Cartoline da Milano al tempo di Instagram / PARTE 3

A volte ritornano: capita con le persone, coi ricordi… e anche coi post. Come in questo caso.

Per la prima e la seconda puntata di questo post, occorre tornare rispettivamente al 30 luglio e al 24 dicembre 2013. È passato tanto tempo, dunque.

Tutto era scaturito da una riflessione: da ragazzina, soprattutto quando andavo alle medie, partivo per le vacanze estive con una lunga lista di indirizzi, lista che serviva a ricordarmi a chi dovessi mandare le cartoline. Guai a non mandarle e guai a non riceverle, era una sorta di rito.

A mio avviso, oggi è Instagram a svolgere in modo virtuale parte della funzione che le cartoline svolgevano allora fisicamente. Pensateci: Instagram non serve forse a condividere, attraverso immagini e fotografie, ciò che ci piace, ciò che facciamo e i posti in cui andiamo? Le stesse cose che facevamo con le cartoline.

È identica perfino la gara: allora vinceva chi raccoglieva più cartoline, attestandosi un po’ come il leader del gruppo, proprio come oggi accade coi like. Leggi tutto

Ricordi dell’estate 2014: parte 4, Manu versus Francia

L’aspettavo non con gioiosa trepidazione bensì con timore e infine è arrivata: la neve. Ebbene sì, sabato mattina mi sono alzata e, guardando fuori dalla finestra, sono rimasta a bocca aperta: nevicava. Aiuto!

Non è un mistero che io non ami l’inverno e che ami ancora di meno la neve, soprattutto in città. Capisco che esulti chi è in montagna e sono felice per costoro, lo giuro, ma non mi convincerete mai sul fatto che la bianca amica sia bella anche in luoghi come Milano dove diventa subito grigia e crea solo un inenarrabile pantano.

Avevo dunque bisogno di escogitare velocemente un piano B, pensare a qualcosa che mi distogliesse dalla neve e dal terrore che si accumulasse. Atteggiamento classico, insomma: quando siamo in una posizione scomoda, quando sperimentiamo qualcosa che non ci fa a sentire a nostro agio, la reazione più facile e immediata è quella di pensare a qualcosa che ci riporti alla nostra comfort zone.

E, pensando a ciò che per me poteva essere una buona comfort zone, è stato istintivo e naturale tirare fuori gli ultimi ricordi di quest’estate: io, turista (quasi) per caso, in giro per la Francia. Momenti che hanno catturato la mia attenzione durante le scorribande tra Moulins, la Bretagna, Parigi, Lione, Menton e Sospel.

Ecco perché il post si chiama Manu versus Francia.

Chi ha vinto? Direi lei, la Francia: come capita ogni volta, è riuscita nuovamente a mettermi K.O. con la sua bellezza. Leggi tutto

So this is Christmas

Negli ultimi tempi, gli stati che pubblico sul mio profilo Facebook raccontano spesso inquietudini, perplessità, preoccupazioni.
Raramente mi capita di raccontare in via diretta di inviti ricevuti, posti in cui sono andata, persone che mi hanno cercata, nuovi contatti che si delineano. Preferisco che a raccontare ciò che faccio sia il mio lavoro e ciò che produco, senza vantarmi di nulla, anche perché successi e insuccessi sono del tutto relativi ed è spesso molto soggettivo il metro con cui li misuriamo.
Mi metto molto in discussione e mi faccio tante domande. Sto facendo abbastanza? Sono all’altezza di ciò che faccio? Sono efficace? Potrei fare di più? Cosa manca al mio lavoro?
Quando ho iniziato a pensare di scrivere un post con la mia wish list e i consigli di Natale avevo parecchi dubbi. Il progetto ha preso forma strada facendo: sono partita da un’idea un po’ confusa che ho corretto pian piano e che pian piano si è delineata.
Uno dei dubbi che avevo riguardava proprio la struttura stessa di un post che sarebbe stato corale, un unico palcoscenico sul quale sarebbero saliti molti attori, tutti col ruolo di protagonisti e nessuno di comprimario: tutto ciò avrebbe funzionato? Come sarebbe stata la convivenza? Leggi tutto

Milano Fashion Week: Grinko SS 2015

Settimana scorsa, scrivendo un altro post, ho raccontato che, di solito, cerco di leggere la cartella stampa che racconta la collezione solo dopo aver visto la sfilata, per non farmi influenzare: è vero che tali comunicati sono scritti appositamente per diffondere ciò che lo stilista ha voluto esprimere, ma è altrettanto vero che è bello trovare i propri riferimenti.

