Florisa Sciannamea e le donne nell’acqua loro

Sono tornata: eccomi di nuovo qui dopo un periodo di vacanza e riposo.
E mi piace l’idea di ripartire da un libro che mi ha fatto compagnia durante tale periodo.

Lo dico subito: questa non è una recensione.

A glittering woman non è una testata giornalistica, dunque non ho l’obbligo di cronaca a tutti i costi: posso concedermi il lusso di parlare solo di ciò che mi piace e che mi regala emozioni.
Come questo libro, appunto, opera di Florisa Sciannamea.

Sono una persona molto fortunata, lo ammetto: la mia vita è costellata di belle persone, belle situazioni, begli incontri.
Certo, come tutti ho alti e bassi, cose belle e anche tante cose brutte ma, se mi fermo e penso con obiettività, devo ammettere che le prime superano di gran lunga le seconde.

Mi piace pensare di avere un microscopico ruolo in tutto ciò: cerco il bello con impegno e cerco di guardare le cose con positività, quasi come un lavoro a tempo pieno.
E ho sempre avuto una fede incrollabile nel mio prossimo, tanto che attribuisco agli episodi brutti il ruolo di semplici incidenti di percorso.

Florisa Sciannamea è un dono del quale godo con gioia: ci siamo conosciute attraverso il blog e da lì è nata quella che è diventata un’amicizia.
Florisa (quant’è bello questo nome?) è una persona speciale: sono affascinata dalle parole che sceglie, sempre accurate, precise, attente, rispettose, evocative, immaginifiche.
Un giorno mi ha detto «ti mando una cosa»: mi è arrivato un pacchetto e quando l’ho aperto ne è uscito un libro, scritto da lei, bello fin da subito, dall’impatto visivo, piacevole nella forma e con un accattivante disegno di copertina.

A quel punto, è nato un dubbio: leggerlo subito (ero molto curiosa) o conservarlo per la settimana successiva, quando sarei stata in vacanza?
Io e mio marito Enrico cullavamo il progetto di andare in Bretagna, regione francese che io amo particolarmente perché è diversa, ha un’altra dimensione e un altro ritmo: alla fine, il progetto è andato in porto, anzi, si è ampliato, ma ve ne parlerò in un’altra occasione.
Quest’anno ho sentito forte, impellente e urgente il bisogno di staccare completamente e di concentrarmi su orizzonti diversi, senza alcun strascico ma, tra le cose care che ho voluto portare con me, ho incluso il libro di Florisa Sciannamea.
Già, alla fine ho deciso di aspettare.

A voi capita mai di voler aspettare nel gustare cose che già sapete vi regaleranno gioia? A me sì, spessissimo.
Quand’ero piccina, lo facevo perfino con il cibo: mia mamma guardava me e il piatto nel quale avevo accantonato il boccone più prelibato e, sorridendo, mi diceva «ti sei lasciata il boccone del prete».
Non sono cambiata da allora: lascio spesso il meglio in fondo, per rifarmi la bocca, come si suol dire.

La copertina del libro <em>Donne nell’acqua loro:</em> il disegno è dell’autrice stessa, Florisa Sciannamea
La copertina del libro Donne nell’acqua loro: il disegno è dell’autrice stessa, Florisa Sciannamea

Florisa Sciannamea è versatile, curiosa verso la vita, portata a rincorrere la bellezza attraverso le sue svariate espressioni e manifestazioni.
Si è laureata all’Accademia di Belle Arti a Bari: dopo aver insegnato storia dell’arte, del costume e del disegno presso vari licei e istituti superiori, ha lasciato la scuola per inseguire la sua grande passione, la moda.
Ha collaborato come stilista con prestigiose aziende del settore, ha ricoperto il ruolo di direttore creativo, ha organizzato sfilate perfino a Shanghai.
È tornata a insegnare, in università (dove ha tuttora una nomina), e attualmente svolge attività di docente in diversi corsi di specializzazione.
E soprattutto, per sua stessa definizione, è «mamma, nonna, moglie, amica, zia, nipote, sorella, cugina, cognata, nuora, vicina di casa, amica, confidente, spalla su cui piangere, ragazzaccia con la quale ridere».

