Inno alla Vita: un premio che è una filosofia

Sono un’eterna ottimista, una di quelle persone che vedono il bicchiere mezzo pieno perfino quando è rimasto solo un piccolo fondo. So che il momento in cui viviamo non è roseo: proprio per questo credo che occorra più che mai guardarsi attorno e cercare le cose buone. Sono profondamente convinta che ci sia tanta eccellenza in questa nostra travagliata Italia, eccellenza che dobbiamo porre in risalto. Lunedì sera ho partecipato a un evento che rimarrà nella memoria mia e di tutti i presenti: ho nutrito cuore e cervello guardando a ciò che di buono c’è nel mio, nel nostro Paese. Nella Sala delle Colonne del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano si è svolta la prima edizione del Premio Internazionale Madre Teresa di Calcutta Inno alla Vita, promosso e organizzato dall’Associazione scientifico-umanitaria “Ali Spahia”, nella persona di Nausika Spahia, Presidente dell’Associazione.

Inno alla Vita è un premio attribuito per l’impegno sociale e nasce dall’idea di dare un riconoscimento a donne, uomini e associazioni che si cimentano nella ricerca scientifica con risultati eccellenti o che tramite il loro contributo migliorano sensibilmente le condizioni di categorie disagiate: persone, dunque, che quotidianamente intonano il proprio inno alla vita. Il premio ha registrato il Patrocinio del Consiglio dei Ministri, della Regione Lombardia, della Provincia di Milano e della Camera Nazionale della Moda Italiana.

La manifestazione è stata istituita in onore e in nome di Madre Teresa di Calcutta, la piccola, grande suora di origini albanesi che con il suo impegno sociale, la sua infinita carità e lo spiccato altruismo si è distinta come una delle più grandi figure del ventesimo secolo. La finalità primaria di Inno alla Vita è quella di lanciare un forte messaggio di sensibilizzazione in ambito sociale.

Un mio scatto: il bellissimo video su Madre Teresa dagli archivi RAI
Un mio scatto: il bellissimo video su Madre Teresa dagli archivi RAI
Un mio scatto: il bellissimo video su Madre Teresa dagli archivi RAI
Un mio scatto: il bellissimo video su Madre Teresa dagli archivi RAI

Durante la serata, nel sentire i racconti dei premiati, mi sono emozionata più volte: mi sono sentita piccola piccola davanti a queste persone e a queste associazioni che ogni giorno affrontano gravi patologie, spesso infantili, e tragedie umane, senza arrendersi, continuando incessantemente a lottare, ricercare, salvare, donare un sorriso.

Questi uomini e queste donne riescono a dare dignità umana a malati, pazienti e persone in difficoltà, riescono a regalare speranza, riescono a regalare futuro a chi pensava di non averlo.

È stata una serata densa di emozioni, vive e concrete, trasmesse attraverso i racconti delle personalità premiate e attraverso i video a testimonianza delle loro realtà. Ho ascoltato in silenzio, ho sorriso, ho imparato.

Un mio scatto: la locandina di Inno alla Vita
Un mio scatto: la locandina di Inno alla Vita
Un mio scatto: la Sala delle Colonne pronta ad accogliere la serata Inno alla Vita
Un mio scatto: la Sala delle Colonne pronta ad accogliere la serata Inno alla Vita

Il Premio Speciale, che ha aperto la serata, è stato conferito ai cittadini di Lampedusa: tutti quanti sappiamo che questa comunità è costantemente impegnata in una gara di solidarietà e umanità sul fronte dell’immigrazione e degli sbarchi dei disperati che cercano di raggiungere le nostre coste. A ritirarlo c’è stato un testimone d’eccezione, uno tra i volontari dell’ultima tragedia dello scorso 3 ottobre: Simone D’Ippolito ha ricevuto il Premio dal Presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà. A seguire, Adriano Teso ha consegnato il Premio a Giuliana Bossi Rocca, Presidente della Fondazione Humanitas, per l’impegno nel promuovere da oltre 15 anni la qualità di vita del malato e della sua famiglia durante e dopo l’esperienza ospedaliera; Sergio Dompè alla Fondazione Luciano Pavarotti, nella persona della sua Presidente Nicoletta Mantovani, per l’aiuto ai giovani che si affacciano al canto lirico, nel trovare opportunità per farsi ascoltare e conoscere; Gianni Bona alla Fondazione Francesca Rava, nella persona della sua Presidente Mariavittoria Rava, che da oltre 55 anni accoglie nelle sue case e ospedali i bambini più poveri dell’America Latina; Daria Pesce all’Istituto Giannina Gaslini, nella persona del suo Direttore Generale Paolo Petralia, che da 75 anni si spende con grande dedizione, passione, ingegno per la cura dei bambini; Nausika Spahia, a Matteo Marzotto, cofondatore della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica-Onlus; Silvio Garattini a Mario Melazzini, oncologo e Presidente dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica; Renato Ugo a Francesco Montorsi, Direttore dell’Unità Operativa di Urologia e dell’Urological Research Institute dell’Ospedale San Raffaele di Milano; Claudia Buccellati a Silvia Priori, per il lavoro svolto a livello clinico e scientifico di supporto alle famiglie con bambini cardiopatici e in particolare con malattie genetiche del cuore.

