Milano Fashion Week, i ricordi: giorno 3, incontri e persone – parte 1

Pensavo a una cosa: uno dei vantaggi di scrivere della fashion week a settimana terminata è che, grazie a un secondo sguardo nonché alla rielaborazione nel frattempo avvenuta, colgo dettagli che mi erano sfuggiti alla prima occhiata. E questo mi piace, mi piace che escano nuovi dettagli e che cose, persone, collezioni e incontri abbiano un secondo piano di lettura.

Oggi continuo il viaggio nei ricordi col giorno 3, venerdì 21 febbraio: un giorno decisamente dedicato agli incontri e alle persone. In alcuni casi, sono state nuove conoscenze; in altri, invece, sono state splendide riconferme, persone che – stagione dopo stagione – non smettono di sorprendermi con la loro personalità riflessa in collezioni sempre più belle e mature.

Visto che la giornata è stata molto lunga e molto piena, ho deciso di dividerla in due parti: questa è la prima nella quale troverete Debora Zavaglia, Sonatina, Divisione Protagonista e Furla.

 

DEBORA ZAVAGLIA

Debora fa parte delle piacevoli conferme: dopo avermi conquistata con The Wolf’s Choice e con la capsule collection Clash, è riuscita a colpire di nuovo nel segno col lavoro messo a punto per l’autunno – inverno 2014 / 15. La collezione si intitola 4 Pretties e, già dal nome, si muove su diversi piani attraverso il gioco e lo scambio per assonanza tra for (per) e four (quattro): for Pretties, perché Debora è fermamente convinta che tutte le donne siano belle, ma anche four Pretties, ovvero le quattro donne – diverse per personalità e stili – protagoniste della collezione. A ispirare Debora è stato stavolta un incontro speciale da lei stessa immaginato, quello tra gli inizi del ‘900 e gli anni ’70: perché questa scelta? Perché si tratta di due periodi storici che hanno cambiato profondamente la società, l’arte e la moda: così, i dettagli del primo si sposano con quelli del secondo, in una nuova rivoluzione di forme e di colori che uniscono i Fauves, i pittori che all’inizio del XX secolo diedero vita alla corrente detta fauvismo, con l’eredità della cultura hippie che ha influenzato gli anni ’60 – ’70. Con l’enorme fantasia che la contraddistingue, Debora dà anche un nome alle sue quattro Pretties: Cocodì, Desi Vom Fizz, Carmilla O’Dood e Giudi Barth. Cocodì è una donna materna e concreta, capace di difendere con coraggio le proprie idee; Desi Vom Fizz è una donna sicura di sé, a proprio agio in ogni circostanza, uno spirito libero impermeabile ai giudizi; Carmilla O’Dood è una donna indipendente, dotata di grande charme, una mente agile che sa muoversi con grazia in mezzo alle insidie; Giudi Barth è una donna amorevole e affidabile, dotata di grande altruismo, sempre pronta ad offrire il proprio sostegno a chiunque ne abbia bisogno. E per le quattro personalità ben definite che disegna, la stilista sceglie anche un animaletto che le accompagna: la gallina Quocca, l’armadillo Madì, la gatta Nina e il cane Carletto, un carlino – ovviamente! La filosofia di Debora resta sempre e solo una, quella del bello e dell’unicità: continua a collaborare con professionisti del made in Italy e utilizza unicamente tessuti e materiali a km 0. I bottoni sono personalizzati da un antico laboratorio torinese e le maglie in cachemire sono realizzate da Jolanda e Monique, due artigiane che garantiscono tradizione ed esperienza: i gioielli sono forgiati artigianalmente dalle mani di un abile orafo, Fabrizio Boiardi, e arricchiscono la collezione con un tocco di originalità. I suoi pomander, sfere che contengono un cuore segreto e profumato, personalizzabile con la propria fragranza preferita, possono essere collana, bracciale o vezzo da abito a seconda del gusto di ogni donna.

