Art Stories: la bellezza dell’Italia raccontata ai bambini

Sono profondamente convinta di un fatto: i presupposti per diventare adulti curiosi verso la vita e aperti verso il mondo si devono creare nell’infanzia e questo è un compito che spetta alle figure preposte all’educazione, ovvero famiglia e scuola. Se si vuole costruire una casa solida, a contare sono le fondamenta: allo stesso modo, quella infantile è l’età fertile durante la quale si pongono le basi per diventare gli adulti che saremo.

Tra i ricordi che serbo gelosamente, ci sono proprio quelli d’infanzia e devo dire che sono stata una bambina molto fortunata: sia i miei genitori sia gli insegnanti che ho incontrato hanno sempre coltivato e spronato in me fantasia, creatività, sete di conoscenza. Devo dire grazie a loro se sono cresciuta amando l’arte e i viaggi e se sono curiosa – anziché essere spaventata – verso tutto ciò che non conosco. Ricordo con gioia le gite, con mamma e papà e con la scuola, i musei e le mostre, l’abbonamento alla biblioteca di zona, i laboratori creativi, le prime volte al cinema e a teatro. Ricordo la sorpresa, lo stupore, l’entusiasmo.

Oggi i mezzi si sono fatti infiniti e sono favorevole a qualsiasi strumento venga usato con garbo, testa e misura.

Ho una nipotina che ha appena compiuto sei anni: la adoro e quindi, pur non avendo figli, sono molto sensibile su questo argomento. Mi sorprendo ogni volta che la vedo giocare con le bambole e costruire storie immaginarie, così come sorrido nel vedere le sue piccole dita scivolare leggere e sicure sullo schermo del tablet per giocare con le app a lei dedicate. Mia sorella e mio cognato sono genitori molto attenti e sono felice di vedere come sappiano dosare con intelligenza gli strumenti che mettono in mano ad Alissa. Lei, come tutti i suoi coetanei, sarà un’autentica nativa digitale e auguro a tutti i bimbi di avere familiari che sappiano amministrare per loro e insieme a loro libri, giochi classici e nuove opportunità.

Da amante della cultura e come persona innamorata della vita, non posso che dare il mio appoggio a una nuova app appositamente studiata per i più piccoli: la dedico a tutti i bambini e a quei genitori che sono sensibili agli strumenti migliori.

Si chiama Art Stories e il sottotitolo chiarisce immediatamente l’intento: “engaging kids in art and culture”, ovvero raccontare ai bambini la bellezza dell’Italia, facendo scoprire loro i luoghi d’arte, storia e cultura delle nostre città. La prima tappa è il Castello Sforzesco di Milano.

Art Stories prende per mano i bambini e li conduce in modo nuovo e divertente nelle città italiane: è pensata per i fanciulli dai 3 ai 10 anni e per tutti quei genitori alla ricerca di uno strumento valido, affascinante e capace di coinvolgere. Non dimentichiamoci, infatti, che spetta a noi adulti riuscire a far sì che una gita o una visita risultino interessanti anche per i più piccoli, è una nostra responsabilità, un compito e dovrebbe essere un piacere. Ricordo bene che i miei genitori hanno sempre agito in modo tale che i luoghi nei quali ci portavano risultassero accattivanti per me e mia sorella allora piccine e quindi con esigenze differenti rispetto alle loro.

Illustrazioni originali, animazioni e giochi senza stress e senza punteggi, storie avvincenti (in italiano e inglese) fanno di Art Stories una app adatta ai bambini in età prescolare e scolare e – perché no? – anche a tutti coloro che vogliono guardare la città (magari la propria) con occhi nuovi.

In Art Stories, tecnologia e narrazione si sposano tanto bene da consentire una valorizzazione del patrimonio culturale, permettendo alle famiglie di interagire in modo leggero e facile con arte e storia: la app rende il territorio un elemento attivo sia nell’educazione al bello sia nel piacere della scoperta e promuove un nuovo turismo più attento ai bisogni dei bambini.