Nausika Spahia, Presidente dell’Associazione, e Cristina Parodi, presentatrice della serata Inno alla Vita
Nausika Spahia, Presidente dell’Associazione, e Cristina Parodi, presentatrice della serata Inno alla Vita

Tutte le storie mi hanno emozionata, ma due persone in particolare mi hanno davvero colpita, per motivi diversi: il professor Melazzini e la professoressa Priori.

Mario Melazzini è un oncologo di chiara fama e uno sportivo innamorato del calcio, del ciclismo e della montagna: la sua vita ha subito un drastico cambiamento nel 2003, quando gli è stata diagnosticata la SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Questo non ha affatto fermato il suo lavoro medico e scientifico e il suo impegno sociale: ha continuato a lavorare alacremente, ha contribuito a grandi progetti, ha contribuito a fondare un centro clinico e da marzo 2013 è consigliere regionale e assessore alle Attività Produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia. Sentire dire a quest’uomo che se non avesse incontrato la malattia non sarebbe colui che è oggi, vedendola quindi quasi come una possibilità che gli è stata data… beh, mi ha fatto venire i brividi e mi ha fatto vergognare per ogni volta in cui ho creduto che un mio piccolo problema fosse insormontabile.

Silvia Priori ha un curriculum che mi fa impressione solo a leggerlo: è Direttore Scientifico Centrale e Direttore della Cardiologia Riabilitativa e della Cardiologia Molecolare della Fondazione Salvatore Maugeri a Pavia, ha avuto esperienze professionali e riconoscimenti in tutto il mondo ed è autrice di moltissime pubblicazioni. Mi ha resa orgogliosa dell’Italia e di essere donna: gli istituti più prestigiosi del mondo le hanno aperto le loro porte ma lei ha deciso di tornare nel suo paese, alla faccia delle polemiche continue sulla fuga dei cervelli. E con l’ostinazione tipica di noi donne non reputa il suo lavoro che all’inizio, nonostante i tantissimi successi già realizzati.

Il premio Inno alla Vita è stato disegnato e realizzato dall’artista contemporaneo di origini albanesi Helidon Xhixha. Figlio d’arte, ha frequentato la Kingston University di Londra e si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Del suo lavoro dice “non scolpisco i materiali ma uso i materiali per scolpire la luce”.
Il premio Inno alla Vita è stato disegnato e realizzato dall’artista contemporaneo di origini albanesi Helidon Xhixha. Figlio d’arte, ha frequentato la Kingston University di Londra e si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Del suo lavoro dice “non scolpisco i materiali ma uso i materiali per scolpire la luce”.

A chiudere la serata, condotta dalla brava Cristina Parodi, c’è stata la consegna da parte di Nausika Spahia del Premio Speciale per l’Arte conferito a Riccardo Cocciante.

Vi confesso che ho molto apprezzato la motivazione: in 40 anni di carriera, questo grande artista ha cantato la vita in tutte le sue sfumature, contribuendo ad avvicinare i popoli e le culture con le sue canzoni e con opere come “Notre Dame de Paris” e “Giulietta e Romeo”. Concordo!

Cocciante ha regalato a tutti noi la magia di alcune sue canzoni, accompagnandosi al piano, e devo dire che ascoltare la sua voce calda e forte dal vivo, senza orpelli e in tutta la sua purezza, ha completato degnamente la gamma di emozioni della serata.

E per concludere scelgo proprio una cosa che ha detto lui e sulla quale sono completamente d’accordo, anche nel mio lavoro di ogni giorno: l’estetica di per sé stessa non vale nulla senza il pensiero.

Già, c’è tanto bisogno di cose, fatti, persone che abbiano cuore e sostanza – di qualsiasi ambito si parli.

Manu

 

La vita è un’opportunità, coglila.

La vita è bellezza, ammirala.

La vita è beatitudine, assaporala.

La vita è un sogno, fanne una realtà.

La vita è una sfida, affrontala.

La vita è un dovere, compilo.

La vita è un gioco, giocalo.

La vita è preziosa, conservala.

La vita è una ricchezza, conservala.

La vita è amore, godine.

La vita è un mistero, scoprilo.

La vita è promessa, adempila.

La vita è tristezza, superala.

La vita è un inno, cantalo.

La vita è una lotta, vivila.

La vita è una gioia, gustala.

La vita è una croce, abbracciala.

La vita è un’avventura, rischiala.

La vita è pace, costruiscila.

La vita è felicità, meritala.

La vita è vita, difendila.

Madre Teresa di Calcutta, Inno alla Vita

 

Un paio di ricordi personali, foto scattate da Olga Rink, amica e collega: io ritratta con Riccardo Cocciante e da sola. Dovete sapere che quand’ero piccola, la domenica mattina, in casa mia si ascoltava sempre tanta musica e spesso si trattava delle canzoni di Cocciante. Sentire dal vivo canzoni come Poesia, Se Stiamo Insieme, Nonostante Tutto e Margherita è stato dunque per me particolarmente emozionante.
Un paio di ricordi personali, foto scattate da Olga Rink, amica e collega: io ritratta con Riccardo Cocciante e da sola. Dovete sapere che quand’ero piccola, la domenica mattina, in casa mia si ascoltava sempre tanta musica e spesso si trattava delle canzoni di Cocciante. Sentire dal vivo canzoni come Poesia, Se Stiamo Insieme, Nonostante Tutto e Margherita è stato dunque per me particolarmente emozionante.

 

Spread the love

Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Lascia un commento

Nome*

email* (not published)

website

error: Sii glittering... non copiare :-)