A proposito del mio compleanno e della reciprocità…
E siamo a quota sei.
Ebbene sì, con oggi, 26 novembre 2018, sono sei i miei compleanni festeggiati qui, attraverso A glittering woman, lo spazio web al quale tengo molto e che curo con grande passione.
Quindi, per prima cosa… me lo permettete? Ma sì, dai, tanti auguri a me 🙂 🙂 🙂
Di solito, A glittering woman non vede me come protagonista diretta o esclusiva: durante tutto l’anno, infatti, i protagonisti sono i talenti che sostengo, in ogni ambito, e fa eccezione solo il 26 novembre, giorno in cui il post che pubblico è dedicato a me stessa.
Da glittering woman a birthday woman… solo per un giorno… naturalmente 😉
È diventata una piccola tradizione, l’unica occasione in cui mi metto al centro: questi post sono un modo per raccontare qualcosa di me e della fase che sto vivendo e il tutto è accompagnato dalle foto di alcune delle esperienze che ho vissuto nel corso dell’anno.
Il primo anno, il 2013, è stato quello della gioia mista a una vena di malinconia; il secondo anno è stato invece quello della sindrome da pallina da flipper.
Il 2015, il terzo anno, ho parlato della teoria del kintsugi; il quarto anno, il 2016, ho invece parlato di gratitudine.
Lo scorso anno, il 2017, è stata la volta della consapevolezza.
E proprio dallo scorso anno, ho deciso di usare foto che vengono direttamente ed esclusivamente dal mio account Instagram: è il social network che attualmente prediligo, quello che mi diverte di più, quello che mi aiuta a esprimermi meglio, quello che mi permette di fare gli incontri più interessanti.
Molto di ciò che condivido passa conseguentemente da Instagram (e sempre meno da Facebook) e pertanto, volendo fare una gallery che raccontasse il mio ultimo anno, è stato naturale pescare da lì.
E così sarà anche quest’anno, con una differenza, però: mi piace rompere le tradizioni ed è ora di rompere anche quella legata al mio compleanno.
E così, se finora il post del compleanno è stato dedicato a me stessa, quest’anno voglio invece dedicarlo a tutte le persone che fanno parte della mia vita, a tutte le persone che mi sono state vicine da un punto di vista umano e personale ma anche professionale, condividendo progetti e percorsi.
Vedrete foto in due, in gruppo, in una folla: io e gli altri, insomma!
Io che nel tempo ho imparato l’importanza di stare bene da sola; io che, proprio per questo motivo, ancor di più amo gli altri, ne ho bisogno e li reputo importanti. Imparando però a scegliere.
E infatti, parlando di scelte, devo dire che le persone di cui sempre più mi circondo sono a me legate da continuità e reciprocità, ovvero i due valori nei quali credo quando si parla di rapporti di qualsiasi tipo.
Tuttavia, prima di lasciare spazio alle foto, vorrei dire alcune cose giusto a proposito di continuità e reciprocità.
L’amicizia (mi riferisco sia a quella vera sia a quella virtuale inventata da Facebook…) non si nutre necessariamente o esclusivamente di vicinanza e quotidianità.
L’ho capito e imparato crescendo: si può vivere anche a svariati chilometri di distanza riuscendo di conseguenza a vedersi di persona poche volte l’anno, eppure si può avere comunque sintonia, complicità e armonia a tal punto che – quando finalmente ci si incontra – è come se ci si fosse visti giusto il giorno prima.
Però, se non necessariamente di vicinanza e quotidianità, l’amicizia si nutre invece di continuità e più ancora di reciprocità; si nutre di spontaneità, di sincerità, di verità, di slancio gratuito e disinteressato, di voglia autentica di stare insieme, di scambio reciproco, appunto, equilibrato e senza calcolo.
E con l’espressione “scambio reciproco ed equilibrato” non intendo andare a definire un egoistico e millimetrico scambio di dare e avere finalizzato a chissà che cosa, scrupolosamente misurato al grammo, bensì uno scambio di energie e di positività che racchiuda entrambi i soggetti in un circolo senza fine, continuo nel tempo (anche se non quotidiano) e reciproco, ricaricando entrambi e mettendoli in condizione di continuare a dare e a donarsi.
Tra l’altro, oggigiorno, proprio la tecnologia ci aiuta – se usata in modo virtuoso – quanto a continuità e reciprocità, offrendoci tanti mezzi per essere accanto agli amici (soprattutto quelli geograficamente lontani) anche con piccoli gesti come un messaggio o un commento.
Sapete, spesso taccio davanti a tentativi più o meno goffi e più o meno sofisticati (ma tutti ugualmente sfacciati) di mero sfruttamento da parte di qualcuno, ma le persone che così si comportano non dovrebbero sottovalutarmi né confondere la mia gentilezza – e la mia disponibilità – per ingenuità o, ancora peggio, per stupidità.
