Tiziano Guardini onora il World Oceans Day con una capsule in Econyl®

L’8 giugno di ogni anno è il giorno in cui si celebra l’oceano, la sua importanza nelle nostre vite e come ognuno di noi può proteggerlo, ovunque viviamo.
L’idea è nata nel 1992 ed è stata poi istituzionalizzata nel 2002: da allora, il World Oceans Day collega persone di tutto il mondo e ispira azioni che vengono portate avanti durante tutto l’anno per proteggere questa straordinaria risorsa da cui tutti noi dipendiamo.
Tra le varie iniziative di quest’anno vi sono anche quelle di tanti brand del settore moda: ho scelto di parlarvi di Tiziano Guardini, uno stilista molto interessante tra coloro che popolano il panorama attuale.

Tiziano Guardini nasce a Roma negli Anni Ottanta.
Dopo la laurea in Economia, decide di intraprendere un ulteriore percorso di studi all’Accademia di Alta Moda Koefia di Roma, conseguendo il titolo di Fashion Designer.
Ottenuto un master in Responsabile del Prodotto, inizia diverse collaborazioni presso uffici stile di vari atelier, scegliendo poi di affiancare alcune aziende di prêt-à-porter e di accessori.

Nel 2012 partecipa alla manifestazione Limited/Unlimited proponendo la giacca ‘aghi di pino’: nello stesso anno viene invitato a partecipare alla Vogue Fashion Night Out a Roma e sfila con una sua creazione nell’ambito affascinante di Trinità dei Monti, accettando poi l’invito a esporre all’interno della mostra La seduzione dell’artigianato.

Nel 2013, per il lancio della sua collezione di accessori, partecipa come ospite al Salone White a Milano.
Nell’ottobre dello stesso anno espone alla Royal Albert Hall a Londra alcune delle sue creazioni: seguono una serie di partecipazioni a eventi di moda e di arte in Italia.

Nel 2014 viene invitato come ospite alle Nazione Unite a Ginevra all’interno dell’evento Fashion for Forest and Forest for Fashion insieme al Maestro Michelangelo Pistoletto.

Nel 2015 è presente alla mostra L’eleganza del cibo, tales about food and fashion presso il Museo dei Mercati di Traiano a Roma: espone un abito scultura realizzato attraverso il ricamo di radici di liquirizia.

Nel 2016 sfila durante l’evento Ethical Fashion Show della Milano Fashion Week.
Nell’estate dello stesso anno è presente con tre opere scultura a New York presso il Chelsea Market all’interno della mostra L’eleganza del cibo on tour: collabora poi con il celeberrimo premio Oscar Milena Canonero, bravissima costumista, per la realizzazione dello spettacolo Cum Grande Humilitate presso il Duomo di Milano.
A ottobre partecipa all’evento Green Carpet Challenge durante il Festival Internazionale del Cinema di Roma.

Tiziano Guardini in un bel ritratto opera di <a href="http://www.stefanocavalli.com/home/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Stefano Cavalli</a>
Tiziano Guardini in un bel ritratto opera di Stefano Cavalli

Se ho snocciolato la sua carriera e i passaggi salienti è per evidenziare quanto il lavoro di Tiziano Guardini sia stato da sempre interamente orientato verso etica e sostenibilità: nel 2017, a coronare il suo impegno arrivano anche due premi prestigiosissimi.

A settembre si aggiudica infatti il Franca Sozzani Green Carpet Challenge Award for Best Emerging Designer, mentre a ottobre vince il Peta Couture Award.

Tiziano ha vinto il GCC Award disegnando un abito in seta cruelty free con ricamo in paillette create da gusci di cozze e CD riciclati, accompagnato da un soprabito in tessuto 100% riciclato, ottenuto dalla plastica raccolta nel mar Mediterraneo e dalle reti da pesca recuperate in Korea.

I due capi facevano parte della una collezione primavera / estate 2018 ispirata al mare, una capsule con 14 pezzi risultato di un attento lavoro di ricerca quanto a materiali e lavorazioni innovative e sostenibili: alcuni capi, per esempio, prendevano forma da leggerissime strisce di seta ahimsa, uno speciale materiale che, a differenza della seta tradizionale, non si ottiene bollendo i bozzoli dei bachi durante la metamorfosi, ma raccogliendo i bozzoli abbandonati dalle crisalidi che hanno completato il loro stato evolutivo.

«L’eco-sostenibilità è la capacità di percepire la sacralità della vita»: questa è, in sintesi, la filosofia di Tiziano Guardini.

Tale filosofia viene concretizzata nella sua ECOuture fatta di rispetto e sperimentazione: il suo brand è da sempre attento alla ricerca in tutte le sue forme, ricerca di materiali, di lavorazioni, di forma e contenuti, di ricerca etica ed estetica.
Esattamente come piace a me che – nel mio piccolo – sostengo costantemente il pensiero che la moda con possa essere solo apparenza.

Il suo è dunque un nuovo modo di fare couture, eco-couture, un modo che mixa sapientemente sartorialità e innovazione e nel quale la Natura è punto di partenza e di arrivo: grazie a tutto ciò, nasce un prodotto estremamente contemporaneo, nuova evoluzione del lusso, impalpabile e materico al tempo stesso.

Come raccontavo in principio, Tiziano Guardini onora il World Oceans Day di quest’anno con una capsule collection che evoca il profumo dell’oceano, le larghe strade circondate da palme, le risate e i sorrisi, un tuffo da una barca, un falò con nuovi amici sulla spiaggia, tutti i segni di una primavera / estate 2019 permeata dallo spirito californiano.

Tiziano ci accoglie nuovamente nel suo mondo fatto di colori vivaci e brillanti ispirati alla forza della Natura: protagonisti di questa capsule sono i parka e le giacche a vento, stampate con un camouflage decisamente estivo e coloratissimo.

Il materiale utilizzato questa volta si chiama Econyl®, un filo di nylon rigenerato ottenuto da quello che nessuno usa più: reti da pesca e varie materiale plastico dismesso e abbandonato.
L’Econyl® ha le stesse identiche caratteristiche del nylon proveniente da fonte vergine, ma può essere rigenerato, ricreato e rimodellato all’infinito.

Due capi della collezione Tiziano Guardini SS 2019
Due capi della collezione Tiziano Guardini SS 2019

Il risultato dell’incontro tra il pensiero di Tiziano Guardini e l’Econyl® è un prodotto personale e sostenibile, frutto della continua ricerca e dell’attenzione per l’ambiente, punti ormai fermi per il suo brand: tutto ciò dimostra quanto una moda bella in senso ampio, nella forma e nella sostanza, sia oggi possibile nonché fortemente auspicata dagli uomini e dalle donne che vogliono essere consapevoli delle proprie scelte e che vogliono vivere in armonia con il mondo.

Vi saluto, cari amici, augurando buon World Oceans Day e vi invito a seguire l’interessante lavoro di Tiziano attraverso il suo sito, la sua pagina Facebook e il suo profilo Instagram.

Io vi racconterò presto la sua collezione autunno / inverno 2019 – 2020 che ho avuto modo di vedere in anteprima e che ho condiviso in una piccola anticipazione qui: non vedo l’ora di parlarvene per continuare a dare il mio piccolo sostegno al grande lavoro di questo bravo stilista 🙂

Manu

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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