I’m dreaming of… a new WHITE edition!!!

Le vacanze sono finite e siamo tornati alle nostre abituali occupazioni: alcuni sono contenti, altri un po’ meno. Io faccio parte dei primi, sono curiosa di scoprire cosa ci riserverà il nuovo anno e trovo che, dopo un po’, le vacanze mi facciano male: mi fanno perdere il ritmo. Le festività mi scombussolano, mi sembra di vivere in una sorta di bolla che rende tutto ovattato. Tra l’altro, la moda è in grande fermento: a Firenze è in corso il Pitti mentre il capoluogo lombardo si prepara ad accogliere due manifestazioni importanti, Milano Moda Uomo e il salone White. Dunque, archiviate le canzoncine natalizie in stile I’m dreaming of a White Christmas, ho deciso di coniare un nuovo jingle: I’m dreaming of a new White edition!

White Milano è una miniera per chi è alla ricerca di materiale nuovo. L’edizione di settembre 2013 ha avuto numeri piuttosto impressionanti: 440 espositori, oltre 12.000 compratori e 17.000 visitatori, con oltre un migliaio di addetti stampa provenienti da ogni paese. White ha dunque rafforzato la sua posizione tra i saloni più importanti del settore moda.

Grazie alle numerose manifestazioni organizzate nell’ambito di White Milano, grande successo e grande attenzione sono stati tributati lo scorso settembre a due nomi emergenti. La designer Ludovica Amati, al suo esordio sulle passerelle milanesi, è stata la protagonista di un evento organizzato nella suggestiva cornice del Castello Sforzesco: il suo fashion show è stato una vera e propria performance, resa ancora più preziosa dall’esibizione live di Joana Preiss, artista dalla voce intensa. Lucio Vanotti è stato invece il vincitore di White Inside 2013 e ha conquistato la giuria composta da addetti ai lavori: nato nel 1975 e diplomato all’Istituto Marangoni di Milano, si può definire un designer concreto, in quanto il suo modo di concepire la moda è razionale ed essenziale e lo porta a evitare tutto ciò che è superfluo.

La sfilata di Ludovica Amati per la P/E 2014 organizzata da White Milano
La sfilata di Ludovica Amati per la P/E 2014 organizzata da White Milano

White Milano riaprirà le sue porte dall’11 al 13 gennaio con 150 espositori internazionali. L’edizione, dedicata alle collezioni uomo e alle pre-collezioni donna per l’autunno – inverno 2014/15, è il risultato di una intensa attività di scouting improntata all’internazionalità e all’innovazione.

A testimoniare il carattere originale della manifestazione è la sezione all’insegna dello streetwear nata dalla collaborazione con Jacopo Pozzati e Marco Evangelisti, titolari degli store di nuova generazione Bottega Backdoor e La Ferramenta: il progetto catalizzerà linguaggi differenti, mixando accenti scandinavi e passione per il made in Italy. Ritorna a White Milano anche la selezione fatta da Wok Store: Federica Zambon e Simona Citarella, instancabili anime del concept store meneghino, porteranno all’interno dell’area denominata Wok Room quindici marchi tra i più innovativi del panorama fashion internazionale.

In quest’area ci saranno due presenze che mi incuriosiscono notevolmente. La prima presenza è quella di Julian Zigerli, giovane designer che è stato scelto da Giorgio Armani per sfilare all’Armani Teatro in occasione della settimana della moda: sono stata invitata alla sfilata e non vedo l’ora di vedere le creazioni di questo talento in grado di attirare l’attenzione di uno dei re della moda, nonché di poterle poi toccare e visionare grazie a Wok Room. La seconda presenza è quella di Lucio Vanotti, il vincitore dell’Inside White Award di cui vi ho parlato qui sopra: Lucio torna con una collezione dedicata all’uomo e indaga nuove lunghezze, dimensioni e silhouette. Questa continuità, questo voler seguire il percorso degli stilisti lanciati è una caratteristica di White che mi piace molto.

Un’immagine della collezione Lucio Vanotti P/E 2014 con la quale lo stilista ha vinto il premio Inside di White Milano<span style="font-size: 13px; line-height: 19px;"> </span>
Un’immagine della collezione Lucio Vanotti P/E 2014 con la quale lo stilista ha vinto il premio Inside di White Milano 

Un’area di White Milano è pensata per DaTE, rassegna delle collezioni di ottica internazionali: tiene fede al suo carattere avantgarde la selezione del Basement. Riconfermano la loro presenza anche i designer di A.I. showroom, rassegna nata in seno ad AltaRoma, e ci sarà spazio come sempre per White Beauty, l’area dedicata alla profumeria artistica e alla cosmesi. Sono di altissimo profilo i brand protagonisti delle aree speciali di White Milano: cito tra tutti KTZ Kokon To Zai, special guest del salone, uno dei brand più in voga del momento per la grande modernità di linguaggio, capace di coniugare moda e musica.