Non sono affatto stupida, mi accorgo di molte più cose di quante ne vada sottolineando (perché semplicemente considero tempo perso il fatto di impegnarmi a sottolineare cose negative): se spesso taccio, dunque, è solo per educazione, anch’essa da non confondere con la stupidità.
Vorrei pertanto dire a queste persone che è perfettamente inutile che si facciano vive con richieste orientate a soddisfare il loro esclusivo tornaconto quando non ci si sente da tempo immemorabile (e spesso a freddo, di punto in bianco, senza nemmeno la cortesia di due parole di introduzione e quanti begli esempi avrei da fare a tal proposito!): lo ripeto di nuovo, credo nella continuità e nella reciprocità e detesto – come tutti, credo – avere la spiacevole sensazione di essere usata.
Per giunta, a mia volta ho il buongusto di usare la stessa accortezza nei confronti del mio prossimo ed evito accuratamente di cimentarmi in operazioni di chiaro e palese opportunismo, soprattutto quando io stessa mi comporto da desaparecida (e chiedo scusa per l’uso ironico e dunque un po’ improprio del termine).
Adesso basta, però, stop, non voglio che vi sia negatività in questo post!
E anzi chiedo scusa a coloro che, pur facendo parte della mia vita (eccome!), non sono qui solo perché quest’anno non abbiamo avuto occasione di fare una foto insieme.
Per fortuna, amicizia e reciprocità vanno ben oltre Instagram e i social… e io ne sono assolutamente conscia, credetemi!
Allora buon compleanno a me e grazie a tutti coloro che mi donano amicizia, collaborazione, lealtà, tempo, attenzione.
In modo limpido e sincero, non quotidiano (anche perché è difficilmente realizzabile e lo so) ma reciproco e continuato.
Manu ♥
♥ Un ringraziamento specialissimo a Enrico,
mio meraviglioso compagno di vita sempre presente, sempre al mio fianco ♥
Un post condiviso da Emanuela Pirré (@aglitteringwoman) in data:
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Manu
Mi chiamo Emanuela Pirré, Manu per gli amici di vita quotidiana e di web.
Sono nata un tot di anni fa con una malattia: la moda. Amo la moda perché per me è una forma di cultura, una modalità di espressione e di comunicazione, un linguaggio che mi incuriosisce.
Scrivo e creo contenuti in ambito editoriale, principalmente proprio per la moda. Insegno (Fashion Web Editing, Storytelling, Content Creation) in due scuole milanesi.
Vivo sospesa tra passione per il vintage e amore per il futuro e sono orgogliosa della mia nutrita collezione di bijou iniziata quando avevo 15 anni. Per fortuna Enrico, la mia metà, sopporta (e supporta) entrambe, me e la collezione, con pazienza e amore.
Oltre a confessare un'immensa curiosità, dichiaro la mia allergia a pregiudizi, cliché, luoghi comuni, conformismo e omologazione. Detesto i limiti, i confini, i preconcetti – soprattutto i miei – e mi piace fare tutto ciò che posso per superarli. La positività è la mia filosofia di vita: mi piace costruire, non distruggere.
Moda a parte, amo i viaggi, i libri e la lettura, l'arte, il cinema, la fotografia, la musica, la buona tavola e la buona compagnia. Se volete provare a diventare miei amici, potete offrirmi un piatto di tortellini in brodo, uno dei miei comfort food. Oppure potete propormi la visione del film “Ghost”: da sognatrice, inguaribile romantica e ottimista quale sono, riesco ancora a sperare che la scena finale triste si trasformi miracolosamente in un lieto fine.
“Grazie zia Manu per aver messo anche la mia foto con lo zio Enrico e te, alla presentazione del libro della zia Flo, in cui faccio l’apostrofo.” cit.Lucy🐶🐾💖🐾
Lucy cara,
Questo tuo messaggio mi ha fatto brillare gli occhi di gioia!
Come avresti potuto non esserci? Tu sei l’Apostrofo più importante e prezioso che io abbia mai conosciuto.
Ti mando una carezza affettuosa su quel meraviglioso musino che ti ritrovi e su quel naso a forma di cuore che mi fa impazzire.
E un abbraccio anche al tuo papy umano… naturalmente 😉
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“Grazie zia Manu per aver messo anche la mia foto con lo zio Enrico e te, alla presentazione del libro della zia Flo, in cui faccio l’apostrofo.” cit.Lucy🐶🐾💖🐾
Lucy cara,
Questo tuo messaggio mi ha fatto brillare gli occhi di gioia!
Come avresti potuto non esserci? Tu sei l’Apostrofo più importante e prezioso che io abbia mai conosciuto.
Ti mando una carezza affettuosa su quel meraviglioso musino che ti ritrovi e su quel naso a forma di cuore che mi fa impazzire.
E un abbraccio anche al tuo papy umano… naturalmente 😉
A presto,
Vostra Manu