Stonefly e la quarta edizione del premio Cammina con l’Arte

Nelle scorse settimane ho ricevuto un comunicato stampa con un notizia di quelle che piacciono a me: per il quarto anno consecutivo, Stonefly rinnova la collaborazione con la Fondazione Bevilacqua La Masa.

La Fondazione Bevilacqua La Masa agisce nel Triveneto e offre uno dei programmi di sostegno agli artisti più antichi in Europa. Ogni anno, attraverso un bando di concorso, la Fondazione assegna un numero prestabilito di studi d’artista ad altrettanti giovani: i ragazzi possono utilizzare questi spazi per un anno, dando vita a degli atelier personali che diventano luoghi di sperimentazione e di confronto diretto con i colleghi e con la critica del settore. Stonefly collabora attivamente assegnando ogni anno un premio a uno di questi giovani artisti, il Premio Cammina con l’Arte. A mia volta e nel mio piccolo, seguo questo progetto per la terza edizione e per la prima volta lo ospito (orgogliosamente) sulle pagine di A glittering woman.

Alla base di questa collaborazione tra Stonefly, azienda italiana celebre per la produzione di calzature ad alto contenuto di innovazione, e la Fondazione BLM, c’è una convinzione portata avanti con decisione dall’azienda, quella che artisti e imprese possano trovare reciproco arricchimento da un confronto ravvicinato dei rispettivi processi creativi. Per rendere concreto tutto ciò, Stonefly ha deciso stavolta di aprire le porte ai giovani artisti facenti parte del programma 2013, conducendoli in un viaggio all’interno dell’azienda e dei suoi reparti. Questa visita ha innescato un meccanismo di traslazione: alcuni dettagli delle lavorazioni così come alcuni step del processo produttivo hanno subito una sublimazione fino a diventare parte integrante di un progetto artistico. Stonefly, mettendo a disposizione la proprie competenze tecnologiche, ha aiutato gli artisti a esprimere materialmente una loro idea; allo stesso tempo i ragazzi – sperimentando tecniche e materiali industriali solitamente non accessibili – attraverso le loro opere hanno restituito all’azienda una riflessione inedita sulla propria identità, sollecitando un uso diverso e più aperto della tecnica e della materia stessa.

I risultati dell’esperienza sono i protagonisti sia di questa edizione 2013 del Premio Stonefly sia del momento espositivo che seguirà. Come sempre, mi piace ricordare i nomi dei giovani che partecipano agli Atelier BLM 2013 e che quindi concorrono al Premio Stonefly: Amedeo Abello, Thomas Braida e Valerio Nicolai, il collettivo Cake Away, Lorenzo Commisso, Marco Gobbi, Andrea Grotto, Cristiano Menchini e Adriano Valeri, Dritan Hyska, Rachele Maistrello, Elena Mazzi, Corinne Mazzoli, Martin Romeo, Claudia Rossini, Špela Volčič. Tra loro c’è il vincitore: martedì 5 novembre la giuria si riunirà nella sede di Palazzetto Tito a Venezia per visionare e valutare i lavori dei giovani artisti. La presentazione dei lavori coinciderà con l’allestimento de “La materia”, mostra curata da Marco Tagliafierro, aperta al pubblico dal 6 al 10 novembre. Da segnare in agenda!

Incrocio le dita per i giovani artisti e dichiaro – ancora una volta – tutto il mio apprezzamento verso un’azienda che appoggia l’arte, che vuole creare nuovi paralleli e che ha aperto le sue porte ai ragazzi, senza paura di mettersi in gioco. Se visiterete Venezia la prossima settimana o se abitate nella meravigliosa città, sarete tra i fortunati che potranno visionare il risultato di questa contaminazione.

Manu

 

Mostra “La materia” a cura di Marco Tagliafierro.

Inaugurazione martedì 5 novembre alle 18:00. Aperta al pubblico dal 6 al 10 novembre, dalle 10:30 alle 17:30. Palazzetto Tito, Dorsoduro 2826.

 

Uno dei giovani artisti dell’edizione 2013: Lorenzo Commisso nel suo Atelier a Palazzo Carminati
Uno dei giovani artisti dell’edizione 2013: Lorenzo Commisso nel suo Atelier a Palazzo Carminati

“Ciò che costituisce la sostanza di un oggetto, di un corpo, oppure il contenuto di un discorso e di un pensiero, la sua potenza e forza in quanto principio costitutivo della realtà naturale, questa è la materia! Un materiale, invece, può significare solo la materia necessaria per compiere o realizzare un certo lavoro, oppure l’insieme degli strumenti per lo svolgimento di una determinata attività. La collaborazione tra un gruppo di artisti e un’azienda può risultare proficua se intesa come azione volta all’esplicitazione delle proprietà latenti della materia oltre la disponibilità del materiale. L’arte così diviene un’interfaccia tra pensiero e τέχνη (téchne), tra un impulso dall’indicibile e l’abilità tecnica, o meglio tecnologica. Il confronto con un’azienda calzaturiera può essere importante poiché anche la scarpa può essere intesa come interfaccia tra due realtà: quella del corpo di chi la indossa, campo di forze e tensioni e il terreno sul quale questi si misura risultato di progettazione tecnica. Un’azienda ingegneristicamente avanzata come Stonefly, facendosi materia, può coadiuvare un gruppo di artisti nell’individuazione delle modalità più efficaci per realizzare le loro urgenze espressive, affinché esse non restino allo stadio embrionale o prototipale. L’artista, in cambio, mette in gioco il suo sguardo altro, che spesso si dimostra capace di sovvertire i preconcetti aprendo nuove possibilità interpretative della materia medesima.”

(Marco Tagliafierro – curatore della mostra “La Materia”)

 

I premi Stonefly Cammina con l’Arte assegnati nelle tre edizioni precedenti:

2010 – tema libero. Ex aequo a T-Yong Chung (opera untitled) e Giulio Squillacciotti (opera “Zimmerreise”)

2011 – tema: “Sentieri liberi. Camminare per scegliere ed esplorare”. Premio a Serena Vestrucci per l’opera “Forme di passeggiata con qualcuno” – qui il mio articolo sull’edizione

2012 – tema: “A piedi artisti lasciano tracce”. Premio a Davide Spillari per l’opera “Try to fly a stone” – qui il mio articolo sull’edizione

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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