Milano Fashion Week: Grinko FW 15 – 16

Sono una persona decisamente estroversa e per questo motivo molti credono che sia facile guadagnare la mia simpatia.

Niente di più sbagliato: in realtà, giovialità a parte, sono severa, prima di tutto con me stessa e poi anche con gli altri. Diverse persone mi definiscono impegnativa (qualcuno anche rompiscatole).

Non è facile né guadagnare la mia amicizia (sebbene io parli volentieri con tutti e abbia rapporti cordiali con moltissime persone) né il mio apprezzamento dal punto di vista lavorativo e, tra l’altro, non permetto che l’amicizia offuschi un giudizio professionale.

Quindi, quando nei miei post leggete del mio personale innamoramento per stilisti e designer, sappiate che prima di tutto c’è l’apprezzamento del loro lavoro: se li giudicassi solo brave e simpatiche persone, mi limiterei a cercare di guadagnarmi la loro amicizia e andare a bere un caffè insieme.

Purtroppo, esistono poi casi di persone bravissime dal punto di vista professionale che però non mi piacciono dal lato umano. Se lavoro per altri, diciamo che abbozzo e faccio prevalere la professionalità; se scrivo qui, però, decido io e allora pretendo il pacchetto completo, ovvero semaforo verde su umanità e professionalità. Lo so, sono una rompiscatole – ve l’avevo detto.

Sergei Grinko è tra coloro che mi piacciono a 360°, come persona e come stilista, per questo lo seguo assiduamente attraverso A glittering woman. Ho imparato a conoscerlo stagione dopo stagione, mi piace osservarlo e cercare di leggere qualcosa di lui attraverso ciò che fa.

Dal punto di vista personale, apprezzo Sergei anche attraverso le persone che a sua volta sceglie. Com’è quel detto? “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”: ecco, appunto.

Per le sue sfilate, Sergei ha spesso avuto il coraggio di scegliere persone che non rispondono ai cosiddetti canoni classici della perfezione: infischiandosene di ciò che va per la maggiore, lo stilista ha preferito donne dalla personalità così forte da essere capaci di far realmente vivere i suoi abiti.

Per esempio, ricordo come se fosse ieri la sfilata del 28 febbraio 2012: Sergei fece indossare alcuni capi della collezione autunno / inverno 2012 – 2013 a Benedetta Barzini e Viktoria Modesta.

Benedetta Barzini, classe 1943, è una delle poche donne alle quali do il titolo di icona: col suo volto dalla bellezza antica ha avuto una lunga carriera come modella ed è tuttora richiesta. Giornalista e docente, è stata amica di artisti del calibro di Salvador Dalí e Andy Warhol.

Ho avuto la fortuna di conoscerla di persona e posso dire che emana una sorta di luce: mi ha fatto una certa soggezione e non per il suo atteggiamento – è gentilissima – ma per ciò che io ho riconosciuto in lei. A 72 anni, non fa nulla per nascondere le sue rughe e sulla passerella di Sergei mi apparve fulgida come una stella.

Benedetta Barzini per Sergei Grinko, FW 12 – 13
Benedetta Barzini per Sergei Grinko, FW 12 – 13

Viktoria Modesta, splendida artista, cantante e modella di origini lettoni, ha vissuto la sua infanzia tra gli ospedali sopportando 15 operazioni a causa di un incidente subito alla nascita: a 20 anni, stanca di tutto ciò, ha volontariamente deciso per l’amputazione sotto al ginocchio della gamba sinistra.

Non ha accettato il ruolo di vittima e, anziché auto-compatirsi, da quella drammatica esperienza ha tirato fuori una nuova vita fatta di piena espressione personale realizzata attraverso la sperimentazione di diverse forme artistiche.

Quel 28 febbraio, Viktoria concluse la sfilata di Sergei esibendosi in un brano del suo repertorio di cantante: naturalmente, indossava uno splendido – e impegnativo – abito dello stilista

In seguito, ebbi l’occasione di ammirare e toccare l’abito: Sergei mi fece notare quanto fosse pesante per via del corpetto interamente lavorato con lucide gocce di silicone. Inoltre, lo spacco dell’abito era proprio sulla sinistra, il lato della gamba amputata.

Due vere lady di ferro per Sergei: ecco perché scrivo che ho imparato ad apprezzarlo anche attraverso le persone che sceglie.

