Knitwits: contro il freddo, l’arma dell’ironia e del divertimento

Ho cercato di ignorarlo fino a quando ho potuto e devo ammettere che lui, a oggi, è stato magnanimo: di chi sto parlando?

Dell’inverno, il momento dell’anno che più detesto: abbiamo avuto un principio di stagione clemente, ma da qualche giorno l’aria si è fatta più pungente, preannunciando il grande freddo.

Sono freddolosa da morire, detesto la neve, soffro a causa delle giornate corte e per la mancanza di luce, non scio e non pratico sport invernali: se mi copro troppo mi sento un piccolo Omino Michelin, se non mi copro abbastanza tremo come una foglia.

Non ho pace, insomma, e sì, sono una di quelle persone che d’inverno hanno le mani perennemente gelate (non vi dico come sono ora che sono seduta qui al pc, le mie dita sembrano dei ghiaccioli).

Mi tocca dunque cercare motivi per amare l’inverno, o quanto meno per cercare di sopravvivere fino al disgelo – sigh: stamattina ne ho trovato uno meraviglioso e si chiama Knitwits.

Conoscete già questo brand americano che sta conquistando grandi e piccini in giro per il mondo?

Tutto è cominciato con la creazione di marionette da dito e il successo è arrivato quando l’azienda ha deciso di portare gioco e divertimento su prodotti moda: è così che sono nati cappelli, paraorecchie e guanti, ognuno animato da personaggi che compongono un vastissimo cast.

Lo zoo KnitWits passa dagli animali della savana a quelli polari: non mancano personaggi di fantasia come lo yeti, il Bigfoot e l’unicorno.

Il brand è nato nel 2005 e da allora ha venduto milioni di pezzi in oltre 14 paesi.

Rico the Raccoon
Rico the Raccoon
Bobby the Bigfoot
Bobby the Bigfoot

Cappelli, paraorecchie e guanti brillano per originalità e sono fatti con cura e qualità artigianale: tutti i prodotti sono realizzati in pura lana di origine 100% neozelandese e vengono confezionati a mano in Nepal con tecniche tradizionali in condizioni di commercio equo e solidale.

Quando possibile e per rendere gli accessori più eco compatibili, Knitwits usa inoltre materiali riciclati per fodere e decorazioni.

La lana impiegata dal brand contiene lanolina: la sua presenza fa sì che gli accessori siano resistenti all’acqua e dà inoltre un naturale effetto auto-pulente.

Per i più esigenti, il brand propone anche una linea in morbidissimo cashmere.

Calvin the Cow
Calvin the Cow
Rockhopper Penguin
Rockhopper Penguin

L’ironia di questi accessori è un elemento che indubbiamente mi piace molto (forse è l’unico modo davvero valido ed efficace attraverso il quale io possa tollerare l’inverno), ma c’è un secondo aspetto che apprezzo altrettanto: l’impegno solidale verso persone e natura.

Knitwits è infatti una società con una reale coscienza sociale e crede nelle pratiche etiche di produzione: come spiegavo, partecipa attivamente allo sviluppo delle comunità locali che contribuiscono alla realizzazione dei prodotti e sostiene programmi di sviluppo in Nepal, Guatemala e Messico, con una particolare attenzione alle problematiche di donne e bambini, spesso i soggetti più colpiti dal disagio.

Sul sito di Knitwits, qui, potete leggere il dettaglio delle varie iniziative, con tanto di link diretti grazie ai quali si può approfondire ulteriormente tematiche e progetti.

Zippy the Zebra
Zippy the Zebra
Manny the Moose
Manny the Moose

Per quanto riguarda la natura, oltre a usare componenti riciclati quando possibile, Knitwits ha firmato una partnership col World Wildlife Fund, dando vita a una collezione che si chiama WWF Knitwits.

Il 10% di tutte le vendite di questa linea vengono donate all’associazione mondiale che da sempre si occupa di tutelare gli animali a rischio di estinzione.

Babu the Black Bear
Babu the Black Bear
Cute Stripe Monkey
Cute Stripe Monkey

Sapete che detesto omologazione e conformismo: credo che Knitwits sia capace di portare un’autentica ventata di allegria, senza per questo rinunciare a un po’ di impegno, sotto forma di una maggiore consapevolezza – quella di sapere dove nasce e come viene confezionato un prodotto che utilizziamo – e a una piccola presa di coscienza su tante problematiche sociali ed ecologiche.

E se voi, contrariamente a me, foste invece degli amanti dell’inverno… un po’ di ironia, calore, morbidezza nonché tanto colore non fanno mai male, no?

Manu

 

 

… E ora vi mostro i miei tre pezzi preferiti:

Babu the Black Bear
Babu the Black Bear
Peppy the Penguin
Peppy the Penguin
Felicity the Fox
Felicity the Fox

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Per approfondire ulteriormente circa il mondo Knitwits: qui il sito, qui la pagina Facebook, qui Twitter

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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