Dee di Vita, un progetto importante per tutte le donne

Ci sono questioni che toccano profondamente le mie corde più intime.
Tra tali questioni figura la malattia e, in particolare, l’approccio alla malattia e al dolore fisico.
Ho conosciuto il dolore in più occasioni e l’ho provato sulla mia pelle, letteralmente, soprattutto a causa di un grave incidente subito da bambina: tutt’oggi porto le cicatrici indelebili, i segni di un’ustione che quasi mi privò della vita.
Credetemi se dico che, nonostante fossi piccolissima, il trauma è stato tanto forte che piccoli frammenti di quella terribile esperienza sono impressi nella mia memoria. Sprazzi di dolore e momenti di angoscia (ero stata ricoverata in camera asettica e avevo paura, ero solo una bambina) che sono perfino più profondi delle cicatrici fisiche che, da adulta, non ho infine voluto togliere.
Sostengo (sorridendo) di essere stata ricompensata per quel tragico incidente attraverso la fortuna di un’ottima salute; eppure, ho conosciuto la malattia attraverso tante (troppe…) persone care che fanno parte della mia vita. Alcune non ci sono più, purtroppo, ma sono presenti più che mai nel mio cuore.
L’ustione non ha solo segnato la mia pelle, ha anche forgiato il mio animo: la mia soglia del dolore è abbastanza alta e sopporto piuttosto bene la sofferenza fisica.
Ma, per paradosso, se sono disposta a sopportarla su me stessa, mi è invece difficile accettarla in coloro che amo: un conto è soffrire in prima persona, un altro è veder soffrire coloro che amiamo. Per quanto mi riguarda, preferisco di gran lunga essere io a provare dolore. Non so, forse così ho l’illusione di poterlo controllare e di poterlo vincere ancora, così come è già stato…
Naturalmente, detesto vedere soffrire i bambini, mi fa stare male quasi fisicamente proprio perché sono stata una bambina sofferente; lo stesso mi accade quando a soffrire sono in generale le donne, soprattutto a causa delle malattie tipicamente femminili.

È per tutti questi motivi che, ogni volta in cui c’è la possibilità di dare il mio piccolo aiuto alla lotta contro la malattia, mi metto in gioco volentieri e cerco di dare il mio sostegno con tutto il cuore.
So che quel che faccio non è altro che aggiungere una piccola goccia, ma sono convinta che il mare – soprattutto se inteso in senso metaforico – sia fatto da tante, tantissime microscopiche gocce.

Sono particolarmente orgogliosa di dare un contributo quando è la moda – la dimensione nella quale mi muovo quotidianamente – a scendere in campo.
Perché da sempre credo nella moda come forma di linguaggio.
E sono altrettanto felice di poter affermare che ci sono realtà che, oltre ad amare la moda, amano i messaggi che essa può contribuire a dare, grazie all’enorme cassa di risonanza sulla quale può contare.

È il caso di La Tenda Milano che si è innamorata del progetto Dee di Vita e che ha voluto fortemente partecipare all’iniziativa solidale nata dalla collaborazione tra Mantero e l’Ospedale San Raffaele di Milano.

Scopo di Dee di Vita è quello di sostenere le attività di Salute allo Specchio, organizzazione non lucrativa che si occupa di supportare psicologicamente le donne con patologie oncologiche con l’intento di aiutarle a ritrovare bellezza, vitalità, sicurezza e femminilità.
Fulcro dell’iniziativa è Vita, un turbante speciale creato da Mantero, azienda storica fondata a Como nel 1902 e specializzata nella seta: Vita è semplice da indossare e può essere annodato con pochi gesti. È un morbido abbraccio di seta, una vera e propria carezza che non irrita la cute delicata di chi affronta terapie farmacologiche molto impegnative.
Con il desiderio di creare una serie limitata di turbanti, La Tenda, celebre boutique meneghina di prêt-à-porter, ha scelto rose acquerellate che sbocciano con sapienti colpi di pennello: sono declinate in cromie calde che ricordano i colori della terra e scenari esotici, con tocchi di indigo e fucsia. Potete vederlo in anteprima nella foto qui sopra.
Grazie al prezioso contributo di La Tenda Milano e all’impegno profuso da Mantero, una parte del ricavato delle vendite dei turbanti – prezzo al pubblico 80 euro – sarà devoluto alla Onlus Salute allo Specchio.

