A (perfect) day with Mauro Gasperi: l’emozione oltre la superficie

Ci sono cose del mio lavoro che amo visceralmente e con un trasporto quasi mistico. Magari vi sembrerà strano e ovviamente siete liberi di non crederci, ma vi dico che la mia massima aspirazione non è mai stata quella di partecipare alle sfilate, nonostante io sia una che in quelle occasioni spesso si emoziona. Per carità, la passerella resta un momento importante per chi ama la moda, per chi assiste e per chi crea: è l’apice del lavoro di uno stilista, è il momento in cui dischiude la sua idea al mondo, vuoi con semplicità vuoi imbastendo un vero e proprio spettacolo. È come per un regista che gira un film o per un pittore che dipinge un quadro: mostrare al mondo l’opera compiuta è un traguardo, l’apice, il compimento di mesi di lavoro.

A parte il fatto che oggi va per la maggiore una visione che mi dà da pensare (secondo me, alle sfilate si dovrebbe andare per guardare e non per essere guardati), ciò che invece ho sempre sognato è il prima, ovvero conoscere come si arriva a quel traguardo. Io – che non so fare nulla di concreto con queste mie mani – sono irrimediabilmente e perdutamente innamorata di coloro che sanno trasformare un sogno, un’ispirazione, un’idea in un abito, una borsa, un paio di scarpe, un gioiello. Ho bisogno di parlare con queste persone per fare mio un pezzetto di sogno, ho bisogno di arrivare alla fonte. Parlare con queste menti creative mi rende felice: quelli sono i momenti in cui sento di amare questo lavoro incondizionatamente.

Uno stilista pieno di talento, il suo sogno, il suo progetto, la sua passione, la sua voglia di dischiudere tutto ciò agli altri: sono questi gli ingredienti principali della giornata che ho trascorso giovedì scorso, esattamente una settimana fa, a Brescia. Ancora una volta, il mio desiderio di andare oltre la superficie apparente delle cose, la mia passione per quello che c’è dietro alla passerella, la mia voglia di sbirciare esattamente dove tutto nasce sono stati accontentati grazie alla possibilità di trascorrere una giornata in compagnia del talentuoso Mauro Gasperi che ha fatto entrare me e un gruppo di colleghi (Bimbi Distefano, Caterina Di Iorgi, Élise Lefort e Fulvio Aniello, trovate i loro siti in fondo al post) nel suo studio, nei suoi laboratori e nel suo store in centro città.

Nei giorni precedenti e mentre raggiungevo Brescia coi colleghi, avevo pensato ad alcune domande, una sorta di piccola intervista da porre a Mauro. Alla fine, invece, è stato tutto molto naturale e poco formale, perché lui – pur essendo una persona estremamente riservata, lontana anni luce dal cliché dello stilista egocentrico – è stato molto generoso nel farci entrare nel suo mondo senza riserve, senza scudi, senza artifici. Si è messo a nostra disposizione con semplicità, con naturalezza, con quella passione che illumina i suoi occhi e che è felice di condividere quando capisce che le persone che ha davanti amano il suo lavoro e hanno voglia di conoscerlo.

Mauro Gasperi al lavoro
Mauro Gasperi al lavoro

Ho amato tutto, il suo ufficio, la scrivania sospesa in un meraviglioso caos creativo, le foto di ispirazione appese ovunque: a pochi passi da lui lavorano sarte e modelliste con le quali ha uno scambio continuo.

Di fianco alla scrivania si apre un altro spazio, una stanza nella quale c’è un archivio storico: Mauro lo vuole vicino perché il passato serve a guardare al futuro e perché lui è uno di coloro che non dimenticano. Oltre a idee sempre inedite, reinterpreta e rielabora ciò che ha fatto dando nuove dimensioni, nuove lunghezze, nuove applicazioni: un’evoluzione continua basata su ciò che è stato e che non viene mai definitivamente accantonato, pur guardando costantemente al futuro.

Ciò che volevo sapere è uscito spontaneamente da Mauro, dai suoi occhi, dal suo modo di muoversi con naturalezza tra bozzetti, capi in lavorazione, da rivedere o pronti da far provare: incuriosita, ho provato a chiedergli quanto tempo ci vuole perché una collezione veda la luce. Provate a indovinare? Ci vogliono circa tre – quattro mesi. Non so se vi sembri tanto o poco, ma immaginate che in questo tempo sta un processo lungo e complicato, che parte con un’idea che nasce in testa, continua con un disegno che la realizza e coi primi prototipi che vengono realizzati: non è che l’inizio, perché quando Mauro li vede, quando dalla carta passano alla stoffa, quando dalla visione diventano reali, allora capisce cosa può essere realizzato, cosa può essere sviluppato, cosa deve essere modificato, cosa deve assere abbandonato.

Questi tempi, ovviamente, sono determinati dai ritmi della moda: ho avuto la netta impressione che, se così non fosse, se non fosse che la moda ha scadenze precise, la genesi di Mauro sarebbe più lunga. Per questo, credo, esiste quell’archivio e per questo da quell’archivio lui ama estrarre idee sulle quali torna a lavorare magari dopo qualche stagione.

La prima borsa in rafia firmata Mauro Gasperi, primavera / estate 2012
La prima borsa in rafia firmata Mauro Gasperi, primavera / estate 2012

E poi c’è lo store, nel cuore di Brescia: uno spazio essenziale, luminoso, confortevole, accogliente. Esprime bene l’amore di Mauro per l’architettura e mette in risalto i suoi capi: è lo spazio ideale, è l’ultimo passaggio che dà piena forma alle sue idee e al processo creativo.

