Bsamply mette le sue tecnologie a disposizione del settore tessile

Giusto un paio di giorni fa, nel post precedente, ho dettagliatamente parlato di come ci sia e ci sarà bisogno di una riorganizzazione dell’intero sistema moda, tenendo presente la necessità di ottemperare al distanziamento sociale che (ormai è del tutto evidente…) ci accompagnerà per molto tempo.

E, in chiusura del post, avevo anticipato che avrei parlato dell’iniziativa messa in campo dalla startup Bsamply per aiutare le imprese a fare fronte comune proprio contro il coronavirus: oggi onoro la promessa fatta.

Bsamply ha scelto di offrire gratuitamente la propria piattaforma a tutte le aziende italiane del mondo del tessile: tale piattaforma permette di digitalizzare le collezioni online e di non fermare la produzione nonostante il momento difficile che l’Italia sta attraversando.

La piattaforma permette di esporre le proprie collezioni attraverso la creazione di private showroom e permette di richiedere campioni e inviare ordini. Rappresenta dunque uno strumento di vitale importanza in questo momento: in un periodo nel quale si è obbligati alla lontananza, l’interconnessione digitale tra fornitori e clienti è l’unico mezzo per non fermarsi.

Non solo: Andrea Fiume, CEO della piattaforma, l’ha ulteriormente ampliata con Bsamply Tradeshow Project, progetto che permetterà di partecipare a vere e proprie fiere del tessile online.

Sapendo che questo mio spazio gode della fiducia di tanti designer nonché di tanti professionisti del settore tessile e moda (grazie con profonda gratitudine ) e apprezzando l’iniziativa di Andrea, condivido volentieri il comunicato che ho ricevuto: credo nella solidarietà e nel sostegno al talento e dunque spero che la condivisione possa risultare utile per qualcuno. E, nel frattempo, sostengo volentieri lo stesso Andrea e il suo talento, poiché riuscire a creare a una simile piattaforma… sì, equivale decisamente ad avere talento.

Buona lettura,

Manu

 

Riuscire ad accorciare le distanze che in questo momento separano clienti e fornitori, far incontrare domanda e offerta senza spostamenti così da consentire alle imprese di non fermarsi: è questa una delle esigenze che stanno emergendo in un periodo particolarmente difficile per il Paese.

Ed è così che, per venire incontro a questa necessità, Andrea Fiume, comasco classe 1982, ha scelto di mettere gratuitamente a disposizione delle aziende tessili Bsamply, piattaforma che permette di digitalizzare i processi di vendita.

Fondata a Los Angeles nel 2017, Bsamply è una B2B sales platform che consente di esporre le proprie collezioni online attraverso la creazione di private showroom; permette inoltre di richiedere campioni e inviare ordini.

«Sono consapevole del fatto che non poter incontrare i clienti per mostrare le collezioni rappresenti a oggi un problema rilevante per la maggior parte degli attori del settore della moda – spiega Andrea Fiume, CEO di Bsamplye allora ho scelto di fare la mia parte per aiutare le aziende tessili, mettendo a loro disposizione in forma totalmente gratuita il nostro sistema, già pronto e funzionante e offrendo il supporto del mio team per il caricamento immediato delle collezioni. Sono profondamente convinto che, mai come in questo momento, fare fronte comune sia fondamentale per uscire da una situazione che minaccia di mettere in ginocchio il Paese. Appartengo a una famiglia che da quattro generazioni lavora nel mondo del tessile e della moda; sono moltissime le imprese del settore che hanno dato tanto all’Italia e a tutti noi e tendere una mano in un momento particolarmente difficile è un piccolo gesto che spero possa contribuire a superare alcune difficoltà.»

Bsamply conta al momento oltre 50 brand e consente alle aziende di ricevere e inviare informazioni dai loro sistemi gestionali, scambiarsi dettagli e personalizzazioni, flussi di ordini e informazioni di produzione, spedizione e fatturazione fornendo così il quadro dei processi e annullando le distanze grazie all’interconnessione.

All’interno del proprio showroom digitale, personalizzato e riservato, i buyer hanno la possibilità di visionare, campionare e fare richieste d’ordine in qualsiasi momento; possono inoltre vedere foto, prezzi, e schede prodotto. Infine, consente alle aziende di suddividere le merci in diversi magazzini: nuove collezioni, stock service e fondi di magazzino.

Andrea (ritratto nella foto qui sotto) ha anche pensato a un ampliamento che permette di partecipare a vere e proprie fiere online, offrendo un’esperienza a 360°…

Bsamply tradeshow project è molto di più di un market place o una semplice viewing room, è un utile strumento che permette a supplier con la propria rete di vendita e a buyer di scambiarsi domande, risposte e offerte in tempo reale via chat, mostrare i prodotti del proprio stand digitale e con le loro specifiche (composizione, colore, ecc.), scegliere di far vedere alcuni prodotti pubblicamente a tutti gli utenti o privatamente ai propri clienti, campionare, avviare contrattazioni, concludere ordini e persino realizzare transazioni.

«Il progetto rappresenta un ampliamento della nostra piattaforma che abbiamo deciso di rendere disponibile per affiancarci alle fiere di settore che a causa dell’emergenza sono costrette a rinvii e cancellazioni – spiega ancora Andrea – e la bussola che ci ha guidato nel suo sviluppo è l’usabilità: immediata e dal design volutamente minimal, permette di orientarsi con facilità sin dal primo utilizzo e di caricare rapidamente le proprie collezioni. Inoltre, è stata progettata per consentire agli addetti ai lavori di svolgere i processi “in modo tradizionale”, imitando il più possibile un incontro offline. Il nostro scopo è quello di creare un ponte fra PMI e grandi marchi e contribuire ad aiutare un settore che in questo momento sta attraversando grandi difficoltà. Spero che numerose fiere del settore scelgano di appoggiarsi a Bsamply tradeshow project perché sono convinto che possa rivelarsi un utile strumento per la nostra economia. Più in generale, il progetto si rivolge a tutte le aziende del comparto tessile che potranno dare vita a un trade show 4.0, uno spazio virtuale popolato da supplier e buyer che potranno incontrarsi senza alcuno spostamento.»

Non solo per quelle cancellate: la piattaforma potrà rivelarsi fondamentale anche per le fiere che si svolgeranno regolarmente una volta terminata l’emergenza, facendo da ponte fra chi è riuscito a partecipare con un proprio stand fisico e chi non ha potuto spostarsi, integrando online e offline.

Sono svariati i vantaggi che il progetto garantisce, per esempio una drastica riduzione dei costi per viaggi, trasporto di merci e allestimento dello stand.

Volete saperne di più? Vi lascio volentieri il link del sito.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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