Tintoria Mattei e #ProgettoColore: tingersi una camicia da soli
Come eravate alla scuola materna e alle elementari? A me piaceva pasticciare con ogni tipo di materiale e non avevo paura di sporcarmi. Tornavo a casa con le mani tutte imbrattate per via di pennarelli, pastelli e tempere e a volte ci andava di mezzo anche il grembiule: mia mamma mi chiedeva se dipingessi sui fogli o sulle mani.
A volte, ancora oggi, mi guardo e penso che, in fondo, non sono molto cambiata dalla bimbetta di allora, goffa ma che si divertiva. Poi capita che mi invitino a un evento il cui hashtag è #ProgettoColore: secondo voi, qual è stata la risposta che ho dato a Tintoria Mattei?
Come dite? Dite che ho detto sì? Bravi, risposta esatta: avete vinto la condivisione dell’evento!
Il marchio bresciano Tintoria Mattei nasce nel 2010 come un piccolo laboratorio di camiceria artigianale. L’impulso – o sarebbe meglio dire il pallino – è la ricerca quasi ossessiva della perfezione unita all’amore per la tradizione riletta in chiave assolutamente contemporanea. Le loro sono camicie destrutturate e casual ma con dettagli attenti e ben studiati: il risultato è quell’effetto piacevolmente vissuto con DNA orgogliosamente italiano.
Il nome deriva dalla struttura originaria, il luogo dove si esprimeva la grande passione per l’antica arte del lavaggio dei capi con colori estratti da piante tintorie: la nuova Tintoria Mattei ha unito quella nobile sapienza allo sviluppo di tecnologie e di processi innovativi atti a garantire durata nel tempo.
Tintoria Mattei vuole essere il brand di chi non smette di essere curioso, di tutti coloro i quali sono attenti alle persone e anche all’ambiente che li circonda. La camicia emblema assomiglia a quella lavata e non stirata, destinata a persone dal look apparentemente disimpegnato, ma in realtà creato con grande ricerca e attenzione: i pezzi sono “rigorosi nel design ma decontratti nello spirito”, interpretabili secondo personalità (parolina magica sempre più ricorrente su A glittering woman, un sottile filo rosso che unisce tutti i progetti ai quali partecipo).
Lo spirito creativo dell’azienda trova la sua massima espressione con #ProgettoColore e con un kit appositamente studiato per dare la possibilità di tingersi una camicia da sé, a casa propria, del colore che più si predilige, grazie a una tecnica tradizionale che rimanda al metodo di una volta e che regala al capo un’identità unica.
Il capo può essere tinto non una ma due volte, grazie a ben due flaconcini di colore inseriti in ogni kit che contiene al suo interno tutto l’occorrente per colorare. E ci sono due possibilità: i più tecnologici potranno colorare in lavatrice, mentre i più affezionati alle tradizioni potranno provare l’emozione di tingere la camicia a mano. In entrambi i casi, niente paura: nel kit sono comprese tutte le istruzioni.
L’evento al quale ho partecipato, in un bel cortile sui Navigli, è stato pensato per un gruppo di blogger e fashion editor ai quali è stata data la possibilità di tingere la camicia attraverso un piccolo stabilimento in miniatura preparato ad hoc per noi.
Nonostante il caldo torrido e i pentoloni colmi di acqua bollente, ci siamo divertiti a immaginare tante soluzioni diverse, dal tie-dye allo sfumato.
E adesso vi pongo un altro quesito: qual è la camicia che è rimasta candida? Sorpresa, la mia.
Vi chiedete dove sia finita la bambina che si dipingeva perfino le mani? Per una volta se n’è stata buona e ha concordato sul divertimento di dare tre diverse vite alla camicia Tintoria Mattei, da bianca alle due differenti versioni che otterrò grazie al mio kit colore.
Manu
Per maggiori informazioni e per approfondire:
Qui trovate il sito (compreso lo store locator) e qui la pagina Facebook di Tintoria Mattei
E dopo le foto ufficiali, ecco il mio personale racconto fotografico del pomeriggio organizzato da Tintoria Mattei 🙂
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Manu
Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.