continuare a osservare, riflettere, raccontare, condividere. Per continuare a scrivere. Per tenere ancora in piedi questo blog.
Ti ringrazio, con gratitudine e affetto.
Vicine e mai sole, seppure per ora in un abbraccio da sospese che ricambio.
Tua Manu

Laura Lavinia
Reply

Auguriiiiii AGW 🎂 e oltre a farti gli auguri, volevo ricordarti che mi mancano le serate quando dopo cena mi rilassavo con il mio caffè o tè a leggerti. Mi manca quella coccola che mi concedevo soprattutto nelle giornate storte, quando mi arrabbiavo in ufficio e mi facevo guidare nei tuoi articoli alla scoperta di tanta creatività e originalità. Mi manca la mia espressione incredula, il sorriso di compiacimento davanti a bijoux particolarissimi che solo tu AGW riuscivi a farmi scoprire. Non tornerà tutto come prima, molte cose sono cambiate, noi siamo cambiati ma la mia Lady Curiosità si sta risvegliando dal letargo e penso che anche la tua penna magica si stia rigenerando per nuovi favolosi viaggi e voli pindarici. Prenditi tutto il tempo che ti occorre AGW, io e la mia Lady Curiosità ti aspettiamo e ti saremo sempre fedeli. Auguri di ❤🎂😘

Manu
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Ebbene sì, ci siete riuscite!
A fare cosa? – ti (e mi) chiederai…
Tu e Lady Curiosità siete riuscite a farmi commuovere, lo giuro!
Non so cosa dire, lo sai? Ciò che hai scritto è così bello, prezioso, emozionante che non so davvero cosa scrivere.
Però voglio almeno fare una cosa: dirvi grazie con immensa e profonda gratitudine.
È stato un regalo davvero speciale, il vostro, e io vi prometto che a mia volta, giorno dopo giorno, uscirò da questo letargo emotivo e tornerò a proporre viaggi e voli. Ne sono e ne sarò a dir poco onorata.
Un abbraccio grande e forte,
Vostra Manu

angela
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Viva la vita e il tuo blog. Non importa che tu abbia dimenticato. Siamo tutti un po’ inariditi, ma come hai dimostrato anche tu, la vita riprende il sopravvento e seppur in ritardo hai ricominciato a farti gli auguri per il tuo spazio virtuale che è molto legato alla realtà. Il covid ne fa parte ormai. Ma prevale comunque l’ottimismo. Sempre! Auguri Manu! 🙂

Manu
Reply

Angela cara,
Ma che bella iniezione di vitalità e ottimismo! Le tue parole mi hanno donato il sorriso, davvero!
Mi piace la tua energia e ti ringrazio tanto per questo messaggio che è per me come una carezza.
Ti mando un abbraccio virtuale ma forte e sincero,
Manu

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