“Le mie amiche dicono che…”: un libro per la fondazione City of Joy Aid di Dominique Lapierre

Giorno dopo giorno vi racconto qualcosa di me. Oggi, per esempio, parlo di un’altra mia grande passione, quella per i libri. Li amo molto e sono onnivora: non so se sono più pericolosa in un mercatino o in una libreria, in effetti. Mi piacciono molto i libri fotografici e quelli d’arte e poi impazzisco per i libri antichi: amo il loro profumo e trovo che tutti i libri siano chiavi potentissime per aprire le nostre menti.

Ho quindi accolto con entusiasmo e curiosità l’invito per partecipare alla presentazione in anteprima di un nuovo libro che si intitola “Le mie amiche dicono che…”: il sottotitolo recita “gli indirizzi segreti delle milanesi” ed è questo che mi ha incuriosita.

Di cosa si tratta? E’ un volume di 240 pagine, con 60 illustrazioni, edito da Electa: sarà in libreria a partire dal 4 giugno.

Il libro
Il libro

Il libro contiene gli indirizzi nascosti e quasi segreti che sfuggono perfino alle nostre ricerche più accanite e sfrenate su Google, segreti gelosamente custoditi e sussurrati, suggerimenti utili e sfiziosi, ma soprattutto rari e particolarmente preziosi perché testati personalmente da 51 signore (milanesi e non) che in via del tutto eccezionale (vi spiegherò tra poche righe perché) li svelano nel libro.

Capita a tutti prima o poi di avere magari un vecchio divano da sistemare o un’asola senza bottone proprio su quel capo a cui siamo tanto affezionati… Chi chiamare? Dove e da chi andare? Di chi ci possiamo fidare? In questi casi non c’è scelta migliore che quella di affidarsi al cosiddetto “passaparola”, perché quando teniamo davvero a qualcosa ci affidiamo più volentieri al consiglio di chi ha già provato quel tale indirizzo, meglio se si tratta di un amico fidato. E da qui nasce l’idea: perché non riunire tutti gli indirizzi utili ma ignoti ai più? Non si tratta infatti di un inventario di negozi che tutti ormai conosciamo ma di una minuziosa raccolta di piccole realtà in grado di risolvere dalle quotidiane seccature alle esigenze più raffinate: dal signore che rimette in sesto elettrodomestici alla sarta che grazie al suo tocco fa rinascere il nostro abito del cuore.

Scoprire e condividere nomi e indirizzi diventa un modo per ritrovare il piacere del “buy local” in un’epoca in cui spopola la globalizzazione: queste 240 pagine sono tutte da gustare, con sorpresa e curiosità, come se si aprissero davanti a noi i taccuini privati di alcune fra le protagoniste della vita meneghina di oggi, signore raffinate e dinamiche che, oltre a svelare i propri luoghi del cuore, hanno accettato di raccontare se stesse rispondendo con entusiasmo e con un pizzico d’ironia a un divertente questionario di Proust che ne rivela tratti caratteriali e gusti personali.

Quali indirizzi troverete, quindi, nel libro? Un po’ di tutto, dal ristorante alla pasticceria più amata fino al fidato coiffeur e poi idee insolite, mete particolari, attività bizzarre, indirizzi di culto. Un libro da tenere con sé per non perdersi nulla di una città magica (spesso denigrata, sottovalutata e bollata come “fredda”) che ha invece tanto da svelare e raccontare – se solo si ha voglia di ascoltare.

Ma veniamo al cuore di tutta la questione: perché 51 signore rivelano i loro segreti? Perché la finalità del libro è quella di fare del bene: tutti i narratori e i redattori hanno infatti contribuito alla realizzazione e alla raccolta dei fondi che saranno interamente devoluti alla fondazione umanitaria “City of Joy Aid” di Dominique Lapierre e con la quale lo scrittore francese condivide l’impegno per i bambini che affollano le bidonville di Calcutta.

Dominique Lapierre in India
Dominique Lapierre in India

“City of Joy Aid” è un’organizzazione umanitaria senza scopo di lucro, nata nel 1981 in India, fondata e finanziata da Dominique Lapierre e da sua moglie. L’associazione, creata originariamente per aiutare i bambini dei sobborghi di Calcutta sofferenti di lebbra, opera oggi in diversi Paesi a favore delle persone più svantaggiate attraverso una rete di cliniche, scuole, centri di riabilitazione e barche ospedale. Negli ultimi 30 anni, grazie alle royalties generate dai bestseller internazionali di Dominique Lapierre, agli introiti delle sue lezioni e alle tante donazioni spontanee dei lettori, l’organizzazione ha realizzato importanti progetti accompagnati da programmi di educazione, auto-assistenza, sviluppo rurale, emancipazione femminile, riabilitazione e ricostruzione. Sono stati circa 9.ooo i bambini curati affetti da lebbra e da malattie causate da malnutrizione e più di 2 milioni i malati di tubercolosi assistiti.

Dominique Lapierre in India
Dominique Lapierre in India

Dominique Lapierre segue personalmente l’associazione – che non ha alcuna appartenenza, né religiosa né politica – assicurandosi che ogni centesimo e la totalità delle donazioni fatte a “City of Joy Aid” giungano a destinazione. Dopo aver fondato “City of Joy Aid”, Dominique Lapierre è rimasto oltre due anni a Calcutta, raccontando la sua esperienza ne “La città della gioia”, libro che è diventato anche un film e che ha venduto oltre otto milioni di copie. A Calcutta, Dominique Lapierre è anche diventato un collaboratore di Madre Teresa.

