Riparto da un libro: Salvatore Ferragamo, il calzolaio dei sogni
Salvatore Ferragamo (didascalie e crediti in fondo)
Ho mandato in vacanza il blog parlandovi di un libro; riprendo oggi le mie narrazioni (bentornati ❤) parlandovi di un altro volume.
«Con più di tre miliardi di fatturato l’editoria è la prima industria culturale nazionale. Ma l’importanza del mondo del libro va ben al di là dei numeri: non c’è sviluppo economico, culturale e democratico senza una solida base di conoscenza, di sapere, di istruzione.»
È una dichiarazione di qualche mese fa di Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE): se mi sono appuntata le sue parole è perché sono completamente d’accordo con lui e credo che non esista modo migliore per spiegarvi perché ho deciso di ripartire presentandovi un libro.
L’importanza dei libri non conosce compartimenti o confini ed è trasversale poiché il loro valore immenso attraversa tutti i campi, ambiti e settori, comprendendo naturalmente anche la moda ed è un libro che parla proprio di moda e di Made in Italy quello che desidero introdurre oggi.
Esce infatti per Electa una nuova edizione, con una veste grafica ricercata, dell’autobiografia di Salvatore Ferragamo (1898-1960), pubblicata per la prima volta in inglese nel 1957 da George G. Harrap & Co., storico editore londinese.
Salvatore Ferragamo – il mitico Salvatore Ferragamo, direi – è un uomo che ha bisogno di poche presentazioni in quanto credo che il suo nome sia ben saldo nell’immaginario non solo di quanti amano la moda, quanto piuttosto di coloro che amano la bellezza, la qualità e il Made in Italy; è un uomo che aveva chiaro il suo destino determinato dalla sua vocazione.
«Sono nato per fare il calzolaio. Lo so e l’ho sempre saputo.» Leggi tutto