Qui non solo i clienti ma anche le figure professionali con le quali lui si interfaccia possono avere un’idea precisa, possono vedere una collezione pienamente sviluppata e realizzata, possono vedere come le diverse ispirazioni, i colori e le forme convivono.

Qui il sogno diventa realtà e si può vedere il progetto nel suo insieme, come un cerchio che si chiude e si completa.

Nulla è meglio del potere vedere uno stilista nel suo ambiente per capire lui e la sua moda.

Vedere Mauro nel suo studio, nella sua azienda, in boutique, vederlo muoversi nella sua città e negli spazi che compongono il suo quotidiano e che in parte lo ispirano è stato illuminante. Ed emozionante.

Solo una parola: grazie.

Manu

 

Tutte le foto sopra nel testo sono miei scatti

Grazie di cuore a Mauro, Silvia e Maria Chiara

 

Per conoscere meglio il mondo di Mauro Gasperi:

Qui trovate il suo sito, qui la pagina Facebook, qui Twitter e qui il canale YouTube.

Il flagship store Mauro Gasperi, 200 mq divisi su tre piani, si trova nel cuore di Brescia, in via X Giornate al civico 12: rinnovato e riaperto da settembre 2013, propone capi totalmente made in Italy e un team qualificato.

Trovate l’elenco degli altri negozi, in Italia e all’estero, nella sezione Stores del sito. C’è anche lo shop online.

Qui trovate il mio post sulla collezione primavera / estate 2014 con le mie impressioni, le foto e il video.

Uno dei miei outfit preferiti dalla collezione Mauro Gasperi primavera / estate 2014
Uno dei miei outfit preferiti dalla collezione Mauro Gasperi primavera / estate 2014

 

I colleghi che hanno condiviso l’avventura con me e i loro siti:

Bimbi Distefano e il suo Dotgirl

Caterina Di Iorgi e il suo Style & Fashion 2.0

Fulvio Aniello, CEO & Founder di Fashion Times, ed Élise Lefort, fashion editor dello stesso e blogger di The Sparkling Mommy

Grazie, ragazzi, per l’atmosfera che si è creata e che si percepisce anche quando riguardo le foto qui sotto 🙂

Incantate a osservare Mauro Gasperi: Élise Lefort (a sinistra in rosso) e io
Incantate a osservare Mauro Gasperi: Élise Lefort (a sinistra in rosso) e io
Tutti attorno a Mauro Gasperi
Tutti attorno a Mauro Gasperi
I divi di Hollywood sì e noi no??? Giammai! <em>Selfie</em> di gruppo anche per noi!
I divi di Hollywood sì e noi no??? Giammai! Selfie di gruppo anche per noi!
Tutti insieme davanti al negozio Mauro Gasperi: da sinistra io, Caterina Di Iorgi, Bimbi Distefano, Maria Chiara Arona, Élise Lefort e Fulvio Aniello
Tutti insieme davanti al negozio Mauro Gasperi: da sinistra io, Caterina Di Iorgi, Bimbi Distefano, Maria Chiara Arona, Élise Lefort e Fulvio Aniello
Tutti insieme a pranzo ospiti dell’Hotel Vittoria: da sinistra Caterina Di Iorgi. Maria Chiara Arona, Silvia Ghidini, Adonella Palladino, Mauro Gasperi, Bimbi Distefano, io, Élise Lefort e Fulvio Aniello
Tutti insieme a pranzo ospiti dell’Hotel Vittoria: da sinistra Caterina Di Iorgi. Maria Chiara Arona, Silvia Ghidini, Adonella Palladino, Mauro Gasperi, Bimbi Distefano, io, Élise Lefort e Fulvio Aniello
Col fantastico personale della reception dell’Hotel Vittoria elegantemente vestito Mauro Gasperi!
Col fantastico personale della reception dell’Hotel Vittoria elegantemente vestito Mauro Gasperi!
Sono rimasta affascinata dal panorama che si gode dalla terrazza sul tetto dell’Hotel Vittoria e l’ho immortalato
Sono rimasta affascinata dal panorama che si gode dalla terrazza sul tetto dell’Hotel Vittoria e l’ho immortalato

L’Hotel Vittoria, storica struttura di Brescia, è stato il luogo scelto per un ottimo pranzo: è l’unico cinque stelle della città recentemente eletta a patrimonio dell’Unesco. Sito nel centro storico, ha una terrazza che offre un meraviglioso panorama: la vista arriva fino al colle Cidneo che domina la città col suo castello-fortezza. Il palazzo che ospita l’hotel è nato dalla ricostruzione di un quartiere malfamato: datato 1932 e realizzato dall’architetto Egidio Dabbeni, l’edificio è oggi sotto la protezione delle Belle Arti. L’architettura è classica e la facciata bianca è in stile littorio: nel tempo ha ospitato personalità importanti (Arturo Benedetti Michelangeli amava soggiornare qui) e sotto le sue finestre ogni anno a maggio sfilano le affascinanti auto d’epoca partecipanti alla Mille Miglia, la storica corsa che unisce Brescia a Roma.

A me è piaciuto per la sua aria elegante ma non rigida: è rilassante e ho apprezzato anche la cucina. E poi le receptionist sono elegantissime, tutte vestite in Mauro Gasperi!

Ringrazio Adonella Palladino per la squisita ospitalità.

Qui trovate il sito dell’hotel e qui la sua pagina Facebook.

 

 

Personal look: nelle foto indosso collana Chartego by Sofia Rocchetti

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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