Tanti auguri, Manu… ovvero tanti auguri (con riflessione) a me!
Ve lo confesso subito: in realtà, questo post non avrebbe dovuto vedere la luce.
Mi riferisco al post con il quale, una sola volta all’anno, ‘celebro’ me stessa anziché celebrare gli altri e il loro talento, il post che mi concedo in occasione del mio compleanno fin dal 2013, ovvero da quando esiste questo spazio web.
Cosa è successo per farmi affermare ciò?
È successo che, circa dieci giorni fa, ho realizzato di dover fare una rinuncia per me pesante, ovvero un viaggio tanto ambito che mi avrebbe riportato in una città che amo molto e dalla quale manco da troppi anni (circa 17…); tale rinuncia è causata dalla situazione sempre incerta del mio lavoro da libera professionista.
E così ho detto a mio marito Enrico che ero immensamente amareggiata, delusa e arrabbiata con me stessa (l’ho ben specificato) e che pertanto, quest’anno, non avrei nemmeno pubblicato il solito post del compleanno; ho inoltre aggiunto di non aver voglia di festeggiare proprio in nessun modo in quanto sentivo di non avere nulla da festeggiare – e questa ultima parte non l’ho detta a voce alta, ma fra me e me.
Per fortuna, oltre a specificare che la delusione non era imputabile a terzi (incluso lui) e oltre a tacere circa il ‘nulla da festeggiare’ (sebbene lo stia confessando ora…), è bastato che passasse un solo giorno per rendermi conto di quanto ingiusta e ingrata fossi stata in quel frangente, non tanto verso Enrico o verso terzi, appunto, ma quanto verso me stessa e più ancora verso la vita e verso ciò che la vita mi ha sempre riservato.
A cosa mi riferisco?
Mi riferisco al fatto di avere un cervello funzionante (quasi sempre, almeno…) e di avere un corpo e una salute che sempre mi hanno permesso di essere libera e di fare tutto ciò che testa e cuore hanno dettato e voluto; al fatto di avere dei genitori e una sorella che mi hanno sempre amata, rispettata e accompagnata in ogni singola decisione che ho preso nella mia vita; al fatto di avere un marito, Enrico, che non solo è il mio grande amore, ma che MAI mi ha fatto mancare il suo sostegno e il suo appoggio incondizionati, rivelandosi il compagno di vita che io stessa non avrei saputo immaginare migliore; al fatto di aver potuto contare non solo sulla famiglia, ma anche su amici che mi hanno affiancata e hanno reso più bello il mio percorso.
Mi riferisco al fatto di aver sempre avuto un tetto sulla testa e la pancia piena e al fatto di avere avuto l’opportunità di studiare; al fatto di aver potuto viaggiare e permettermi non solo il necessario ma anche il superfluo, per quanto quel tipo di ‘superfluo’ che non reputo essere superficiale bensì il sale della vita.
Mi riferisco al fatto di aver sempre avuto un lavoro, da quando avevo 18 anni, e di poter dire orgogliosamente di aver da allora sempre provveduto a me stessa, scegliendo anno dopo anno il lavoro da fare e non subendolo, e al fatto – collegato – di aver deciso nel 2012 di diventare una lavoratrice autonoma, con coraggio ma anche forte di tutta l’esperienza professionale fino a quel momento maturata.
Dunque, nonostante io abbia SEMPRE pagato in prima persona le conseguenze di tutte le mie scelte nonché tutto ciò che ho avuto guadagnandomi ogni singola cosa (e di questa sono molto orgogliosa) e nonostante le difficoltà reali e oggettive che la scelta di diventare libera professionista hanno comportato, io resto sempre una persona che DEVE comunque ammettere di trovarsi nella parte PRIVILEGIATA dell’umanità, ovvero quella che ha opportunità, possibilità, libertà, scelta; e lo sono anche se a volte ‘mi tocca’ rinunciare a un viaggio oppure a un oggetto (l’ennesimo, in fondo…).
E tutto ciò… io ho osato definirlo ‘nulla da festeggiare’?! Povera sciocca Manu!
Badate che essere così sincera non è facile per me, perché vi mostro la Manu peggiore, quella delle ombre, dei dubbi, dei momenti di sconforto, dei cambiamenti di umore; da parecchi anni ho però deciso di condividere le mie esperienze attraverso la scrittura e il web e quindi non mi nascondo e oggi vi ‘offro’ una passeggiata nel mio lato oscuro – sfortunati voi.
A questo punto, però, vi dico un’ulteriore cosa.
Ombre e ombrosità a parte nonché anima inquieta a parte (sono sempre stata e sempre sarò una persona che non si ferma e che si pone costantemente nuovi traguardi da raggiungere), in realtà sono anche un ‘cuor contento’ e la mia inquietudine non significa che io non sia in grado di godere (e di essere grata) di tutte le positività e le meraviglie che vi sono della mia vita.
