Tupi Tupi e il fantastico mondo di Gaia Petrizzi

C’è un aforisma che mi è sempre piaciuto e che dice “bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante”. È del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche ed è molto celebre, tanto che qualcuno ha pensato bene di stamparla sulle solite t-shirt (confesso di averne avuta una e forse ce l’ho ancora seppellita in qualche cassetto).

Trovo che sia molto adatta a colei di cui voglio parlarvi oggi, Gaia Petrizzi. Interpreto il caos come uno stato fertile e l’espressione “stella danzante” è una delle più poetiche ed evocative che abbia mai sentito. Gaia è proprio così, poetica ed evocativa: penso che dentro di sé abbia un bel caos, uno dei più creativi che abbia mai avuto la fortuna di incontrare.

Il nostro è un incontro avvenuto lo scorso febbraio, in una di quelle tipiche giornate nere in cui mi chiedo perfino perché diavolo abbia messo il naso fuori da casa: neve, freddo, contrattempi, nervoso a mille. Ma siamo nel pieno della Fashion Week milanese e ho l’agenda piena di incontri. E quindi devo andare. E mi capita di conoscere lei che cambia il mood a una giornata nata storta.

Gaia nasce da madre campana e padre lucano, origini che raccontano le coordinate della sua solidità. La sua è una famiglia di artisti e l’approdo alla moda è un caso. Ha lavorato per anni per brand famosi, poi ha sentito l’esigenza di creare qualcosa di suo: all’inizio del 2012 è nato il progetto Tupi Tupi ed è iniziata una nuova avventura.

L’immagine emblema di Gaia
L’immagine emblema di Gaia

Mi capita di osservare persone che non sanno godersi il presente e che vivono sospesi in attesa di un futuro che proprio per questo non sapranno afferrare mai: Gaia, invece, ama il passato e ama i ricordi. Questo amore è diventato il nucleo fondamentale della collezione Tupi Tupi (qui il sito e qui la pagina Facebook), accessori e gioielli che si fondano su suggestioni e ricordi riportati alla luce dalla polvere, ripresi da vecchi bauli e cercati in cassetti dimenticati. Gli accessori da lei creati sono espressione di uno stile prossimo all’eccentrico, sono frutto di un vissuto artistico unito ad una grande abilità artigiana, sono il risultato di una ricerca su materiali in uso e disuso. Una ricerca che è profonda, meticolosa e continua, perché Gaia è prima di tutto una collezionista.

Ogni pezzo è unico: Gaia non progetta, non disegna, i pezzi prendono forma tra le sue mani, magari dopo che i singoli componenti sono stati a lungo da lei stessa riposti e conservati. Frammenti diversi, per epoca e per provenienza, si chiamano a vicenda e danno vita a nuova bellezza. E lei, come un’alchimista sapiente e sognatrice, li sa leggere e interpretare: sa ascoltare ciò che è stato e che talvolta è stato dimenticato e d’improvviso nasce un’idea. Cuore, anima e cervello si allineano e le mani si muovono creando e cercando forme nuove eppure antiche.

Le tecniche usate sono tante e la ricerca non si interrompe mai.

Ama molto i vecchi pizzi, le bambole antiche, le posate d’argento, le foto di una volta. Io stessa le ho visto acquistare una valigia piena di vecchi cordoni da tenda.

Le definizioni per dare una forma al mondo di Gaia si potrebbero sprecare: non convenzionale, originale, poetico, non omologato, fuori dagli schemi, anticonformista. Ma credo sia sbagliata l’idea stessa di dare una forma e una definizione: Gaia è al tempo stesso ordine e confusione, perfezione e disordine, armonia e imprevisto, casualità e rigore. Per questo sono partita dall’idea del caos e della stella danzante: perché il suo caos non disturba, il suo caos affascina e cattura. E ci porta nel suo mondo al quale lei è straordinariamente fedele.

Dal primo istante in cui ho tenuto in mano un suo pezzo, sono stata colpita dall’armonia che Gaia sa infondere in ogni creazione. Potenzialmente potrebbero essere accozzaglie indicibili perché i componenti usati sono così diversi tra loro: il risultato è invece equilibrato e armonioso. Non so, lei riesce a infondere qualcosa di magico e unico: forse dipenderà dal suo “cuore antico”, come le ha detto una volta un’amica.

Lo ammetto: i suoi non sono probabilmente accessori per tutti. Eppure, se si ha voglia di conoscerla, non si può che rimanere affascinati da lei e dalla sua personalità così ricca e sfaccettata.