Sono stata profetica, in un certo senso: oggi, vi parlo infatti di un caso in cui ciò che ho percepito è un po’ differente rispetto a ciò che lo stilista ha pensato nel progettare la propria collezione. E pensate che lo scopro solo ora, perché, completamente appagata da ciò che avevo visto sfilare, ho dato un occhio a cartella e comunicato stampa oggi, riprendendo in mano il tutto per raccontarvi la sfilata primavera / estate 2015 di Sergei Grinko, uno dei miei stilisti preferiti tra quelli appartenenti alla nuova generazione.

Questa mia personale interpretazione può significare due cose. La prima ipotesi è quella che io non capisca nulla di moda, cosa peraltro possibile e plausibile. La seconda ipotesi darebbe invece ragione a ciò che penso da sempre: la moda non è una scienza bensì un linguaggio e come tale è soggetta a molteplici interpretazioni. Leggi tutto

Il “Teatro dell’Opera” della Contessa Pinina Garavaglia

I sogni a volte si avverano.

Lo scorso anno, avevo iniziato un post con queste parole: oggi, trovo che esse siano ancora attuali e adatte. Il sogno si è infatti ripetuto e lo scorso 28 novembre ho avuto il piacere di partecipare nuovamente alla festa in costume che la Contessa Pinina Garavaglia dà ogni anno nella sua casa.

Pinina Garavaglia è una delle grandi protagoniste della vita mondana italiana e internazionale: è una persona estremamente interessante e piacevole, poliedrica, sfaccettata, dotata di grande intelligenza, acume, sensibilità, cultura ed eleganza.

Sono grata a Pinina per avermi accolta tempo fa e per avermi aperto le porte della sua casa in più occasioni: ora, al fascino che già esisteva quando leggevo di lei sui giornali, si aggiunge tutta la mia stima personale.

La sua festa in costume ha ogni volta un tema differente e quest’anno era dedicata al Teatro dell’Opera: ogni ospite è stato invitato a scegliere e ad interpretare un personaggio, dell’opera o del balletto. Leggi tutto

Milano Fashion Week: Heohwan Simulation SS 2015

Uno dei problemi dell’Italia di oggi è la fuga dei cervelli e dei talenti: non riesco a dare torto a chi, soprattutto tra i giovani, va a cercare fortuna all’estero, tuttavia sono molto felice quando accade il processo inverso.

Ebbene sì, dall’Italia non si fugge soltanto: per fortuna, c’è chi sceglie di venire nel nostro paese e di iniziare proprio da qui. Volete un esempio?

Dopo due anni in cui ha sfilato nel corso delle fashion week londinesi, il marchio Heohwan Simulation si è spostato approdando sul palcoscenico di Milano Moda Donna: ho avuto la fortuna di essere presente al debutto dello scorso febbraio, con la collezione autunno / inverno 2014 – 15, e ho potuto assistere anche alla presentazione della collezione primavera / estate 2015, andata in scena in settembre.

Hwan Heo, nato a Seoul e laureato al Royal College of Arts di Londra, ha fondato il marchio nel 2010: da subito, si è concentrato su un’estetica pulita e moderna che trae ispirazione dalla sartoria maschile e dal design, con una forte attenzione per i dettagli. La base di partenza nella progettazione di ogni sua collezione è la sperimentazione condotta ponendosi in modo critico verso i percorsi e la storia della moda: il suo è un approccio costruttivo e lo stilista cerca di comprendere e reinterpretare vari fenomeni creando novità e modernità.

Tutto questo suo progetto ha un nome: The Critique Collection. Leggi tutto

Caro Babbo Natale ti scrivo (così mi distraggo un po’)

Da giovanissima non avevo mezze misure né sfumature: con gli anni ho imparato che i punti di vista – soprattutto i propri – sono fatti per essere messi in discussione, rivisti e anche sovvertiti, se e quando è necessario.

Lo scorso anno, più o meno di questi tempi, avevo raccontato di non amare particolarmente le feste comandate con la conseguenza che non sono entusiasta all’idea di distribuire consigli per i regali, nello specifico per Natale.

