SS 20 alla Milano Fashion Week, cosa ho visto, vissuto, amato / 2° parte

Oggi è il 7 dicembre, ovvero Sant’Ambrogio.

Per Milano è una ricorrenza particolarmente importante e sentita: Aurelio Ambrogio è stato una delle personalità più importanti del IV secolo e la Chiesa cattolica lo annovera tra i quattro massimi dottori della Chiesa d’Occidente, insieme a san Girolamo, sant’Agostino e san Gregorio I papa. Assieme a san Carlo Borromeo e a san Galdino è patrono del capoluogo meneghino del quale fu vescovo dal 374 fino alla morte.

Per noi milanesi Sant’Ambrogio è anche il giorno in cui si fa e si accende l’albero di Natale e infatti, mentre scrivo queste righe, il mio mini alberello illuminato mi fa compagnia e questo mi fa soffermare sul fatto che, esattamente tra 18 giorni, è Natale.

Solo 18 giorni a Natale? Di già? Ma com’è successo? E dov’è volato via il tempo?

Finora mi è sembrato che il tempo si prolungasse all’infinito grazie a un autunno particolarmente clemente: da qualche giorno, invece, è arrivato il freddo e, in un attimo, il ritmo è cambiato e ci siamo ritrovati a pensare al Natale.

Lo so, tutti i pensieri vanno ai regali da acquistare nonché ai vari eventi (pranzi, aperitivi, cene) organizzati per salutare e fare gli auguri ad amici, colleghi, parenti, compagni di calcetto, palestra eccetera eccetera: l’idea dell’estate si allontana sempre più dai nostri pensieri e dunque verrò forse tacciata come folle a parlarvi di SS 20 ovvero spring / summer 2020.

A Milano, dal 17 al 23 settembre, durante la Fashion Week, sono state presentate le collezioni donna per la primavera / estate del prossimo anno: io confido sulla curiosità insita in ciascuno di noi e scommetto che, in fondo, non dispiace dare un occhio alla moda che verrà, anche perché le giornate più lunghe, la luce e il tepore che accompagneranno il ritorno della bella stagione… non sono certo pensieri spiacevoli, giusto?

Anche perché desidero raccontare non dei ‘soliti noti’, chiamiamoli così, quei nomi ai quali sono naturalmente grata per aver fatto conoscere lo stile italiano in tutto il mondo ma ai quali tutti danno facilmente spazio; no, ecco, io vorrei parlare di ‘nomi più freschi’, nomi che fanno parte di un nuovo panorama, di un ricambio generazionale auspicabile poiché la moda italiana ha tanto bisogno di guardare verso il futuro.

E la mia speranza è che, magari, i ‘nomi freschi’ dei quali vi parlo possano offrire spunti proprio per i regali natalizi… perché no? Leggi tutto

Adidas Forum Up e quei benedetti 4 centimetri

Ci sono un sacco di cose che – purtroppo – non possiedo. Una di queste è l’altezza.

Sinceramente non ne ho mai sofferto granché, tranne che alle elementari: la maestra, quando ci metteva in fila, usava farlo in ordine di altezza e confesso che mi scocciava terribilmente ritrovarmi in prima o in seconda posizione. La lotta con un’altra compagna era quasi cruenta: un mese ero più alta io, il mese dopo era più alta Maria Antonia (ebbene sì, ricordo ancora il nome) e così all’infinito. Che seccatura quando venivo messa in pole position e dichiarata quindi pubblicamente la più bassa della classe!

In età adulta ho superato di poco i 160 centimetri: non certo alta, non esageratamente bassa, diciamo l’altezza di tante donne. Ripeto, non ne ho sofferto particolarmente né mi ha mai particolarmente limitata e non so dire se la mia passione per i tacchi sia nata da questo o se fosse comunque insita in me: è un po’ come chiedersi se sia nato prima l’uovo o la gallina. Anche perché, in realtà, amo molto i tacchi, sì, ma soprattutto non sono una da mezze misure: passo da calzature rasoterra a tacchi vertiginosi che passano i 12 centimetri. Questo, per esempio, è un momento “flat”: mi sembra che i tacchi aumentino la percezione del caldo e preferisco affidarmi a calzature basse che mi permettano di muovermi più veloce e agile in giro per la città assolata e rovente. Leggi tutto

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