Ho sempre apprezzato tutto, sono sempre stata conscia delle mie fortune e dunque la mia ingratitudine dura sempre poco.
E infatti, già il giorno dopo, come dicevo, ho capito di aver decisamente ‘pisciato fuori dal vasino’ (mi passate questa espressione un po’ forte?) in un momento di nervosismo e di essere stata sciocca oltre che ingiusta e ingrata e ho iniziato a scrivere queste parole.
E ho deciso che il post del Manu-compleanno ci sarebbe stato, confessione inclusa ed esattamente con la stesa formula rispetto al post del 2018: come lo scorso anno, ho scelto infatti di fare di nuovo un collage via Instagram di alcuni dei migliori momenti trascorsi nell’ultimo anno insieme agli altri (amici, colleghi, conoscenti, persone che ammiro) perché se è vero che imparare a bastare a noi stessi è il percorso più giusto e necessario che dobbiamo compiere, è altrettanto vero che avere l’amore, l’amicizia, l’affetto e la stima degli altri è il tesoro più grande che possiamo avere la fortuna di possedere.
Grazie a tutti coloro che ci sono stati e se qualcuno che crede (giustamente!) di essere importante per me non si ritrova in questa raccolta è solo perché non abbiamo avuto occasione di farci una foto insieme nell’ultimo anno.
D’altro canto, le ‘assenze’ più grandi in questo collage sono proprio quelle della mia famiglia poiché raramente condivido pubblicamente i momenti intimi.
Un’ultima cosa: noterete sicuramente che l’ultimissima foto ritrae me soltanto.
Non guardo nell’obiettivo, ma verso il mare, quello di Quiberon, città nel nord della Francia.
Potreste chiedervi – giustamente – perché io l’abbia inclusa tenendo conto di quanto ho appena scritto e ora vi rispondo.
È una foto alla quale tengo enormemente, non solo perché rappresenta il ricordo di un momento (e di un viaggio) molto felice, ma perché è un ritratto dal quale mi sento fortemente rappresentata.
Lo scatto è stato realizzato da mio marito Enrico e io guardo appunto verso l’orizzonte e verso il mare, quello che considero il mio Grande Fratello Blu.
Il mare è l’unica realtà che riesce sempre a calmare qualsiasi ombra e qualsiasi inquietudine della mia anima, a qualsiasi latitudine e in qualsiasi parte del mondo.
Guardo il mare e d’un tratto il mio cuore si placa, almeno per un attimo.
Ecco, quella sono io, la Manu più autentica che ci sia.
E di questo voglio ricordarmi sempre, soprattutto nei miei momenti peggiori e ogni volta in cui sentirò di aver fallito e di essere delusa da me stessa.
Allora lo dico anche quest’anno: buon compleanno, Manu, buon compleanno a me e grazie ancora a tutti coloro che ci sono e ci saranno.
Vostra Manu ❤
P.S.: il viaggio a cui ho rinunciato era con Enrico e con due degli amici più cari che ho. Lo sconforto era per quello, per il fatto di dover rinunciare a questa esperienza con loro, e non era un capriccio fine a sé stesso. In fondo sono sì pessima, a volte, ma ciò che sempre più conta per me, perfino nei momenti peggiori, è la fame di vita da condividere però con coloro che amo ❤
Manu
Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.
Glittering comments
Udite udite…la Pirrè è umana. Ha dei momenti di sconforto, pochi per fortuna, per noi che abbiamo il piacere di condividere con lei momenti importanti.
Ne esce fuori Emanuela, anima frizzante e curiosa oltre ogni dire, ma con la fragilità e…pensieratezza (si può dire????) di chi sempre guarda oltre.
Oltre l’orizzonte, oltre il mare, oltre se stessa.
E allora auguroni cara Manu, che tu possa essere da esempio per chi vuole, e dovrebbe, celebrare se stesso
Ehhh cara la mia Marina…
Tremendamente e irrimediabilmente umana la Pirré, nel senso che – purtroppo! – possiedo tutte le debolezze più tipiche di ogni essere umano.
Purtroppo o forse per fortuna: mi piace pensare che questo sia il nostro bello, proprio le debolezze e i dubbi che – se affrontati e magari superati – fanno sì di tenerci sempre vivi e in costante cammino ed evoluzione. Spero almeno che sia così.
‘Pensieratezza’… sai che mi piace molto questo termine? Sì, secondo me si può dire, eccome!
E allora ti ringrazio immensamente e tengo i tuoi preziosi auguri qui, vicino al cuore.
Un abbraccio,
Manu (quella umana, fragile e… ‘pensierata’)