Nicoletta Poli Poggiaroni e Roberto Spada hanno avuto l’idea di realizzare “Le mie amiche dicono che…” e hanno lavorato per più di un anno affinché potesse diventare una realtà: conoscono e collaborano con Dominique Lapierre e con la sua associazione e sono sempre in cerca di nuovi modi per dare un aiuto concreto, sul posto e con iniziative che richiamino l’attenzione del grande pubblico. Questo libro è uno di quei modi e chi lo acquista crede in un sogno, quello della solidarietà: tra di noi qui, nello scambiarci consigli, e verso persone lontane che non hanno nulla e che hanno bisogno del nostro aiuto.

Il libro
Il libro

La serata alla quale sono stata invitata giovedì 23 maggio è servita quindi a presentare in anteprima il libro e a raccogliere fondi attraverso la vendita delle primissime copie: la presentazione è stata condotta da Melba Ruffo Di Calabria Vicens Bello (che è anche una delle 51 narratrici) con l’intervento di Nicoletta Poli Poggiaroni, Roberto Spada e Stefano Peccatori, Direttore Generale Libri di Mondadori Electa. Erano naturalmente presenti anche tantissime delle 51 signore che hanno partecipato al progetto: inoltre, tra gli ospiti della serata, erano presenti numerosi volti del mondo dell’industria, della finanza, della cultura, dello spettacolo e del jet set, tra cui Bruno e Iris Ermolli, Ernesto Mauri con Maria Felice Ardizzone, Maria Luisa Trussardi, Elio Fiorucci, Lina Sotis, Gianna Ratti, Adriano Teso, Marco e Bianca De Luca, Paolo Berlusconi, Carla Tolomeo, Alessandro Algardi, Massimiliano Ermolli con Pilar Palacio Ordonez.

Da sinistra: Nicoletta Poli Poggiaroni, Melba Ruffo di Calabria Vicens Bello, Roberto Spada
Da sinistra: Nicoletta Poli Poggiaroni, Melba Ruffo di Calabria Vicens Bello, Roberto Spada
Un momento della presentazione del 23 maggio a Milano
Un momento della presentazione del 23 maggio a Milano
Laura Morino Teso – narratrice nel libro e anche organizzatrice e social pr dell’evento – con Elio Fiorucci
Laura Morino Teso – narratrice nel libro e anche organizzatrice e social pr dell’evento – con Elio Fiorucci

Tra coloro che hanno creduto e partecipato al progetto come autrici, c’è anche Ornella Vanoni che, presente alla serata, ha chiesto a tutti gli intervenuti di acquistare il libro per salvare i bambini che rappresentano sempre e in ogni caso il nostro futuro, di qualsiasi razza o Paese siano. Qualcuno ha anche ricordato che una regola vuole che il far del bene sia silenzioso, ma se un libro può far sì che più gente si avvicini a una causa… perché no? Personalmente trovo che qualsiasi cosa ci avvicini al bene e sia fatta col cuore sia lecita.

Due delle 51 narratrici, Andreina Longhi e Ornella Vanoni
Due delle 51 narratrici, Andreina Longhi e Ornella Vanoni

Mi fa piacere sottolineare (dato che sono stata benissimo) che la cornice dell’evento è stato il Mercedes-Benz Center di Milano: Radek Jelinek, Amministratore Delegato, ci ha ospitati con grande squisitezza nell’avveniristica sede di via Gallarate. La serata è iniziata con un welcome cocktail a base di champagne, gentilmente offerto dalla maison Moët & Chandon, ed è proseguita dopo la presentazione con un light dinner e dj set.

Il light dinner offerto da Mercedes-Benz
Il light dinner offerto da Mercedes-Benz
Il Mercedes-Benz Center di Milano
Il Mercedes-Benz Center di Milano

Melba Ruffo Di Calabria Vicens Bello, la presentatrice, ha detto qualcosa che mi ha colpito: ha ricordato le parole di Edward Norton Lorenz, matematico statunitense pioniere della teoria del caos, secondo il quale “il battito delle ali di una farfalla in Brasile può scatenare un tornado in Texas”. Melba si è augurata che questo libro possa avere lo stesso effetto, ogni volta che si compra o che si regala, e che possa causare un piccolo effetto positivo dall’altra parte del mondo. Me lo auguro anch’io e ci voglio credere: io il libro l’ho già acquistato e penso che lo terrò presente anche come regalo per i miei amici nei prossimi tempi.

Perché il motto “chi salva un bambino salva il mondo intero” è profondamente vero.

Io con la mia copia del libro
Io con la mia copia del libro
La copertina del libro coi nomi delle 51 narratrici
La copertina del libro coi nomi delle 51 narratrici

Alla prossima, amici miei.

Manu

P.S.: un grazie speciale a Morino Studio e in particolare a Laura Morino Teso (anche lei narratrice nel libro nonché organizzatrice e social pr dell’evento) e Chiara De Rigo. Tutto impeccabile – come sempre.

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

Glittering comments

barbie
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ciao Manu,
grazie x i tuoi post, che dimostrano – questo come il successivo – che la moda non è cosa frivola e superficiale ma che può essere legata ad impegno e solidarietà oltre che a cultura ed intelligenza.
un bacione

emanuela
Reply

Cara Barbie, che gioia mi dai!
Sono io che dico grazie a te, per la pazienza di leggermi e per i tuoi commenti: mi fa piacere sapere che persone come te condividano l’amore per la moda e il rispetto che essa merita se solo la si approccia nel modo giusto.
Un grande abbraccio,
Manu

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