Veicolo privilegiato dell’espressività di Florisa Sciannamea è sempre stato il disegno, ma recentemente ha riscoperto la passione per la scrittura: insieme a Cinzia Ponticelli di Edizioni dal Sud ha pubblicato il libro Donne nell’acqua loro che – ovviamente – ha anche illustrato, a partire dall’immagine di copertina della quale vi ho già accennato e che mi ha immediatamente conquistata.

Il libro è, appunto, una storia di donne.
Donne maldestre e un po’ sgarrupate, come le definisce Florisa Sciannamea, ma al contempo forti come alberi alla cui ombra possono trovare rifugio figli, nipoti, amici, mariti.
Servendosi di una lente ironica e talvolta simpaticamente impertinente, Florisa racconta le avventure di un gruppo di praticanti più o meno convinte di un corso di acquagym: attraverso i suoi occhi, queste donne assumono una propria identità e diventano dei personaggi, dalla Donna Polpo alla Donna Sogliola, dall’Allegrona a Moby che con la sua imponenza si erge a sovrastare fisicamente il gruppo.

«In realtà non avevo nessuna intenzione di pubblicare nulla, non sono una scrittrice, ma mi sono scoperta narratrice di ciò che mi accade», mi ha scritto un giorno Florisa.
«Mi sono messa e ho messo le donne sotto una luce diversa, non più labbra a canotto, non più l’ossessione delle rughe e della cellulite, ma l’ironia, la gioiosità e anche la vera solidarietà femminile», ha aggiunto.

Il libro di Florisa Sciannamea al suo arrivo
Il libro di Florisa Sciannamea al suo arrivo

Ma il diario di bordo (sua anche questa definizione) di Florisa Sciannamea racconta anche qualcos’altro, ovvero la vita di una creativa spesso in difficoltà con una realtà – la nostra – in cui talvolta c’è poco spazio per fantasia e sogni.
Inutile dire che mi sono sentita molto toccata da tutto ciò e che ho seguito con il fiato sospeso l’evoluzione della nostra protagonista fino alla decisione finale, un nuovo cambiamento di vita.

Florisa e io amiamo le parole (infatti il blog mi è mancato in questo periodo di riposo), ma non le parole fini a sé stesse, bensì come espressione di un mondo interiore che desideriamo condividere.
Parole come traduzione di pensieri, quei pensieri che, come scrive lei, «escono di getto come spilli da una scatola e si rovesciano veloci sul pavimento della mia anima; devo stare attenta nel raccoglierli perché presi dal lato sbagliato pungono e feriscono».
Pensieri che vengono poi seguiti dai fatti, fino ad arrivare a prese di coscienza che rappresentano svolte decise e decisive.

A questo punto, desidero condividere con voi alcune riflessioni.

La prima riflessione è che amo e pratico il nuoto da sempre (lo dichiaro anche nella breve bio che trovate in fondo a ogni post) e ho anche praticato acquagym: potete quindi immaginare quanto io mi sia sentita coinvolta fin da subito, fin da quando ho letto la trama in quarta di copertina.
Anche perché l’acqua ha su di me lo stesso effetto benefico che ha su Florisa Sciannamea: quando ho letto frasi come «in acqua per fortuna riesco a dividere i miei indisciplinati e spettinati pensieri dal corpo» e anche «la piscina è stata per me un grande sacco amniotico che mi ha permesso di guardarmi dentro e, a volte, di riappacificarmi con il mondo»,  ho avuto un piccolo sussulto.
L’acqua è l’unico elemento che riesce a farmi sentire leggera, in tutti i sensi.

Ho già detto come la penso: per me, nulla avviene per caso.
Ho smesso di credere nel caso da un pezzo.

