Milano dalle app di Art Stories ai libri di Ada Cattaneo
In questi giorni, sono letteralmente galvanizzata dall’atmosfera che respiro: non solo sento la primavera in me, ma la noto attorno, la osservo invadere Milano, la mia città.
Stavolta non mi riferisco solo al risveglio della natura, ai cespugli e agli alberi fioriti che punteggiano ogni aiuola spezzando allegramente il ritmo monotono di cemento e asfalto: mi riferisco maggiormente al fermento culturale che sta animando le ultime settimane (e voglio escludere certi brutti episodi dei quali non ho alcuna voglia di parlare in questa sede).
Prima è stata la volta della Design Week, adesso è in corso l’Expo: inoltre, sono finalmente stati terminati i lavori sulla Darsena e nella Galleria Vittorio Emanuele II. Giorgio Armani e Miuccia Prada, due stilisti da sempre fortemente legati al capoluogo lombardo, hanno inaugurato i loro spazi dedicati ad arte, moda e cultura, l’Armani/Silos e la nuova sede della Fondazione Prada.
Amo da sempre il luogo in cui sono nata e cresciuta e trovo che, pur in mezzo a innegabili limiti e difetti, offra moltissimo: non apprezzo chi se ne lamenta a vanvera, soprattutto chi qui è stato accolto e ha trovato un lavoro, ma ammetto che, nell’ultimo decennio, anch’io ho sofferto di una certa negatività che si era impossessata della città e di noi abitanti.
Mi sembra che ora le cose stiano cambiando e che ci siano elementi concreti affinché Milano torni a essere una delle capitali della vita culturale e sociale italiana. Sono orgogliosa di stare qui e cercherò di godere di tutto ciò, di avere una parte attiva e di dare il mio piccolo contributo, nella speranza che questo fermento non si arresti.
Sapete, questa atmosfera ritornata vivace mi porta a un’ulteriore considerazione: non occorre andare dall’altra parte del mondo per scoprire cose nuove, spesso è sufficiente guardare con occhi diversi ciò che è sempre stato attorno a noi. Basta attingere alla bellezza che ci circonda, cosa in fondo non difficile in Italia.
Quindi, pensando a Milano e alla Lombardia e sognando un nuovo Rinascimento (sarò esagerata?), oggi desidero proporre due modi per guardare la mia città e la mia regione con questi citati occhi diversi: il primo è una app dedicata ai bambini, il secondo è un ciclo di libri dedicati ai lettori di ogni età.
La app è la seconda release di un progetto del quale avevo già parlato qui sul blog e che si chiama Art Stories: l’intento del tutto evidente è quello di raccontare ai bambini il nostro paese, permettendo loro di scoprire storia, arte e cultura.
La prima tappa è stata quella dedicata al Castello Sforzesco, uscita a maggio 2014: ora tocca al Duomo e ai suoi doccioni.
Il doccione (detto anche gargolla o garguglia) è la parte terminale dello scarico dei canali di gronda spesso ornata da figure animalesche, fantastiche o mostruose: si trova in molte chiese e cattedrali, incluso il Duomo.
Chi meglio dei doccioni può raccontare la storia della cattedrale ai bambini, facendo leva sulla loro fantasia?
Art Stories narra la storia del Duomo dando dunque voce a questi suoi protagonisti e li fa diventare buffi e dotti per catturare l’attenzione dei più piccoli, insegnando loro ad amare le storie e la storia nascosta nel celebre monumento.
La app apre un mondo di scoperte e di dettagli che rendono l’edificio vivo e vitale, con una sua voce e un suo carattere.
I numeri del Duomo sono sicuramente impressionanti: 3159 statue e 135 guglie; due chiese ancora più antiche edificate in precedenza sullo stesso terreno; un tempo infinito, anzi, proverbiale, per la sua costruzione, ben 600 anni, tant’è che a Milano dire “è come la fabbrica del Duomo” è diventato sinonimo di una situazione che si trascina nel tempo senza mai concludersi.
Art Stories è pensata per i fanciulli dai 5 ai 10 anni e per tutti quei genitori alla ricerca di uno strumento valido, affascinante e capace di coinvolgere: illustrazioni, animazioni, giochi, storie avvincenti (in italiano e inglese) la rendono adatta ai bambini in età prescolare e scolare.
Le fondatrici di Art Stories sono Giovanna Hirsch, esperta di politiche sociali e territoriali, e Federica Pascotto, esperta di educazione e didattica museale: entrambe hanno una passione per educazione, cultura e territorio, tutti temi cardine della app creata e mi fa piacere segnalare che, da poco, il loro progetto è anche diventato una startup innovativa a vocazione sociale grazie all’aggiudicazione di un bando di Regione Lombardia e UnionCamere per il sostegno all’avvio di startup culturali.
Art Stories è utilizzabile con grande semplicità da tablet e smartphone ed è disponibile a un prezzo davvero accessibile a tutti.
Il filo che unisce questa app e i libri scritti da Ada Cattaneo, libri dei quali sto per parlarvi, è doppio: da una parte, infatti, c’è la presenza di personaggi fantastici che vengono direttamente dal mito (molti dei doccioni del Duomo raffigurano dei draghi e Ada si occupa di leggende che vedono talvolta protagoniste proprio tali creature); dall’altra, c’è il desiderio di farsi ambasciatori di conoscenze legate al territorio.
