Quattro imprenditori lucchesi rilanciano Tessieri, storica azienda italiana

Servono belle notizie.
Servono storie belle e vere che fungano da esempio e che siano d’incoraggiamento.
Serve positività.

Per questo, oggi, scelgo di condividere una storia che mi è stata sottoposta.
Non c’entra nulla con la moda, ma c’entra con il talento, la capacità, il saper fare, il Made in Italy, la tradizione e il coraggio dell’innovazione.

C’entra un prodotto unico nel suo genere, immutato da oltre cento anni, c’entrano quattro imprenditori lucchesi legati da una lunga e profonda amicizia, c’entra una storia artigiana che è parte integrante della storia manifatturiera italiana, c’entra il desiderio di investire in un prodotto storico e di grande prestigio.

Sono questi gli ingredienti alla base della nuova avventura d’impresa che vede come protagonisti la Premiata Fabbrica di mattonelle A. Tessieri & C., nata a Lucca nel lontano 1902, e un gruppo di amici oggi alla guida della società: Piergiorgio Tessieri (socio maggioritario, proprietario della Publiartex e pronipote di Alfredo, fondatore della fabbrica), Manuel Vellutini e Marco Pierallini (entrambi vicepresidenti esecutivi della Wolters Kluwer CCH Tagetik) e infine Alessandro Mennucci (amministratore delegato della Toscotec).

Dapprima, nell’aprile 2017, è stato Piergiorgio Tessieri a diventare socio unico dell’azienda, raccogliendo il testimone dal cugino Francesco che, nella Tessieri, è cresciuto tramandando il sapere artigiano per oltre sessant’anni. Ed è stato sempre lui, qualche mese fa, a voler coinvolgere nella compagine societaria gli altri tre imprenditori, suoi amici storici e a loro volta legati da un grande amore nei confronti delle mattonelle Tessieri: così, dopo oltre cento anni di attività, la Tessieri ha aperto per la prima volta il proprio capitale a persone non di famiglia.

«Ho una duplice missione: da una parte, garantire la continuità di una storia cominciata con il mio bisnonno Alfredo nel 1902 e arrivata fino a me che, di questa famiglia e di questa azienda, rappresento la quarta generazione; dall’altra, preservare la bellezza delle mattonelle, l’artigianalità di un manufatto che è rigorosamente fatto a mano in tutto il suo processo produttivo, con le stesse lavorazioni, gli stessi stampi, le medesime formulazioni di oltre cento anni fa.»

Così racconta Piergiorgio che spiega anche come un pavimento Tessieri sia sinonimo di prestigio, raffinatezza, qualità e come rappresenti una storia che contiene i tratti distintivi del Made in Italy e dell’alto artigianato manifatturiero che si distingue per tradizione, eccellenza e connotazione storica, tanto che l’azienda può dire di aver resistito anche al passaggio di due grandi guerre.

Partendo da acqua, terra e minerali, Tessieri produce esattamente da 116 anni mattonelle, in graniglia o pasta di cemento, decorate con disegni di ispirazione Art Nouveau.

Per realizzarle, sono stati creati più di trecento stampi e divisionali, ancora oggi utilizzati abitualmente e grazie ai quali è possibile ottenere centinaia di disegni e combinazioni diverse: mi piace sottolineare che gli stampi consentono non solo la produzione di nuovi pavimenti, ma anche il restauro di quelli più antichi.

Gli artigiani della Tessieri, infatti, possono sostituire qualsiasi mattonella della loro produzione, anche quelle centenarie, riuscendo a ottenere la stessa cromatura invecchiata, dosando i colori secondo uno stile inconfondibile, ogni volta diverso, speciale e unico.

Entrando in stabilimento, sembra che il tempo si sia fermato a cent’anni fa poiché alla Tessieri tutto riporta a un tempo antico: gli ambienti, gli stessi dei decenni passati; i cataloghi, rilegati a mano, con i disegni, i modelli e gli esempi di pavimento che guidano la creatività e il sapere artistico dell’azienda; le modalità di produzione, tramandate di generazione in generazione secondo un lavoro manuale appreso stando a fianco di chi è venuto prima.

Le persone sono infatti sapienti custodi di quel testimone che rappresenta l’essenza più affascinante e, allo stesso, irraggiungibile e inimitabile dello stile e del tratto Tessieri, unico anche nei colori, caldi, vissuti, personalizzabili partendo dai colori primari.

Oggi la produzione continua a essere affidata a valenti artigiani che applicano i metodi e i procedimenti, taluni segreti, che stanno dietro alla creazione di ogni singola mattonella Tessieri.

