YOUth, le felpe belle e virtuose create dagli adolescenti dell’Istituto Tumori

Il dottor Andrea Ferrari insieme ad alcuni dei ragazzi del progetto YOUth

(Photo credit Veronica Garavaglia)

Tutto l’anno, costantemente, attraverso questo spazio web e attraverso i miei vari canali social, non faccio altro che parlare del talento, dando voce, supporto (e spero aiuto) a tutti quei progetti che secondo me profumano di capacità, di positività, di bellezza e di ben fatto.

Penso che, a Natale, questo possa e debba sposarsi perfino con qualcosa di più, qualcosa che profumi di solidarietà e di nuove possibilità.

In fondo, parlare di solidarietà, di nuove possibilità, di impegno sociale (e nello specifico di lotta al tumore) è qualcosa che ho fatto più volte proprio attraverso blog e canali social poiché credo profondamente nel fatto che chi vuole occuparsi di comunicazione debba prestare la propria voce anche per agevolare il progresso della società nei suoi vari aspetti e bisogni.

Ecco perché oggi ho deciso di parlarvi di YOUth, la prima collezione di felpe realizzate dagli adolescenti del Progetto Giovani del reparto di pediatria dell’Istituto Nazionale dei Tumori coordinati da Gentucca Bini con il sostegno dell’associazione Bianca Garavaglia.

Il Progetto Giovani è parte integrante della Struttura Complessa di Pediatria Oncologica dell’INT (Istituto Nazionale dei Tumori) ed è Centro di Eccellenza per la cura dei tumori dell’età pediatrica e degli adolescenti: le felpe e il marchio YOUth sono il frutto di sei mesi di lavoro di 32 giovani tra i 15 e i 24 anni, di cui 20 attualmente ancora in cura, coordinati dalla stilista Gentucca Bini. Il ricavato dell’iniziativa sarà destinato al Progetto Giovani dell’INT sostenuto dall’Associazione Bianca Garavaglia ONLUS.

Vi ho incuriositi?

Volete saperne di più?

Come ho già scritto, la collezione di felpe YOUth (scritto precisamente con th come apice) è frutto della creatività dei pazienti del Progetto Giovani: esteticamente belle, sono pratiche esattamente come deve essere l’abbigliamento di un adolescente, ma anche cariche di significati a partire dal logo, come spiega molto bene Andrea Ferrari, Responsabile del Progetto Giovani.

«Come in altri progetti artistici realizzati negli anni passati, anche questa volta i nostri ragazzi hanno usato la creatività per raccontarsi. Il marchio scelto parla di “giovinezza” con l’esponenziale “all’ennesima potenza”. Il logo, diviso in due da un taglio, raffigura le cicatrici dei ragazzi e in particolare la cicatrice del port-a-cath, il catetere per l’infusione della chemioterapia; in alcuni modelli è coperto da una banda che rappresenta un evento improvviso che rischia di rovinare l’adolescenza e che poi diventa occasione di rinascita.»

La creatività impera nel Progetto Giovani e traspare fortemente da questa collezione di felpe: ci sono però anche professionalità, lavoro, impegno e persone che si mettono in gioco con passione.

«Due eccellenze milanesi storiche, l’Istituto Nazionale dei Tumori e Rinascente, si ritrovano insieme per condividere il valore dell’attenzione alla persona – spiega Marco Votta, Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori – e le felpe diventano portavoce della voglia di vivere dei nostri giovani pazienti. Il Progetto Giovani è una carica di energia per i ragazzi e questo grazie alla professionalità, al lavoro e alla fatica delle numerose persone che si mettono in gioco con passione, inventando un nuovo modello di cura e di cultura.»

«La salvaguardia del territorio, la valorizzazione dei suoi tesori e le collaborazioni con realtà come l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano sono per noi una priorità – afferma Rinascente – e le collaborazioni che mettiamo in campo nell’ambito CSR (acronimo di Corporate Social Responsibility, N.d.R.) sono per noi un modo per essere, ogni giorno concretamente, “per la città, con la città e nella città”. I nostri department store sono dei luoghi dove accadono cose: servono energia e cura da dedicar loro internamente ma anche attenzione e sensibilità a intercettare quello che li circonda. Ecco perché siamo qui a supportare e ospitare questo progetto ideato dai ragazzi del Progetto Giovani della Pediatria Oncologica dell’INT.»

Come già accennavo, la collezione di felpe YOUth è il frutto di sei mesi di lavoro ‘spalla a spalla’ tra giovani pazienti e la talentuosa stilista Gentucca Bini.

I ragazzi del Progetto Giovani hanno lavorato come un vero team di creativi, dall’idea allo studio dell’immagine, dalle texture grafiche alle scelte di modelli, materiali e colori.

«La cosa bella in questo progetto – racconta la stilista Gentucca Bini – è che i ragazzi in cura dettano lo stile a chi sta fuori dalla malattia, e non viceversa. Come un vero team ci siamo messi a lavorare percorrendo tutte le tappe per creare un brand con un’immagine forte, con un logo riconoscibile e di conseguenza un prodotto identificabile tra i tanti presenti oggi.»

La collezione di felpe YOUth sarà disponibile fino al 16 dicembre presso un apposito corner solidale ospitato all’interno di Rinascente di Milano Piazza Duomo.

Torno a sottolineare che il ricavato dell’iniziativa sarà destinato all’Associazione Bianca Garavaglia ONLUS che dal 1987 sostiene le attività della Pediatria Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, tra cui il Progetto Giovani, impegnandosi a promuovere l’assistenza e l’avanzamento della ricerca nel campo dei tumori dell’età pediatrica.

Il Progetto Giovani ha due aspetti: uno clinico e uno più indirizzato alla cura globale della vita dei ragazzi.

«Dietro ai progetti c’è certamente un problema medico importante, poiché gli adolescenti sono pazienti particolari per cui è ben documentata una difficoltà di accesso ai centri di eccellenza e ai protocolli di cura, con il risultato che a parità di malattia un adolescente ha meno probabilità di guarire di un bambino», spiega ancora Andrea Ferrari.

«Questi progetti offrono ai ragazzi percorsi di supporto psicosociale innovativi: una canzone, un progetto fotografico, la scrittura o i video, e oggi la collezione di felpe, servono a raccontare la vita dei ragazzi in cura – continua Maura Massimino, Direttore della Pediatria Oncologica dell’Istituto – ma servono anche ad attirare l’attenzione sul fatto che ci si può ammalare di tumore anche nell’età dell’adolescenza, che si può guarire, ma solo se si riesce a ricevere le cure giuste, nei tempi giusti e nei luoghi giusti.»

Credo che non vi sia nulla di più da aggiungere.

Un nuovo modello di cura e cultura: non potevo che decidere di parlarne, con grande emozione, e non saprei dare suggerimento migliore per un regalo di Natale bello e buono.

Aspettate, voglio scriverlo a carattere cubitali.

COLLEZIONE YOUth, FELPE ESTETICAMENTE BELLISSIME E CARICHE DI SIGNIFICATI SOLIDALI: ANDATE A CERCARLE FINO AL 16 DICEMBRE PRESSO ANNEX RINASCENTE, 1° PIANO, PIAZZA DUOMO, MILANO.

Manu

 

 

 

Se volete sapere di più del Progetto Giovani del reparto di pediatria dell’Istituto Nazionale dei Tumori, qui trovate la loro pagina Facebook.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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