Preziosi di Carta tutti da scoprire in una mostra a Milano

Ieri, in una bellissima e tiepida serata milanese, sono stata a un evento estremamente interessante: alla Galleria Rossini, ottimo indirizzo per quanto riguarda il gioiello contemporaneo, è stata inaugurata una mostra interamente dedicata al gioiello d’artista in carta.

Questa mostra riscuote il mio interesse e la mia approvazione per la sua stessa essenza e per due motivi ben precisi.

Il primo motivo è che adoro la carta: da buona nativa analogica quale sono, riconvertita solo in un secondo tempo al digitale, la carta resta per me lo strumento principe per quanto riguarda la divulgazione di cultura e sapere.
Sono tra coloro che hanno divorato tonnellate di libri, che hanno avuto la tessera di tutte le biblioteche possibili, che hanno la casa piena non solo di libri ma anche di vecchie riviste, che immergono il naso in un libro appena comprato per aspirare il profumo – unico – della carta stampata.
Il mio lavoro è la comunicazione e scrivere è una parte importante: ho avuto l’immenso onore di vedere il mio nome sotto tanti articoli in magazine e riviste digitali, ma nulla è paragonabile alla soddisfazione che ho provato quando ho visto il mio nome stampato sulle pagine dei giornali cartacei. Leggi tutto

Alba Folcio, la bellezza genera bellezza, dal gioiello all’arte, senza confini

Pur essendo sempre disposta a mettermi in discussione, esistono questioni sulle quali ho invece opinioni ben salde e difficilmente modificabili: in questi casi, risulto ostinatamente e irriducibilmente convinta, cocciuta come un mulo.

Per esempio, sono fermamente convinta del fatto che solo chi ha la bellezza in sé – come inclinazione naturale e come educazione sentimentale e culturale – sia in grado di restituire altra bellezza.

Più vado avanti e più incontro persone che confermano la mia teoria e oggi desidero parlarvi di una di tali persone: vi prego, fatemi dono di un po’ del vostro tempo e vi racconto tutto, per bene e con ordine.

Come ho narrato in altri post, dal 2014 sono tra i media partner del concorso Ridefinire il Gioiello e, a ogni edizione, attribuisco un premio a un vincitore da me scelto, premio che consiste in un articolo di approfondimento.

Ridefinire il Gioiello è un progetto nato nel 2010 da un’idea dalla curatrice Sonia Patrizia Catena: negli anni è diventato un importante punto di riferimento nella sperimentazione materica sul gioiello contemporaneo e d’arte nonché un’interessante vetrina per artisti e designer.

È un progetto itinerante che promuove creazioni esclusive, selezionate dalla giuria e dai partner per aderenza al tema, ricerca, innovazione, originalità ideativa ed esecutiva: gioielli tra loro molto diversi per materiali impiegati vengono dunque uniti da un’unica tematica e per l’edizione 2016/2017 tale tematica è stata quella di libri, racconti e poesie.

I monili sono stati chiamati a diventare parole preziose, piccoli libri d’artista indossabili: frasi oppure versi sono diventati materia tangibile in grado di incantare, sorprendere, meravigliare e conquistare.

Dal 22 al 28 marzo, la sesta edizione di Ridefinire il Gioiello è stata ospite presso lo Spazio Seicentro di Milano dove sono stati presentati 41 gioielli inediti, progettati da artisti italiani e stranieri: durante la serata inaugurale, sono stati proclamati i vincitori selezionati da ogni partner.

Per quanto riguarda me, posso dire di aver accuratamente preso visione di tutti i gioielli e di aver fatto la scelta non senza difficoltà: come sempre, infatti, ho trovato parecchi lavori interessanti e, dunque, non è stato facile decidere.

Eppure, da subito, ho ristretto la selezione ad alcuni pezzi e, alla fine, mi sono lasciata guidare da diversi criteri inclusi cuore, emozione e istintività, presupposti che – a mio umile avviso – devono oggi condurci nella scelta di un monile contemporaneo. Leggi tutto

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