Fasi del lavoro in Tessieri
Fasi del lavoro in Tessieri

«Abbiamo deciso di investire in un prodotto storico e rilanciarlo mossi da tre elementi fondamentali: l’amore per la mattonella Tessieri e la sua bellezza immutata; il lungo rapporto di amicizia che ci unisce; l’amore per la nostra città, Lucca, e per le sue eccellenze. Il piano di crescita è molto ambizioso: tutti insieme vogliamo far diventare la Tessieri ancora di più un modello, lasciando inalterati la tradizione della fabbrica, il prodotto, i metodi di lavorazione, le formule, i colori. Il nostro ingresso in società si è realizzato esclusivamente attraverso un aumento di capitale, proprio per dotare l’azienda dei mezzi necessari per ulteriori investimenti.»

Così spiegano Manuel Vellutini, Marco Pierallini e Alessandro Mennucci, i tre nuovi soci dell’avventura di rilancio.

Nel 2018, con Piergiorgio alla guida, il fatturato della Tessieri è triplicato rispetto al 2017: ora è pronto un business plan molto ambizioso e che prevede il raddoppio dell’organico nei prossimi dodici mesi.

«Per il futuro – concludono i soci – vorremmo ristrutturare l’intero immobile, così da dedicare, un domani, una parte dell’azienda anche all’allestimento di un museo e di uno spazio divulgativo che sarà aperto al pubblico. L’ulteriore obiettivo è uscire da Lucca per portare le mattonelle Tessieri, che sono a tutti gli effetti un pezzo di storia e di cultura italiana, nel mondo.»

Ecco perché ho accettato di parlare di Tessieri.

Perché è una bella storia tutta italiana.
Perché parla di rispetto per storia e tradizione e di volontà di coniugarle con il futuro.
Perché parla di persone volenterose e di prodotti di qualità.
Perché racconta di un sogno ma anche di concretezza.

Perché racconta di una scommessa che – secondo me – ha tutti gli elementi per essere vincente, una scommessa che mi dà speranza soprattutto davanti ad altre notizie invece avvilenti, notizie di meravigliose realtà italiane che cessano di esistere o che passano interamente in mani straniere.

Manu

 

 

Per chi ama la storia e l’approfondimento…

La fabbrica A. Tessieri & C. nasce nel 1902 grazie all’intuizione e alla volontà di Alfredo Tessieri.
Dopo aver lavorato in una fornace a Pisa, Alfredo decide di trasferirsi a Lucca e di aprire un’attività, incentrando il proprio lavoro e la propria creatività sulla realizzazione di pavimenti.
Alfredo Tessieri muore giovane, nel 1924, a soli cinquant’anni: a prendere le redini della famiglia e della fabbrica è Adriano, il figlio primogenito che guiderà la fabbrica per tantissimi anni.
La prima fabbrica Tessieri sorge nel rione di Pelleria, in via delle Conce: da qui, dopo alterne vicende, si trasferisce nel 1914 a S. Anna, in via del Tiro a Segno, per poi approdare nel 1919 a Borgo Giannotti, in via San Marco, nella sede attuale.
«Da due anni – racconta Piergiorgio – ho colto il testimone di una storia aziendale lunga più di un secolo con tutti gli onori e oneri del caso. Mantenere vive tradizioni e saperi che vengono da lontano, in un mercato competitivo come quello attuale, non è semplice e anche per questo mi sono circondato di tre amici di lunga data accomunati dalla stessa passione. Sì, occorre proprio tanta passione e affetto per queste mura dove io da piccolo venivo a vedere lavorare il nonno, per portare avanti la tradizione centenaria dei pavimenti Tessieri.»
Pavimenti che arredano uffici pubblici, ristoranti, ville e abitazioni prestigiose dell’aristocrazia prima e della ricca borghesia poi, in tutta Italia: tralasciando Lucca, senza fare tanta strada, per vedere una piccola parte delle realizzazioni Tessieri è sufficiente andare a Viareggio all’Hotel Royal o ai Bagni Margherita o ancora al Cinema Odeon oppure in uno dei tanti villini sorti tra le due guerre.
«La fabbricazione delle mattonelle, oggi, mantiene ancora tutti gli aspetti storici che hanno contraddistinto la produzione artigianale, dalla formulazione dei colori, alla tecnica di impasto, fino alla costruzione della singola mattonella, cosa che ci consente di operare sia nelle nuove realizzazioni che nei restauri. Anche oggi, a chi ci chiede il catalogo online dei nostri prodotti, rispondiamo con l’invito a venire qui in fabbrica per sfogliare insieme i cataloghi originali del 1914 e del 1927 che, tuttora, sono i nostri strumenti di lavoro: abbiamo deciso che anche questo “sfogliare” fa parte dell’esperienza di acquisto di un pavimento Tessieri. Un’esperienza che ci siamo ripromessi deve continuare a esistere, perché quello che facciamo qui non è solo impresa ma anche cultura del fare.»

E io sottolineo e sottoscrivo le parole di Piergiorgio – cultura del fare – e, con piacere, vi lascio il link del loro sito con tutti i contatti e della pagina Facebook che viene costantemente e piacevolmente aggiornata.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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