Non ho cambiato idea sulle festività e continuo a pensare che tutto ciò che ho da dire sia già più o meno contenuto nel mio lavoro quotidiano e nei post che pubblico giorno dopo giorno qui sul blog, tuttavia, visto che mi sono arrivate diverse richieste, ho voluto mettermi in discussione e rivedere questo mio punto di vista almeno parzialmente, anche perché inizio a sentirmi un po’ come il malefico Grinch: quasi tutti sembrano essere presi dall’atmosfera natalizia che ormai si sta insinuando ovunque, quindi… che sia io la guastafeste? Leggi tutto

Milano Fashion Week SS 2015: Giulia Marani in un Click!

La mia simpatia verso la stilista Giulia Marani non è un mistero e l’ho manifestata più volte anche qui sul blog.

Quando scrivo simpatia alludo a un concetto ampio che include tutta una gamma di sentimenti, dalla carica empatica che Giulia ispira fin dal primo istante in cui la si conosce fino a una grande stima professionale che nutro nei suoi confronti. E non confondo affatto le due cose: se mi stesse semplicemente simpatica, mi limiterei a chiederle di prendere un caffè insieme, ma se ne parlo qui sul blog, invece, è perché il suo lavoro mi attrae fortemente e perché lo reputo estremamente interessante.

Lo scorso settembre, durante Milano Moda Donna, sono stata felice di andare a vedere la sua collezione per la primavera / estate 2015: si chiama Click e nasce dalla collaborazione col fotografo Andrea Tonellotto.

Giulia e Andrea condividono la passione per i dettagli apparentemente insignificanti che, colti e immortalati attraverso occhi sagaci, si trasformano in un tripudio di linee e colori fino a far nascere coloratissime composizioni geometriche che sfociano nell’astrattismo, pur essendo in realtà frammenti di vita reale. Click, dunque, come lo scatto delle macchine fotografiche: le Polaroid di Andrea ritraggono dettagli delle nostre città e dell’arredo urbano che vengono poi ulteriormente rielaborati da Giulia e introdotti nei suoi capi. Leggi tutto

Lancia Ypsilon My Stories, i volti inediti delle città europee

Ci sono molte passioni nella mia vita e ne sono felice: sono convinta che sia l’intensità di sentimenti, amori e interessi a tenerci vivi.

Alcune delle mie passioni sono tanto forti da assomigliare a malattie, come per esempio quella per la moda e infatti affermo sempre, prendendomi un po’ in giro da sola, che la moda è una malattia con la quale sono nata. Anche i viaggi e il cinema sono amori di lungo corso.

I soldi che ho investito nei viaggi sono quelli che non mi sono mai pentita di aver speso e pensate che non posso fare un’affermazione simile nemmeno per quanto riguarda la moda: mi è infatti capitato di essermi pentita di qualche acquisto, un abito, un paio di scarpe, una borsa. Coi viaggi, invece, non mi è mai successo: non ho avuto nessun ripensamento o pentimento, mai.

Se chiudo gli occhi, centinaia di ricordi dei luoghi in cui sono stata si affollano dietro le mie palpebre sotto forma di immagini, esattamente come se stessi seduta nella sala di un cinema.

Alcune immagini riguardano le città che ho visitato e in cui mi piacerebbe vivere: penso subito a Parigi, Londra, Barcellona, Berlino, Stoccolma, New York, Sydney. Ci sono anche città che mi hanno lasciata perplessa, come Shanghai e Taipei, luoghi in cui ho amato qualcosa e detestato altro. Ci sono paesi cui sono stata moltissime volte e in cui mi sento a casa, come Spagna, Grecia, Francia. Sogno di tornare in Turchia e in Egitto: Istanbul mi rubò il cuore molti anni fa, altrettanto avvenne con Abu Simbel e coi templi di Luxor, Karnak e Philae. Per non parlare della luce all’ora del tramonto durante la navigazione sul Nilo. Leggi tutto

Lucilla Giovanninetti e la metamorfosi del talento

Vi capita mai di sentire o di leggere una parola, non conoscerla eppure intuire istintivamente che vi appartiene e che descrive qualcosa che fate magari da tempo?

Pongo questa domanda riferendomi in particolar modo ai neologismi e soprattutto a quelli che nascono per raccontare fenomeni che si diffondono al punto tale da rendere necessaria la creazione di un nuovo vocabolo.