Se vi state chiedendo da dove venga il nome Tupi Tupi, vi dico che è quello della bambolina che rappresenta il logo del marchio. Come racconta Gaia stessa nel sito è “un avatar dark e ironico che si aggira misterioso tra il mondo reale e l’universo delle vite parallele, sempre in bilico tra un qui e un altrove, tra il dramma e il gioco, tra il sempre e il mai”. Non so perché, ma sapete cosa mi fanno venire in mente queste parole circa l’avatar? Vi ricordate il film “Il favoloso mondo di Amélie” con Audrey Tautou? Io l’ho visto decine di volte e adoro quando Amélie rapisce il nano da giardino del padre e lo spedisce in giro per il mondo, con la complicità dell’amica hostess e con tanto di invio di cartoline da ogni parte del mondo.

Nel mio continuo sostegno a quel talento in cui credo, nella mia convinta battaglia per creare nuove opportunità, ho deciso di scendere in campo in prima persona e di provare a fare qualcosa di concreto. E ho deciso di partire proprio da Gaia: insieme a lei e insieme a Francesca Semeria, proprietaria di Memory Lane, negozio vintage a Milano, è nata l’idea di una serata di presentazione ad amici, blogger, giornalisti, fotografi, stylist, creativi.

Memory Lane nasce curiosamente negli spazi di una ex autofficina ed è una boutique, uno spazio di ricerca e di esposizione di abiti, accessori e arredamento del ‘900 provenienti da tutto il mondo. È un luogo dedicato ai percorsi della moda e alla storia dello stile, un prezioso archivio di pezzi sapientemente selezionati da Francesca con competenza e passione. Non poteva esistere un luogo migliore per presentare Gaia, non poteva risultare una serata più bella. C’è stato scambio, entusiasmo, emozione, voglia di conoscere, curiosità, apertura, nuove amicizie, belle alchimie. Tanti sorrisi.

Memory Lane di Francesca Semeria
Memory Lane di Francesca Semeria

Dopo tanto successo e tanti riscontri, quasi quasi propongo a Gaia un gesto scaramantico: mandare la bambolina-avatar Tupi Tupi a girare il mondo, nella speranza che ci mandi qualche cartolina (esistono ancora?). Gaia, invece, la tengo qui: c’è bisogno di lei, della sua poesia e della sua magia.

Se avete voglia, guardate le foto della serata: ci sono immagini che ho scattato io stessa e ce ne sono tante altre che ci sono state regalate dalle moltissime persone presenti quella sera.

E se ho parlato troppo e vi siete persi nel leggere fin qui, ripeto le coordinate per conoscere meglio Gaia: qui trovate il sito e qui la sua pagina Facebook.

Buona visione,

Manu

La mia visione del mondo di Gaia
La mia visione del mondo di Gaia
La mia visione del mondo di Gaia
La mia visione del mondo di Gaia

Ed ora la serata vista attraverso gli occhi di alcune delle straordinarie persone intervenute.

Il primo è il fotografo Sam Cosmai. Sam è molto conosciuto nell’ambiente meneghino della moda: le sue foto sanno cogliere i momenti più belli di street style e sorprendono spesso personaggi famosi. Celebre una serie di suoi scatti con una Anna Wintour che gli sorride! Per vedere le foto di Sam, andate sul suo blog e sulla sua pagina Facebook.

Foto di Sam Cosmai
Foto di Sam Cosmai
Foto di Sam Cosmai
Foto di Sam Cosmai
Foto di Sam Cosmai
Foto di Sam Cosmai
Foto di Sam Cosmai
Foto di Sam Cosmai
Foto di Sam Cosmai: frammenti del mondo di Gaia
Foto di Sam Cosmai: frammenti del mondo di Gaia
Foto di Sam Cosmai: un momento della serata
Foto di Sam Cosmai: un momento della serata
Foto di Sam Cosmai: Francesca Semeria, la proprietaria di Memory Lane
Foto di Sam Cosmai: Francesca Semeria, la proprietaria di Memory Lane
Foto di Sam Cosmai: anch’io sono finita nel suo obiettivo. Al collo ho una creazione di Gaia fatta per me
Foto di Sam Cosmai: anch’io sono finita nel suo obiettivo. Al collo ho una creazione di Gaia fatta per me
Foto di Sam Cosmai: dettagli del negozio Memory Lane
Foto di Sam Cosmai: dettagli del negozio Memory Lane
Foto di Sam Cosmai: ritratto della sottoscritta. Al collo ho una creazione di Gaia fatta per me
Foto di Sam Cosmai: ritratto della sottoscritta. Al collo ho una creazione di Gaia fatta per me

Ed eccoci alle foto di Sana. Dare una definizione di questa bella ragazza non è cosa facile: è ricca di sfaccettature e passa con grande disinvoltura dalla moda alla psicologia. Il suo sogno? Dedicarsi alla psicologia della moda: credo che avrà un sacco da fare… Date un’occhiata al suo blog: peraltro ha scritto un reportage molto bello della serata.