Attraverso Art Stories, Giovanna e Federica vogliono far conoscere la città e i monumenti; attraverso i suoi libri, Ada aggiunge l’importante bagaglio di quelle tradizioni che spesso rischiano di andare perse se non trovano qualcuno disposto a raccoglierle e a raccontarle, così come sa fare lei.
Ada Cattaneo si è guadagnata a pieno titolo il ruolo di depositaria delle tradizioni e dei valori: stimata esperta di simbolismi, ha vinto il Premio Letterario Femminile Internazionale attributo da Donna Impresa nel 2014 quale “straordinaria testimone nel delineare nuovi orizzonti nel contesto sociale”.
Laureata in filosofia e autrice di una quarantina di opere scientifiche, docente universitaria di materie tra le quali Sociologia e Comunicazione, Ada è uno dei personaggi più interessanti e seguiti nel campo della salvaguardia e della divulgazione dell’eredità culturale: richiestissima come relatrice per conferenze e come animatrice di rievocazioni storiche, è estremamente eclettica e riesce ad amalgamare in modo semplice e coinvolgente rigore scientifico e magia delle leggende.
Per lei, le tradizioni e la nostra identità rappresentano “la magia del passato, il coraggio del presente, la speranza del futuro”: seguendo questo suo pensiero, ha pubblicato tre volumi che raccontano storie e tradizioni, Magie e Misteri del quotidiano (2012), Incanti dei Natali Lombardi (2013) e L’Incantata Terra dei Draghi (2014).
Il libro Magie e Misteri del quotidiano è nato da una ricerca approfondita: è una selezione di 121 leggende (10 per provincia) tra le oltre 4000 raccolte e ha la capacità di fare delle leggende un ponte tra quotidiano e extra-ordinario, visibile e invisibile, passato e futuro, memoria e speranza, esperienza e sogno. Se volete sapere perché sul Duomo di Milano c’è la Madunina, questo è il libro che fa per voi.
Nel volume Incanti dei Natali Lombardi, ogni capitolo contiene una leggenda integrata da un commento: è, dunque, un magico calderone di aneddoti, curiosità, storie di vita, usanze, abitudini, proverbi, superstizioni, miti, credenze che, sedimentati nei secoli, hanno generato la tradizione lombarda. Tra i tanti racconti, Ada Cattaneo rivela com’è nato il panettone e perché è tradizione mangiarlo a San Biagio.
Il libro L’Incantata Terra dei Draghi contiene risposte e curiosità sulle creature che affascinano da sempre bambini e adulti: è un’interessante raccolta di 45 storie e, come i due precedenti volumi, guida in un intrigante viaggio tra leggenda e realtà. Tornando proprio ai doccioni, l’autrice svela perché hanno spesso la forma di drago e racconta anche qual è la vera storia di uno dei simboli di Milano, il Biscione, stemma prima dei Visconti e poi degli Sforza.
Tutti i libri di Ada Cattaneo sono accomunati dal fatto di offrire diversi piani interpretativi a seconda che vengano letti da un ragazzino o da un adulto e, nel consultare la sua biografia, sono rimasta molto colpita da una sua frase: “una pianta sradicata non può vivere, è legna per camino o per burattini”.
Sono d’accordo con lei ed è questo il senso che, oggi, ho voluto dare a questo post: occorre avere lo sguardo rivolto al futuro forti della conoscenza e del rispetto del nostro passato.
Le app e i libri dei quali vi ho parlato sono ottimi strumenti per conoscere meglio noi stessi, parte del nostro territorio e delle nostre origini: rappresentano un invito a fare un recupero intelligente di tutto ciò, per le nuove generazioni ma anche per chi è già grande.
Spero di avervi accompagnati in un piccolo viaggio milanese e lombardo: naturalmente, è possibile fare la stessa operazione per ogni singolo paese, città e regione non solo della nostra ma di ogni nazione del mondo, all’insegna dello stesso multiculturalismo rappresentato da Expo Milano 2015.
Chiudo con un’ultima considerazione ritornando all’amore per la mia città e a coloro che se ne lamentano.
Sapete cosa a me veramente manca a Milano? Il mare!
E per questo, purtroppo, non c’è rimedio ed è uno dei motivi per i quali continuerò a cercare la bellezza qui e in giro per il nostro pianeta.
Manu
Per maggiori informazioni e per approfondire:
Qui trovate il sito del progetto Art Stories, qui la pagina Facebook e qui Twitter: qui trovate la app dedicata al Duomo e qui per quella dedicata al Castello Sforzesco. Qui trovate il mio precedente articolo.
Qui trovate la pagina Facebook di Ada Cattaneo. Se siete interessati ai suoi libri, potete scriverle all’indirizzo e-mail ada@adacattaneo.com
Visto che li ho nominati, nel caso in cui qualcuno fosse curioso, qui trovate il sito dedicato alla Galleria Vittorio Emanuele II e al suo restauro (qui la pagina Facebook e qui l’account Instagram con tante foto), qui trovate il sito dedicato ad Armani/Silos e qui quello dedicato alla Fondazione Prada.
Se vi va, potete seguire A glittering woman su Facebook | Twitter | Instagram
Manu
Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.