Negli ultimi anni, a me è capitato con l’introduzione di termini come selfie e anche con storytelling, parola che in realtà esisteva già ma che oggi è molto in auge e conosce quindi un rinnovato successo.

Parecchi anni fa, avevo l’abitudine di farmi degli autoscatti immortalando i miei outfit che riportavo anche in una specie di diario segreto: mi vergognavo un po’ di questa mia piccola mania e infatti la tenevo segreta, poi, quando sentii per la prima volta l’espressione selfie, ebbi la certezza che avesse a che fare con ciò che facevo anch’io.

Mi è successa la stessa cosa in tempi recenti con storytelling, ovvero l’atto del narrare: da sempre amo scrivere storie e negli ultimi anni mi sto concentrando in particolare sul racconto del talento, cercando di far conoscere le persone in gamba e i loro percorsi.

Sinceramente non mi ero mai preoccupata di dare una definizione a tale attitudine: ho semplicemente unito il mio amore per la positività e la passione per la scrittura. Quando però ho iniziato a sentire sempre più spesso il termine storytelling, ho capito che descrive piuttosto bene ciò che faccio, esattamente come selfie descriveva i miei imbarazzati (e imbarazzanti) autoscatti. Leggi tutto

Verdiana e Beniamina, sartoria al femminile

Oggi vi racconto la storia di un piccolo angolo segreto di Milano, di un luogo molto particolare che custodisce un’arte preziosa.

È una “sartoria al femminile” e si chiama Verdiana e Beniamina: l’ha creata Marina Ferrari Rutta, una donna speciale che nutre da sempre grande passione per i viaggi e tanta curiosità per i molteplici e sfaccettati mondi femminili. Ha unito questi due amori e li ha declinati in un lavoro che ha tutto il sapore della bellezza non soggetta a mode.

Era il 2012 quando ha dato vita al suo laboratorio che ha preso il posto dell’antico studio fotografico di famiglia in un cortile d’altri tempi nel cuore del capoluogo meneghino: sarta per scelta ma soprattutto per vocazione, Marina parte ogni giorno dalla scelta di filati e materiali naturali per arrivare alla confezione di abiti e biancheria per la casa.

Gonne, soprabiti, borse, grembiuli, cappelli, sciarpe, coperte e anche bijou vengono confezionati rigorosamente a mano con abbinamenti fantasiosi e raffinati assemblando, cucendo, ricamando tessuti e materiali non trattati, talvolta grezzi, sempre preziosi grazie alla loro unicità.

Il punto di partenza è la ricerca continua che Marina spinge a qualsiasi latitudine e che ha come scopo il reperimento dei tessuti migliori: il passo successivo è raccoglierli nella sartoria per poi dare loro una nuova forma, trasformandoli in abiti pensati per valorizzare il corpo femminile con un tocco di romanticismo oppure in preziosi elementi d’arredo (perché la casa parla di noi, esattamente come gli abiti che indossiamo). Tutti i pezzi sono impreziositi dal tempo e dalla cura. Leggi tutto

Milano Fashion Week: Giulia Bruni incontra Filippa Lagerbäck

Sono felice di ritornare a parlare qui sul blog di una persona che stimo molto: Giulia Bruni.

Giulia è brava, bella e solare: è designer, stylist, imprenditrice, blogger e mamma, una donna multitasking, insomma, proprio come piace a me, piena di energia e di voglia di fare.

Qualche mese fa, avevo parlato della collezione per l’autunno / inverno 2014 – 2015 che ha segnato il suo esordio personale: dopo molte esperienze maturate collaborando con brand internazionali, Giulia ha infatti deciso che era giunto il momento di lanciare il suo marchio che ha voluto chiamare Giuliette Brown, giocando col proprio nome.

Il progetto è nato il 14 febbraio 2014, il giorno di San Valentino: non sono superstiziosa ma romantica sì, molto, quindi mi piace pensare che questa data le porterà una gran fortuna.

Lo scorso settembre, nell’ambito di Milano Moda Donna, sono andata a trovare Giulia per scoprire le sue proposte per la prossima bella stagione e devo dire che, ancora una volta, è riuscita a sorprendermi, presentando una novità stuzzicante, la collaborazione con Filippa Lagerbäck, nota conduttrice televisiva, svedese di nascita ma innamorata del nostro paese nel quale vive e lavora. Leggi tutto

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