Le mie scelte in pillole, Christmas edition: Il Gioco del Gelato di Alberto Marchetti

Tempo fa, avevo parlato di Alberto Marchetti e della sua passione.
Alberto fa il gelato e – come dice lui stesso – ama farlo: per credergli, è sufficiente assaggiare il suo ottimo prodotto.
Ho avuto il piacere di conoscerlo di persona, in occasione di un press day: veniva presentata la collezione di borse di un brand che ho seguito a lungo e Alberto era lì per coccolare il palato di giornalisti, redattori e blogger, cosa che peraltro gli riusciva benissimo.
Mi ha subito conquistata per due motivi: ho apprezzato il fatto che il proprietario di cinque gelaterie (tre a Torino, una a Milano, una ad Alassio) fosse venuto a presentarci personalmente il suo lavoro, senza intermediari, e ho trovato che il suo gelato fosse davvero gustoso e autentico.

«Scelgo dei buoni ingredienti, uso solo quello che serve, non aggiungo niente di più. Prima di scegliere latte e panna sono andato a conoscere chi alleva le mucche, mi sono fatto spiegare come vengono nutrite. Firmo il mio gelato perché credo nel mio lavoro e voglio metterci la faccia.»
Così racconta Alberto e lo sapete: amo chi mette la faccia e tutta la propria passione in un mestiere.

Quello tra Alberto Marchetti e il gelato è un amore antico: racconta di essere nato lo stesso giorno in cui il padre inaugurava la sua cremeria a Nichelino, vicino Torino. Quasi un destino, insomma.
Da piccolo, aiutava il padre in negozio: imparava e intanto mangiava il gelato di nascosto, soprattutto quello gusto fiordilatte, come confessa lui stesso con un sorriso.
Oggi vuole trasmettere l’amore che pian piano è cresciuto con lui e lo fa lavorando con dedizione, semplicità e rispetto della tradizione.
Ama il gelato fresco e cremoso, come quello della sua infanzia; usa solo materie prime che seleziona personalmente girando l’Italia, rivolgendo in particolar modo la sua attenzione ai Presidi Slow Food.
La sua è una missione decisamente riuscita: prova ne è il fatto che il suo prodotto si è posizionato nella guida Gelaterie d’Italia del prestigioso Gambero Rosso con i Tre Coni, ovvero il massimo riconoscimento.

Perché torno a parlare del nostro amico del gelato proprio ora?

Perché l’intraprendente Alberto ha avuto un’idea geniale: in collaborazione con Lo Scarabeo, ha lanciato Il Gioco del Gelato, gioco da tavolo dedicato a tutti gli amanti del settore enogastronomico.

Niente cuori, coppe, spade e bastoni ma latte, panna fresca, zucchero di barbabietola, prodotti di eccellenza e di stagione: ricettario alla mano, vince chi riesce ad accontentare meglio i clienti preparando i loro gusti preferiti.
Un gioco adatto dai 6 anni in su poiché preparare il gelato non è mai stato così divertente: con Il Gioco del Gelato tutti possono destreggiarsi tra ingredienti, sapori e ricette.
Il box è composto da 110 carte suddivise in Carte Cliente, Carte Ingrediente e Carte Ingrediente Base; non mancano i ricettari, ben sei, e un regolamento.
Il mazzo delle Carte Cliente è da mettere al centro del tavolo e tali carte vengono rivelate in corso d’opera in modo da formare il negozio: a turno, ciascun giocatore decide se preparare un gelato per servire il cliente oppure procurarsi gli ingredienti necessari.
Per preparare il gelato, il giocatore deve scartare gli ingredienti necessari verificando prima la ricetta: più gelati dai gusti preferiti dei clienti prepara il giocatore, più punti-vittoria guadagna.

Il cliente al centro, sempre: è questo lo spirito del lavoro di Alberto nonché lo spirito de Il Gioco del Gelato che consente anche di imparare a conoscere gli ingredienti e la loro stagionalità.

Ecco perché ho scelto questo gioco e perché l’ho inserito nella rubrica Le mie scelte in pillole e in particolare nell’ambito della Christmas Edition, il ciclo speciale con il quale desidero suggerire di mettere talento sotto i nostri alberi di Natale, quel talento che sostengo tutto l’anno.
Penso che Alberto abbia un grande talento e che stia proprio bene in mezzo ai miei tesori: penso da sempre che ci sia tutto un mondo di cose buone e belle da scoprire, ben oltre la moda che è il mio ambito principale, dunque chiudersi in schemi rigidi sarebbe una sciocchezza, un autentico sacrilegio.
È molto più divertente concedersi la possibilità di spaziare e poter dare voce a un’iniziativa divertente e che, allo stesso tempo, è capace di diffondere la cultura del mangiare bene e in maniera consapevole.
E poi penso che non esista occasione migliore del Natale – momento dedicato a famiglia e affetti – per proporre un gioco da tavolo che spero andrà ad affiancare i grandi classici della nostra tradizione.

Manu

Il Gioco del Gelato è in vendita al costo di € 12 presso le gelaterie di Alberto Marchetti e online nel sito dedicato.
Qui trovate il  sito di Alberto Marchetti, qui la sua pagina Facebook, qui il suo account Instagram e qui quello Twitter.
Qui trovate il mio precedente post su di lui.

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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