Se proviamo a mettere i sogni nel cappello

Supponete che qualcuno voglia fare una piccola ricerca qui sul mio blog allo scopo di verificare quali siano le parole più usate.

Sono pronta a fare una scommessa sulle prime tre: credo sarebbero talento, passione, condivisione.

Talento perché ne parlo spesso e perché amo tutte le sue possibili declinazioni e manifestazioni; passione perché credo che sia il sentimento che dovrebbe governare le nostre vite, perché credo che dovremmo amare ciò che facciamo e perché credo che essa sia un grande potere, uno strumento invincibile; condivisione perché mi piace che talento e passione circolino.

Il post che state leggendo contiene tutti e tre questi elementi e racconta un evento che mi sta molto a cuore: da domani, venerdì 1° maggio, fino a domenica 3 maggio, si terrà ad Arezzo la mostra I sogni nel Cappello, una vetrina nella quale saranno protagonisti i lavori di una trentina di creativi che provengono da tutta Italia e che gravitano attorno al mondo del cappello.

Desidero spiegarvi come questa bella mostra contenga tutte e tre le parole magiche di cui sopra. Leggi tutto

Caro Babbo Natale ti scrivo (così mi distraggo un po’)

Da giovanissima non avevo mezze misure né sfumature: con gli anni ho imparato che i punti di vista – soprattutto i propri – sono fatti per essere messi in discussione, rivisti e anche sovvertiti, se e quando è necessario.

Lo scorso anno, più o meno di questi tempi, avevo raccontato di non amare particolarmente le feste comandate con la conseguenza che non sono entusiasta all’idea di distribuire consigli per i regali, nello specifico per Natale.

Non ho cambiato idea sulle festività e continuo a pensare che tutto ciò che ho da dire sia già più o meno contenuto nel mio lavoro quotidiano e nei post che pubblico giorno dopo giorno qui sul blog, tuttavia, visto che mi sono arrivate diverse richieste, ho voluto mettermi in discussione e rivedere questo mio punto di vista almeno parzialmente, anche perché inizio a sentirmi un po’ come il malefico Grinch: quasi tutti sembrano essere presi dall’atmosfera natalizia che ormai si sta insinuando ovunque, quindi… che sia io la guastafeste? Leggi tutto

Antonella Fenili e la poesia della collezione Chapeau

Sono un’estimatrice del passato, ma questo non comporta affatto che sia anche una nostalgica né che viva ancorata a ciò che è stato, anzi, è tutto il contrario: vivo il presente con grinta e guardo al futuro con speranza. E con curiosità.

Alcuni sono confortati dal passato perché lo considerano una dimensione conosciuta, familiare e quindi priva di rischi; altri invece lo subiscono come se fosse un peso o una zavorra. Non è il bisogno di sicurezza ad attrarmi verso ciò che è stato, anche perché l’ignoto non mi ha mai spaventata e trovo anzi noiose e pericolose le certezze assolute: inoltre, non sono incline al rimpianto né al rancore, cosa che mi permette di godere dei ricordi belli e di cercare di far pace con quelli brutti.

I ricordi mi accompagnano dunque come un bagaglio al quale tengo molto e che considero prezioso, tanto da farmi vedere il passato come uno scrigno ricco di valori, come un pozzo dal quale possiamo attingere. Leggi tutto

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