I turbanti limited edition Mantero per La Tenda verranno presentati a Milano in occasione dell’edizione di Milano Moda Donna che sta per iniziare, con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana.
L’allestimento all’esterno della Boutique di via Solferino 10, nel cuore di Brera, trasformerà la via in una vera e propria galleria d’arte: dal 21 al 23 settembre, sarà infatti aperta al pubblico la mostra Donne ConTurbanti del fotografo Guido Taroni, mostra il cui obiettivo poetico fa emergere, attraverso 16 ritratti di donne, tutta la personalità di ognuna di loro. Donne che, pur non avendo affrontato in prima persona la malattia, si sono dimostrate uniche e speciali nel modo di indossare i turbanti Vita.
La mostra sarà arricchita da un nuovo esclusivo scatto che interpreta il turbante Vita nella fantasia realizzata in esclusiva per La Tenda: lo scatto verrà svelato il 20 settembre, in occasione della serata dedicata alla Vogue Fashion’s Night Out e all’inaugurazione della mostra.
E per raccontare il dietro le quinte della creazione della nuova fantasia svelandone il lato più squisitamente artistico, proprio in occasione della VFNO, La Tenda accoglierà, a partire dalle 18:30, una performance di live painting durante la quale una textile designer di Mantero mostrerà come prendono vita le fantasie che ritroviamo sul pregiato twill di seta di Vita.
L’evento proseguirà poi alle 19:30 con Lisa La Pietra, giovane soprano e ideatrice di Argia, progetto che prevede l’utilizzo della vocalità come tramite di emozioni. Attraverso alcuni brani tratti dalla tradizione operistica, una speciale performance di musica dal vivo accompagnerà tutti i presenti alla scoperta di quella che è la grande forza insita in ogni donna, in linea con il vero significato di Argia.
Sapete qual è il significato di questa parola? Illuminata.

Parola perfetta.
Perché è riuscire a vedere la luce ciò di cui ha bisogno chi affronta le patologie oncologiche.
E la luce passa anche attraverso la nuova estetica oncologica nonché attraverso tutto ciò che può trasmettere i valori della bellezza e della forza delle donne, sostenendo concretamente coloro che sono in cura e facendo ritrovare il desiderio di prendersi cura di sé.

Per questo Vita è un prodotto volutamente allegro e colorato, perché interpreta l’energia di tutte le donne, ne celebra la bellezza e ne valorizza la femminilità.

Bando al dolore e alle lacrime. Siamo Dee di Vita.

Manu

 

Qui trovate il sito di La Tenda Milano; qui il sito di Mantero; qui il sito del fotografo Guido Taroni; qui il sito del soprano Lisa La Pietra; qui il progetto Dee di Vita; qui la Onlus Salute allo Specchio con approfondimenti interessanti e importanti, per esempio a proposito dell’estetica oncologica.

 

 

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NOWGenerations fase 2, AdL porta la moda dalla passerella alla strada

Non è un segreto: amo la moda visceralmente e con tutta me stessa.
Amo la sua storia, amo studiare in che modo ha origine nella fervida immaginazione e nella fertile mente di uno stilista, amo osservare le forme che può assumere, amo vedere come interagisce con molti degli aspetti della nostra vita. Anzi, con quasi tutti gli aspetti della nostra vita.
Tuttavia, come ogni grande amore, anche il mio presenta dei lati oscuri.
Uno degli aspetti tipici della moda e che non apprezzo affatto è, per esempio, quella (spiacevole) tendenza a consumare tutto velocemente e, di conseguenza, quasi a fagocitare sé stessa.
Senza mai soffermarsi e, tra l’altro, togliendo anche a noi il tempo di concentrarci o approfondire.
Tutto questo è sempre esistito: per sua stessa natura, la moda parla del tempo in cui è concepita e dunque parla del presente. Magari diventa vintage nel caso di uno sguardo più ampio verso il passato, oppure avanguardia se ci proiettiamo nel futuro.
Ciò che rimprovero alla moda di oggi è la velocità assurda con cui tutto invecchia: una collezione diventa obsoleta nel giro di pochi mesi, in alcuni casi perfino nel giro di alcune settimane (come nel fast fashion, settore nel quale la permanenza dei capi in negozio è brevissima).
Agli stilisti non è concessa tregua: neanche il tempo di godere di un lavoro o di un successo e devono già proiettarsi sulla collezione successiva (magari anche sulle successive due o tre, tra capsule, limited edition, cruise collection e via discorrendo).
Parallelamente, a noi non viene concesso il tempo di goderne, di indossare i capi in maniera cosciente, perché è già ora di nuovi desideri. Questo è ciò che prevede il cosiddetto (e maledetto) consumismo.
Lo ripeto, a me tutto ciò non piace. Mi mette a disagio.
Vorrei avere il tempo di godere e di assaporare.
Il mio progetto A glittering woman è nato anche con tale finalità: questo spazio mi permette di avere il tempo di soffermarmi. Di dettare i miei tempi. Di scegliere. Di decidere. Di essere libera. Libera di seguire chi mi piace. Di continuare a seguire i progetti che mi piacciono e il loro evolversi nel tempo.

Sono dunque molto felice di parlarvi degli sviluppi del fashion show 2016 di Accademia del Lusso, scuola presso la quale ho il piacere e la gioia di insegnare: la sfilata che chiude l’anno, intitolata NOWGenerations, ha premiato i 18 migliori allievi ai quali è stata data la possibilità di presentare una piccola collezione.

Come avevo già raccontato in un precedente post, il titolo NOWGenerations fa riferimento al nucleo del progetto, ovvero al desiderio di narrare una bellezza priva di limiti temporali e generazionali.
La moda è stata vista come il mezzo privilegiato per esprimere un’idea di stile che può risplendere tanto sulle riviste patinate quanto per le strade: NOWGenerations ha voluto incarnare il presente che si mischia al passato e guarda al futuro, ha voluto raccontare le combinazioni e le contaminazioni che si armonizzano in una visione positiva della moda e della vita.
Ha raccontato la bellezza interiore e ha celebrato quella esteriore senza guardare al tempo che passa. Ha valorizzato e reso tutti protagonisti.