Dalla pagina Facebook di Debora Zavaglia: uno dei capi della collezione autunno – inverno 2014 / 15 sfila a Palazzo Giureconsulti
Dalla pagina Facebook di Debora Zavaglia: uno dei capi della collezione autunno – inverno 2014 / 15 sfila a Palazzo Giureconsulti
Debora Zavaglia autunno – inverno 2014 / 15 (mio scatto)
Debora Zavaglia autunno – inverno 2014 / 15 (mio scatto)
Dalla pagina Facebook di Debora Zavaglia: uno dei capi della collezione autunno – inverno 2014 / 15 sfila a Palazzo Giureconsulti
Dalla pagina Facebook di Debora Zavaglia: uno dei capi della collezione autunno – inverno 2014 / 15 sfila a Palazzo Giureconsulti
Debora Zavaglia autunno – inverno 2014 / 15 (mio scatto)
Debora Zavaglia autunno – inverno 2014 / 15 (mio scatto)
Dalla pagina Facebook di Debora Zavaglia: uno dei capi della collezione autunno – inverno 2014 / 15 sfila a Palazzo Giureconsulti
Dalla pagina Facebook di Debora Zavaglia: uno dei capi della collezione autunno – inverno 2014 / 15 sfila a Palazzo Giureconsulti
Debora Zavaglia con le sue ragazze al termine della sfilata della collezione autunno – inverno 2014 / 15 a Palazzo Giureconsulti (mio scatto)
Debora Zavaglia con le sue ragazze al termine della sfilata della collezione autunno – inverno 2014 / 15 a Palazzo Giureconsulti (mio scatto)
Dal lookbook della collezione Debora Zavaglia autunno – inverno 2014 / 15
Dal lookbook della collezione Debora Zavaglia autunno – inverno 2014 / 15
Dal lookbook della collezione Debora Zavaglia autunno – inverno 2014 / 15: al collo della modella il <em>pomander</em> firmato da Fabrizio Boiardi
Dal lookbook della collezione Debora Zavaglia autunno – inverno 2014 / 15: al collo della modella il pomander firmato da Fabrizio Boiardi
Dal lookbook della collezione Debora Zavaglia autunno – inverno 2014 / 15: davanti sembra un abito, ma dietro si rivela pantalone. E notate la fodera a contrasto!
Dal lookbook della collezione Debora Zavaglia autunno – inverno 2014 / 15: davanti sembra un abito, ma dietro si rivela pantalone. E notate la fodera a contrasto!
Dal lookbook della collezione Debora Zavaglia autunno – inverno 2014 / 15
Dal lookbook della collezione Debora Zavaglia autunno – inverno 2014 / 15

 

SONATINA

Credo sia la prima volta in assoluto che, su questo mio blog, parlo di un brand che si occupa dell’infanzia: non è il campo di mia maggiore specializzazione, lo ammetto, ma a Sonatina non ho potuto resistere, perché è la dimostrazione che il bello e la capacità di creare bellezza non possono essere chiusi dentro compartimenti a tenuta stagna. Il bello sfugge a qualsiasi restrizione e si offre agli occhi e al cuore di chiunque lo voglia o sappia apprezzare: ecco perché ho deciso di raccontarvi e mostrarvi questo brand delizioso. Il progetto Sonatina è nato a Milano nel 2009 da un’idea di Lena Aboo, pittrice e designer nata a Nairobi da padre keniota e madre russa e poi cresciuta artisticamente in Italia, dove si è laureata in Belle Arti con una specializzazione in Pittura. L’idea è scattata grazie a un video visto su YouTube: affascinata da un fabbricante di scarpe indiano, Lena ha preso un pezzo di pelle di una gonna, trovata nell’armadio di sua madre, e ha creato il suo primo paio di scarpine da bebè. Se la scelta delle scarpe da bambini vi sorprende, pensate a una cosa: il regno dell’infanzia non è forse il punto di partenza di molti pittori, proprio per la libertà da qualsiasi schema? Ecco perché Lena la pittrice ha scelto questa strada. E visto che i suoi genitori adoravano la musica e in particolare il jazz, il soul e il blues nonché la danza, Lena ha pensato al nome Sonatina proprio per suggerire l’atmosfera, la dimensione e il sogno ai quali ha attinto: le atmosfere degli anni ’30 e il mondo del ballo. È nata una collezione di scarpine per neonati e bambini con misure che arrivano fino agli 8 anni: le scarpine, curate nel design e nella qualità dei materiali, sono realizzate principalmente in pelle dalle mani esperte di alcuni artigiani italiani. Le collezioni sono oggi presenti in una trentina di concept store sparsi per il mondo, tra i quali alcuni molto prestigiosi come Five Story a New York, Baby Beluga a Parigi, Babybubble a Seoul: sono molto orgogliosa del fatto che, ancora una volta, il made in Italy giri il globo. A Palazzo Giureconsulti, il luogo dove Sonatina esponeva la sua collezione per il prossimo autunno – inverno 2014 / 15, ho conosciuto Sanja Stojanovic, socia di Lena e product manager: un ottimo, nuovo incontro. Non ho figli ma ho una nipotina la quale è pericolosamente nei limiti d’età del brand: secondo voi, come andrà a finire? E meno male che non arrivano fino al 35, il mio numero… E intanto gustatevi le mie foto di un mondo di meraviglie in miniatura 🙂

Sonatina autunno – inverno 2014 / 15: un mondo in miniatura
Sonatina autunno – inverno 2014 / 15: un mondo in miniatura
Sonatina autunno – inverno 2014 / 15
Sonatina autunno – inverno 2014 / 15
Sonatina autunno – inverno 2014 / 15
Sonatina autunno – inverno 2014 / 15
Sonatina autunno – inverno 2014 / 15
Sonatina autunno – inverno 2014 / 15
Sonatina autunno – inverno 2014 / 15: <em>very glittering!</em>
Sonatina autunno – inverno 2014 / 15: very glittering!
Sonatina autunno – inverno 2014 / 15
Sonatina autunno – inverno 2014 / 15

