100 happy days: parte 3, ho vinto la sfida con me stessa

Ultimamente ho spesso in mente un vecchio adagio che dice “un dolore condiviso è dimezzato, mentre la felicità condivisa è raddoppiata”.

Più passa il tempo e più mi accorgo che è proprio così, come in una sorta di osmosi. Anche per questo mi è piaciuto partecipare al gioco 100 happy days, perché mi sono resa conto che aver condiviso i miei momenti felici ha fatto bene a me e talvolta perfino anche ad altre persone.

Alla fine ce l’ho fatta, sono arrivata al mio centesimo giorno felice: in cosa consiste il gioco-sfida? Nel trovare in ogni giorno un momento che ci abbia resi felici, rappresentandolo attraverso una foto da condividere sui social network.

Sapete, 100 happy days non mi ha affatto delusa in quanto l’ho affrontato – credo – con le aspettative giuste: non credevo, infatti, che mi avrebbe cambiato la vita, mi aspettavo solo un buon esercizio. Così è stato: come ho già scritto in precedenza, se facciamo attività fisica per rendere il nostro corpo più tonico e scattante, perché non fare altrettanto col buonumore e l’ottimismo, perché non allenare anche loro?

Oggi sono ancora più convinta che sia cosa utile e credo che il giochetto mi abbia insegnato alcune cose utili: essere più comprensiva con me stessa, darmi tregua, perdonarmi un po’ di più, tormentarmi di meno, non imputarmi sempre tutte le colpe, tirare il fiato. Leggi tutto

Hunger issue 5: Rankin e i suoi Rivoluzionari

Non è un mistero per coloro che mi conoscono: detesto cordialmente convenzioni, conformismo, omologazione.
Odio le cose tipo “facciamolo perché lo fanno tutti”.
Fin da ragazzina, la mia ammirazione è sempre andata agli eroi al contrario, a quelli che hanno avuto il coraggio di sovvertire i sistemi e di buttare all’aria le regole preconfezionate e obsolete.
Sono quindi molto felice di annunciare che Hunger, rivista che ammiro, dedica la sua prossima uscita al concetto di rivoluzione.

The Hunger è una rivista semestrale creata dal fotografo, regista, editore britannico Rankin.
Lanciata nel novembre 2011, Hunger vuole fornire una nuova piattaforma espressiva a tutti coloro che possiedono uno spirito creativo, con la finalità di produrre innovazione e senza scendere a compromessi.
Tramite una serie di collaborazioni con talenti emergenti del mondo dell’arte, della moda e dell’editoria, Hunger è alla costante ricerca del progresso culturale e dell’originalità.
La rivista è affiancata da Hunger TV, un sito web innovativo, ricco di video, interviste, approfondimenti e film correlati agli articoli della rivista, oltre a una serie di articoli su altri personaggi famosi e anteprime dei numeri futuri.
Ho già dedicato un precedente post a Hunger, a Rankin e a un suo video che ha visto protagoniste la modella Cara Delevingne e la cantante Rita Ora (potete rileggerlo qui). Leggi tutto

Cara Delevingne e Rita Ora: il video Facemelt – The Remix per Hunger TV

Lo confesso subito: ho un grande debole per Cara Delevingne.

Penso che Cara sia una delle poche – se non l’unica – tra le giovani top model a poter far rivivere i fasti degli Anni Ottanta, quando le modelle erano le protagoniste quasi assolute: non possiede solo fisico e portamento, ma anche carisma e carattere.

Inoltre non ha paura di giocare con la sua immagine e non è ossessionata dalla mania di apparire sempre perfetta come invece accade ad altre sue colleghe: fa le smorfie, scherza, è ironica.
Non si crede una dea irraggiungibile.

Ecco perché mi sono subito incuriosita quando un’amica da Londra mi ha segnalato l’anteprima di un video in cui appare Cara.
E che video: parliamo di un progetto di Rankin, fotografo nonché Editor in Chief della rivista The Hunger.
Insomma, due talenti squisitamente britannici che si incontrano. Leggi tutto

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