Ora, AdL desidera continuare a promuove il talento creativo delle nuove generazioni con un progetto artistico trasversale: a partire dal concept NOWGenerations, nasce l’idea di ispirarsi alle texture degli abiti creati dagli studenti per il fashion show e le superfici tessili diventano così la base di performance artistiche contemporanee in occasione della Vogue Fashion’s Night Out e della Milano Fashion Week.
Non è stata scelta la via dell’illustrazione di moda; si è preferito privilegiare un modo che fa letteralmente vivere le creazioni dei giovani designer.

Altro obiettivo ambizioso della nuova fase del progetto è quello di rendere la moda un’esperienza non elitaria pur ambendo a conservarne i tratti di unicità e originalità propri della sua dimensione migliore, quella artigianale.

Autore delle performance ispirate al concept NOWgenerations è Ascanio, unconventional street artist di origine cubana che crede nell’arte accessibile, visibile ai più e non chiusa in musei o gallerie, in grado di impreziosire le città includendone tutti i quartieri.
Ascanio non vuole solo interpretare in chiave artistica le creazioni dei designer emergenti di AdL, vuole esplorare e rivivere il mondo delle texture, dei decori, dei dettagli.
I suoi close-up sulle lavorazioni artigianali, filtrate attraverso la lente dell’arte di strada, trasformano le superfici tessili in veri e propri manifesti espressivi.

Come funzionerà in dettaglio il progetto?

In occasione della Vogue Fashion’s Night Out di Milano, martedì 20 settembre 2016 dalle 18 alle 23, AdL ha organizzato un evento Open Night nella sede di via Monte Napoleone 5.
Body painting, opere in mostra, incontro con l’artista: l’Open Night diventerà una tappa imperdibile della VFNO 2016 meneghina.

Il progetto continua in strada: le street art performance di Ascanio si svolgono anche live in zone chiave di Milano – come corso Corso, corso Sempione, zona Navigli, corso Buenos Aires e molte altre location – dal 13 al 24 settembre 2016. Le prime performance sono dunque iniziate.
L’artista riprodurrà le sue creazioni accompagnato dagli studenti di AdL e da modelle che indosseranno i capi. Un vero e proprio flashmob, insomma, per chi ama la moda, l’arte e tutto ciò che è espressione di creatività.

Ecco perché ho voluto parlarvi ancora una volta di NOWGenerations: questo sviluppo, questa fase 2 mi piace molto, come immaginerete, perché crea un legame tra la moda, la città e tutti noi.
E lo fa in un frangente – quello di Milano Moda Donna – che è importantissimo non solo per il settore moda ma per l’intera città, per molti aspetti.
Perché non mi stanco mai di sottolineare che, oltre a essere fenomeno di costume e specchio della società, la moda è fondamentale per il nostro Paese anche dal punto di vista economico, in quanto genera occupazione e posti di lavoro.
E perché altrettanto non mi stanco di sottolineare che la moda non riguarda solo gli abiti, ma è ovunque.
Anche e soprattutto nelle strade, così come dimostrano di aver ben compreso AdL e Ascanio attraverso questo progetto condiviso.

Manu

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui trovate il sito di Accademia del Lusso, qui la pagina Facebook, qui Instagram e qui Twitter.

Qui trovate l’evento sul sito di AdL e qui trovate la mappa degli eventi di street art: seguite la pagina Facebook e l’account Instagram che vi ho segnalato e che vengono costantemente aggiornati e troverete tutte le informazioni e i dettagli in tempo reale.

Qui trovate una gallery completa della sfilata NOWGenerations e qui trovate l’album dedicato alle creazioni di street art.

Qui trovate il sito di Ascanio.

Classe 1988, Ascanio si diploma nel 2007 all’Accademia di Belle Arti di Cuba con specializzazione in pittura e disegno. Nel 2008, si sposta all’Avana ed entra in contatto con l’ambiente artistico della capitale: partecipa a numerose mostre e arricchisce la propria produzione con l’utilizzo della tecnica serigrafica. Nel 2012, si trasferisce a Milano, città nella quale oggi vive e lavora. La naturale propensione al nuovo lo porta a interagire con il contesto e a collaborare con artisti internazionali sviluppando attività e progetti interdisciplinari: attraverso l’uso esclusivo del pennello e di tecniche tradizionali di pittura murale, Ascanio porta avanti uno stile particolare e riconoscibile. Nella sua opera non mancano tuttavia elementi innovativi e di sperimentazione: ama, infatti, coinvolgere i passanti e gli interessati alla realizzazione dei suoi lavori in strada, invitandoli a partecipare e a condividere l’esperienza creativa.

Io & AdL: qui trovate il racconto dettagliato della sfilata NOWGenerations; qui trovate il racconto della sfilata dello scorso anno; qui trovate l’incontro organizzato con Agatha Ruiz de la Prada.

 

 

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