I wish you a Real Glittering Christmas ♥

«Ci tengo a farle sapere che lei è di grande ispirazione per tutte noi, come donna, come insegnante e come guida. E mi ritengo personalmente molto fortunata, per cui le auguro un felicissimo inizio anno… Se lo merita davvero.»
«Non perdiamoci dopo il corso! Felice di averla incontrata, mi arricchisce sempre più! Le voglio bene.»

Sono gli emozionanti messaggi di auguri di due delle mie studentesse.
Direi che, per quest’anno, ho dei preziosissimi regali di Natale: sono tanto speciali che, forse, potrebbero bastare anche per l’anno successivo e per quello dopo ancora 🙂

Così, il mio tradizionale post di Natale parte proprio da qui, stavolta.

Sapete, ascolto queste giovani donne, le mie studentesse, con grande attenzione e con sincero interesse: hanno tante idee, spesso già chiare e ben delineate.
Emerge con forza tutta la loro voglia di vita nonché una sana curiosità verso il mondo: accolgo e conservo le loro parole e mi rendo conto che arricchiscono anche me.
Guardo i loro bei sorrisi, osservo i volti aperti e fiduciosi, gli occhi luminosi e puliti, pieni di speranze e di sogni per il futuro e mi chiedo se faccio abbastanza per loro.
Io che condivido con queste ragazze tutta la mia sincera passione e il mio sconfinato entusiasmo, che cerco di trasmettere loro quello che so del mestiere che amo, che cerco di raccontare loro la bellezza di raggiungere i propri obiettivi e i propri sogni in modo pulito e onesto.

Ma è sufficiente tutto ciò?
È abbastanza oppure potrei fare di più?
In realtà, ciò che vorrei è poterle proteggerle dalle brutture del mondo, vorrei poter conservare e moltiplicare all’infinito quei loro sorrisi, vorrei poter dire loro che andrà tutto bene.
Vorrei poterle rassicurare prospettando un futuro sereno e luminoso.

Vorrei poter dire loro che le giraffe non si estingueranno, che i ghiacci non continueranno a sciogliersi, che non moriranno più bambini ad Aleppo, che non ci saranno più stragi di persone innocenti a Nizza, a Berlino e in troppi altri luoghi in tutto il mondo.
Vorrei poter fare tutto ciò, ma so che non è possibile perché mai nessuna generazione è stata in grado di mettere davvero al sicuro la successiva. È la storia degli esseri umani, da sempre.
E questo non mi piace, non mi rassegno.

Eppure, ho ancora fiducia.
Eppure, penso ancora che se sapessimo credere nella bellezza autentica essa potrebbe salvarci.
Eppure, continuo a credere fermamente che cultura, civiltà, umanità, tolleranza, libertà possano illuminare il buio dell’ignoranza, dell’odio, del sonno della ragione, della bieca disumanità.
Eppure, penso ancora che far vivere questi valori sia la risposta migliore nei confronti di chi vorrebbe invece portare oscurità e disperazione.

Sono grata alle mie ragazze perché attraverso i loro occhi puliti posso sperare che le mie non siano solo illusioni.
E sono loro grata per avermi fatto capire quale sia il senso più vero dell’insegnamento, uno dei mestieri più emozionanti che esistano, una delle responsabilità più grandi ma allo stesso tempo più belle perché comporta dare e avere, in un ciclo continuo e reciproco.

Mi hanno sempre detto che ogni donna nasce per essere madre e per portare avanti la vita: per quanto mi riguarda, pensavo in un certo senso di essere sbagliata, in quanto credevo di non aver alcun istinto materno, di esserne completamente sprovvista.
Mi sbagliavo e, oggi, so che possono esistere tanti modi di tenere a battesimo la vita, di proteggerla, di far sì che prosegua. Credo di aver trovato il mio.

E questo, dunque, è il mio Natale Felice.
E desidero augurarne uno altrettanto felice a tutti, A Real Glittering Christmas.

Il mio augurio per ciascuno di voi è quello di riuscire a trovare una personale strada verso la felicità.
Con coraggio e senza demordere davanti alle sconfitte e alle brutture.

Manu

La foto in alto è stata scattata il 10 novembre 2016 in occasione del press day
dell’ufficio stampa AnnaBi – Laura Magni al quale ho portato la mia classe.
Con noi nella foto ci sono anche Roberta e Antonio Murr, amici
e grandi professionisti (qui li ho intervistati per SoMagazine)

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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