L’idea è quella di sviluppare tappe che coprano le principali città e i centri minori, arrivando ovunque ci siano belle storie da raccontare. Il prodotto è studiato per le famiglie, ma è anche uno strumento didattico da utilizzare nelle scuole.

La prima tappa di Art Stories è – come dicevo – dedicata alla storia e ai segreti del Castello Sforzesco raccontati dai suoi antichi abitanti: gli Sforza e Leonardo da Vinci danno voce alla loro versione dei fatti, guidandoci tra le vicende di un luogo simbolo del capoluogo meneghino. I bambini potranno tra l’altro confezionare il loro stemma, giocare a pallacorda e vestire il duca e la duchessa (oh, quanto mi sarebbe piaciuta questa parte da piccina… e anche ora, lo ammetto).

La app si potrà usare al Castello, a casa o dove vorrete, perché la fantasia dei più piccoli non ha limiti. E poi ci sono 3 diversi percorsi di scoperta: per chi è di corsa, per chi ha tempo, per chi ama le storie.

Art Stories è utilizzabile con grande semplicità da tablet e smartphone ed è disponibile su Apple Store a un prezzo davvero accessibile a tutti. Sono certa che affascinerà tutti, parola di milanese innamorata di questo monumento straordinario.

La grafica di Art Stories
La grafica di Art Stories
Art Stories: confeziona il tuo stemma
Art Stories: confeziona il tuo stemma

Le fondatrici di Art Stories sono Giovanna Hirsch, esperta di politiche sociali e territoriali, e Federica Pascotto, esperta di educazione e didattica museale: hanno in comune una passione per educazione, cultura e territorio, tutti temi cardine della app creata.

Il loro progetto coinvolge una rete di professionisti distribuiti in tutta l’Italia e non solo: illustratrice a Urbino, sviluppatori a Verona e a Ferrara, traduttrice a Venezia, attori a Torino, tecnico del suono a Berlino. Tanti cuori e tanti cervelli ricchi di competenze storiche, artistiche e tecniche per un’avventura di grande respiro, ambiziosa nel modo più bello e giusto.

Visto che uno dei miei cavalli di battaglia è il sostegno al talento, oggi voglio partire da molto lontano, da dove tutto comincia.

E direi che è anche il momento giusto: quanti genitori, a breve, godranno di un periodo di vacanza e libertà coi propri bambini? Questa app vi tornerà utile.

A me fa venire voglia di tornare bambina e di entrare al Castello Sforzesco con quell’incanto col quale l’ho sempre guardato. Magari lo farò con mia nipote.

Manu

 

 

Per scaricare la app, per aggiornamenti e per non perdere le prossime uscite:

Qui il sito del progetto Art Stories dove troverete anche il link diretto all’App Store, qui la pagina Facebook e qui Twitter

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

Virna Ogniricciouncapriccio
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Iniziare ad educare all’arte fin da bambini è il modo migliore per formare adulti che abbiano una visione sana e completa non solo del nostro patrimonio artistico nazionale ma anche di quello mondiale. Questa app, poi, sembra davvero molto carina e sto pensando di scaricarla anche per me XD

Manu
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Sono d’accordo con te su tutta la linea, cara Virna.
Anzi, sai cosa ti dico? Anch’io sto pensando di scaricare la app per me, è un punto di vista nuovo e io amo i punti di vista nuovi e diversi 😉
Tra l’altro, mio cognato mi ha confermato oggi che la scaricherà sul tablet di mia nipote: sono felice.
Grazie e a presto,
Manu

patrizia
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semplicemente fantastico!!! non ho 10 anni ma me la scarico di certo!!:)

Manu
Reply

Patrizia… ti adoro! Mi hai regalato un sorriso e non è poco, anzi!
Non mi sorprende affatto che una grande viaggiatrice come te apprezzi questa app. Però mi devi fare una promessa: se vieni a Milano… la usiamo insieme 🙂
Un grande abbraccio,
Manu

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