Viktoria Modesta per Sergei Grinko, FW 12 – 13
Viktoria Modesta per Sergei Grinko, FW 12 – 13

Dal punto di vista lavorativo, Sergei mi ha conquistata grazie ai suoi riferimenti all’umana creatività in tutte le sue forme, dalla letteratura alle arti figurative, e grazie alla sua notevole capacità di interpretare appieno la realtà che ci circonda: sono affascinata da come e quanto riesca a trasformare i lati oscuri in punti di forza amalgamando gli stimoli che capta.

La sua collezione per il prossimo autunno / inverno 2015 – 2016 è una chiara dimostrazione di questa sua capacità: Grinko le dà il nome di Pride and Prejudice, orgoglio e pregiudizio, ma il riferimento non è all’omonimo e famoso romanzo di Jane Austen, bensì alla visione che Sergei ha della nostra società che lui vede divisa in “cacciatori e prede”.

Il designer infatti osserva i più recenti fatti avvenuti in molte parti del mondo e, sebbene lo faccia con un taglio ironico, il suo messaggio vuole essere un monito alla cautela: l’uomo vuole dominare i propri simili e la Natura, ma, spesso, non ricordiamo che, in verità, è la Natura a dominare e a sovrastare tutti noi.

Chi è, dunque, il cacciatore? E chi la preda?

Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (mio scatto)
Grinko FW 15 – 16 (mio scatto)
Grinko FW 15 – 16 (mio scatto)
Grinko FW 15 – 16 (mio scatto)
Grinko FW 15 – 16 (mio scatto)
Grinko FW 15 – 16 (mio scatto)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16 (foto Valentina Fazio)

La maison Grinko esprime il proprio punto di vista attraverso un’esplosione multicolore – grigio, rosa, verde militare – che lascia però spazio anche a un lato oscuro fatto di nero talvolta accostato al bianco.

I tagli sono precisi e le forme sono geometriche, architettoniche e strutturate sebbene il risultato finale sia fluido.

E, ancora una volta, sulla passerella è arrivata Viktoria Modesta, musa dello stilista.

Bellissima come sempre, ha indossato stavolta un abito corto che le sfiorava le ginocchia lasciando vedere la protesi trasparente con tanto di… scheletro interno.

Grinko FW 15 – 16: Viktoria Modesta (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16: Viktoria Modesta (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16: Viktoria Modesta (mio scatto)
Grinko FW 15 – 16: Viktoria Modesta (mio scatto)
Grinko FW 15 – 16: Viktoria Modesta (mio scatto)
Grinko FW 15 – 16: Viktoria Modesta (mio scatto)
Grinko FW 15 – 16: lo stilista Sergei (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16: lo stilista Sergei (foto Valentina Fazio)
Grinko FW 15 – 16: in backstage, Sergei e Viktoria (mio scatto)
Grinko FW 15 – 16: in backstage, Sergei e Viktoria (mio scatto)
Grinko FW 15 – 16: in backstage, dettagli delle stampe (mio scatto)
Grinko FW 15 – 16: in backstage, dettagli delle stampe (mio scatto)
Grinko FW 15 – 16: il dettaglio dell’uccellino in plastica lucida presente su molti capi e accessori (mio scatto)
Grinko FW 15 – 16: il dettaglio dell’uccellino in plastica lucida presente su molti capi e accessori (mio scatto)

Audace Viktoria.

Coraggiosa. Provocante.

Siete scandalizzati? Io no.

Sono affascinata da questa stupenda creatura che non ha paura di mostrarsi al mondo e che è l’emblema della moda e della visione di Sergei.

Quando affermo che la moda è linguaggio e comunicazione, penso a stilisti come lui, un uomo e un professionista che sa dare voce alle inquietudini e ai dubbi di oggi.

Manu

 

 

 

Per maggiori informazioni e per approfondire:

Qui il sito di Sergei Grinko, qui la sua pagina Facebook, qui Instagram e qui Twitter

Se volete leggere i miei articoli sulle precedenti collezioni di Sergei Grinko: qui la collezione primavera / estate 2015, qui la collezione autunno / inverno 2014-15, qui la collezione primavera / estate 2014, qui la collezione autunno / inverno 2013-14

La sezione New Talents del sito della Camera Nazionale della Moda dove potete trovare anche Sergei Grinko: qui

Se volete saperne di più di Viktoria Modesta, qui trovate il suo sito.

 

 

 

 

Le foto di questo post sono state realizzate da me e Valentina Fazio secondo i crediti dettagliati sotto ognuna.

Se vi piacciono le foto scattate dalla mia bravissima amica, qui trovate il suo Tumblr, qui il suo account Instagram e qui il suo blog.

 

 

 

 

 

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Manu

Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web. Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce. Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi. Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore. Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere. Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.

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