Foto di Sana
Foto di Sana
Foto di Sana
Foto di Sana
Foto di Sana: l’insegna di Memory Lane
Foto di Sana: l’insegna di Memory Lane
Sorridentissime: Sana e Gaia
Sorridentissime: Sana e Gaia

Della mia amica e collega Valentina “Vale Orchid” Fazio vi ho già parlato qui. Oltre ad essere un’amica, Vale è una grande professionista: non solo blogger, non solo appassionata di moda (nel suo blog trovano spazio arte, cucina, musica e fotografia), sta completando i suoi studi come stylist, con una seconda specializzazione dopo quella già presa lo scorso anno. Anche lei ha scritto un fantastico reportage della serata. Ed ecco le sue foto.

Foto di Valentina “Vale Orchid” Fazio
Foto di Valentina “Vale Orchid” Fazio
Foto di Valentina “Vale Orchid” Fazio
Foto di Valentina “Vale Orchid” Fazio
Foto di Valentina “Vale Orchid” Fazio: ritratto di un trio che ha funzionato, da sinistra Francesca, Gaia e io
Foto di Valentina “Vale Orchid” Fazio: ritratto di un trio che ha funzionato, da sinistra Francesca, Gaia e io
Foto di Valentina “Vale Orchid” Fazio: dettagli di Memory Lane
Foto di Valentina “Vale Orchid” Fazio: dettagli di Memory Lane
Foto di Valentina “Vale Orchid” Fazio: le scarpe che mi hanno torturata per tutta la serata (ma che erano perfette in abbinata alla collana creata da Gaia)
Foto di Valentina “Vale Orchid” Fazio: le scarpe che mi hanno torturata per tutta la serata (ma che erano perfette in abbinata alla collana creata da Gaia)
Oh, ce l’ho fatta a ritrarre Gaia e Vale Insieme!
Oh, ce l’ho fatta a ritrarre Gaia e Vale Insieme!

Un’altra persona piena di talento… Ecco a voi Melania Truglio. Blogger, cacciatrice di tendenze e anche designer. Tenete d’occhio il suo blog: è un vero pozzo di idee e lo dimostra anche nel reportage della serata.

Melania con Gaia
Melania con Gaia
Melania e io
Melania e io

Ed infine chiudo con una foto che mi dà grande gioia: tre Artisti (la A maiuscola non è casuale) che stimo, ritratti insieme: Fanny Raponi, Andrea Tisci e Gaia, la protagonista della serata. Mi sembra un ottimo modo per chiudere questo racconto. Per inciso, anche Andrea ha scritto un bellissimo reportage della serata.

Nel mio ritratto, da sinistra, Fanny Raponi, Andrea Tisci e Gaia Petrizzi
Nel mio ritratto, da sinistra, Fanny Raponi, Andrea Tisci e Gaia Petrizzi
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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

smilingischic
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Ecco … questo è un evento al quale non sarei mai voluta mancare, per scrivere scattare, toccare, indossare, conoscere e sorridere! Ma si sa… non tutto è possibile ed è già un gran bene che ci sia chi ci mostra con tanta sincera passione e coinvolgimento luoghi oggetti e persone di tale rilievo… come un occhio aldilà della collina!
un forte abbraccio Manu

emanuela
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Quanto ti avrei voluto con noi, cara Sandra…
Chissà… chissà cosa riusciremo a fare in futuro… 😉
E intanto grazie per esserci sempre col tuo affetto che ricambio.
Un abbraccio,
Manu

Melania
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Quella sera non la scorderò mai! E’ stato tutto fantastico!
Manu, davvero i miei complimenti. Leggendo il tuo reportage, sembra di conoscere Gaia da tempo.. 🙂

emanuela
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Che bella cosa che mi hai scritto, cara Melania!
Grazie, grazie per questo, grazie per esserci stata e grazie per essere un’attenta, delicata ed entusiasta sostenitrice di Gaia.
Un abbraccio,
Manu

Sana
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Bellissimo post che risalta tutta la bellezza di Tupi Tupi e la genialità di Gaia. Grazie Manu. S

emanuela
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Sono io che ti ringrazio, cara Sana.
Per come sei e per esserci stata.
Un bacio,
Manu

MarK
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(…)
gli oggetti che vedo sono auto-referenziati…sono schivi…si indossano con una degna letizia…dell’antico che si adagia…sulla tela severa del presente..e assorbe il calore umano di chi lo indossa…gli fornisce l’energia potenziale essenziale per assumere i contorni definiti di un oggetto contemporaneo…sul serio..
(…)

emanuela
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Che osservazioni profonde le tue, caro Mark!
Sono d’accordo con te soprattutto su due punti: “si indossano con degna letizia” e “assorbe il calore umano di chi lo indossa”.
Torna a trovarmi, se ti va, i tuoi punti di vista mi sembrano molto interessanti!
Grazie,
Manu

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