Stresa, il lago e il lusso della lentezza
Questo è uno di quei post che mi va di scrivere ogni tanto, quelli che non hanno uno scopo ben preciso. Sono io e basta e un pezzo della mia vita.
Sono i post dell’altra Emanuela, quella che non è solo una fashion something ma che ha tante passioni. Sono i post che fanno di questo luogo virtuale anche un diario.
Sono sempre stata convinta che il viaggio, prima di essere uno spostamento fisico e geografico, sia una condizione mentale. Non conta solo la destinazione o quanto lontano possiamo andare o per quanto tempo, ma occorre prima di tutto spostare cuore e mente, essere disposti a distrarli dal solito e ad aprirli. Essere disposti a conoscere, ad apprendere.
Mi è capitato di sentirmi in viaggio perfino a pochi chilometri da casa. E soprattutto mi capita quando sono con Enrico, il mio amore. Con lui è tutto entusiasmo e scoperta e il solo pensiero di tre giorni via, insieme, mi riempie di gioia: non importa dove andiamo, l’importante è essere noi due, sempre disposti a divertirci, a entusiasmarci, a emozionarci, anche e soprattutto per le piccole cose.
Se il posto, poi, è bello come lo è Stresa… ancora meglio.
Dovete sapere che il lago mi fa quasi lo stesso effetto che mi fa il mare: mi placa, mi tranquillizza e mi permette di rallentare, cosa che a me riesce difficilmente.
Durante lo scorso week-end trascorso in questa cittadina, piccola perla distesa sulle sponde del Lago Maggiore, mi sono sorpresa di quanto, sedendomi davanti allo specchio d’acqua volubile a seconda del meteo, sia stato facile perdermi, senza pensare a nulla e senza l’angoscia dell’orario o del dover fare. Dell’essere obbligata a riempire il tempo. Perdermi, sì, non so trovare espressione migliore, un perdermi positivo e leggero.
Lasciare andare l’occhio e riempirlo di bellezza, fare arrivare tutto dritto al cuore e lasciare riposare la testa: grazie, cervellino, oggi non è necessaria la tua mediazione né nessuna complicata rielaborazione. Stai a riposo, oggi posso lasciarmi andare alla contemplazione e al lusso della lentezza
Ho viaggiato tanto e un po’ di mondo, dunque, l’ho visto. Ho trovato bellezza ovunque e, se chiudo gli occhi, vedo migliaia di immagini e di momenti. Molti mi sono cari e mi fanno provare una nostalgia intensa.
Eppure credo che l’Italia non abbia nulla da invidiare a nessun luogo al mondo.
Manu
P.S.: Ho scritto questo testo domenica mattina, seduta davanti al lago. Qui sotto trovate la foto del panorama che stavo ammirando in quei momenti: ditemi voi come avrei potuto resistere davanti a tanta bellezza 🙂
“Tu, che hai dato alla mia vita il suono del tuo nome / Tu, hai trasformato tutto il resto in uno sfondo / Tu, della mia esistenza sei l’essenza”
(Tiromancino, Immagini che lasciano il segno)
Capita di ritrovarsi o riconoscersi in parole altrui: tempo fa ascoltavo distrattamente questa canzone che passava in radio e mi sono ritrovata a sorridere. Per te, Enrico, amore mio.
Dopo le parole… le immagini. Un week-end a Stresa attraverso i miei scatti.
Qualche link interessante se siete curiosi e volete approfondire:
Stresa – qui il sito del comune e qui la pagina Facebook; qui il sito dell’Ufficio del Turismo; qui il portale degli eventi e qui la pagina Facebook.
Trattoria Due Piccioni – qui il sito e qui la pagina Facebook. Consigliatissimo, abbiamo mangiato molto bene. A me è piaciuto anche come si descrivono sulla loro pagina Facebook: “siamo in due, due piccioni. Il locale è piccolo e in evoluzione. Il cibo e l’atmosfera… sono quelli della nostra famiglia”. Parole indovinatissime e sincere e io amo la sincerità nonché il cibo genuino. E infatti questo posto è consigliato anche da TripAdvisor.
World Model Expo Stresa 2014 – qui il sito, qui la pagina Facebook, qui Twitter, qui Instagram e qui il canale YouTube.
AMIS, Associazione Milanese di Uniformologia, del Soldatino e del Figurino Storico – qui il sito, qui la pagina Facebook, qui Instagram e qui il reportage fotografico di World Model Expo Stresa 2014.
Se vi va, potete seguire A glittering woman su Facebook | Twitter | Instagram
Manu
Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.