 

DIVISIONE PROTAGONISTA

Sapete chi devo ringraziare per questa conoscenza? Sandra Bacci, amica e collega blogger che stimo enormemente (trovate il suo Smilingischic tra le mie letture preferite in Cose che leggo) e con la quale ho passato quasi tutta la giornata di venerdì. Il brand Divisione Protagonista nasce dall’idea di una giovane donna d’affari, Tzvetelina Brankova Taneva: Lina ha un passato da top model (si vede, è bellissima e ha un portamento speciale) e ha voluto creare una linea che ambisce a un nuovo concetto di lusso fondato sullo stare bene. A mio avviso Lina sa bene il fatto suo e vi spiego perché concentrandomi su due punti a suo favore. Il primo punto è proprio il suo passato da modella: una garanzia, dal mio punto di vista, perché credo che una donna che ha indossato innumerevoli vestiti per lavoro abbia imparato a proprie spese cosa ci faccia sentire belle. E infatti Lina ci ha raccontato di aver provato su sé stessa abiti nei quali si è sentita a suo agio e molti altri che, nonostante fossero esteticamente apprezzabili, non avrebbe invece mai acquistato in quanto scomodi. Devo dirvi che questo punto di vista mi piace molto, perché spesso ho osservato gli abiti di tanti stilisti apprezzandoli ma ponendomi grossi interrogativi dal punto di vista pratico, senza contare le modelle che ho visto in difficoltà sulle passerelle – incluse un paio in questa stagione. Secondo punto a favore di Lina: la bella designer sostiene che una persona debba essere scoperta pian piano ed è per questo che lei ha pensato ad abiti stratificati. Ovvero, bando a ostentazione ed esibizionismo, via libera invece a una scoperta graduale e delicata: considerato che detesto certe pericolose esagerazioni, tale concetto non può che rendermi felice. A fare la differenza è la costruzione dei suoi abiti che giocano appunto con strati, sovrapposizioni, volumi e proporzioni particolari: i capi hanno un’aria rigorosa ma al tempo stesso molto femminile. Risultano armoniosi e portabili anche da chi modella non è e rendono al meglio non esposti in bella mostra sulle grucce ma quando vengono indossati, perché sono pensati per vestire il corpo e per rivelarlo con delicatezza, senza eccessi, senza clamori. Credo che Lina non ami i tessuti aderenti e che costringono, in quanto ha scelto tessuti avvolgenti ma al tempo stesso confortevoli e che non infagottano: le linee sciolte accarezzano il corpo, gli stanno vicine senza fasciarlo sfacciatamente, lo rivelano senza metterlo a nudo. La collezione per il prossimo autunno – inverno 2014 / 15 si basa su nuance delicate, vicino ai toni della terra e rinuncia a stampe e fantasie: sarò forse banale ma la parola eleganza mi si forma spontanea sulle labbra. Cara Lina, hai una nuova ammiratrice.

Divisione Protagonista: i miei scatti alla presentazione autunno – inverno 2014 / 15 presso lo Straf Hotel
Divisione Protagonista: i miei scatti alla presentazione autunno – inverno 2014 / 15 presso lo Straf Hotel
Divisione Protagonista: i miei scatti alla presentazione autunno – inverno 2014 / 15 presso lo Straf Hotel
Divisione Protagonista: i miei scatti alla presentazione autunno – inverno 2014 / 15 presso lo Straf Hotel
Divisione Protagonista: i miei scatti alla presentazione autunno – inverno 2014 / 15 presso lo Straf Hotel
Divisione Protagonista: i miei scatti alla presentazione autunno – inverno 2014 / 15 presso lo Straf Hotel

 

