La primavera (in tutti i sensi) di Giulia Rositani
Giorni fa, varcando il portone di casa per iniziare una nuova giornata, ho avuto una sensazione ben precisa: l’aria era cambiata e le mie narici si sono riempite di un odore diverso, più leggero e sottile.
Non so spiegare bene quell’odore né so dargli un nome: è semplicemente l’odore che, per me, segnala l’arrivo della primavera.
Ogni anno, lo percepisco e lo annuso come se fossi una bestiola che si risveglia dopo il lungo letargo.
Ogni anno, da quel momento, qualcosa cambia: la primavera e la rinascita che essa porta con sé è così forte che è ben identificabile perfino a Milano e, tra asfalto e cemento, sbucano prepotenti i segnali della nuova vita, come la forsizia che fiorisce gialla in cespugli disseminati per tutta la città.
Immancabilmente, mi tornano in mente versi di poesie studiate a scuola e ce n’è una alla quale sono particolarmente affezionata.
“C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico: io vivo altrove e sento che sono intorno nate le viole”: sono i versi iniziali di una poesia di Giovanni Pascoli, L’aquilone. La sento talmente mia che, ancora oggi, a distanza di anni, la ricordo distintamente.
Voglia di poesia, di leggerezza, di spensieratezza; voglia di colore, di rinnovata bellezza, di gioia di vivere; per me la primavera è questo e mi porta al bisogno di circondarmi di persone come Giulia Rositani. Leggi tutto