Il libro di Florisa Sciannamea con me in Francia: spunta dalla borsa con tutto l’occorrente per una giornata di relax sulla spiaggia di Binic in Bretagna
Il libro di Florisa Sciannamea con me in Francia: spunta dalla borsa con tutto l’occorrente per una giornata di relax sulla spiaggia di Binic in Bretagna

La seconda riflessione è che in questo libro ci si immedesima.
Dopo le frasi sull’acqua, mi sono emozionata leggendone un’altra che dice «il mio corpo potrebbe essere una raccolta punti, ho cicatrici ovunque, sulle ginocchia, sulla coscia, sui piedi, sulla pancia, sulle spalle e anche invisibili, nell’anima, ma quelle le nascondo bene»: non è forse così per molti di noi se non per tutti, soprattutto per le cicatrici dell’anima?
(Io, come Florisa, ne ho parecchie anche sul corpo…)
Mi sono immedesimata anche nelle insofferenze di Florisa (verso il Natale se fatto di sola apparenza, le spiagge troppo affollate, la maleducazione di certi turisti, i cafoni che lasciano ovunque bottiglie vuote, le forme di machismo quando fanno rima con prepotenza e violenza) così come nei suoi amori (per esempio, quello per la sorella con la quale condivide ricordi di «infanzia gioiosa»).

La terza e ultima riflessione tira in ballo un altro libro importante del quale avevo parlato qui nel blog.
In quel caso, avevo scritto che quella non era una storia di Natale, ma per tutti i giorni: allo stesso modo, vi dico che il libro di Florisa Sciannamea non è da ombrellone o da vacanze, ma è una parabola della vita e dunque vale sempre, ogni giorno.
E, come la vita, vi regalerà sorrisi e lacrime.

Ecco, visto che a mio avviso è un piccolo libro speciale, lasciatevelo magari per un week-end: gustatevi le immagini che sa evocare e lui saprà sollevarvi per portarvi in una dimensione particolare, facendovi trovare il vostro angolo di quiete.
Come quello che sono andata a cercare in Bretagna e che ho trovato, anche grazie a questo diario – racconto.
Lasciatevi anche voi il boccone del prete.

Vedrete, vi sentirete nell’acqua vostra.
In fondo, è proprio da lì che veniamo tutti, no?

Manu

 

 

 

«La creatività non può dare certezze a priori, non si serve di statistiche e ricerche di mercato… se si vogliono certezze bisogna pescare nel “già fatto”.

Nel bene e nel male ciò che è stato già visto e vissuto è “certo”… se non si riesce a vedere altro darà la noia, ma eviterà l’ansia del dubbio e a quel punto bisognerà scegliere se guardare da dietro i vetri o aprire la finestra…»

Florisa Sciannamea, Donne nell’acqua loro

 

 

 

Per approfondire e per trovare il libro di Florisa Sciannamea:

Qui trovate la sua pagina Facebook (definita come contenitore di emozioni, immagini, appunti sparsi di una “viaggiatrice per caso” nelle vite degli altri oltre a quella propria) e qui la pagina di Donne nell’acqua loro.

Trovate il volume in libreria e se così non è chiedete di prenotarlo; se invece preferite il web, lo trovate, per esempio, su Hoepli.

In alternativa, potete rivolgervi a Edizioni dal Sud: qui trovate il sito e qui la pagina Facebook.
Indirizzo e-mail: info@dalsud.it

 

 

 

 

Se vi va, potete seguire A glittering woman su Facebook | Twitter | Instagram

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

smilingischic
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In questo momento ho solo desiderio di correre a compralo. Cartaceo. Come piace a me 🙂
un abbraccio tesoro!

Manu
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… E come piace anche a me: nonostante io sia una grande amante del web e qui conduca tutte le mie ricerche nonché buona parte del mio lavoro, i libri – per me – saranno sempre di carta. Nulla supererà mai il profumo di un volume nuovo o di uno antico, il piacere di stringerli tra le mani e di accarezzarli.
Vedrai, se acquisterai il libro di Florisa ti piacerà un sacco, a partire dalla sua forma: ricorda un album con tanti disegni.
Un abbraccio a te,
Manu 🙂

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