FURLA

Lo so: Furla non necessita di alcuna presentazione. È un brand conosciuto da chiunque abbia mai avuto un approccio anche minimo con la moda, a qualsiasi latitudine del mondo. Io ne sono una grande estimatrice e fin dai tempi in cui non era il brand internazionale che è oggi: ricordo bene uno dei loro primi punti vendita a Milano e possiedo ancora una pochette comprata allora, oserei definirla un reperto quasi vintage. Col trascorrere degli anni, la mia collezione di loro borse si è notevolmente ampliata, includendo anche una Candy Bag e diversi bijou. Vi giuro che quel venerdì portavo proprio la Futura, un’altra loro borsa, e il bello è che ero assolutamente ignara del fatto che sarei finita alla presentazione della collezione per il prossimo autunno – inverno 2014 / 15: ho infatti accompagnato la mia amica Sandra che invece l’aveva in nota tra le cose da fare. Anche se questo post è dedicato agli incontri, nel caso di Furla l’incontro – quello umano – non c’è stato: vista la popolarità del marchio, all’evento c’era talmente tanta gente che non siamo riuscite a catturare l’attenzione di nessun membro o incaricato dell’ufficio stampa, nonostante ci fossimo regolarmente registrate all’ingresso (lungi da me l’idea di vantare qualcosa facendo forza sulla mia posizione di fashion editor, alla presentazione c’era andata la Manu-blogger). Ma visto che l’incontro con la collezione c’è stato e visto che è bellissima, a mio avviso una delle migliori degli ultimi anni, ve ne parlo comunque e ve la mostro attraverso le foto che ho scattato quel pomeriggio, attirata da buona parte dei pezzi in esposizione, dall’allestimento molto accattivante e dalle meravigliose creazioni del floral designer Nicolai Bergmann che hanno ulteriormente impreziosito la nuova Furla House, lo showroom di corso Venezia inaugurato proprio in tale occasione. Gli ingredienti della collezione per il prossimo autunno – inverno sono le stampe floreali, qualche tocco animalier e – come sempre – l’eccellenza dei materiali: la brutta stagione sarà meno lunga e fredda grazie ai colori pensati dal brand, tinte golose e accattivanti. L’universo Furla è sempre più ricco di accessori, dalla pelletteria ai bijou, e continua a fondarsi su borse dallo spirito sofisticato e – soprattutto – senza tempo. Testimonianza ne sia la famosa pochette che gelosamente conservo nel mio armadio. Al prossimo incontro, anche umano spero.

Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Alla presentazione Furla, i fiori meravigliosi di Nicolai Bergmann
Alla presentazione Furla, i fiori meravigliosi di Nicolai Bergmann
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Furla autunno – inverno 2014 / 15
Nicolai Bergmann e i suoi fiori meravigliosi alla presentazione Furla
Nicolai Bergmann e i suoi fiori meravigliosi alla presentazione Furla

 

A questo punto interrompo il viaggio, direi che per ora c’è sufficiente carne al fuoco: appuntamento per la seconda parte di questo venerdì di incontri con The Wandering Collective, Sergio Daricello e Alice Tamburini.

Manu

 

 

Per approfondire:

Qui il sito e qui la pagina Facebook di Debora Zavaglia

Qui il sito e qui la pagina Facebook di Sonatina

Qui il sito di Divisione Protagonista

Qui il sito e qui la pagina Facebook di Furla

 

Se volete…

Qui i ricordi del primo giorno di Milano Moda Donna

Qui il racconto della mostra speciale tenutasi in occasione di Milano Moda Donna con le illustrazioni di Rebecca Moses

Qui i ricordi del secondo giorno di Milano Moda Donna

 

Per curiosità…

Qui il sito e qui la pagina Facebook di Nicolai Bergmann, fantastico floral designer

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

emanuela
Reply

Quello col maxi bottone bianco, cara Cristina? Te lo giuro, è uno dei miei preferiti, per questo è tra le foto che ho selezionato!
Di persona è pazzesco, il tessuto è bellissimo e ha una resa magnifica.
Buona domenica sera,
Manu

smilingischic
Reply

Ecco questa sera mi ci voleva proprio… un salto indietro a qualche settimana fa, ad un venerdì così piacevole e sereno, tra cose belle con persone .. belle!
un forte abbraccio Manu – friend 🙂

emanuela
Reply

… E a me ci voleva stamattina, per iniziare bene una nuova settimana!
Sai cosa mi sono ripromessa? D’ora in poi, i periodi di sfilate e di press day devono essere così: un momento di lavoro e di approfondimento, certo, ma anche un momento da condividere con persone che stimo e con le quali sono in sintonia. Perché è tanto importante!
Un grande abbraccio anche a te e grazie di cuore per tutte le avventure che abbiamo condiviso.
Manu

Sara
Reply

Ciao Manu ti commento qui così facciamo prima.
Bellissima ed esaustiva la recensione sul nostro comune amore, Debora Zavaglia, deliziose le scarpine di Sonatina ma, soprattutto, vogliamo parlare di Divisione Protagonista????? J’adore…. sono una loro nuova fan.
Grazie, come al solito, per le dritte e per la tua splendida prosa.

Un abbraccio.

Sara
http://www.downtownmood.com

Manu
Reply

Sara carissima, sono io che ti ringrazio: il tuo parere per me è importantissimo, perché tu sei una pena brillante (e anche bilingue) che amo molto.
Hai visto che meraviglia Divisione Protagonista??? Guarda, se fanno ancora qualcosa te lo dico: devi conoscere Lina! Il genere di moda, con contenuto e maestria, che piace a noi.

Un abbraccio,
Manu 🙂

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