Meo Fusciuni al White Milano di settembre 2013: quella dell’<em>aromatario</em> è una presenza consolidata nella sezione Beauty
Meo Fusciuni al White Milano di settembre 2013: quella dell’aromatario è una presenza consolidata nella sezione Beauty

Voglio sbilanciarmi con una piccola previsione: a mio avviso, tre aree catalizzeranno una forte attenzione.

La prima area è quella dedicata a Japanproxy, distributore internazionale del made in Japan, indipendente, di ricerca, fortemente orientato alla cura del design e alla qualità dei materiali: porterà al salone 18 marchi del design nipponico, spaziando dalle collezioni di abbigliamento, alle calzature, alle linee di accessori. Sarà un vero e proprio salto nella cultura del Sol Levante, salto che porterà a White Milano anche proposte di design, come lampade e oggettistica. Per celebrare questo progetto, fortemente voluto dal governo giapponese, sabato 11 gennaio è attesa la visita del vice ministro dell’economia Midori Matsushima, presente anche per inaugurare il nuovo showroom nipponico JP Home che ospita alcuni brand di ricerca presenti a White. Lo spazio allestito da White Milano sarà a mio avviso un imperdibile momento d’incontro con lo stile e la cultura di un paese in forte evoluzione: durante la visita del vice ministro, il salone ospiterà una degustazione di alta gastronomia con cuochi venuti appositamente da Tokyo e una performance a metà strada tra la musica tradizionale giapponese e la musica elettronica, eseguita dal duo Sayaconcept. Ho già confessato precedentemente il mio debole per il Giappone e, quando ho ricevuto l’invito per tale inaugurazione, ho accettato con grande entusiasmo: appuntamento, dunque, a sabato.

La seconda area è quella che ospiterà il progetto “Shades of a gentleman”. Cesare Cunaccia, editor at large di Vogue Italia e L’Uomo Vogue, è protagonista di un progetto espositivo che unisce arte e moda: le intense atmosfere del fotografo Mustafa Sabbagh raccontano la creatività dell’eclettico giornalista, esperto di moda, costume, arte e design, che ha disegnato una collezione di occhiali da uomo in corno naturale indiano, realizzati artigianalmente in collaborazione con Boudoir, galleria ottica di Venezia (qui maggiori dettagli). Cesare Cunaccia è particolarmente in vista, ultimamente, anche per aver fatto parte della giuria del programma televisivo “Fashion Style”, talent show di moda targato La5.

Cesare Cunaccia in “Shades of a gentleman”, progetto molto atteso proposto da White Milano
Cesare Cunaccia in “Shades of a gentleman”, progetto molto atteso proposto da White Milano

La terza area è quella che ospita WOW White On Web, curata da esperti del settore come Federico Poletti, Stefano Guerrini (momento di orgoglio personale, visto che entrambi sono ideatori, tra le altre cose, di alcuni progetti per i quali ho anch’io l’onore di scrivere) e Peter Cardona, insieme alla fotografa Giorgia Polo e all’illustratore Marco Puccini. Per l’occasione, lo spazio diventa un set fotografico: per la prima volta, tutti gli espositori sono chiamati ad individuare tra le loro collezioni i must have della stagione coi quali verranno realizzati still life di prodotto e total look, con l’intervento di esperti di moda e giovani laureati in marketing digitale.

Dimenticavo di parlare del catalogo ufficiale: dopo gli scatti carichi di intensità di Stefano Guindani per l’edizione dello scorso settembre, è la volta delle fotografie artistiche firmate dal fotografo Mustafa Sabbagh, che dunque non si ferma al progetto con Cesare Cunaccia.

“White continua il processo di cambiamento iniziato un anno fa, volto ad avvicinarsi al linguaggio del consumatore finale, che oggi ha una potente arma di comunicazione per esprimere le sue preferenze : i social.” Credo che Francesca Cella, direttore commerciale di White Milano, abbia assolutamente ragione, su tutti i fronti.

Manu

 

Per approfondire:

Qui il sito di White Milano, qui la pagina Facebook, qui Twitter e qui il canale Vimeo.

Qui tutti i dettagli e una preview dei brand presenti all’edizione gennaio 2014.

 

Io & White Milano:

Articolo sull’edizione di giugno 2013, qui

Conferenza stampa edizione settembre 2013, qui

Meo Fusciuni, uno dei nomi storici di White Beauty, qui

La sfilata di Ludovica Amati al Castello Sforzesco, qui

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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